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500. Colpo d’occhio su … Benessere e dintorni da Scienza e Conoscenza

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Presentiamo, di seguito, qualche informazione utile al Benessere totale del lettore: informazioni-pillole interessanti da mettere in pratica per usufruire di un naturale benessere senza la necessità di sforzi considerevoli che, di solito, fanno rinunciare la maggior parte delle persone.
Sono tratte dalla splendida rivista trimestrale “Scienza e Conoscenza” che tratta egregiamente argomenti quali Nuove Scienze, Medicina non Convenzionale e Consapevolezza.
Ringraziamo quanti partecipano al buon Lavoro di questa rivista per il livello elevato dal quale operano.

il Centro Paradesha

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Gli alimenti vegetali sono davvero nutrienti?
Pag. 7

Valore Nutritivo

Eccovi alcune informazioni a colpo d’occhio
sul valore nutritivo delle otto categorie
(sette diverse parti di piante, più i funghi).

I FRUTTI sono ricchi di vitamina C e di altre sostanze fitochimiche.
Le GRANAGLIE abbondano di carboidrati, fibre, minerali e vit. del gruppo B.
La FOGLIE sono ben provviste di vit. antiossidanti, di fibre e
di carboidrati complessi.
Le RADICI contengono grandi quantità di carboidrati;
alcune anche di carotenoidi.
I LEGUMI sono una ricca fonte di proteine, fibre e ferro.
I FIORI sono ricchi di antiossidanti e sostanze fitochimiche.
La FRUTTA A GUSCIO è carica di acidi grassi omega-3, vit. T e proteine.
I FUNGHI offrono una buona scorta di selenio e altri antiossidanti.

(tratto da The China Study. Le ricette)

*****

La diagnosi di celiachia
Pag. 19

Diagnosticare la celiachia non è cosa semplice proprio per questa molteplicità di sintomi che sono comuni a tanti altri quadri patologici. Tuttavia, esistono alcuni esami clinici che si possono fare. Gli esami del sangue per sapere se si è affetti da morbo celiaco, sono:
1 AGA – Anticorpi anti-gliadina (IgA e IgG);
2 anticorpi Anti-transglutaminasi (IgA e IgG);

Va precisato però che se gli esiti degli anticorpi dovessero risultare positivi la diagnosi di celiachia può essere fatta, ma se fossero negativi non la escluderebbero al 100%.
Ci sarebbero infatti anche degli esami più sofisticati utili alla diagnosi ma questi non vengono fatti da tutti i laboratori e non è affatto facile farseli prescrivere dal medico di base, perché costosi per il sistema sanitario e perciò solitamente prescritti per casi di trapianti d’organo o di midollo osseo.

Si tratta delle Tipizzazioni del complesso maggiore di Istocompatibilità HLA (Human Leukocyte Antigen) classe I e classe II, da cui possono emergere delle varianti nelle sequenze dei geni che sono tipiche della malattia celiaca, e in particolare negli alleli DQ2 e DQ8. Nei casi dubbi è possibile fare anche un altro esame particolare: la Tipizzazione Linfocitaria, un esame del sangue che permette di valutare in modo preciso il numero dei linfociti per classe di appartenenza (CD3, CD4, CD5, CD8 …) implicati nella abnorme reazione immunitaria tipica della malattia celiaca.
Tra l’altro la Tipizzazione Linfocitaria è un esame del sangue che viene richiesto anche per valutare quelle forme di celiachia che sono a rischio di sviluppare linfomi come si è ipotizzato in questi ultimi anni.
Questi esami possono sostituire nella quasi totalità dei casi la necessità di fare un esame “un pochino” invasivo: la biologia dell’intestino (porzione digiunale) da effettuare una prima volta dopo eliminazione del glutine dalla dieta e da rifare successivamente dopo reinserimento del glutine nella dieta per le opportune valutazioni istologiche, al fine di avere la certezza assoluta nella diagnosi di celiachia.

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Gli effetti benefici del digiuno
Pag. 26

Il medico tedesco Hellmut Lutzner riassume efficacemente gli essetti fisiologici del digiuno:

  • la perdita di peso sicura e rapida;
  • il distacco dal cibo;
  • la decongestione e la purificazione dei tessuti;
  • l’acquisizione di un migliore tono del tessuto connettivo e di un colorito chiaro;
  • la prevenzione dell’invecchiamento prematuro;
  • una terapia nel caso di malattie individuate a uno stadio precoce;
  • una cura delle malattie metaboliche legate all’alimentazione;
  • un mezzo per mantenersi sani in un ambiente sempre più alterato chimicamente;
  • il mantenimento della salute fisica e mentale, in particolare durante la menopausa per le donne e dopo la quarantina per gli uomini.

I processi di autolisi e ringiovanimento sono terapeutici. È per questo che il biologo quebecchese Jean Rocan sostiene che il digiuno è la medicina del futuro. Ciò è assolutamente verosimile in una società i cui mali sono sempre più collegati all’alimentazione e all’alterazione chimica dell’ambiente.

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Mangiare secondo l’Ayurveda
Pag. 44

Secondo l’ayurveda, ogni pasto dovrebbe rappresentare un banchetto per tutti i sensi. Quando il vostro piatto presenta una gamma accattivante di gusti, consistenze, colori e aromi, i vostri succhi digestivi cominciano a fluire in anticipo e il vostro corpo, la vostra mente e anima ricevono gratificazione dall’esperienza del mangiare.
Per essere tecnicamente corretti, l’ayurveda in realtà è molto più di un semplice modo di mangiare. La traduzione del termine ayurveda è “scienza della vita”. inoltre questo antico sistema di medicina, che risale al IX secolo a.C., fa ricorso non solo alla dieta ma anche a varie altre terapie – quali lo yoga e l’erboristeria – per ristabilire armonia ed equilibrio nel corpo umano. (…).
I cinque elementi dell’ayurveda
I cinque elementi dell’ayurveda sono: Etere, Aria, Acqua, Fuoco e Terra. Essi si manifestano nel corpo/mente umano sotto forma di dosha.
Esistono tre dosha o princìpi/raggruppamenti:
Vata, aria ed etere, secco
Pitta, fuoco e acqua, pesante
Kapha, terra e acqua, untuoso
(…)

I sei sapori in ayurveda

Amaro – Il sapore amaro è presente in: spinaci, scarola, indivia, cicoria, bietola, cavolo riccio, e acqua tonica. L’amaro diminuisce le energie kapha e pitta, ma fa aumentare vata.
Piccante (o pungente) – Il sapore piccante si trova in: peperoncino, pepe di cayenne, zenzero e altre spezie piccanti. Il piccante diminuisce kapha, ma aumenta le energie pitta e vata.
Astringente – Il sapore astringente si trova in: fagioli, lenticchie, cavolo, mele e pere. L’astringente diminuisce le energie kapha e pitta, ma aumenta vata.
Salato – Il sapore salato si trova in ogni alimento a cui è stato aggiunto il sale. Il salato aumenta kapha e pitta, ma diminuisce l’energia vata.
Aspro (o agrodolce) – Il sapore aspro si trova in: limoni, lime, aceto, yogurt, formaggio e susine. L’aspro aumenta il kapha e il pitta, ma diminuisce l’energia vata.
Dolce – Il sapore dolce si trova in: zucchero da tavola, miele, riso, pasta, latte, panna, burro, grano e pane. Il dolce aumenta l’energia kapha, ma diminuisce pitta e vata.
(…)

Le sei qualità principali degli alimenti

Pesante – I cibi pesanti includono: pane, pasta, formaggio e yogurt. La pesantezza diminuisce le energie vata e pitta, ma aumenta kapha.
Leggero – Gli alimenti leggeri includono: miglio, grano saraceno, segale, orzo, mais, spinaci, lattuga, pere, mele. La leggerezza diminuisce l’energia kapha, ma aumenta vata e pitta.
Untuoso – Gli alimenti untuosi includono latte e latticini, carne, cibi grassi e oli da cucina. L’untuosità diminuisce vata e pitta, ma aumenta kapha.
Secco – I cibi secchi includono: fagioli, patate, orzo e mais. La secchezza dimiusce kapha, ma aumenta vata e pitta.
Caldo – La qualità del calore si applica a bevande calde e alimenti tiepidi e cotti. Il calore diminuisce vata e kapha, ma aumenta pitta.

Freddo – La qualità della freddezza si applica a bevande fredde e alimenti crudi. Il freddo diminuisce pitta, ma aumenta kapha e vata. (…)

 

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