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632. La “Democrazia”: uno stato di coscienza che non c’è

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La concezione di una vera “Democrazia” non può che nascere come riflesso di uno stato di coscienza dell’individuo-cittadino: un “sentire” profondo dell’“essere” per “fare” concretamente, nella società del divenire. Significa sviluppare una coscienza più alta di quella che oggi vive come coscienza-massa nella società: a parte la coscienza infera di molti di quelli che si sono appropriati dei posti di potere indegnamente, la maggior parte si affanna in basso, tra i diversi gradi della mediocrità che non guarda oltre il proprio egoismo. Meno egoismo, più altruismo, più senso del dovere insieme al rispetto dei diritti può fare più coscienza, quella che serve per realizzare una vera “Democrazia” per un mondo migliore, per un’umanità più illuminata e più felice.
Nella cosiddetta “società democratica” di oggi la “Democrazia” è la grande assente, anche se la maggior parte fa finta che c’è.
La “Democrazia” è assente perché sono divenuti sconosciuti l’Etica, la Morale e l’Ideale.
La “Democrazia” non c’è perché si sono imposti i reggitori di un “sistema di potere” iniquo: una casta di accaparratori di privilegi, cannibalizzando il “bene comune”, una casta di uomini squallidi, mediocri, ignoranti, immorali che tradisce il proprio Paese, pugnalando alle spalle, vigliaccamente, i propri connazionali.

C’è uno Stato di diritto che non è più tale e non rappresenta più la democrazia solidale; c’è uno Stato dove è difficile individuare funzioni democratiche (per le azioni, inequivocabili, oscuranti la democrazia: la “trattativa Stato-Mafia”; “Mafia-Capitale”; Governi senza consenso dei cittadini; Job Act che impoverisce e schiavizza i cittadini; gli indegni che si appropriano della Costituzione per cancellarla; tassazione pesante per la maggior parte che sopravvive alla fine del mese e leggera per i benestanti e i ricchi; ecc.); vi sono Istituzioni, pubbliche e private, che non manifestano affatto azioni democratiche verso i cittadini bensì, spesso, azioni antidemocratiche; si avvicendano governi, non scelti dal popolo sovrano, dove ogni provvedimento preso, che dovrebbe aiutare il Paese e i suoi cittadini, sembra mirato e puntuale, invece, per “punirli” e “aggravarli” maggiormente nella infinita crisi che sembra non volersi arrestare.
In una vera società civile e democratica non si potrebbe diffondere una gravissima “corruzione” così come si presenta nell’attuale.
La corruzione impera nelle Istituzioni, nella politica, nello Stato, nei politici al Governo, nella pubblica amministrazione, nelle imprese, nelle aziende, nelle multinazionali, nel commercio, nel sindacato, nel mondo del lavoro, nella classe dirigente, negli apparati della Giustizia, in chi dovrebbe vigilare, prevenire e far rispettare la Legge. Ogni nuova legge, ogni nuova norma, ogni provvedimento preso dal Governo, se li si guarda bene, sanno di minaccia, di intimidazione, di costrizione, di arrogante sottrazione dei diritti e delle libertà (giustificati da una ridicola e poco fantasiosa ruota di pretesti, sempre gli stessi), sanno della luciferina intenzione di degradare la qualità della vita della maggior parte dei cittadini, tranne quella riguardante la secolare casta dei privilegiati.
La corruzione comune, quella dovuta al degrado culturale, e quella dovuta alla manipolazione esercitata dalla volontà dell’elite del “potere nascosto”, soffocano la “Democrazia” cancellando i diritti dei cittadini e uccidendo, nella coscienza comune, il “senso del dovere”: stato di cose che fa lievitare il caos, la confusione, la preoccupazione, la sfiducia in un possibile futuro migliore.
La sofferenza, la preoccupazione e l’impoverimento della maggior parte dei cittadini non fanno altro che consegnare il destino di tutti al governo (autoritario) dei pochi.
Sembra non esistere più la netta separazione tra il “sistema criminale” (delinquenza ordinaria, mafie, corruttori e corrotti), le Istituzioni e l’intera società civile. Tutto sembra perfettamente integrato in un unico grande processo di corruzione del mondo. Non sembra esistere un vero sistema di contrasto alla corruzione dilagante.
Centinaia di miliardi sono disponibili per le diversificate vie della corruzione e della criminalità e sempre meno, del poco di sempre, per i cittadini, visti sempre di più come sudditi-schiavi inebetiti e contenti.
Hanno frantumato l’antico senso comune che l’apparato della Giustizia (avvocati, magistrati, giudici, ecc.) è per uno Stato di diritto fondato sulle garanzie di libertà, dove tutti i cittadini, abbienti e non abbienti, hanno diritto di difendersi quando quella che dovrebbe essere la “Democrazia”, viene insidiata da azioni improprie autoritarie.

È un’evidenza per tutti che vige un sistema corrotto in cui a dare il cattivo esempio pubblico sono proprio i politici, di sinistra, di destra e di centro, nessuna forza esclusa: nei comuni, nelle provincie, nelle regioni, nello Stato (le sue Istituzioni), nel Governo si avvicendano, senza vergogna, corrotti e corruttori (condannati, prescritti, ingiudicati, sospettati, ecc.).
Un esempio disastroso, che non ha bisogno di commenti, è quello dell’assenteismo in Parlamento ed al Senato che ha provocato, negli anni, rabbia, invidia e imitazione in moltissimi governati di tutto il Paese. Lo dimostra lo scandalo delle ultime settimane con i cittadini-lavoratori nella “cosa pubblica” che timbravano senza recarsi poi sul posto di lavoro, ma altrove (casa, bar, supermercato, passeggiata, ecc.). Un numero davvero esorbitante. I cittadini-lavoratori colpevoli è giusto che vengano puniti, perseguiti, a vario titolo, per truffa aggravata e continuata ai danni dello Stato e falso in atto pubblico; ma i politici che fanno la stessa cosa non vengono puniti perché c’è l’impunità.
Ecco un esempio del perché la “Democrazia” è assente.
Assenteismo, corruzione, evasione e criminalità: più i confini si assottigliano o spariscono più si evidenziano oscure connessioni tra tutte le parti sociali (semplici cittadini, operai, impiegati, professionisti, dirigenti, politici, criminali e mafiosi, dai piani alti ai piani bassi della società).
C’è proprio da dire, di fronte a tale abominio, una frase, estratta dalla Tavola di Smeraldo (o smeraldina (in latino Tabula smaragdina, un testo sapienziale attribuito a Ermete Trismegisto), che rende l’idea di questa oscura circostanza, anche se ci scusiamo idealmente con la fonte per l’accostamento: “Il vero senza menzogna, è certo e verissimo. Ciò che è in basso è come ciò che è in alto e ciò che è in alto è come ciò che è in basso … ”.

Con un semplice sguardo distaccato non è difficile capire come il “modus operandi” instauratosi in tutti gli ambiti della società abbia lo scopo, nelle vere intenzioni dei registi che lo hanno innescato, di creare disordine generale nel poco ordine rimasto, per poter imporre con autorità, al punto giusto di maturazione, un nuovo ordine superiore al di sopra delle singole Nazioni: all’interno delle singole Nazioni c’è chi sta tradendo il proprio Paese, favorendo la nascita di un Nuovo Ordine Mondiale autoritario, nella forma di un Governo Unico mondiale. E i vari politici, accecati dal loro egoismo, si stanno prestando per favorire un tale piano diabolico, pensando di occupare i posti dei piani alti, ma molti di essi non si rendono conto che verranno spazzati via come immondizia al momento opportuno. Così opera l’esigua elite che al momento governa segretamente il mondo dietro i governi dei vari Paesi, finché potrà farlo ufficialmente.

Al momento l’uso della corruzione per degradare sempre di più la società corrente è fondamentale: il caos generale occulta la vera natura degli intrecci affaristici nel già minato mondo degli appalti, dove il sistema è comprensivo di pressioni, minacce, ricatti e azioni disgregative.
Nel mondo di mezzo, come lo hanno definito, gli assessori di destra, di sinistra e di centro fanno i templari dell’accaparramento mascherato.

I cittadini-contribuenti italiani, soffocati dal cappio al collo stretto dagli ultimi quattro governi che si sono avvicendati, dopo quelli disastrosi degli ultimi 20 anni, hanno sulla testa, come una tegola caduta, un governo (il premier) che parla al Paese presentando una “visione” fatta di incassi e possibilità gonfiate e di false stime (che non sono errori ma menzogne, inganni), di migliaia di posti di lavoro inesistenti, di ripresa economica (della sua famiglia probabilmente) invisibile, ecc.

Dalle Istituzioni, da dove dovrebbe venire la cultura, vengono diffusi esempi di corruzione sconcertanti e di violazioni delle regole sconfortanti. I giovani, di fronte a tali esempi e alla mancanza di opportunità di lavoro sviluppano sentimenti conflittuali che daranno vita ad adulti distorti, furbastri, dalle intenzioni illecite o criminali.
Il mondo del lavoro è stato degradato, ha creato sacche nascoste di trattamenti clientelari e di favoritismi preoccupanti: le fasce che vengono lasciate a disposizione dei giovani (non appartenenti alle classi agiate) sono quelle peggio pagate, con sempre meno diritti tali da disaffezionare alla voglia onesta di lavorare.
I luoghi di lavoro si sono trasformati in luoghi di pena non di possibilità di crescita evolutiva per l’individuo.

Anche se la società civile è molto variegata stanno livellando, con la corruzione diffusa, rappresentati e rappresentanti.
Questo crudele sistema di potere schiaccia molte vittime oneste, innocenti che soccombono sotto l’asfissia delle proprie storie di difficoltà personali.
Un mondo sempre più crudele, diabolico sta emergendo e i più sembra non accorgersene.
Una Mano Divina deve intervenire.

 

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