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682. Gli italiani “migliori” salvino il Paese Italia

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Se dal mare nero melmoso dell’esistenza, prima di un’inevitabile tempesta, emerge ancora una viva increspatura (un giovane ventiduenne intelligente e coraggioso, un’eccezione, capace di far riflettere e mettere in evidenza non solo la mediocrità di governo ma anche l’ipocrisia di una vasta e insospettabile corte di servi, in cerca di privilegi) significa che quel mare si può ancora rigenerare con “piccoli atti di coraggio”. Nonostante le prove tecniche di autoritarismo, degli ultimi 4 governi, i cittadini possono ancora riprendersi la “sovranità popolare” sottratta, resa strategicamente una inutile trasparente velina istituzionale. Il cuore dei “migliori” di questo Paese soffre per l’oscurità intellettuale e spirituale in cui è caduta la maggior parte della popolazione italiana, per colpa di una classe dirigente degradata e degradante. La vita, prima o poi, risponde al richiamo di tanta sofferenza ingiusta dei deboli, degli indifesi, dei sopraffatti, degli abbandonati, dei considerati “trascurabili”: risponde attraverso le “eccezioni” di un intelletto più illuminato che penetra questa oscurità con nuove forze a rinvigorire l’azione della luce che mai demorde. È insopportabile assistere inermi al dolore e allo smarrimento di tante brave persone che mancano dei mezzi necessari di sussistenza mentre il potere politico trasforma il Paese in un “bel Paese” solo per gli egoisti, per i più fortunati, per gli arroganti, per i servi del potere, per la casta privilegiata, per i politici disonesti, per gli affiliati ai sistemi criminali. Come si fa a ridare un grande valore al futuro che hanno sottratto ai giovani? Solo sostituendo l’egoismo, l’indifferenza, l’insensibilità, l’irresponsabilità con un grande sentimento d’amore altruistico: solo l’amore altruistico verso il prossimo, al pari dell’amore verso la persona amata di cui vorremmo il bene più grande, solo quel tipo di amore potrà riuscire a salvare questa umanità in caduta libera verso il baratro di un’oscurità ancora più nera. I “migliori”, in questa società senza più amore, appaiono come giganti perché i più sembrano nani (intellettualmente e spiritualmente). I “giganti” soffrono a camminare nel mondo tra tanta iniquità oscura e per questo, attraverso azioni coraggiose, propiziano, nei vari ambiti, la luce dell’intelligenza, della saggezza, dell’amore, per quanto riescano a farlo. L’attivo giovane di 22 anni (studente in Giurisprudenza), che ha dato filo da torcere al ministro Boschi sulla questione della impropria Riforma della Costituzione, è un gigante in mezzo al popolo nano della politica mediocre: un forte esempio che lascia spazio alla speranza di una nuova possibilità per questo Paese in mano a dei cannibali della cosa pubblica. Il ministro Boschi dimostra, e continua a dimostrare, ignorando il proprio conflitto d’interesse, quell’arroganza tipica di chi si sente forte sapendo di avere un potere alle spalle che la protegge e per questo può permettersi di offendere i cittadini-contribuenti onesti che non riescono ad arrivare a fine mese con lo stipendio o la pensione. Un premier che, insieme ai suoi ministri di governo, manifesta non un atteggiamento al di sopra delle parti ma quello di apprezzamento o di disprezzo verso una parte del Paese (cioè dei soli cittadini a lui favorevoli) è qualcosa di veramente preoccupante: la Costituzione Italiana affida, al Presidente del Consiglio, il ruolo di comando (che significa responsabilità) e di governo (che significa governo di tutto il Paese non solo di una parte); egli dovrebbe volere ed operare per il miglior bene di tutti i cittadini indistintamente, indipendentemente verso quale espressione politica o opinione siano orientati palesemente o meno. Chi sta al governo non può costantemente dare l’impressione di essere in guerra con chiunque la pensi diversamente: dovrebbe limitarsi solo a manifestare le proprie intenzioni, lasciando liberi gli avversari politici e soprattutto i cittadini di essere favorevoli o contrari, senza cercare, ad ogni provvedimento da voler prendere, di aprire un atteggiamento arrogante di scontro del tipo “… o con me o contro di me ….” (vedi l’accusa ai sostenitori del NO, alla riforma costituzionale, di essere come quelli di “CasaPound”, di essere degli “inciucisti”, o affermare in malafede, visto che il premier non rinuncerà all’esoso aereo personale fattosi confezionare su misura, “chi vota per il SI è contro gli sperperi”, ecc.), personalizzando e riportando tutto sempre alla figura del premier per indurre una sorta di identificazione manipolativa ai fini del consenso. C’è ormai una parte del Paese che è in profondo imbarazzo in prossimità delle elezioni: chi proteso a votare verso il Pd è in difficoltà trovandosi davanti le figure arroganti di Renzi, della Boschi, di Orfini, di Giachetti, della presenza ingombrante di Verdini (lo squalo onnipresente) e di quella di Alfano (incommentabile), per non parlare della Madia, della Pinotti, di Delrio, di Lupi, ecc.. Come fa il governo a non vedere che ci sono migliaia di giovani studenti che bocciano la direzione da lui intrapresa a tutti i costi, una direzione dove i cittadini restano inascoltati nei loro più immediati bisogni? Questi giovani provano preoccupazione, rabbia, disprezzo, sfiducia, vergogna. Quello che i giovani manifestano apertamente è la consapevolezza che manca una classe dirigente onesta e vicina alle esigenze di tutti i cittadini, specie dei più bisognosi di aiuto: vedono crescere le famiglie indigenti, diminuire l’occupazione dei giovani, crescere il rischio dei minori, criticano giustamente la crescita dell’inefficienza del welfare. I giovani capiscono benissimo che il Jobs Act è stato un fallimento: ha provocato un peggioramento del mercato del lavoro che ha dato più strumenti agli approfittatori anziché proteggere i lavoratori e facilitare le assunzioni. Quello del “Lavoro” non è più un problema ma un vero dramma nel presente di tutti: di chi un lavoro ce l’ha e vive con la giornaliera paura di perderlo; di chi ha solo un lavoro precario mal pagato e non può progettare il futuro di una vita a cui avrebbe diritto; di chi sopravvive con lavoretti in nero pagati pure saltuariamente; di chi un lavoro non riesce proprio ad averlo dopo molti anni di ricerca, di attesa, di speranza (molti di quei giovani laureati con lode e master vari che si sentono ripetere di possedere troppi requisiti, e così molti dai 30 sono giunti ai 40-45 anni con tanto di depressione sulla pelle); di chi superata la soglia dei cinquant’anni si ritrova in cassintegrazione, in mobilità o licenziato brutalmente, con un grande senso di frustrazione e di impotenza, magari con debiti e mutuo sulle spalle; di chi finalmente in pensione ma non può godersela pienamente perché costretto ad aiutare figli e nipoti disoccupati; ecc.. Il governo che si è imposto senza essere eletto dai cittadini è un governo che ha tolto diritti e libertà a tutti, meno che a quelli della “casta”. Il quadro dello scenario prossimo futuro del Paese Italia è piuttosto inquietante: se dovesse vincere il “SI” al referendum di ottobre si potrebbero vedere, nel tempo, cose inenarrabili: un ritorno al medioevo della cosa pubblica e dei cittadini nel ruolo di sudditi-schiavi. Il teatro della politica italiana è composto di corrotti, corruttori, ignoranti, incompetenti e sempre di più di esemplari a delinquere: la casta politica italiana è tra le più degradate ed avvezze all’uso improprio della forza e dell’arroganza. I cittadini visti come dei “trascurabili” sono oggetto di un piano che vuole vederli sempre più impotenti e asserviti: la vittoria del “SI” vorrà azionare sempre più velocemente questo vergognoso e disumano “piano” antidemocratico. Dalla vittoria del “SI” vogliono trarre quegli strumenti alla quale i cittadini non potranno più opporsi, per mancanza di percorsi democratici.

La Riforma della Costituzione redatta dall’ignoranza, dalla mediocrità e dalla malafede di Renzi-Boschi-Verdini e pseudo esperti vari, tutti consapevoli servi del sovranazionale “potere nascosto”, è un’evidenza che toglie potere sovrano ai cittadini-contribuenti: è il più evidente tra gli ignobili cambiamenti introdotti nella riforma. I cittadini non potranno più eleggere i membri del Senato della Repubblica. Questo potere viene concesso ai consiglieri regionali asserviti alla “casta” che obbedendo ricaveranno, solo per loro, grandi privilegi. L’evidenza di questa espropriazione di sovranità popolare viene giustificata (perché anche i bambini meno vispi se ne rendono conto) dalla presenza dell’art. 2, quinto comma, della riforma che, a dir loro, darebbe delle garanzie, delle tutele democratiche, ma che in realtà così non è. Resta di fatto che i cittadini non potranno più scegliere i senatori, ma saranno i consiglieri regionali a farlo e così il potere della “casta” verrà ancor di più rafforzato, senza alcun problema, addirittura dalle leggi ad hoc. Si vedranno degli immorali tutelati dall’immunità parlamentare quale trampolino di lancio per gli affari impropri. La riforma è piena di asinità giuridiche, politiche e intellettuali che rivelano lo spessore e la profondità dei nuovi ignobili costituenti. Per questa riforma tutti i cittadini dovrebbero sentirsi offesi perché viene leso e sottratto il principio solenne della sovranità: ogni cittadino viene offeso nella propria dignità. Verrà eliminato il principio che i membri del Parlamento si trovano dove sono per rappresentare la Nazione, per tutelare, sostenere e promuovere solo gli interessi legittimi della comunità dei cittadini.  

I promotori del SI, del Referendum di ottobre, sulla Riforma della Costituzione, stanno ingannando i cittadini diffondendo la convinzione che questa, passando, indebolisca la “casta”, ma è una cosmica menzogna; ad essere indeboliti, a contare ancor meno di prima, saranno i cittadini, con meno diritti e meno libertà.  

Quello che vuole il SI:
1 che ogni membro della Camera dei deputati rappresenti la Nazione;
2 che i membri del Senato siano soltanto “rappresentativi” delle istituzioni territoriali;
3 che il Senato, quindi, collettivamente “rappresenti” le istituzioni territoriali;
4 che il cittadino sia solo un suddito “trascurabile” per tutto ciò che concerne le questioni di grande rilevanza e sia contento di non decidere-partecipare più sulla cosa pubblica con le proprie scelte …  

Per il “potere nascosto” è facile ingannare i popoli: con l’Italia c’è riuscito benissimo grazie a degli italiani traditori della Costituzione Italiana (quella dei Padri Costituenti), grazie ai mediocri dell’intelligenza, alle diaboliche sirene e agli idioti affabulatori affamati di potere e privilegi, veri servi e devoti dell’ignoranza.  

I francesi stanno dando una bella dimostrazione di carattere nel contestare contro il Jobs Act e nell’affermare che non vogliono fare la fine degli italiani.  

Tra i tanti motivi per la quale votare “NO”, ad ottobre, alla Riforma costituzionale c’è l’evidente questione che la politica aiuta i potenti e i potenti aiutano i politici, ma i cittadini in difficoltà da anni non vengono aiutati da nessuno veramente e i problemi seri del Paese permangono irrisolti.
I posti di lavoro continuano a mancare e per quelli al momento ancora esistenti gli stipendi sono troppo bassi: i possessori di capitali italiani invece di aiutare il Paese continuano ad aggiustarsi le cose loro al meglio, grazie ai politici servi che si garantiscono, a dispetto dei cittadini, un futuro ricco di privilegi.
La Confindustria sembra interessata solo a ricevere favori dal governo (sconti Ires e incentivi) in cambio di appoggio sulle riforme (giuste o non giuste che siano, compreso il “SI” sulla riforma costituzionale): i suoi membri non sono interessati alla sorte dei cittadini precari, disoccupati e a rischio povertà. Le azioni per la ripresa economica del Paese da dove possono venire se non dalla Confindustria, dalla Confcommercio e dalla Confartigianato, ovvero dal buon senso, dalla buona volontà ed dall’onestà dei suoi membri? È nei loro membri che si dovrebbero evidenziare più umanità, più solidarietà, più buon senso, più onestà, più lotta alla corruzione e alla criminalità. Da loro dovrebbe partire una chiara e forte azione per bandire il “lato oscuro” del capitalismo nazionale. Da loro si dovrebbe evidenziare una vera e sincera lotta all’illegalità, al malaffare tra gli industriali, a quei legami occulti tra mafia, società segrete e ordinaria criminalità, evitando affari convenienti tramite certi “faccendieri”.
Un governo che continua a fare favori ai potenti e a se stesso non aiuta a risolvere i problemi impellenti del Paese, non può riuscire così a creare posti di lavoro veri per veri disoccupati e neanche a frenarne la “perdita”: non essendo libero da compromessi non può sancire un decreto che veda impegnati, in un democratico “obbligo di assunzione”, tutti gli attori protagonisti del “mercato del lavoro”. In una emergenza come quella che l’Italia sta attraversando un governo serio potrebbe farlo, con tutti gli sgravi di necessità per le varie parti interessate.
Hanno fatto diventare la parola “Lavoro” una parola insidiosa, ma essa non può che avere l’unico significato splendidamente indicato dalla Costituzione Italiana così com’è. Il “Lavoro” non può essere argomento e motivo di speculazione dialettica a discapito di milioni di cittadini che versano in drammatiche condizioni esistenziali. Il mondo del lavoro non può essere trasformato in un grande palcoscenico dove una certa regia occulta programma ruoli e funzioni, alcuni per uomini e altri per umanoidi, cancellando il senso storico dell’uguaglianza tra gli esseri umani, anche se in realtà non tutti gli uomini sono uguali ma tutti devono avere gli stessi diritti e le stesse libertà.
Un governo che non frena l’emorragia di posti di lavoro nel “mercato del lavoro” mentre si preoccupa di salvare le banche truffaldine buttando sul lastrico migliaia di famiglie è un governo sospetto, egoista, incompetente, incapace, un governo di cui non si può che diffidare. Sono molti i settori (siderurgia, chimica, automotive, moda, turismo, cibo, telecomunicazione, ricerca, ecc.) dove poter creare posti di lavoro a tempo indeterminato, ma occorre soprattutto una capillare rieducazione, sul significato del lavoro e sull’averne il diritto, di chi il lavoro dovrebbe e sarebbe giusto lo desse: la diffusione, nuovamente, della cultura dei diritti e dei doveri (comprensiva della ampia cultura del Lavoro in tutte le sue sfaccettature) per l’equilibrio e l’armonia del “sistema sociale”.
L’esempio dei nuovi cannibali che vogliono impadronirsi del posto di sindaco a Roma dovrebbe risvegliare la “dignità di cittadino” di ognuno e far desiderare di riappropriarsi di quella fondamentale sovranità popolare che vogliono sottrarre definitivamente.
Il nuovo inganno di un “partito della Nazione” è una cosa insopportabile per l’intelligenza: l’avanzare della barbarie dell’ignoranza è inaccettabile, significherebbe un ulteriore oscuramento e decadimento intellettuale e spirituale del Paese.
La democrazia inesistente ha indebolito e forse obliata l’anima popolare degli italiani: lo rivela l’oscillazione, e a volte l’assenza, dell’interesse e della partecipazione vera dei cittadini riguardo alla cosa pubblica di tutti.
Un governo che invita i cittadini, con modi palesi e altri subdoli, ad abdicare ai propri diritti e alle proprie libertà, arrogandosi il diritto di occuparsene lui stesso, è un governo che dovrebbe preoccupare tutti, a destra, al centro e a sinistra.
L’Italia non può più continuare a lungo a godere del suo prestigioso e glorioso passato, mentre una cerchia soverchiante sottrae il futuro ai giovani: i cittadini italiani dovrebbero riprendersi la possibilità di ricostruirlo un futuro sano per i loro figli e per il resto del mondo che ama la bellezza dell’Italia, prima che distruggano davvero tutto questi ignoranti al potere. L’Italia non può continuare a mostrare terribili immagini di come la Trattativa Stato-Mafia, Mafia Capitale, l’immondizia dappertutto, le buche, il decadimento delle sue opere d’arte, dei monumenti, dei musei, la corruzione in ogni dove, il maltrattamento di vecchi e bambini, ecc.: i cittadini italiani devono indignarsi e pretendere nella gestione della cosa pubblica etica, moralità e civismo affinché questi valori possano salvare la Bellezza Italia con la sua Anima.
Vorremmo che da domani tutti i cittadini italiani cercassero, ognuno, di gareggiare per essere i migliori nel salvare, di giorno in giorno, di momento in momento, il proprio Paese Italia; che ognuno non pensasse solo a se stesso ma ricordasse in ogni momento che esistono gli altri, molti dei quali sono più in difficoltà, più fragili, più deboli ma in una condizione di poter essere aiutati.
I migliori possono ancora salvare l’Italia.    

 

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di Rosario Castello
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Altri Autori
MicroMega periodico (www.micromega.net)
Costituzione!, Salvatore Settis, Einaudi
La Costituzione e la Bellezza, Michele Ainis e Vittorio Sgarbi, La Nave di Teseo
Lavoro, Stefano Massini, Il Mulino
Lehman Trilogy, Stefano Massini, Einaudi
La banda d’Italia, Elio Lannutti, Chiarelettere
L’Italia, gli Stati Uniti e il piano Marshall, Mauro Campus, Laterza
Rivoluzione non autorizzata, Marco Pizzuti, Edizioni Il Punto D’Incontro
Forza Lavoro, Maurizio Landini, Feltrinelli Editore
L’altra Europa, Paolo Rumor, Edizioni Hobby & Work
La Fine della Sovranità, Alain De Benoist, Arianna Editrice
Traditori al Governo?, Marco della Luna, Arianna Editrice
La Fabbrica della Manipolazione, Enrica Perucchietti e Gianluca Marletta, Arianna Editrice
La libertà dei servi, Maurizio Viroli, Editori Laterza
Poteri forti, Ferruccio Pinotti, BUR Edizioni
Poteri selvaggi. La crisi della democrazia italiana, Luigi Ferrajoli, Editori Laterza
La democrazia attraverso i diritti, Luigi Ferrajoli, Editori Laterza
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La corsa verso il nulla, Giovanni Sartori, Mondadori

 

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