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531. Orgoglio, Odio e Gelosia di Swami Sivananda

Lunedì 15 Settembre 2014 00:00 Rosario Castello
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Orgoglio
L’orgoglio è una delle più pericolose debolezze che fa cadere un uomo. L’orgoglio è ignoranza; esso è profondamente radicato e va sradicato sviluppando l’umiltà e la ricerca. Possedere un po’ di meriti, ricchezza, bellezza, forza o intelligenza inebria l’uomo.
L’orgoglio dell’erudizione è un vasana impuro, un ostacolo al conseguimento della conoscenza; esso rafforza l’egoismo e rende più spesso il velo dell’ignoranza. Svetaketu (figlio di Uddalaka) era tronfio d’orgoglio per la sua erudizione e fu sgarbato anche con suo padre. Uddalaka lo ridimensionò chiedendogli: “Hai imparato quella Scienza delle scienze conoscendo la quale puoi conoscere ogni altra cosa?”. Il figlio rispose di no. Alla fine Uddalaka gli insegnò la scienza suprema del ‘Brahma vidya’, la ‘Scienza del ’.
È facile insegnare a chi non sa, ancora più facile è insegnare ad una persona umile che ha un’attitudine ricettiva e che desidera acquisire saggezza. Mentre è molto difficile insegnare ad un uomo di mente ristretta tronfio d’orgoglio per la sua piccola erudizione, che è pieno di sé, stima troppo il suo sapere e pensa scioccamente di sapere tutto. Neppure Brahma riuscirebbe a trasmettere la conoscenza ad un tale arrogante pieno d’orgoglio.
Si trovano buchi nelle tasche altrui ma raramente si guardano i propri difetti. Alcuni immaginano stupidamente di essere perfetti, considerano gli altri degli sciocchi ignoranti e si ritengono saggi come Salomone o Socrate. Ciò è dovuto all’ignoranza.
Non proferite parole deliberate per glorificarvi. Dimenticate subito le cose cattive, ma non dimenticate le cose buone che vi fanno gli altri. Non vi è espiazione per la persona ingrata. Dimenticate le vostre buone qualità, e dimenticate le cattive qualità degli altri. Dimenticate l’inimicizia di chi vi è nemico; dimenticate le buone azioni che fate agli altri.
Sena apparteneva alla casta dei barbieri, ma era un grande santo, un discepolo di Ramananda, il predicatore vaishnava dal grande cuore e di mente aperta. Agli occhi di Dio non esistono distinzioni di casta e di colore. Anche agli occhi di un devoto pienamente illuminato queste distinzioni scompaiono. È difficile dire quando e su chi scenderà la grazia del Signore. Gli umili e i poveri sono molto cari al Signore. Gli orgogliosi e i ricchi sono lontani da Dio, perché sono inebriati dalla ricchezza, dal rango sociale e dall’erudizione.
Anche se siete uno studente avanzato nel sentiero spirituale, ritenetevi sempre un principiante che ha iniziato da poco. In tal modo l’orgoglio spirituale non si insinuerà. Continuate a praticare sadhana con lo stesso fervore, diligenza ed entusiasmo che avevate quando avete iniziato questo sentiero anni fa. Il successo è proporzionato all’intensità della sadhana e alla sincerità d’intento.
Re Bhagiratha rinunziò al trono in favore del suo nemico e andò a elemosinare di porta in porta presentandosi pure in casa di quelli che una volta erano stati suoi ministri. Si tratta di un ottimo esercizio per rafforzarsi e distruggere il proprio orgoglio ed egoismo. Anche Swami Vivekananda chiese a un capostazione che l’aveva avvicinato per ricevere sannyasa d’andare a elemosinare a casa dei suoi servitori. Il capostazione ubbidì agli ordini di Swamiji, che infine l’accettò come discepolo e gli diede sannyasa.
Quando sarete libero da desideri, egoismo e orgoglio volerete in alto nei reami della gioia e della pace.
Svegliatevi. Lavatevi i piedi, liberatevi dal fango. Alzatevi. Non state curvi per la vergogna e la paura. Distruggete i vasana e uscite da questa gabbia di carne come un coraggioso leone. Solo allora sarete un vero guerriero. Vani titoli e onorificenze sono vuoti e senza valore. Non andate fieri di queste cose false.
Non vi è luce più luminosa della conoscenza del Sé per rimuovere l’oscurità dell’ignoranza della mente.

Odio e Gelosia
L’effetto dell’odio è la repulsione, quello del raga l’attrazione. Se siete attaccato ad una persona, siete incline a prendervene cura e a servirla; se odiate o provate avversione per una persona, non siete incline a prendervene cura o a servirla. Attrazione e repulsione sono vritti della mente. Andate oltre attrazione e repulsione e rimanete in pace nel vostro Atman, in cui non vi è attrazione né repulsione. L’odio non esiste realmente, perché è una modificazione negativa della mente. Solo l’amore esiste sempre. L’amore è Dio. La falsità invero non esiste perché è una modificazione negativa. La verità esiste sempre, perché è Dio.
È facile che tra parenti, compagni d’ufficio e persone cresciute insieme si manifestaino sentimenti di gelosia verso chi si trova in una posizione migliore. Lo vediamo nella vita di tutti i giorni: dei fratelli litigano e vanno a finire in tribunale; gli impiegati in ufficio si pizzicano tra loro e parlano male dei colleghi. Sapete della gelosia di Duryodhana per i Pandava.
La gelosia consuma una persona come un fuoco ardente e non gli darà pace. Lo stato di una persona gelosa è veramente pietoso. Distruggete questo cattivo tratto coltivando nobiltà, generosità e un grande cuore. Per quanto tempo volete rimanere in questo stato infelice? Non vi vergognate della vostra meschinità? State in compagnia di persone nobili, frequentate i mahatma e uccidete questa ignobile qualità negativa.
Potreste guadagnare molti soldi con una transazione disonesta, ma in realtà per voi sarà solo una perdita perché avrete distrutto la vostra crescita spirituale. Avrete riempito la mente di impurità e basse vibrazioni, non potrete avere forza morale, la coscienza vi rimorderà. Questa cattiva tendenza mentale cercherà di ripetersi, e in un’altra occasione potreste ripetere la stessa azione. Per sradicare questa cattiva tendenza dovrete fare un duro sforzo per anni.
Un cane che aveva un pezzo di carne in bocca voleva attraversare un fiume passando su un ponte fatto di tavole. Guardando nel fiume il cane vide il proprio riflesso e, pensando ci fosse un altro cane con un pezzo di carne in bocca, fu geloso dell’altro cane, gli abbaiò con forza e perse il suo pezzo di carne. Allo stesso modo le persone gelose lottano con gli altri pensando che siano distinti da loro.
Il puzzo della gelosia o dell’egoismo è più ripugnante del puzzo di fogna o delle piaghe purulenti o degli accessi. Una piaga piena di pus si può ripulire in poco tempo usando un potente antisettico o disinfettante, ma è molto difficile rimuovere il fetore della gelosia dalla mente. Per rimuovere il puzzo nauseante della gelosia e dell’egoismo sono necessari un japa costante, un’incessante meditazione e un instancabile servizio disinteressato.
Le persone che nutrono pensieri di odio, gelosia, vendetta e malizia sono veramente pericolose, e sono causa di agitazione e malignità tra gli uomini. I loro pensieri e sentimenti sono messaggi trasmessi nell’etere che vengono ricevuti dalle menti che rispondono a simili vibrazioni. Il pensiero viaggia ad altissima velocità. Chi intrattiene pensieri virtuosi e sublimi aiuta gli altri vicino e lontano. L’odio non cessa con l’odio, ma con l’amore.
La gelosia può essere sradicata distruggendo l’idea di dualità. Ogni volta che nella vostra mente sorge il pensiero o l’onda della gelosia, pensate e sentite che la persona di cui siete geloso è il vostro Sé e che non è differente o separato da voi. Questo è il modo migliore di uccidere la gelosia.
La mente diventa quello che pensa. Questa è una legge immutabile. Se al momento pensate ai difetti di una persona, la vostra mente va sulle cattive qualità e si fa carico di quelle qualità, sia che la persona le possegga o meno. Potrebbe essere soltanto una vostra falsa immaginazione dovuta a un errato modo di pensare, a samskara o abitudini sbagliate. Ella potrebbe non possedere neanche un po’ delle cattive qualità che le attribuite per malizia o per una certa gelosia o per chiusura mentale o per l’abituale propensione a trovare difetti.
Abbandonate dunque la pericolosa abitudine di criticare gli altri e trovare difetti nella condotta altrui. Lodate gli altri, sviluppate il potere o la visione di trovare il bene negli altri. Non abbaiate come un cane randagio alle cattive qualità degli altri. Glorificatele. Così crescerete spiritualmente, e sarete amato, onorato e rispettato da tutti. Un’attitudine vendicativa è dvesha (odio, avversione). L’idea di ripagare con la stessa moneta, ‘dente per dente’, è odio. Giurare di: ‘Non lo lascerò impunito’, ‘Gli spaccherò i denti’. È egoismo. Il pensiero: ‘Dovrà passare la stessa sofferenza che ho passato io’ è una forma di gelosia. Il pensiero ‘Nessuno dovrebbe avere la felicità di cui godo adesso’ è una forma di gelosia.
Un aspirante deve rinunciare completamente al sentimento di vendetta o all’attitudine vendicativa della mente, se qualcuno gli fa del male. Inoltre non deve avere risentimenti. Solo così sarà in pace. Il Vedanta s’aspetta che gli aspiranti siano come pietre mentre vivono, sviluppando al massimo la pazienza o il potere di sopportazione. Solo così saranno risoluti e adamantini come una roccia.

Swami Sivananda
tratto da Samadhi Yoga, Edizioni Vidyananda