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726. Il Governo-Offesa agli italiani

Sabato 17 Dicembre 2016 00:00 Rosario Castello
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Quanto qui scriviamo non è per offendere chicchessia, per attaccare qualcuno in particolare o per distruggere qualcosa di Buono, di Bello o di Giusto che qualcuno ha fatto, ma per contribuire a costruire un “pensiero” più illuminato, un pensiero capace di far scaturire un corretto, onesto e condivisibile  “sistema del fare” per una reale ripresa dell’Italia: non la nazione degli slogan, ma il Paese concreto delle persone. Intendiamo un “sistema del fare” in senso positivo, lontano dalle logiche corruttive, degradanti, assedianti e approfittatrici dei più deboli.
Noi abbiamo votato NO e difesa la Costituzione dei padri costituenti del 1948, mai completamente applicata e fatta rispettare: abbiamo difeso i suoi valori, cioè i suoi veri valori democratici, valori sui quali un Paese dovrebbe fondare il suo esistere.
In molti stanno cercando adesso, dopo il risultato eclatante del NO, di appropriarsi indegnamente dei meriti e contemporaneamente alcune forze stanno tentando di mettere in ombra un risultato così rilevante, così importante, così storico: figure e forze non difficili da individuare e bandire democraticamente con la stessa consapevolezza risvegliatasi in così tanti italiani.
Non si può e non si deve vanificare un tale risultato storico, così come non lo si deve denigrare e offendere in alcun modo, ma solo rispettare e indicare come “punto” dal quale dover ripartire per edificare una società italiana più sana e più giusta.

Chi ha inventato politicamente la destra, la sinistra e il centro, tanto tempo fa, non lo ha fatto a fin di bene, ma per limitare, imprigionare gli individui in sistemi rigidi di pensiero, per confinarli in un perenne stato di incompletezza, di impotenza frustrante e dividere, anziché unire, i membri di uno stesso popolo. Praticamente si tratta sempre dell’antica formula del “dividi e impera”: lo schieramento politico come forma di controllo per la gestione del vero potere (quello del “potere nascosto”, del “vertice della piramide del potere mondiale”).

Noi non siamo né di destra, né di sinistra e neanche di centro, ma rispettiamo le idee, le opinioni di tutti perché crediamo nelle libertà e nei diritti umani per nascita, con una centralità fondamentale dei “Doveri dell’uomo” per il necessario mantenimento armonico di tutte le cose della società umana. Solo lo svolgimento del “Dovere” di ciascun cittadino può garantire le libertà e i diritti di tutti. Per questo affermiamo di non essere complottisti, ma di saper guardare alle cose del mondo con capacità discriminative ed un fermo discernimento, in quanto disciplinati ad una filosofia dell’Essere e ad una attenta osservazione investigativa del mondo del divenire.
Viviamo nel mondo ma siamo perfettamente consapevoli di non essere del mondo: con tale consapevolezza sappiamo di non poterci sottrarre dalle cose terrene, dalla responsabilità alla quale ci chiama la nostra coscienza.
Siamo abituati a guardare, a vedere, a comprendere le dinamiche che muovono le cose nel mondo, a rintracciare chi e cosa condiziona le vite dei più, quali forze, quali poteri, quali élite siano responsabili delle cose che cadono sulla testa dei cittadini, ignari di essere al centro di una guerra occulta.
Basta guardare in Italia cosa sta accadendo dopo la vittoria del NO al referendum.

Chi voleva veramente la riforma costituzionale? Il “potere nascosto” (i “poteri forti”) tramite il servo ideale del momento, disposto a tutto in nome delle proprie brame di potere. Qual era la vera intenzione che si voleva far passare tramite la riforma costituzionale? Era quella di modificare il modo in cui il potere è organizzato: provocare inevitabili ricadute sui diritti sociali e politici dei cittadini (eliminazione delle garanzie costituzionali). Si voleva realizzare, senza farlo apparire, il passaggio del potere sovrano (per la vita democratica) dai cittadini alle oligarchie di partito che servono l’élite sovranazionale (il “potere nascosto”). Si voleva restringere, sempre di più, gli spazi della democrazia e della rappresentanza per desovranizzare il popolo.

Se non avessimo assistito, in più occasioni, alle prove tecniche di derive autoritarie, checché ne dica l’ex premier perdente dei “mille giorni” infausti, per la maggior parte degli italiani, oggi non avremmo il vergognoso governo Gentiloni, anch’esso illegittimo, purtroppo avallato anche da un inconsistente presidente della Repubblica. Un indegno governo di continuità del precedente.
Se le intenzioni governative di Renzi fossero state veramente lontane dai tentativi di derive autoritarie il buon senso avrebbe messo, alla guida di un governo di transizione di necessità, due figure prestigiose ed eccellenti, capaci di essere il riferimento di tutti, Stefano Rodotà e Gustavo Zagrebelsky, due figure simbolo della scelta, della volontà del popolo sovrano. Se ne sono guardati bene anche dal solo pensarci.
Se è vero come dicono che non c’è stata e non c’è alcun tentativo di deriva autoritaria lo possono dimostrare con dei fatti concreti, immediatamente, con questo Governo Gentiloni: cancellando i voucher, ripristinando l’articolo 18, cestinando il Jobs Act e ufficializzando una Carta dei Diritti dei Lavoratori, consona agli articoli della Costituzione.

Ma li avete visti? Li avete guardati bene gli elementi di questo nuovo governo italiano illegittimo? Individui incapaci di vergognarsi per mancanza di sensibilità vera, mediocri e così ignoranti da non rendersi conto di rivelare la loro inaffidabilità e la loro voracità inconfessata di privilegi: la costituzione di questo governo è la prova provata di come il “popolo sovrano” non venga preso più in considerazione; è un affronto, un calcio in faccia, un’offesa gravissima ai cittadini (19 milioni e 419 cittadini “silenziati”) che si sono pronunciati col referendum sulla illegittima riforma costituzionale. La vittoria del NO è stato un pronunciamento chiaro e preciso contro l’illegittimità che ha preso il sopravvento nel nostro Paese, anche agli alti livelli istituzionali: è una cosa gravissima e rischiosa non ascoltare il significato e il senso di ciò che i cittadini hanno voluto dire, dopo mille giorni di ostaggio della vita sociale, della vita politica, della vita economica del Paese, per mano di un narcisista pericoloso (che tiene in ostaggio anche i membri del suo partito che usa senza scrupoli per la conquista del potere, con ricatti e minacce, e questi, come in uno stato ipnagogico, non riescono a spezzare le catene invisibili che li controllano); questo narcisista pericoloso non si dà pace neanche dopo le dimissioni dovute, continuando a manifestare ingerenza presso le istituzioni e imponendo, in differita, le sue elucubrate logiche ai fini di riconquistare il “potere” che brama e che meschinamente, ipocritamente e vigliaccamente chiama “senso del dovere”. Non riesce ad accettare il semplice fatto che gli italiani possono benissimo fare a meno di lui: non è indispensabile e la storia non è nata con lui. Egli, da disturbato nella personalità egocentrata, concepisce solo il possedere, il dominare, l’imporre anziché il “servire” il proprio Paese: manca del tutto del “senso del ragionare” e della “capacità del ragionare”, conosce solo il linguaggio-slogan che strappa consensi (momentanei) e se ne infastidisce quando non le ottiene.
La spregiudicatezza dell’intelligenza approssimata”: così si è espresso Ciriaco De Mita, a proposito dell’ex illegittimo presidente del consiglio, perdente nell’illegittima riforma referendaria sulla Costituzione, con una clamorosa vittoria del NO sul SI (checché ne dica lui).
Dal basso della sua mediocrità ha saputo offrire l’arroganza al posto di un sincero “mea culpa”, un ulteriore trionfalismo sul proprio operato anziché esprimere un umile quadro delle proprie responsabilità su quelle chiamate ancora “riforme”, invece che “distruzioni” (destrutturazioni del Paese Italia) volute dall’élite oligarchica sovranazionale, già passata ad un “Piano B” non avendo ottenuto la vittoria del SI, trainata e sperata dal limitato ex premier.

L’arroganza di Renzi è dimostrata palesemente da moltissimi fatti, ma per comprenderne la portata ne bastano pochi di esempi: la Legge Delrio scritta dando per scontata la vittoria del SI al referendum; i sussidiari scolastici stampati e distribuiti ai bambini, a inizio anno scolastico, già con l’informativa della riforma come se fosse un fatto già avvenuto (e nessuno ne parla); la riforma delle Banche Popolari che ha fatto scrivere illegittimamente alla Bankitalia (violando l’art. 1 della Carta) anziché al Parlamento e adesso bocciata dal Consiglio di Stato; gli attuali “pizzini”, a Gentiloni, sulle nomine di Stato in scadenza (per tenersi in mano i “fili” di Eni, Enel e Poste); il tentare, in queste ore, di modificare, mentre è ancora segretario del Pd, lo Statuto del partito per fare le assise senza dimettersi; ecc.. Come si fa a dire che non è disturbato nella personalità?
Renzi è l’esempio vivente dei “malati del correre”, dell’“essere veloci”, del “cambiamento” a tutti i costi: lo dimostra lui stesso pubblicamente con il suo “muoversi di continuo e scomposto”. Non è in grado di comprendere che “cambia continuamente le cose chi le fa senza pensare, convincendosi che è bello farlo”. Cambiare sempre il vecchio per il nuovo non significa affatto migliorarlo.

Non dimentichiamo le acute parole pronunciate dalla scrittrice Sveva Casati Modignani: “Matteo Renzi ha un grande problema di ordine psichiatrico. La lotta perenne tra lui e il suo ego credo trovi causa nelle umili origini familiari in quel di Rignano”; e ancora dice su Renzi: “Fanfarone, agitatore politico, costruttore di slogan e grande distruttore della sinistra. Cos’altro c’è nella sua riforma costituzionale se non un pasticcio?”; e ancora: “Più che un problema politico sono convinta che quel giovane uomo abbia dentro di una grande questione di ordine psicologico se non psichiatrico. Questa sete di affermare il proprio Io fino a fargli perdere la continenza, questo sviluppo tumultuoso di fanfaronate: la Buona scuola, il Jobs act. Ma cos’è? Ma che è?”.

Quella che si sta svolgendo in tutti i Paesi nel mondo, in Europa e in Italia è una “guerra occulta” e “quelli” che l’hanno provocata, tanto tempo fa, non hanno alcuna intenzione di modificare il loro Piano-Azioni globale. Necessita un’attiva presenza consapevole dei cittadini (“popolo sovrano”) come è stata per il periodo della campagna referendaria: riuscire a costringere la politica dei fatti veri ad una autentica attenzione nei confronti dei giovani, giovani che da molti anni versano tra le strade senza lavoro e senza dignità morale ed economica (molti, infatti, sono già ex giovani, poveri e senza speranze). Ridando un futuro ai giovani significherebbe ridare una possibilità futura a questo Paese disastrato, per colpa di uomini egoisti che hanno tradito l’Italia.
L’élite oligarchica non vuole rinunciare ai suoi piani in agenda riguardanti gli anni 2016, 2017 e 2018: ecco perché Renzi la stava ben servendo (costringendo gli italiani a votare nel 2018), per consegnare un Paese perfettamente destrutturato come gradito all’élite (servita anche da Giorgio Napolitano, massone affiliato alla Loggia segreta sovranazionale Three Eyes, la stessa alla quale è affiliato Mario Draghi, appartenente anche ad altre quattro logge sovranazionali).
I membri di questo nuovo governo illegittimo sono una vera offesa al “popolo sovrano”: premier Gentiloni, sottosegretaria alla presidenza Boschi (non merita commenti), 18 ministri (quasi tutti gli stessi del governo illegittimo precedente), più un “fantasma” (Renzi), o forse uno “spiritello burlone” (come quelli che si presentano nelle sedute spiritiche per disturbare, “rompere” la serietà della ricerca dei partecipanti, ingannare) che scatena poltergeist (fenomeni paranormali: twitter, lettere, pizzini, telefonate, selfie), ovunque, pur di esserci a qualunque costo.
Naturalmente anche nel governo Gentiloni resta la presenza di un egregio rappresentante dell’élite oligarchica (dei “poteri forti”), il Ministro Economia e Finanza Pietro Carlo Padoan (massone affiliato alle Logge segrete neoaristocratiche sovranazionali Pan-Europa e Compass Star-Rose/Rosa-Stella Ventorum).

Questo governo Gentiloni è una vergognosa opera di manipolazione occulta per fare “cose che si possono vedere”, ma soprattutto fare “cose che non si devono vedere” (Gentiloni è il pupo, Renzi il puparo di questa sceneggiata ridicola per riconquistare il potere e ripresentarsi al cospetto dell’élite oligarchica che ama tanto servire, e Mattarella il coreografo, senza offesa per nessuno).
E mentre gli irresponsabili istituzionali giocano a fare le cose che fanno solo i grandi, gli italiani e il Paese stanno rischiando grosso, forse precipitando ancora più giù.
Infatti Gentiloni, preoccupatissimo per i tanti problemi degli italiani, tra le prime cose su cui si sta spendendo è fare il possibile per il destino di Mediaset sotto assedio (dell’ex pregiudicato piduista che deve salvaguardare l’eredità ai suoi rampolli, che se ne infischiano delle difficoltà dei cittadini italiani). Il governo Gentiloni-Renzi si è rivelato apertamente: Renzi quando Bolloré prese Telecom non disse e non fece nulla, come mai? Renzi sapeva che Berlusconi spinse Bolloré a prendersi Telecom Italia. Si scomodano anche l’Agcom e Intesa Sanpaolo (“Siamo a supporto di Mediaset”) a sostenere Gentiloni nell’impresa impossibile. Abbiamo lo squalo (o forse bisognerebbe dire “Drago” – di Arcore – ) che grida “allo squalo”. Non c’è più una tradizione occulta che si rispetti.

La Storia non è ciò che sembra essere. Gli eventi che la determinano non sono così spontanei come vorrebbero far credere: sono frutto di Piani, progetti e programmi a lungo, medio e breve termine. I veri artefici degli eventi, locali e mondiali, non sono mai le figure, apparentemente di rilievo, che tutti vedono azionarsi pubblicamente. Le pubbliche figure appartengono sempre ad una gerarchia invisibile (di tipo piramidale).
Vogliono togliere completamente potere al popolo e darlo tutto ai mercati finanziari dietro ai quali impera l’Oligarchia (“potere nascosto”). Il “potere nascosto” vuole dei fantocci alla guida dei governi, vuole la mediocrità, l’ignoranza, la stupidità e, perché no, il narcisismo.

Quelli dell’Oligarchia hanno perso solo una battaglia con la vittoria del NO al Referendum sulla riforma Costituzionale, la riforma imposta da un governo illegittimo che una grande maggioranza dei cittadini italiani ha rigettato clamorosamente. Una vittoria simbolo per tutti gli italiani, di come la sovranità popolare può essere difesa, custodita, ripresa, ma non si tratta della salvezza perché già le forze sconfitte, nascoste, dietro alcune maschere di convenienza insospettabili, stanno organizzando i nuovi passi insidiosi con pretesti di necessita nazionale, motivazioni europee e di ordine mondiale.
L’Italia è sempre stata usata come Paese Laboratorio per sperimentare alcune azioni, su scala nazionale, per operazioni di massa di persuasione occulta. L’Italia è attualmente sotto una feroce pressione occulta senza precedenti e per ottenere quello che vogliono, le varie forze in campo del “potere nascosto”, sferrano colpi senza scrupolo alcuno: reclutano, minacciano, ricattano, corrompono, in ogni ambito della società italiana, uomini disposti a tradire il proprio Paese e i propri connazionali in cambio di guadagni, privilegi e di un potere apparente (illusorio). Sono stati azionati, per un’opera di destabilizzazione dell’Italia, amministratori delegati, presidenti e vicepresidenti di grandi aziende e multinazionali, imprenditori (piccoli e grandi), banchieri e bancari, finanziarie, economisti e finanzieri, faccendieri, manager nel mondo delle professioni, rappresentanti del mondo della educazione-istruzione, sindacati e sindacalisti, parlamentari, senatori, giudici, una buona parte della classe dirigente che chiude un occhio alle varie forme di corruzione, di associazione criminale e mafiosa. Mentre in basso aumentano le grida soffocate di molti onesti cittadini in gravi difficoltà economiche; verso l’alto scorrono fiumi di denaro dall’odore nauseabondo della corruzione, si sotterrano i meriti e si privilegiano le azioni vili e i favoritismi.
Lo spauracchio suggestivo delle preoccupazioni sulla “condizione delle banche italiane, dei conti pubblici e dell’economia”, che cercano di rendere reale, ha lo scopo di piegare l’Italia verso il Piano-Azioni globale già avviato. Una delle pallottole della persuasione occulta riguarda proprio il “populismo italiano” (così amano offendere gli italiani) che metterebbe, a sentir loro, in pericolo la Ue, perché l’Italia è uno dei sei membri fondatori dell’Unione Europea. Ma cosa c’entra? Sono le loro scelte sbagliate, egoistiche e di stampo oligarchico che minacciano tutti i Paesi europei.

Come si esercita una manipolazione delle coscienze, una persuasione occulta? Con frasi impeccabili, insospettabili, intelligenti al punto da convincere, creare un convincimento, una opinione, un consenso indiscutibile.
Un esempio: ecco la frase di aggancio positivo nella subcoscienza dei cittadini, pronunciata da Paolo Gentiloni, il nuovo illegittimo presidente del Consiglio del governo italiano “Se sono qui è perché abbiamo riconosciuto la sconfitta”. La frase non necessita né merita commenti.
Eppure fa seguire molte frasi che, una dopo l’altra, si potrebbero contestare legittimamente, per tutto quello che gli italiani, per mille giorni prigionieri di un premier narcisista, democratico autoritario e arrogante, hanno dovuto subire senza poter far nulla, senza poter dire nulla, comprese le cariche di polizia ordinate nelle piazze. Offese a non finire per non parlare delle azioni governative che hanno leso molti diritti dei cittadini-contribuenti, come il salvataggio di Banca Etruria (vedi figlia e papà Boschi, e l’amico consigliere Carboni, faccendiere piduista), la banca a suo tempo creata da Licio Gelli (il “Cobra”) della Loggia Propaganda (P2), che ha gettato sul lastrico moltissimi cittadini-risparmiatori.
Altra frase di Gentiloni: “Bisogna farla finita con l’apparentemente inarrestabile escalation di violenza verbale nel nostro dibattito politico. Il Parlamento non è un social network. Contribuiamo a rasserenare il clima nelle famiglie del nostro Paese”.  È Renzi che ha utilizzato impropriamente, per fini di potere, il Parlamento, il Governo, lo Stato come “social network”.

Con questo governo non viene data ai cittadini una risposta alla richiesta di rappresentanza: eppure, come dice il professore Stefano Rodotà “Il popolo ha parlato chiaro: crede nella democrazia”.

Purtroppo gli italiani stanno subendo, nonostante si siano pronunciati chiaramente, un “Governo della vergogna” (questo di Gentiloni) dopo aver subito le conseguenze disastrose del “Governo del dissesto” (quello di Renzi).

Il popolo viene ignorato: esiste il pericolo reale che si tenti ancor di più, con sistemi ancora più incisivi, di cancellare totalmente la “sovranità popolare” (insieme alla “sovranità monetaria”, già ridotta alla quasi invisibilità).

Esistono alcune forze, sottocopertura, assedianti, che insidiano per insediarsi, nei vari ambiti della società umana. Svolgono una invisibile guerra sotterranea che si protrae da secoli: vengono arruolati, a loro insaputa, molti cittadini e trasformati in agenti del male al servizio di questa élite oligarchica, che guida segretamente le varie nazioni. Se non si comprende questa trama sotterranea non si potrà mai capire l’illogicità dei molti eventi della storia umana di superficie.

Esiste realmente un’élite (di cui abbiamo sempre parlato nei nostri libri) che vorrebbe prendere totalmente il sopravvento sul mondo, dominare, condizionare le vite di tutti. Le varie forze, dominate da questa élite, sono disposte idealmente in forma piramidale. Questo “potere nascosto”, questa élite, si esprime nella forma rappresentata simbolicamente come occulto “vertice della piramide del potere mondiale”.
Le varie forze sono coese nello scopo fondamentale comune, ma si combattono fra di loro ferocemente per conquistare l’egemonia del vertice.
Questa élite forma il potente e occulto “centro direzionale mondiale” dalla quale dipendono e discendono tutte le cose che accadono nei vari Paesi del mondo. Tutti i danni e le prevaricazioni inflitti ai cittadini sotto forma di “riforme, leggi, regole, sentenze” vengono decisi da questa élite.
L’élite decide molte delle cose che accadono ma di cui i cittadini sono ignari, non ne hanno nozione, né ricevono spiegazione alcuna di una qualche ragione logica o politica convincente. L’élite domina le strade del mondo, senza che si possa risalire ad essa in modo tangibile. Nella politica, nell’economia, nella finanza operano i suoi servi migliori, secondo le convenienze del momento. I suoi servi esprimono un infondato senso di superiorità, un’arroganza vergognosa, ma anche ridicola, e diffondo il morbo della corruzione.
La classe dirigente è piena di questi servi egoisti che oscurano i cieli di un possibile futuro luminoso per l’umanità: sono dei saprofiti che cannibalizzano i sogni dei giovani, rendendo difficile ogni loro espressione creativa. I peggiori di questa classe dirigente li si trova nella politica e nella criminalità organizzata: accaparratori della cosa pubblica per fini di guadagni, privilegi e potere.

Il “potere nascosto” è riuscito a mettere tutti contro tutti: in ogni strato sociale ha creato condizioni in cui ogni suo appartenente è contro tutti gli altri; ha scatenato soprattutto una feroce guerra tra poveri. Non sono esclusi, da tali azioni occulte disastranti, neanche i politici (in buona parte) che, ovviamente, non se ne rendono nemmeno conto. Solo pochi, tra di essi, sanno e servono i piani occulti consapevoli dei guadagni che possono ricavare.
Il termometro della politica segna tempesta: a Milano, il Sindaco Sala (Pd) indagato per falso di un appalto all’Expo; a Roma, il Sindaco Raggi (M5S), oltre a tutto il resto, accusato di abusi nelle nomine (inchiesta in atto); in Campania, il Governatore Vincenzo De Luca (Pd) sotto inchiesta sul “voto di scambio”; ecc..

I politici servi utilizzano a convenienza le azioni di governo, lo Stato, le Istituzioni, le Leggi, le regole: prima avevano deciso che gli italiani dovevano votare nel 2018 (ma dove sta scritto?); adesso, per impedire lo svolgimento del referendum sul Jobs Act, cercano di far votare il prima possibile. A rafforzare tale intenzione interviene il vicepresidente di Confindustria con l’affermazione: “Impossibile un ritorno al passato. Le nuove regole funzionano bene”. Questo è quello che dice lui, servitore dei “poteri forti”, che invece di sentenziare additando gli altri dovrebbe rivolgersi all’interno di Confindustria, ripulire la propria classe dirigente e pensare ai conti truccati del Sole 24 Ore.

Quanti sono i politici che, per elaborare le loro strategie politiche, partono dalla consapevolezza che ogni cittadino-individuo è collegato e unito a tutti gli altri, quindi interdipendenti, cioè responsabili nei confronti di tutto quello che gli sta attorno? Riescono a pensare che condividono, in quanto famiglia umana, il pianeta con il mondo minerale, con il mondo vegetale, con il mondo animale? Quanto sono consapevoli, questi signori politici, di popolare il pianeta Terra insieme a 700 milioni di esseri? Perché non sviluppare seriamente delle politiche con cui prendersi cura davvero di tutto questo? Non sarebbe, nel fare questo, forse, una buona e vera politica?
Non è forse compito anche della politica fare in modo che ogni individuo possa vivere una vita responsabile con un importante significato?

L’ex premier, accecato dalle sue incontenibili brame di potere, non è stato capace di essere all’altezza delle responsabilità che ha avuto nelle mani, perché mancante dei nobili sentimenti e della giusta coscienza necessaria per servire davvero il Paese. Le sue azioni di governo scorrette, gli errori e le sue false annunciazioni, nonché le false vittorie internazionali, si stanno riflettendo in questo ulteriore ingannevole, illegittimo Governo-Offesa agli italiani.

 

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(La gerarchia del cospiratore: Il Comitato dei 300)
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