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804. La Verità-Realtà si mostra a tutti

Martedì 12 Dicembre 2017 00:00 Rosario Castello
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La Verità-Realtà si mostra a tutti indistintamente, non crea disuguaglianze, ma non tutti sono in grado di vederla: la limitata visione degli enti planetari addormentati nella coscienza crea le disuguaglianze tra gli uomini, perché non riescono a “vedere” né “sentire” la Verità-Realtà che si mostra.

È la cecità spirituale che dà spazio al Male: i limiti di una visione prettamente egoica fa servire il male per l’indifferenza diffusa nel cuore di tutti e motivo per il quale tutte le nazioni del mondo sono destabilizzate.

L’Anima svolge un compito arduo nell’abbracciare e/o nel farsi contenere tra il mondo oggettivo e il mondo soggettivo. L’ego-corpo-personaggio, che recita la trama del karman, svolge una missione segreta secondo il livello (posizione coscienziale) di risveglio e di purezza raggiunto (per chi il risveglio, anche iniziale, lo abbia conseguito). I suoi veicoli, mediante i processi sottili del suo apparato reincarnazionistico (la mente-antahkarana e il corpo sottile-lingasarira), registrano inconsciamente (consciamente solo in chi è molto evoluto) le informazioni dell’inconscio collettivo (lo strato mentale corrispondente al tipo di evoluzione dell’ente) riguardanti tutte le espressioni segrete del male per riuscire a vincere il Male, motivo della nascita-discesa-caduta (incarnazione) di tutti gli enti planetari.
Svolgere questa silenziosa e naturale lotta al Male, senza ostacolarla in nessun modo con istanze egoistiche, significa rendersi sensibili ad esso, cioè a poterlo vincere o cedervi passando direttamente al Lato Oscuro.

Il mondo e la sua umanità hanno bisogno di una “scossa” evolutiva (“risvegliante”, “illuminante”) per uscire dalla pressione esercitata dal Male, tenendo sotto influenza la gran parte degli enti planetari.

A fare la differenza tra un essere umano ordinario, comune e un ente risvegliato, in via di risveglio o parzialmente risvegliato, è la forza cosmica chiamata Kundalini.
Nell’ente planetario comune Kundalini svolge una semplice funzione “terrena” (“terrestre”) ma quando un ente-forma è “pronto” per uno stato di elevazione, per risvegliarsi in un essere divino, si attiva una particolare frequenza superiore, quella della funzione spirituale di Kundalini.

Kundalini, nella sua funzione “terrena”, cioè nella sola forma di energia vitale (prana), localizzata e ferma alla base della colonna vertebrale, presso l’Osso sacro (nel muladharacakra), esprime tutta la sua potenza nella sessualità; nella sua funzione “Spirituale” (di prana-sakti-potenza) risale, ascende, lungo il midollo spinale, all’interno della colonna vertebrale, fino alla zona superiore della testa (sahasraracakra), con la conseguente attivazione dei vari cakra appositamente disposti nella struttura sottile di ogni ente planetario.

Questo processo di risveglio e di attivazione di Kundalini (mahasakti) varia da un soggetto risvegliante all’altro (in modalità di espressione, in esperienze manifestate, e tempistica).

Purtroppo la comune tendenza esagerata di vivere in modo superficiale dell’ente planetario moderno crea molti problemi ai veicoli-corpi (il fisico-grossolano-sthulasarira e il corpo sottile-lingasarira). Solo il ritrovare significato in una vita interiore profonda può ricondurre all’unità salvifica e liberatoria. Una scelta di pratica di “ascesi interiore” può “riunire quanto si è disperso”: un risveglio si manifesta sempre “dal basso verso l’alto”.