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892. Ingegneria sociale: manipolazione dei popoli

Sabato 08 Dicembre 2018 00:00 Rosario Castello
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Le condizioni della società di oggi sono il frutto di lunghi anni di manipolazione delle coscienze, effettuata da quella che è stata definita “ingegneria sociale” ed utilizzata dal “Potere”. È attraverso l’insidia chirurgica della cultura dominante che è stato possibile ottenere i risultati che sono oggi sotto gli occhi di tutti, ma che tutti non vedono, tranne quelli che fanno finta di non vedere, di non capire, per un qualche interesse.
Il risultato più che evidente è la “guerra tra poveri” che sono riusciti a scatenare, senza che i diretti interessati se ne rendessero conto: non si accorgono, infatti, di essere dei burattini di cui “qualcuno”, non visibile, tira i fili.
L’èlite occulta, al Vertice della piramide mondiale del potere, è riuscita a dirottare l’attenzione dei cittadini (mediante l’applicazione dell’”ingegneria sociale”) non sui veri responsabili della situazione finanziaria globale che sta affamando l’uomo comune, ma su coloro che l’èlite occulta (i “poteri forti” e i “poteri occulti”) la servono, praticamente sulla “corte dei servi” (intellettuali, giornalisti, scrittori, attori, professori, dottori, ingegneri, architetti, scienziati, avvocati, giudici, psicologi, psichiatri, creativi vari, ecc.).
L’onda generale di risentimento sociale, di cui ne fanno le spese i più deboli, come i molti migranti (che sono solo vittime di un “sistema tritavite”), viene alimentata dai vari populismi orchestrati appositamente. Durante questo “tempo dei risentimenti” c’è chi ne approfitta: gli speculatori senza scrupoli alla Soros.
Hanno anche diviso la classe dei lavoratori, che è per forza di cose una, ma l’hanno frammentata in inesistenti cordate, le une nemiche delle altre e rendendo così inutile qualsiasi tipo di azionamento di contestazione, così come sono divisi i “sindacati” per meglio corromperli ai fini di trattative convenienti solo per i “padroni”. Il lavoro è stato distrutto e sottratto soltanto per la classe medio-bassa e si è invece diffuso, per lavori (ben pagati) che non servono a niente, per i privilegiati legati alla casta. Si sta imponendo, infatti, una specie di feudalesimo manageriale fatto di posizioni e mansioni burocratiche solo per creare posti di lavoro (per nulla facenti) per i protetti della casta. Tutto questo è stato notato da chi il lavoro non ce l’ha, scatenando invidia, gelosia, un mare di risentimento vero per chi è privilegiato.
Si impone concretamente la disuguaglianza sociale per lo più creata proprio dal “Fronte della Sinistra” che presuntuosamente continua a proclamarsi “democratico e di sinistra”.
Sono proprio i privilegiati, con un lavoro ben pagato immeritato, che sparano a zero contro chi un lavoro non ce l’ha o lo ha precario (che non arrivano a fine mese), veri ipocriti ed egoisti, incapaci di fare qualcosa di buono e di veramente utile per il prossimo, i quali si permettono di dire che il posto fisso non esiste più e che il lavoro non è un diritto ma un privilegio che va meritato.
Un odio di classe si sta diffondendo, al momento invisibile e silenzioso, che potrebbe esplodere con pericolose espressioni creative spinte dalla rabbia incontenibile.
I canali di questa rabbia, ancora inesplosa, sono quelli dell’odio, della cecità intellettuale, della xenofobia, del razzismo.
Questa “ingegneria sociale” che effettua la manipolazione delle coscienze viene da lontano.
Il sociologo Gustave Le Bon è responsabile dei pensieri-semi da lui diffusi, che stanno alla base di tutti i totalitarismi sviluppatisi nel XX secolo. Alla fine della Prima Guerra Mondiale i suoi semi vengono presi e trasformati dal nipote di Sigmund Freud, il padre delle relazioni pubbliche Edward Bernays, per una manipolazione delle masse (ecco la nascita dell’”ingegneria sociale”) ben gradita e appoggiata dal “Potere”.
Molte sono le correnti di pensiero seminate tramite la letteratura del cosiddetto “pensiero positivo” agganciato, in realtà, alle basi dell’ingegneria sociale e al suo insidioso azionamento in tutto il contesto sociale. Un esempio è la famosa “terza via” di Clinton e di Blair, servi attivi dell’èlite occulta dominante.
La terribile ed efficace modalità con la quale l’ingegneria sociale presenta la qualsivoglia, con l’intento sempre di ingannare, è che ogni cosa lanciata sul pubblico (evento, libro, opinione, filosofia, politica, nuovo paradigma, ecc.) risulta difficile da contrastare. Un modo diabolico di narrare e convincere. Sembra che ciò che presentano, ciò che narrano sia sempre per far felici tutti i cittadini, nessuno escluso.
Questo sistema è stato insediato, tramite un’insidia scientifica, in tutti i gangli della società, quindi anche nelle aziende dove i cittadini-lavoratori vengono “piegati”, senza che se ne rendano conto, ai valori dell’azienda (imposti). Si trasformano, gradualmente, i cittadini in lavoratori sempre meno critici, docili, addomesticati. Viene aumentata la produttività al minor costo possibile: basta vedere l’offerta di lavoro gratis, per i giovani disoccupati in quanto possono fare esperienza, spacciata come un vero privilegio. Se lavori gratis o ad un salario bassissimo non devi lamentarti o contestare, ma sperare in una nuova opportunità (ecco il “pensiero positivo”).
I piani di privatizzazione furono, a suo tempo, presentati e poi realizzati con questo tipo di narrazione ottimista che, facendo sognare il meglio per il Paese, condussero alla perdita di migliaia di posti di lavoro. Lo stesso per le “cessioni di ramo d’azienda” che, con la narrazione delle grandi opportunità presso la cessionaria, si son visti migliaia di lavoratori licenziati, ma il licenziamento andava vissuto come la partecipazione di un grande cambiamento che avrebbe fatto tutti felici. D’altronde chi sono gli unici responsabili di sempre, in tutte le situazioni del momento, se non gli stessi licenziati? Non possono essere, ovviamente, i mercati né i datori di lavoro. E così via: l’ingegneria sociale prevede una narrazione convincente per ogni situazione sociale. La sua forza sta nella propaganda serrata che permettono i mezzi di comunicazione.

Questo è il miracolo sociale della narrazione dell’ingegneria sociale, grazie alla manipolazione e al controllo.
I cittadini vengono governati occultamente, le loro menti vengono modellate dalla propaganda, i gusti e le loro idee vengono, in realtà, suggeriti dalle varie pubblicità, le azioni della propria vita indotte dai media, per quanto riguarda la politica, gli affari, il sociale.
L’opinione pubblica è controllata dalla narrazione dell’ingegneria sociale come un’operazione di ipnosi di massa, in cui vengono rilasciati dei “codici” che fanno scattare il processo ipnotico, i vari slogan-mantra che agganciano la subcoscienza degli individui.
Il cittadino, immerso totalmente nel clima del materialismo-consumismo-egoismo, è stato trasformato in un vorace consumatore di cose, di pensieri, di idee, di opinioni, di sensazioni, di emozioni, di sentimenti, ahimè, non voluti realmente da lui ma indotti da chi vuole la sua felicità.

La manipolazione delle coscienze fa parte di quella che è considerata “ingegneria sociale”, sviluppatasi nel tempo, forte delle esperienze precedenti date dalla Storia, che cerca di cambiare la società secondo la volontà dei “padroni del mondo”, la classe dominante.
Viene manipolata la cultura dominante che dà agli individui la visione della vita, i valori ma anche i pregiudizi, quindi il modo con la quale vedere la realtà (quella voluta da “Potere”).
Vengono create appositamente associazioni culturali e fondazioni per influire profondamente in senso sociologico, ma anche pubblicazioni e iniziative sociali (filantropiche), senza contare i vari progetti di carattere segreto e militare. Anche molte espressioni del pensiero indipendente vengono nascostamente insediate, controllate e guidate.
L’Asse indisturbata della manipolazione sociale è costituita dalla classe ricca e potente (la casta, alla quale appartengono molti datori di lavoro di un elevato tenore), dalla politica e dal governo (gli uomini servili che elaborano gli “ordini” ricevuti dall’èlite trasformandoli in azioni di governo – provvedimenti, decreti e leggi – ), dai media (mezzi d’informazione e giornalisti): tutto supportato dai vari “centri occulti” distribuiti gerarchicamente, per compiti ed importanza, che servono il Vertice della piramide mondiale del potere. Tutte le cose che vengono fatte, a cui viene data risonanza con la propaganda, vengono spacciate come miglioramenti, buoni cambiamenti, anche quelli che peggiorano la qualità della vita delle persone. L’azione di quest’Asse, lungo gli anni, ha frammentato e modificato la concezione di solidarietà dei vari cittadini facendo vedere, ad esempio, gli scioperanti delle varie categorie di lavoratori come dei cattivi cittadini, quasi dei criminali o addirittura dei terroristi.
Il gioco è quello di far vedere, da un lato che lo sciopero è un diritto inalienabile e, dall’altro lato, che lo scioperante è un irresponsabile, quasi un criminale, che deve lamentarsi se le cose precipitano fino al licenziamento.
Le diverse categorie di lavoratori non formano la maggioranza dei cittadini?
Dividendoli tra di loro, i cittadini, possono essere trattati come dei nemici interni allo Stato ai fini di governance. E in altre occasioni, quando serve, i cittadini possono essere manipolati ai fini del consenso elettorale, creando sempre “cittadini contro altri cittadini”, mediante l’illusione esercitata dalla propaganda.
È frutto di questa manipolazione, esercitata occultamente, il livello di mercificazione raggiunto per qualsiasi aspetto della vita nella società. Il materialismo, il consumismo e l’individualismo-egoismo caratterizzano le società democratiche di oggi, in realtà delle mascherate dittature, diffondendo qualsiasi tipo di illusione vendibile e digeribile, al fine del controllo totale dei cittadini trasformati in un uomo-massa senza più identità: un cittadino-schiavo asservito e felice.

 

Letture consigliate
Psicologia delle folle (del 1894), Gustavo Le Bon, Edizioni Clandestine o Editore Tea
Propaganda (del 1928), Edward Bernays, Editore Lupetti
The Last Great strike (L’ultimo grande sciopero), Ahmed White (prof. di Diritto all’Università del Colorado), University of California Press; First edition
Bullshit Jobs, David Graeber, Garzanti
Teoria della classe disagiata, Alberto Ventura, Editore Minimum Fax
Prima che gridino le pietre, Padre Zanotelli, Chiarelettere
L’Italia occulta, Rosario Castello, Youcanprint
Compendio all’Italia occulta, Rosario Castello, www.centroparadesha.it (scaricabile gratuitamente)