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998. Bolsena, il Lago e i Misteri esoterici

Venerdì 31 Luglio 2020 00:00 Rosario Castello
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Il Lago di Bolsena è uno dei maggiori laghi vulcanici italiani ed in Europa il quinto. Sembra essersi formato oltre 300.000 anni fa. Al suo centro si trovano l’Isola Martana e l’Isola Bisentina, dalla bellezza naturale e da testimonianze artistiche compreso il passaggio del popolo Etrusco.
Del territorio i centri principali sono Bolsena, Capodimonte, su un incantevole promontorio che si estende verso il Lago, Marta con un attivo porto di pescatori, Montefiascone con un meraviglioso panorama complessivo del bacino. Al centro dell’Isola Bisentina sorgono sette chiese, edificate dai Frati Minori, a imitazione delle sette chiese di Roma e ciascuna sorge rivolta ad uno dei sette paesi rivieraschi del Lago. Non a caso Dante, grande poeta e profondo esoterico, menziona l’Isola Bisentina nella Divina Commedia.

Si racconta che nel mezzo del Lago di Bolsena si troverebbe una delle diverse “porte” di accesso al mitico e misterioso Regno di Agarthi o Agartha (in sanscrito l’”inaccessibile”), la porta italiana dell’antico regno tutto scavato all’interno della Terra. Miti e tradizioni esoteriche ne parlano e le culture Indù e Tibetana ne conservano molte tracce. Questo mito o conoscenza esoterica si riferisce ad un Regno concreto, non fantastico, e di questo vi è traccia in molte culture, ovvero in diverse latitudini e longitudini del pianeta, dove ogni tradizione relativa l’ha chiamato in modo diverso. Una tradizione esoterica che ne parla è l’Ordine della RosaCroce ma ne ha parlato chiaramente anche la teosofa Madame H.P. Blavatsky nella sua Dottrina Segreta, in Iside svelata e in Due libri delle Stanze di Dzyan (Edizioni Teosofiche Italiane), ma a suo tempo anche lo studioso ricercatore Ferdinand A. Ossendowski nel suo libro Bestie, uomini e dèi (Edizioni Mediterranee) che ha viaggiato molto in tutta la Mongolia per trovare la sua ubicazione, poi anche Alexandre Saint-Yves d’Alveydre nel suo libro Missione dell’India e René Guénon nel suo Il Re del mondo (Adelphi Edizione) e per non dimenticarlo anche il poeta, artista, scrittore ed esoterico russo Nicholas Roerich che compì un viaggio di 25000 chilometri attraverso i passi di montagna più alti del mondo, una spedizione attraverso il Deserto del Gobi verso i Monti Altaj (dal 1923 al 1928) che ha scritto Shambhala la risplendente (Vol 1 e 2, Edizioni Amrita) e Pan-chen-rinpoche, il famoso Tashi Lama, scrisse anche lui un libro Pal-den ye-she, dove parlò della “via per Shambhala”. Il prof. Grunwedel tradusse il libro e ne restò fulminato. Anche Georges I. Gurdjieff condivideva il pensiero che Shambhala fosse una realtà. Ha scritto due libri Valentino Compassi, una specie di rapporto storico, geografico ed esoterico, Luci su Sambhala e Il Luogo dei Grandi Sigilli.

Non va dimenticata la famosa Società Thule, la società segreta che costituì l’originale Partito Nazista di Adolf Hitler: i nazisti, che cercavano ossessivamente tutti i luoghi legati a misteri esoterici ed oggetti come la lancia di Longino considerata “oggetto di potere”, durante la Seconda Guerra Mondiale approdarono all’Isola Bisentina per individuare la “porta” di accesso ad Agarthi e questa sarebbe la “porta” italiana che avrebbe accesso a questo Regno misterioso. C’è anche l’interessante libro di Claudio Lattanzi Misteri, leggende e storia del lago di Bolsena (Intermedia Edizioni) ma che ha scritto anche Tuscia misteriosa e insolita. Esoterismo, leggende nere, enigmi irrisolti, templari (Intermedia Edizioni). Nel famoso film Shangri-La di Hollywood, tratto da romanzo di James Hilton Orizzonte perduto scritto nel 1939 viene presentato questo “Luogo” di pace e di meraviglia ma se ne accenna anche in altri film come Kundun, Piccolo Buddha e Sette anni in Tibet.

Che storia è mai questa di un Regno misterioso che esisterebbe realmente con diverse “porte” di accesso da più parti del pianeta?

Si tratterebbe, in realtà, di un “centro iniziatico” misterioso designato sotto il nome di Agarthi o Agartha che ha un capo supremo chiamato dagli esoterici “Re del Mondo” (un Sovrano Pontefice) dagli immensi poteri. Questo “centro iniziatico”, dal tempo di Iperborea, ha seguito l’Umanità lungo le tante Ere (Yuga) fino ad assumere, all’inizio del Kaliyuga (l’Età del Ferro o Età Oscura), iniziato con la morte dell’Avatara Krsna, un carattere di inaccessibilità all’umanità ordinaria, cioè non spiritualmente risvegliata. Prima del Kaliyuga questo regno portava il nome di Paradesha (in sanscrito “Contrada Suprema”) che incarnava il “Centro Spirituale Supremo” (detto anche “Cuore del Mondo”).
Si tratta di un “luogo” riconosciuto e venerato da almeno otto religioni principali e da più tradizioni esoteriche che lo considerano il “centro spirituale del mondo”. In tale regno si dice vi abiti una razza di esseri molto evoluti che guidano segretamente l’evoluzione umana. Si estenderebbe, da quanto dicono i racconti, su tutta la Terra mediante una rete di tunnel sotterranei lunga chilometri e chilometri.
Una delle diverse “porte” sparse su tutto il pianeta si trova nelle grotte menzionate nel Manasakhand, nell’Himalaya, si tratta di Patal Bhuvaneshwar un tempio in grotta calcarea a 14 km da Gangolihat, nel distretto di Pithoragarh nello Stato di Uttarakhand, in India. Antiche leggende raccontano che questa caverna custodisce addirittura lo stesso dio Siva insieme ad altri trentatré semidei.

Si tratterebbe di quel “Centro Spirituale Supremo” della Terra che, lungo tutto il periodo chiamato dai miti “Età dell’Oro” (krta o satya), cioè l’era perfetta o della verità, conosciuto alla luce del sole con il nome di Paradesha (Paradiso in sanscrito, Pardes in ebraico) ma anche Shambhala o Shangri-la. Una regione divenuta inaccessibile all’umanità ordinaria e che è situata al di là della portata di tutti i possibili cataclismi che potrebbero sconvolgere il mondo alla fine di certi cicli cosmici.

È un “Luogo” inimmaginabile caratterizzato idealmente dalla Pace, dalla Felicità e dalla Giustizia.
In sanscrito Paradesha è il “Paese Supremo” (Regione estrema; Contrada Suprema; Spazio Assoluto), un termine che è stato occidentalizzato con l’iranico “pairidaeza”, composto da “pairi” che significa “attorno” e “diz” che significa “creare”.
Termine che si ritrova, quindi, in iranico (pairidaeza); in greco (paradeisos); in caldeo (pardes), in armeno (partez), in latino (paradisus).
Le tre fonti occidentali che hanno contribuito a dare l’idea di parco o giardino (Giardino delle Delizie – 2,8-14 –) sono: l’ebraica con pardes, la persiana con pairidaeza e la greca con paradeisos.

Questo “Regno” o “Centro Spirituale Supremo” è stato chiamato, e conosciuto, attraverso molti nomi:

L’intero territorio che abbraccia Bolsena, il Lago e l’Isola Bisentina è ricca di storie misteriose, antiche e più recenti: storie sconosciute dai più o che si evita di raccontare. Il territorio è sempre stato attenzionato da studiosi della misteriosofia, da coloro che sono interessati alla conoscenza iniziatica dei Misteri ma anche di molti semplici curiosi, opportunisti e visionari della new age.

Nicholas Roerich, nel suo viaggio verso il Tibet, fa una interessante esperienza (il 5 agosto 1926): avvista nel cielo un grande oggetto brillante (annota nel suo diario come a un disco volante che in quei tempi il termine non era ancora stato coniato e non si parlava di Ufo) che rifletteva la luce del Sole e si muoveva a gran velocità da Sud a Sud-Ovest, fenomeno che ha potuto osservare con un binocolo. Un fenomeno ben conosciuto dai lama tibetani presenti nella sua spedizione e in particolare il lama che faceva da guida gli disse che veniva da Agarthi-Shambhala ed era il segno di benedizione per la sua missione.

Molti anni fa ci siamo imbattuti in un esoterico che amava Bolsena, il Lago e l’Isola Bisentina che, dopo aver parlato un po’ con noi, seriamente, di argomenti esoterico-iniziatici, di fisica e di metafisica, ci fece molte allusioni sulla possibilità che proprio in quel “luogo” ci potesse essere la “porta” italiana di accesso ad Agarthi-Shambhala-Paradesha. Dopo molti cenni di ordine generale si rinchiuse come un riccio su quella che si capiva fosse stata una sua esperienza personale. Dopo averlo più volte rassicurato sul nostro silenzio lo invitammo a raccontarci tranquillamente tale esperienza. Ci raccontò, mentre contemplavamo insieme l’Isola Bisentina, che alcuni anni prima in una bellissima notte di Luna Piena, ad un’ora molto tarda, in pieno silenzio e senza alcuna anima viva, avvertì in stesso uno strano cambiamento di stato, una particolare vibrazione all’altezza dietro lo sterno, la percezione chiara dell’estensione della sua aura. Ad un certo punto dell’esperienza il suo sguardo venne attratto improvvisamente in una certa direzione in mezzo al Lago (l’Isola Bisentina) dove, incredulo, gli apparve una specie di disco volante riflettente i potenti raggi della Luna Piena. Sorgeva come dal nulla, sostò alcuni attimi in alto nel cielo sparendo poi a gran velocità, silenziosamente. In quello stato d’animo di meraviglia, assorto dall’esperienza appena vissuta e continuando a guardare in quella stessa direzione, a pochi passi da sé, vide apparire chiaramente un lama tibetano che lo guardava sorridendo. Questi proiettava un mudra (atteggiamento delle dita della mano avente valore magico) nella sua direzione ed egli iniziò ad avvertire nitidamente nella propria mente l’immagine di un ingresso, come di una “porta” proprio sull’Isola Bisentina insieme alla formulazione di frasi nella sua testa provenienti chiaramente da quel lama tibetano, frasi che non ci ha voluto riportare perché vincolato al silenzio richiesto dal lama. Sosteneva fortemente che di “porte” come quella ve ne fossero diverse in tutto il pianeta e che queste dimostravano l’esistenza reale di questo regno composto da una “parte” fisica terrestre e da una “parte” immateriale ma più che reale.
Non rivedemmo più quell’esoterico e non avemmo più sue notizie.

Noi sosteniamo, perché sappiamo, che Agarthi-Shambhala-Paradesha esiste, è reale ma è raggiungibile solo da coloro che ne sono degni come per chi riceve l’Iniziazione, l’Influsso Spirituale sovraindividuale.

 

“Raggiungi la dimora di ‘Coloro che sono’ e
non più divengono, la Cittadella degli Svegliati,
il luogo senza confini. Solo la potenza del Fuoco
può trascendere il fascino dispersivo del fuoco“.
Raphael