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999. La Strage: un linguaggio-strumento occulto

Mercoledì 05 Agosto 2020 00:00 Rosario Castello
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Una corrente incantatoria circola, in questi ultimi tempi, provocata dal canto delle sirene dei nostri giorni, un canto che non vuole rivelare ma ingannare ulteriormente, confondere, nascondere ancor di più la verità sottratta per molti anni ai cittadini italiani e alle famiglie delle vittime delle tante stragi vigliacche che hanno leso e offeso l’Italia.

Giornalisti, vecchi e nuovi politici, magistrati, intellettuali tuttologi ed esperti dell’aria fritta, tutti, all’improvviso, dopo più di quarant’anni, a straparlare, a dissertare ma senza avere il coraggio di affermare, di accusare chi, dalle tante carte delle diverse indagini, inchieste avvicendatisi in tutti questi anni, emerge chiaramente senza alcun possibile dubbio. Tutti parlano tanto senza dire ciò che è utile a comprendere la verità: solo tanto protagonismo, apparenza ingannatoria e propaganda ai propri scritti che non raccontano alcuna verità. Ripetono fatti già conosciuti e risaputi con l’elucubrazione della loro interpretazione di comodo nell’attuale. Nessuno mette in seria connessione i tanti fatti accertati da anni che parlano da soli e condannano chi avrebbe dovuto essere condannato da molto tempo. Molti dei colpevoli responsabili sono purtroppo scomparsi senza essere stati condannati ma molti altri vivono ancora all’ombra del segreto e del silenzio traditore e continuano a godere di privilegi, guadagni e potere che offrono loro la possibilità di esercitare, all’occorrenza, la minaccia e il ricatto.

Esiste un “sistema di potere occulto” che fa da regia a tutto ciò che accade nei vari paesi, in ogni ambito della società: si tratta di un “sistema nazionale”, all’interno di ogni paese, guidato completamente da un “sistema sovranazionale” che persegue un occulto Piano planetario (Nuovo Ordine Mondiale). Questo “sistema di potere occulto” è costituito da spregiudicati personaggi-faccendieri occulti, da politici traditori, da pezzi di Stato deviati, società segrete, massonerie nazionali e sovranazionali, paramassonerie, organizzazioni criminali, mafie, servizi segreti, superservizi segreti, ecc.. Tutti senza una vera patria nel cuore.

 

“(…) Da oltreoceano, in quegli anni, viene incaricata una Loggia massonica, dell’Obbedienza del Grande Oriente d’Italia (GOI), la famosa Loggia Propaganda 2, affidata alla guida di Licio Gelli che la fa diventare “coperta” (cioè “segreta”). Una Loggia che raccoglie uomini ambiziosi dalle nascoste tendenze autoritarie (alcuni, uomini pii, nascosti addirittura nel partito della Democrazia cristiana): uomini ricchi e potenti, imprenditori, commercianti, banchieri, finanzieri, economisti, giornalisti, medici, uomini delle istituzioni, politici e membri di governo, vertici delle Forze dell’Ordine, della Difesa, dei Servizi Segreti, uomini potenti della Chiesa, uomini influenti nei vari strati sociali, personaggi potenti di altre nazioni.
A guidare la Loggia Propaganda 2, per realizzare alcuni “progetti di destabilizzazione e di svolte autoritarie dei Paesi” è la Loggia superiore sovranazionale “Three Eyes”, che opera sull’Italia e sull’Europa per condizionarne scelte, riforme e orientamenti (vi appartengono George Bush, Jacques Attali, David Rockfeller, Gianfelice Rocca, Giuseppe Recchi, Marta Dassù, Carlo Secchi, Christine Lagarde, Condoleezza Rice, Pedro Passos Coelho, Bernard Arnault, Mark Rutte). La Loggia P2 è, quindi, un progetto reazionario antidemocratico, all’interno dell’Officina superiore massonica sovranazionale “Three Eyes”, connessa ad altre logge dello stesso stampo.

La P2 è una Loggia strutturata a più livelli, in grado di incarnare un perfetto potere occulto sui fronti della politica (per il potere) e degli affari (per il denaro), funzionale ai segreti scopi ordinati da oltreoceano per il controllo, durante la “guerra fredda”, della crescita delle sinistre (lo spauracchio del “comunismo” fortemente utilizzato).
I governi della Democrazia Cristiana hanno disatteso la fiducia riposta e occorre operare in gran segreto per arginare quanto non gradito: testimone di tutto ciò è la pesante e ingombrante presenza della mano della Cia a Roma, in quegli anni, specie durante, e subito dopo, il sequestro e l’uccisione di Aldo Moro. La Loggia P2 deve, con ogni mezzo e metodo, costringere-indurre ad un sistema di riforme istituzionali e costituzionali, dal chiaro segno autoritario.
La scelta caduta su Gelli per guidare la Loggia P2 è legata ai suoi trascorsi, che lo profilano in modo ideale e all’altezza del compito: volontario della guerra di Spagna (fronte dei franchisti ovviamente) nel 1937; iscritto al Partito Nazionale Fascista nel 1939; ufficiale di collegamento della Repubblica sociale italiana con il Reich hitleriano nel 1943; doppiogiochista e collaboratore dell’Oss (servizio controspionaggio militare americano) nel 1944-45, e molto altro (…)”.

Rosario Castello
tratto dal Compendio al libro L’Italia occulta (agosto 2018)

 

“(…) Abbiamo parlato ampiamente di questo “potere nascosto” in nostri diversi lavori, potere operante sia in Italia sia in Europa e a livello mondiale: una continua lotta di potenti “gruppi” per contendersi l’egemonia del “Vertice” della piramide mondiale del potere.

L’Italia, purtroppo, è anche il Paese della mediazione occulta e delle stragi: Italicus, Ustica, Moby Prince, Piazza Fontana, Strage di Bologna, strage di Capaci, strage di Via D’Amelio, l’autobomba in Via Ruggiero Fauro, a Roma (lo strano attentato a Maurizio Costanzo, a suo tempo iscritto alla P2 al grado di maestro, rimasto illeso mentre ventiquattro persone sono rimaste ferite, con gravi danni nei palazzi circostanti e nelle auto parcheggiate nelle vicinanze), strage di Via dei Georgofili, a Firenze (nei pressi della Galleria degli Uffizi, con cinque morti e quasi quaranta feriti e gravi danni al patrimonio artistico), strage di Via Palestro, a Milano (presso la Galleria d’Arte moderna e il Padiglione di arte contemporanea, con cinque morti), autobomba presso la Chiesa di San Giorgio in Velabro, a Roma (che ha fatto crollare quasi tutto il portico antistante alla Chiesa), in contemporanea ad un’altra esplosione, sempre a Roma, presso San Giovanni in Laterano, ed entrambe le esplosioni hanno provocato ventidue feriti, e il fallito attentato allo Stadio Olimpico di Roma, che avrebbe fatto una strage vera e propria.
Le stragi sono il modo con cui il “sistema del potere occulto” (criminale) piega le forze che lo contrastano (Stato, governi, sistema politico, sistema economico, sistema finanziario, popolo sovrano, ecc.) al fine di creare condizioni favorevoli per realizzare i propri fini, come quella della Trattativa Stato-Mafia, negoziazione tra Cosa Nostra e lo Stato italiano, siglata nel famoso “papeddu” (il “papello”), uno scritto contenente le richieste di Totò Riina: una mediazione effettuata tra i politici e gli ufficiali del Ros Mario Mori, Antonio Subranni e Giuseppe De Donno. Si tratta di un operato che ha contribuito a rafforzare la posizione strategica di Cosa Nostra per l’attacco allo Stato.

Si capisce che il “sistema del potere occulto” prevale sul “sistema di governo istituzionale” perché tutte le inchieste giudiziarie che toccano i “poteri forti” (economico-finanziari) e i “poteri occulti” (massoneria, paramassoneria, organizzazioni segrete, politica corrotta, mafia, ‘ndrangheta, ecc.) non approdano mai a nulla, vengono ostacolate, ritardate, incredibilmente e inspiegabilmente soppresse. (…)”.

Rosario Castello
tratto da L’Italia occulta (libro pubblicato nell’agosto 2018)

 

Per motivi anagrafici sono già scomparsi alcuni personaggi-chiave responsabili di aver sferrato i più duri colpi all’Italia, servendo i “poteri occulti”, nazionali e sovranazionali (cioè dei veri “governanti occulti” del mondo) per molti decenni.
Noi non crediamo che personaggi ormai morti come Stefano Delle Chiaie (esponente della Destra radicale e della Destra spiritualista), Licio Gelli (capo della Loggia P2), Giulio Andreotti (capo della struttura segreta “Anello”, responsabile di molti fatti inquietanti), Francesco Cossiga (capo politico della struttura segreta “Gladio”, una organizzazione paramilitare segreta di matrice statunitense “Stay-behind/Gladio”, responsabile di molte stragi in Italia), Eugenio Cefis (militare, agente segreto di vertice, membro di spicco della P2, presidente ENI, presidente Montedison, consigliere AGIP), Federico Umberto D’Amato (capo dell’Ufficio Affari Riservati del Ministero dell’Interno, ex agente anglo americano, membro di rilievo della P2) ecc., abbiano portato nella tomba i “segreti” di cui erano tenutari. Questi “segreti”, crediamo, per motivi di logiche occulte, restano non solo nella memoria dei protagonisti ma, soprattutto, a disposizione dell’intero “sistema di potere occulto” di Vertice. Esistono, ne siamo certi, “Elenchi” segreti codificati (“Liste occulte”) utili a perpetuare le minacce e i ricatti funzionali ad alimentare la vitalità dell’efficienza del “sistema di potere occulto”.

 

“(…) Un’altra espressione di potere oscuro è la forma assunta dal Club Safari (operativo in Africa per il traffico e l’approvvigionamento di armi). Il Club Safari (di cui Saddam Hussein è membro di spicco) viene coinvolto anche con la SAVAK, la polizia segreta dello Scià in Iran collegata alla CIA, con Anwar Sadat (presidente dell’Egitto assassinato) e con i servizi segreti dell’Arabia Saudita. Dal Club Safari viene originato il Pinay Circle (o Le Cercle). Implicati con il Cercle: la famiglia austriaca degli Asburgo; Nicholas Elliot (MI6 britannico); William Colby (CIA); Colonnello Botta (Swiss Military Intelligence); Stefano Delle Chiaie (Servizi Segreti italiani); Giulio Andreotti (grande amico di Henry Kissinger); Silva Munoz (Opus Dei); Franz Josef Strass (Ministro della Difesa Tedesco); Monsignor Brunello (Vaticano); Heritage Foundation di Washington (avallata dalla CIA) (…)”.

Rosario Castello
tratto da L’invisibile identità del potere nascosto (2013)

 

È noto il Convegno del 1965, svoltosi presso l’Hotel Parco dei Principi di Roma, caratterizzato dalla presenza di personaggi dell’ambiente militare italiano, ma anche di quello atlantico, per preparare il clima dell’Italia degli anni successivi. Il 25 aprile 1969 iniziano, infatti, le bombe di una lunga serie di attentati come quelli alla stazione Centrale di Milano e alla Fiera per mano di Ordine Nuovo (Franco Freda e Giovanni Ventura). Seguirà, il 12 dicembre 1969, la strage di Piazza Fontana presso la Banca dell’Agricoltura, nel centro di Milano, che causò 17 morti e 88 feriti; poi la strage della Questura di Milano il 17 maggio 1973 con 4 morti e 52 feriti, per mano dell’ambiguo personaggio Gianfranco Bertoli; ancora la strage di Piazza della Loggia di Brescia del 28 maggio 1974 con 8 morti, per mano di Carlo Maria Maggi; a seguire la strage del treno Italicus (nei pressi di San Benedetto Val di Sambro, nel Bolognese) del 4 agosto 1974 con 12 morti e 40 feriti; e la cruenta e sanguinosa strage della stazione di Bologna del 2 agosto 1980 con 85 morti e 200 feriti. I responsabili? I terroristi dell’estrema destra come mano armata, collegati con apparati dello Stato e pilotati-manipolati dal “sistema di potere occulto”, nazionale e sovranazionale.

 

Quando si dice la verità non bisogna dolersi di averla detta. La verità è sempre illuminante. Ci aiuta ad essere coraggiosi”.

Aldo Moro

 

Aldo Moro, che non sta nelle simpatie del “sistema di potere occulto”, nazionale e sovranazionale, quel giorno del 4 agosto 1974 sale a Roma sul treno Italicus ma, richiamato prima della partenza con urgenza alla Farnesina, si salva da quella condanna a morte. Una morte che lo aspetterà fino al 9 maggio 1978 dopo 55 giorni di tribolazioni interiori ed esteriori. La bomba era per Aldo Moro. Una strage, quella dell’Italicus, che per la giustizia non avrà colpevoli perché i sospettati e gli indagati sono stati assolti (Mario Tuti, Luciano Franci e Piero Malentacchi). Eppure è chiaro e accertata la diretta responsabilità della Loggia P2 come disse, a suo tempo, esplicitamente Tina Anselmi nella sua relazione finale alla Commissione sulla P2. Tina Anselmi aveva individuato il colpevole politicamente ma alla verità presentata chiaramente nella sua relazione nessuno ha dato seguito alla verità giudiziaria.
Il responsabile diretto (mandante e finanziatore) della strage dell’Italicus è Licio Gelli e tutti gli uomini che costituivano la rete del potere piduista: Aldo Moro doveva morire. In nessuna sede giudiziaria si è voluta affermare questa verità già evidente alla chiusura della Commissione sulla P2. Gelli e le sue trame facevano paura.
La missione di Gelli, consegnatogli dai livelli superiori sovranazionali del “sistema di potere occulto” d’oltreoceano, era quella di impedire che l’Italia fosse un Paese democratico e per questo organizzare le forze autoritarie della destra, attorno al sistema della P2, ma i tentati golpe fallirono insieme al tentativo di instaurare forzatamente un presidenzialismo autoritario (tentativo che verrà ripreso con Giorgio Napolitano, iniziato massone conservatore, neoaristocratico e reazionario, durante il sequestro Moro, della Superloggia Three Eyes, la stessa di Mario Draghi, quella che da un livello superiore pilotava la Loggia P2). Un piano fallito che però ha lasciato un Paese che non si è più ripreso perché i “focolai occulti” continuano ad operare, da Nord a Sud del Paese, infiltrando i loro membri in tutti gli spazi della vita politica e della vita civile. La loro azione occulta serpeggia, invisibile, a tutt’oggi in ogni ambito della vita del Paese.

Tutte le stragi italiane hanno il medesimo filo occulto che le collega all’unico piano perseguito dal “sistema di potere occulto” (nazionale e sovranazionale) che combatte una guerra segreta, che nasconde ai cittadini con i classici depistaggi, l’occultamento delle prove, la manipolazione dell’opinione pubblica mediante dei media asserviti.
Alcuni responsabili, che hanno obbedito ai poteri occulti sovranazionali, si trovavano ai vertici dell’amministrazione dello Stato, servendosi della P2, dei servizi segreti, dei manipolati giovani dell’estrema destra: influencer sovranazionali che pungolavano le coscienze dei predisposti alle ideologie di estrema destra con l’inganno-pretesto di una guerra segreta dell’Occidente contro l’Impero del Male.
La verità sulla strage della stazione di Bologna “Qualcuno” non ha voluto che si sapesse: lo dimostrano i 3 processi e le 11 sentenze che si sono avuti in quarant’anni, senza che nessun giudice abbia potuto rivelare, affermare la verità.
In questi giorni in molti ne straparlano senza migliorare la comprensione dei fatti per l’opinione pubblica e per i familiari delle vittime. Davanti agli occhi di tutti serpeggiano i vari depistaggi messi in campo da chi aveva interesse a tenere nascosta la verità. Quel “Qualcuno” ha fatto scattare, ancora una volta, la campagna-propaganda negazionista, eppure sono migliaia ormai gli atti, i documenti, le testimonianze, le prove accumulate lungo gli anni nei tre diversi processi, quello dei neofascisti Giuseppe Valerio Fioravanti (detto Giusva) e Francesca Mambro; quello a Luigi Ciavardini; quello a Gilberto Cavallini, processi che confermano che la strage del 2 agosto 1980, alla stazione di Bologna, è avvenuta per mano dei Nar (i Nuclei armati rivoluzionari). Una strage cruenta con 85 morti e 200 feriti. Di questa strage la giustizia consegna, nel 1988, in primo grado di giudizio e nel 1995 in Cassazione, una verità giudiziaria ma non la “Verità”. La verità giudiziaria non indica chiaramente i “mandanti” ma solo gli esecutori Fioravanti e Mambro e i “depistatori” tutti membri della Loggia P2, Licio Gelli (il Maestro Venerabile), il generale del Sismi (servizi segreti) Pietro Musumeci, il colonnello Giuseppe Belmonte e l’invisibile sempre presente Francesco Pazienza.

Chi presiedeva il governo quando è avvenuta la strage di Bologna? Francesco Cossiga, il capo politico della struttura segreta chiamata Gladio, che agli inizi ha voluto far credere che il crollo dell’ala Ovest della stazione di Bologna era stato provocato dall’esplosione di una vecchia caldaia nei sotterranei dell’edificio: un traditore della verità e un responsabile ideologico di quanto accadeva in quegli anni, insieme a Giulio Andreotti, capo della struttura segreta chiamata Anello e, ovviamente, Licio Gelli responsabile dei piani della Loggia P2 comandata dal livello occulto superiore della Superloggia sovranazionale conservatrice, neoaristocratica e reazionaria Three Eyes (alcuni tra i suoi affiliati Licio Gelli, Gianni Agnelli, Enrico Cuccia, Edgardo Sogno, Gerald Ford, il banchiere Edmond Adolphe de Rothschild, Henry Ford, il regista Stanley Kubrick, Osama Bin Laden, Mario Draghi, Christine Lagarde).
La Loggia P2, quindi, teleguidata dalla Three Eyes ha occupato i principali gangli di potere, nei servizi segreti, nell’esercito, nella pubblica amministrazione, nella magistratura, nella politica, nell’economia, nell’editoria. Licio Gelli è il mandante che ha coperto e finanziato i Nar, utilizzati come semplici manovali-killer delle stragi al servizio della Loggia P2.
Non bisogna dimenticare che i capi dei servizi segreti vengono nominati direttamente dal presidente del Consiglio in carica e in quegli anni delle stragi, appartenevano tutti alla Loggia P2 e che i presidenti sono stati Giulio Andreotti e Francesco Cossiga. Giulio Andreotti è presidente del Consiglio con i governi in carica nelle date 17 febbraio 1972 - 7 luglio 1973; 29 luglio 1976 - 4 agosto 1979; 22 luglio 1989 - 28 giugno 1992 (anche presidente del Consiglio europeo 30 giugno 1990 - 31 dicembre 1990). Francesco Cossiga è presidente del Consiglio con il governo 4 agosto 1979 - 18 ottobre 1980 (anche presidente del Consiglio europeo 1 gennaio 1980 - 30 giugno 1980).
Va ricordato che Francesco Cossiga, capo politico della struttura segreta Gladio, subito dopo il rapimento di Aldo Moro nel 1978 per mano apparente delle Brigate Rosse, creò velocissimamente due comitati di crisi, uno ufficiale e uno meno ufficiale (secondo il suo stile occulto) per la soluzione della crisi e guarda caso molti dei componenti di entrambi i comitati erano membri della Loggia P2 (coperta, segreta e sconosciuta all’epoca all’opinione pubblica). Manovravano, certi del loro operato e della loro incolumità, fino al punto da aver fatto entrare in un comitato lo stesso Licio Gelli, capo della Loggia P2, sotto falso nome (come ingegner Luciani).
È interessante leggere, per chi vuol capire certe logiche, il libro di Emmanuel Amara Abbiamo ucciso Aldo Moro. Dopo 30 anni un protagonista esce dall’ombra (Nous avons tué Aldo Moro, Parigi, Patrick Robin, 2006 – ISBN 2-3528-012-5) che contiene una intervista fatta al professor Steve Pieczenik (statunitense, considerato uno specialista di certe cose), voluto da Cossiga in uno dei due comitati.
Ci si potrebbe chiedere anche come mai nessuno abbia spiegato esaurientemente il fatto accertato che in “Via Gradoli”, la famosa strada dove Aldo Moro fu incarcerato dalle Brigate Rosse nel 1978, vi fossero appartamenti disponibili, fino al 1981, per terroristi di estrema destra e terroristi di estrema sinistra, appartenenti a società immobiliari legate a personaggi discutibili del Sisde (Servizio per le informazioni e la sicurezza democratica). Molti sono i misteri italiani che non sono stati mai svelati perché la verità è stata sempre nascosta da quel “Qualcuno” che partecipa a quel piano planetario occulto a cui abbiamo già accennato.

Sulle stragi vera giustizia non potrà più esserci perché Licio Gelli (capo della Loggia P2), Umberto Ortolani (imprenditore, banchiere italiano ed eminenza finanziaria della Loggia P2), Federico Umberto D’Amato (capo dell’Ufficio Affari Riservati del Ministero dell’Interno, ex agente anglo americano, membro di rilievo della P2), Mario Tedeschi (giornalista, politico, direttore della rivista “Il Borghese”, senatore del Msi, membro della Loggia P2) sono tutti e quattro morti, quindi alla luce delle verità intraviste non potrà essere fatto alcun processo, nessuna sentenza potrà dare soddisfazione ai familiari delle vittime e a tutti gli italiani che hanno diritto a conoscere la verità.

 

Letture consigliate

Il governo invisibile, Thomas B. Ross, Longanesi 1967
Gli uomini della giustizia nell’Italia che cambia, Antonio Roccuzzo, Laterza
L’Italia a pezzi: Cosa unisce Catania e Reggio Emilia?, Roccuzzo, Laterza
Il patto sporco, Nino Di Matteo e Saverio Lodato, Chiarelettere
Teoria della dittatura, Michel Onfray, Ponte alle Grazie
Il club Bilderberg. La storia segreta dei padroni del mondo, Daniel Estulin
Onorate società, Piero Messina, Bur Rizzoli
Fratelli d’Italia, Ferruccio Pinotti, Bur Rizzoli 2007
Vaticano Massone, Giacomo Galeazzi e Ferruccio Pinotti, Piemme 2014
Opus Dei segreta, Ferruccio Pinotti, Bur Rizzoli
Cose di Cosa Nostra, Giovanni Falcone, Bur Rizzoli
Gotha, Claudio Cordova, PaperFirst 2019
Massomafia, Andrea Leccese, Castelvecchi 2018
Giulio Andreotti tra Stato e mafia, Emanuele Macaluso, Rubettino 1995
Il Noto Servizio Giulio Andreotti E Il Caso Moro, Aldo Giannuli, Marco Tropea Editore
L’Anello della Repubblica, Stefania Limiti, Chiarelettere
Dossier Gladio, a cura di Sergio Flamigni, Kaos
Nome in Codice Gladio, Mirko Crocoli, ACAR Edizione
Oltre la cupola. Massoneria mafia politica, Forgione-Mondani, Rizzoli 1994
Poteri occulti, Stefania Limiti, Rubbettino
L’Italia occulta, Rosario Castello, Rosario Castello Editore (agosto 2018)
Potestas Tenebrarum, Rosario Castello, Rosario Castello Editore
Italia occulta, Giuliano Turone, Chiarelettere (gennaio 2019)
Partiti e mafia. Dalla P2 alla droga, Sergio Turone, Laterza 1985
Massoni, Gioele Magaldi, Chiarelettere
Globalizzazione, esoterismo e virus, G. Magaldi, in uscita a novembre 2020
Europa. Miti, congiure ed enigmi all’ombra dell’unificazione europea, Paolo Rumor, Giorgio Galli e Loris Bagnara, Editore Hobby & Work Publishing
Riflessioni di un giudice, Carlo Palermo, Editori Riuniti
Il quarto livello, Carlo Palermo, Editori Riuniti
Dalla Massoneria al terrorismo, Giovanni Francesco Carpeoro, Revoluzione
Italia oscura, Giovanni Fasanella e Antonella Grippo, Sperling & Kupfer
Etica del servizio ed etica del comando, M. Viroli, Editoriale Scientifica
La democrazia del sorteggio, Urbinati-Vandelli, Einaudi
Racconti di schiavitù e lotta nelle campagne, Sara Manisera, Aut aut Edizioni
Storia segreta della ‘ndrangheta, Gratteri-Nicaso, Mondadori
Padrini e padroni, Gratteri-Nicaso, Mondadori
Onorate società, John Dikie, Laterza
‘Ndrangheta, Enzo Ciconte, Rubbettino
L’impero della ‘ndrangheta, Bianchi-Rio, Perrone
Intelligence e ‘ndrangheta, a cura di Mario Caligiuri, Rubbettino
Camorra, Bruno De Stefano, Newton Compton
Un futuro più giusto, F. Barca e P. Luongo, Editore Mulino
La rivoluzione del ricco, Gaetano Salvemini, Bollati Boringhieri

Articoli pubblicati sul sito www.centroparadesha :

974. La Funzione dello Stato in mano ai “poteri occulti”
965. Verità nascosta è Verità tradita
954. La Piramide del “potere occulto” esiste
905. L’Italia: sempre nella stretta morsa dei “poteri occulti”
767. La renovatio mundi è possibile