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1017. Il Diritto sottratto alla Dignità morale ed economica dei più

Sabato 31 Ottobre 2020 00:00 Rosario Castello
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L’Italia, nonostante tutto, può riprendersi ma occorrono uomini onesti, intelligenti, competenti e di grandi vedute per il futuro (“i migliori”), nel governo, nella politica, nella gestione della cosa pubblica, nelle istituzioni. Chi l’ha visti? Soprattutto occorrono uomini sinceri che vogliono veramente il bene del Paese e il bene di ogni singolo cittadino, al di là del credo politico, religioso, del colore della sua pelle, del suo genere, della sua eventuale diversità.
Ci sono cose che dimostrerebbero la sincera volontà di bene di chi si adopera per farle, magari lottando democraticamente contro chi ostacola e usa “parole di falsità” per giustificare il diniego a realizzare qualcosa che invece aiuterebbe i cittadini tutti.
Lo Stato, il governo (di qualunque colore politico), la politica tutta dovrebbero avere a cuore, e dimostrarlo, il bene e la felicità di ogni singolo cittadino, questa dovrebbe essere la loro vera missione spiegata in parole semplici, comprensibile da tutti. In nessuno di questi organi istituzionali riusciamo a vedere questa volontà di bene, questa sincerità specie in una situazione critica come questa della pandemia: vediamo solo egoisti, ego-centrati, arrivisti, narcisisti, approfittatori, corrotti e corruttori che sbandierano annunciazioni di cui la gran parte non se ne vede neanche l’ombra, offrono solo “parole di falsità”, di volta in volta, per prendere tempo e i veri cittadini bisognosi restano nel loro dramma come quelli che dopo tutti questi mesi ancora aspettano bonus e cassa integrazione. Nessuno di questi venditori di fumo si vergogna: loro hanno privilegi, lauti stipendi e non conoscono l’ansia di arrivare alla fine del mese e la preoccupazione di pagare i debiti contratti per non aver ricevuto gli aiuti necessari promessi.
Lo Stato, come un buon padre, non dovrebbe volere, per il cittadino-contribuente, un maggior benessere, una vita dignitosa, l’assenza di stress e di preoccupazioni? Come può lo Stato, e il governo, con il suo “potere formale”, non fare nulla di fronte a tanta disoccupazione, a tanta precarietà in aumento? Le annunciazioni-propaganda non bastano, non risolvono nulla, non aiutano ad arrivare alla fine del mese tutti coloro che sono in difficoltà. Come possono accettare di vedere milioni di cittadini umiliati, disperati, senza dignità morale ed economica? Come possono permettere che milioni di pensionati, dopo che hanno lavorato una vita onestamente e fatto sempre la loro parte di contribuenti, conducano una vita di stenti e molti di loro senza potersi curare adeguatamente? Come possono permettere l’aumento dei “nuovi poveri” che sembra non interessare a nessuno tranne alla Caritas che ne redige il Rapporto (l’effetto del lockdown ha fatto aumentare i poveri rispetto a prima)? Sono in molti che si stanno arricchendo ancora di più con la pandemia e non sono i cittadini normali.
Perché la politica, di destra e di sinistra, non si dedica per davvero a risolvere questi fondamentali problemi per il Paese?
Un esempio è dato dal fatto che comune, provincia, regione e governo centrale non fanno nulla per gli incidenti stradali dei quali le vittime sono aumentate, più del doppio e a dirlo è il report Aci-Istat. Nessun interesse nei confronti dei cittadini a rischio: auto, moto e motorini, biciclette e monopattini elettrici (anche truccati), camion, autobus e pullman sfrecciano a velocità eccessiva con tutte le distrazioni del caso, date dall’uso patologico del telefonino o altro strumento digitale.
Un altro esempio è quello della carrellata di norme improprie, escogitate dalla politica, che tutela i manager di Stato anche se questi a processo o condannati: basta vedere Fincantieri, Eni, Ferrovie, Leonardo.
La pandemia ha smascherato la falsità della politica e del governo delle annunciazioni, i vili interessi di molti organi pubblici e privati, l’accaparramento di soldi pubblici da parte di chi non aveva diritto (lasciando senza aiuti molti veri bisognosi), la disparità tra cittadini di serie A (parlamentari, assessori, sindaci, vari ruoli istituzionali, professionisti, imprenditori, grandi imprese, mafiosi, ecc.) e cittadini di serie B (i tanti cittadini normali di cui molti aspettano ancora la cassa integrazione e altri i bonus a cui avrebbero diritto), il vero livello di corruzione che serpeggia in tutto il Paese (da Nord a Sud), ecc..
La pandemia si è rivelata lente di ingrandimento dell’egoismo mascherato della maggior parte degli esseri umani. Tutti spendono belle parole che non cambiano nulla, quasi nessuno fa azioni capaci di cambiare veramente “qualcosa”. Nello stesso tempo, che spendono parole inutili, i più cercano di salvaguardare egoisticamente i propri interessi (ovvero i propri introiti, i propri profitti) senza preoccuparsi davvero della salute pubblica (bar, ristoranti, negozi, palestre, piscine, esercizi vari, ecc.), dell’aumento dei contagi tramite i loro “spazi”. La pandemia ha provocato migliaia di morti veri, non virtuali e su questi, dopo otto mesi, si continua a speculare sempre di più. Si attivano false o finte responsabilità ma si tratta di provvedimenti che in gran parte non si possono verificare (come le sei persone a tavola in casa); quelli verificabili vengono investigati nel minore numero possibile (denunce e multe per mancanza di mascherina, di distanziamento, di assembramento coatto, di manifestazioni violente sulle quali il più delle volte le forze dell’ordine cedono e arretrano, facendo perdere lo Stato). Quanto accaduto in agosto, per le vacanze dell’eccesso, a cui i cittadini non hanno saputo rinunciare, ha portato alla gravità di oggi, agli innumerevoli contagi ormai senza più controllo. Non avrebbero dovuto aprire le discoteche, gli stadi, le piscine, le palestre, i centri benessere, le non necessarie sale da gioco, le sale scommesse, le sale bingo, i casinò, i centri termali, le attività sportive di base: non ha senso chiuderle adesso, a danno fatto, con l’ultimo (25 ottobre 2020), dei tre Dpcm in 12 giorni, decreti isterici-nevrotici che hanno confuso maggiormente e fatta arrabbiare la gente: decreti che evidenziano, in questo modo, l’insicurezza delle scelte prese, insicurezza che si riflette sul corpo sociale pericolosamente. E' inaccettabile che alcuni scienziati, che non hanno saputo fino ad adesso risolvere il problema dell'aumento contagi, presentando proposte di provvedimenti efficaci, in ogni Dpcm, pensino, comincino ad insinuare nella testa dei cittadini la brillante idea antidemocratica di isolare le persone considerate anziane a partire dai cinquanta agli ottanta anni, per fasce (50, 60, 70, 80). Eppure sanno benissimo che se rallenti o blocchi il minimo di attività motoria in un anziano si avranno delle conseguenze gravi pari al contagio: così lo si farà morire ugualmente, non di Covid, ma dell'uccisione del suo ritmo vitale naturale che lo manteneva in salute. L’imminente nuovo Dpcm sicuramente sarà per il lockdown (intorno al 2, 7 o 9 novembre 2020 per un paio di settimane o un mese, oppure riaprire per far spendere soldi agli italiani per il Natale e chiudere magari il 25 o 26 dicembre per bloccare gli italiani dentro casa fino al 6 gennaio). Spirano però nell’ombra venti reazionari già pronti a scatenarsi per le strade del Paese. Non avrebbero dovuto permettere, a suo tempo, lo svolgimento di feste private, matrimoni, comunioni, celebrazioni religiose di massa, i pellegrinaggi presso i Santuari, le gite scolastiche, l’uso delle piazze per una infinità di eventi e manifestazioni, il permesso ai negazionisti di circolare ovunque, di raggrupparsi senza mai punirli veramente, beccando e sanzionando invece, in modo esagerato, qualche povero cittadino per bene distratto (giovane, adulto, anziano, vecchio). Permettere tutto ciò non è stata una strategia intelligente (da parte dei membri del governo che si crogiolano di aver fatto bene – qualcuno ci ha scritto e pubblicato pure qualche libro – e del comitato scientifico che si atteggia a deus ex machina, dei tanti politici che sparano parole senza anima, tanto per dire qualcosa) ma piuttosto stupida perché gli effetti che si stanno subendo nell’oggi erano facilmente prevedibili. In chi governa non dovrebbe mancare intelligenza, buon senso e capacità di prevenire.
Si potevano permettere, invece, con controlli molto severi e il rispetto degli obblighi di mascherina e distanziamento, gli spettacoli teatrali, i concerti, le sale cinematografiche, per lasciare alle persone alcuni punti di divertimento-distrazione. Quest’ultimo Dpcm prevede chiusure e restrizioni che fanno arrabbiare le persone quando i treni per pendolari, i mezzi pubblici, le metro, gli autobus continuano a scoppiare di persone costrette al mancato distanziamento: bombe epidemiche vere e proprie. Un Dpcm ancora senza senso che non prevede gli aspetti più critici della vita delle persone. Non si riesce a vedere il vero interesse del governo per la salute dei cittadini ma solo dei risvolti economici: infatti non hanno ancora assunto né gli infermieri né i medici promessi, non ci sono protocolli sanitari per chi rimane a casa malato.
Un Dpcm delle disuguaglianze: i lavoratori colpiti che lavorano presso i bar e i ristoranti, costretti a lavorare meno ore, con la chiusura alle 18, significa meno stipendio per arrivare a fine mese; questi lavoratori non riceveranno nulla ma i loro datori di lavoro sì. A loro non ci ha pensato nessuno. I lavoratori dello spettacolo, invece, prenderanno 1000 euro una tantum come i venditori porta a porta, i lavoratori stagionali, i prestatori d’opera, e i lavoratori intermittenti. I lavoratori dello Sport prenderanno 800 euro. Con le parole aiutano tutti poi in concreto non è mai così. Gestire il problema dei contagi con dei lockdown per le sole categorie dove la contrattazione è più debole è pure troppo facile. Gli stupidi e i disubbidienti stanno aumentando: perché non punire severamente coloro che violano l’isolamento fiduciario generando focolai per dare un esempio?
Ci chiediamo perché gli altri Paesi riescono a “pensare e fare” cose che fanno bene ai cittadini e l’Italia no. Adesso la Spagna mette mano alla “Giustizia fiscale” con lo slogan “chi più ha, più paga”, e lo stanno facendo davvero. Si tratta di una formula giusta ed efficace che l’Italia dovrebbe imitare subito in tutto e per tutto: aumento del 3% della tassazione sui redditi da capitale oltre i 200mila euro e del 2% per quella dei redditi da lavoro che superano i 300mila euro; incremento della patrimoniale dell’1% per i capitali privati oltre i 10milioni di euro; più un aumento delle imposte su dividendi e plusvalenze. Non solo: aumento anche del salario dei dipendenti pubblici dello 0,9%; diminuzione della pressione fiscale per i fondi pensione e incentivo al ritiro dal lavoro per chi ha raggiunto il limite di età; incremento del salario minimo garantito del 5% e inserimento di un tetto massimo per gli affitti. E molto altro specie nella Sanità e in altri punti nevralgici per la società. Gli egoisti che governano-comandano in Italia (burocrazia, governo, Stato, politici, partiti, Confindustria, ecc.) non faranno mai, ovviamente, una “formula” come questa.
Per non parlare di un governo condizionato alla Confindustria che non può fare piacere. Il governo si lascia condizionare da Carlo Bonomi che, da quando si è insediato in Confindustria, si sente e si comporta da padrone del mondo, l’unico a dover dettare legge sui contratti dei lavoratori, sui bonus, sulla cig. L’ultima cretinata da dittatore che ha sparata è “I soldi del Sure servivano per le politiche attive, non per la cig”. Il nano di Confindustria che si crede gigante onnipotente non sa, o fa finta di non sapere, che l’Ue (Bruxelles) quei soldi del Sure (Supporto to mitigate Unemployment Risks in Emergency) li ha destinati proprio agli ammortizzatori. Bonomi, da quando è arrivato in Confindustria, sta guidando un brutto gioco sporco nel nostro Paese: si spera che il governo e le più sane forze politiche, ancora esistenti, insieme ai sindacati, lo fermino.

La visione reale della situazione morale ed etica del Paese è disastrosa ed è per questo che “i migliori” (gli onesti, i più intelligenti, i più colti, i più competenti, i più capaci, ecc.) sono refrattari alla politica, provano un gran senso di nausea, di disgusto perché la ritengono ormai una attività sporca e corrotta, che non permette di fare e cambiare le cose al meglio.
Il “Diritto alla felicità” è ormai stato sottratto ai cittadini che ne avrebbero diritto.