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1109. Interconnessione non-locale

Martedì 31 Gennaio 2023 00:00 Rosario Castello
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Nel macrocosmo come nel microcosmo,
ad ogni livello di manifestazione,
regnano le medesime leggi
(dalla Tavola di Smeraldo di Ermete Trismegisto)


L’uomo, per la sua natura propria, può interconnettersi a qualsiasi distanza, perché la distanza è indifferente. È così anche senza il consenso ufficiale della Scienza.
Il fenomeno della non-località è connaturato sia al mondo microscopico sia al mondo macroscopico.
Provocare interazioni simultanee tra due o più cervelli è possibile.
Il professore Jacobo Grinberg-Zylberbaum (dell’Università del Messico), nel 1994 prima della sua morte, ha dimostrato scientificamente, con un semplice esperimento, che i fenomeni della non-località sono possibili anche tra gli esseri umani.

Da millenni, gruppi preparati di esoteristi svolgono tranquillamente in alcune ore del giorno o della notte dei “ponti telepatici” (di ricezione e di trasmissione).

Il cervello umano è in grado di mantenere una connessione non-locale tra due o più stazioni cerebrali. Il cervello umano può permettersi un collegamento istantaneo con ogni dove, al di là dello spazio e del tempo (persone, luoghi, cose, pianeti, stelle, galassie, ecc.).

L’uomo è stato fatto crescere in preda alla paura, manipolato dalla paura, instillata sia dalla religione sia dalla scienza: la paura del dio che lo condanna e la paura del nulla teorizzato dalla scienza.
La paura e le sue conseguenze lo hanno disconnesso dalla Realtà ed ha quindi dimenticato tutte le proprie possibilità, la possibilità di giocare con le illusioni chiamate ‘enti’ ed i fenomeni riguardo alle connessioni non-locali.

L’umanità, che è Una, è frammentata dai nazionalismi, dalle religioni, dalle ideologie politiche, dalle filosofie, dalle scuole di pensiero della scienza, dalle varie politiche economiche, dalle varie forme di razzismo (mascherate e non).
Queste divisioni generano conflitti dell’uomo contro l’uomo, le assurde e spietate guerre, gli inaccettabili terrorismi, gli innumerevoli delitti, le rapine, gli atti di crudeltà quotidiani, le incredibili oppressioni dei deboli da parte dei più forti.
Tutto questo non è forse attribuibile all’incapacità dell’uomo di comprendere la propria vera Natura?
E questa incapacità non è forse un non voler comprendere?
Rifiutarsi di vedere le conseguenze delle proprie azioni è un vero atto criminale contro l’umanità.

Cosa può ridare libertà e dignità all’uomo?
L’uomo deve rifondare la propria società in cui vive sulla libertà e la dignità perché esprimono naturalmente tutti i valori universali.
Per rifondare la propria società secondo i valori principiali deve rinstaurare come individuo uno scopo preciso: conoscersi, comprendersi e soprattutto “essere”.
Realizzando tale scopo potrà uscire dall’incompiutezza in cui si ritrova.