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72. “Educare” significa Valori Umani di Sri Sathya Sai Baba

Lunedì 29 Agosto 2011 00:00 Rosario Castello
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Vera educazione è quella che fa sorgere sentimenti puri.
Possedere le virtù è il vero significato della cultura.
Ci può essere uguaglianza solo se l’uomo coltiva il sentimento d’amore.
La retta condotta è il marchio di autenticità
di un vero essere umano.

Istruzione ed educazione

Incarnazioni dell’amore! Nel suo discorso Jumsai ha fatto riferimento all’educazione ed ai valori umani. Dovete comprendere appieno il significato di queste due espressioni. Abbiamo due forme di educazione: una è l’istruzione secolare, l’altra è l’educazione vera e propria, nel senso di allevare, far crescere. La prima serve a trasferire o comunicare delle nozioni ai bambini: è la conoscenza tratta dai libri, è una conoscenza superficiale, tutta proiettata all’esterno. La società moderna annovera molte persone altamente istruite in questo campo.

I valori umani però fanno parte dell’educazione, termine che deriva dal latino educare che significa “far emergere dall’interno”. Fin dai tempi più antichi tali valori umani sono insiti nel cuore di ogni uomo e le qualità divine in lui radicate sono: verità, rettitudine, pace, amore e non violenza.

Educare” infatti significa “tirar fuori” il meglio dall’interno, laddove le virtù giacciono nascoste, latenti. E’ necessario farle emergere e manifestarle all’esterno, ovvero tradurle in azione.

Verità e Giustizia

Nel linguaggio vedico, per sorgente della vita s’intende l’energia vitale (jiva shakti). Una volta che la verità interiore viene portata all’esterno, non è semplicemente Satya, ma è Ritam, Verità Assoluta. Nessun essere umano può esistere senza il Principio di Verità.

Ciascun uomo deve fare uno sforzo per riconoscere il potere della Verità. Gli antichi saggi hanno studiato a fondo il principio della Verità e ne hanno fatto esperienza. Il Divino si manifesta ad ogni essere umano sotto forma di Verità. Essi l’hanno sperimentata, dichiarando che la sua presenza pervade uniformemente tutti gli esseri viventi: la Verità è una e la medesima in tutti.

Ecco cosa s’intende con l’espressione “la Verità è Dio”: l’Incarnazione della Divinità in ogni uomo è sotto forma di Verità.

Cinque Principi Vitali

Ci sono cinque principi vitali nell’uomo. Sono cinque energie divine o soffi vitali (panchaprana): prana, apana, vyana, udana e samana. Queste energie, che appartengono al mondo sottile, sono state identificate con i cinque valori umani per poter essere spiegate; ma gli uomini non le comprendono e così sprecano la loro vita.

La verità è l’energia che trova espressione nell’intelletto; quando viene considerata la base stessa della vita pratica, si chiama satyachara “vero modo di vivere, retta condotta” – ed è il Dharma autentico. Mentre la verità si esprime con la parola, il Dharma si estrinseca nelle azioni. Gli antichi Veda l’hanno dichiarato con l’aforisma:

Satyam vada Dharmam chara” – “Dite la verità, praticate la rettitudine”.

In effetti il Dharma si fonda sulla verità; non c’è rettitudine senza verità.

Secondo i Veda: “Satyannasti paro Dharma” – “Non c’è Dharma più grande del seguire la verità”.

Come si può pensare che sia solido l’edificio della rettitudine se mancano le fondamenta della verità?

Il Dharma consiste nel mettere in pratica la verità, nell’attenersi alla verità. Questo è il solo vero Dharma, ed è il medesimo per tutti gli esseri umani. La pace è il riflesso del Dharma.

Il silenzio della mente

Finché l’uomo affoga nei desideri non può avere pace, anche se compie molti rituali sacri. I desideri nascono a causa dei cinque sensi fisici e si manifestano come pensieri e volontà, ma chi li produce è la mente. Per ottenere la pace si deve quindi dominare la mente e controllare il flusso dei pensieri. “Il silenzio della mente è pace” – si afferma. In effetti, una mente che è stata dominata permette di sperimentare il silenzio, e questo stato di assenza del pensiero è la vera pace.

La vera pace dipende dai sensi fisici che devono essere dominati per permettere alla Divinità di manifestarsi. Potrete ottenere la pace solo quando terrete la mente sotto controllo: solo lo stato di assenza di pensieri è vera pace.

Il quarto valore umano è l’amore che si origina dal Principio Atmico.

L’amore ha le sue origini in Dio ed è la manifestazione della verità, la quale è risplendente, sommamente sacra, al di là di ogni attributo, eterna, immortale, immacolata, infinitamente pura.

L’amore non conosce odio, non tiene le distanze, unisce tutti. Il mondo intero può raggiungere l’unità per mezzo dell’amore: Ekatma darshanam prema, l’esperienza del non-dualismo è amore.

La corrente sotterranea della Non-violenza

A guisa di corrente sotterranea che scorre attraverso i quattro valori di Verità, Dharma, Amore e Pace, c’è la Non-violenza. La violenza è inconciliabile con i valori umani: se nella verità c’è violenza, non ci può essere verità; dove c’è violenza, non c’è neppure rettitudine. Non c’è vera pace se si lascia spazio alle ingiurie; non c’è amore se si provoca dolore. La non-violenza è una corrente che passa al di sotto degli altri quattro valori ed esclude che si faccia del male; è la conditio-sine-qua-non perché ci siano verità, rettitudine, pace e amore.

Energie di base

Quale sarà la sorte dell’uomo che dimentica di avere una natura composta dai cinque prindipi vitali? Egli compie molte attività senza però rendersi conto delle conseguenze che comportano. Per essere veri uomini bisogna affidarsi ai valori umani ed ai principi vitali. Infatti, non c’è vita senza verità, non c’è sentimento senza rettitudine, non si può vivere senza pace, senza amore non c’è prana. I cinque valori umani non sono altro che sorgenti di vita, energie fondamentali per la vita. L’uomo invece ignora queste energie di base e ritiene che le qualità fisiche, terrene e materiali siano le sole essenziali per vivere.

Fin dall’antichità i grandi saggi compresero appieno la verità dei cinque principi vitali; sapevano che erano previsti per il bene del mondo. Non è possibile comprendere il senso dell’umanità escludendo questi cinque principi vitali.

I valori sostenuti dagli Avatar

Nel Treta Yuga, Rama s’incarnò per insegnare l’osservanza di due virtù: la Verità e la Rettitudine.

Satyam vada dharmam chara
Dite la verità, praticate la rettitudine.

Fu per mantenere fede alla parola data da Suo padre che Rama andò in esilio nella foresta. “Debbo far sì che mio padre Dasharatha mantenga le sue promesse” – questa è la ragione che Rama addusse. Ed in quel modo l’Avatar del Treta Yuga onorò le due virtù della Verità e della Rettitudine.

A quell’epoca non c’era molta gente malvagia e quel poco di malvagità esistente fu completamente rimossa dalla pratica delle due virtù, verità e rettitudine, che Rama seppe diffondere come sorgenti di vita.

Nell’epoca successiva, nello Dvapara Yuga, Krishna s’incarnò per glorificare la Pace e l’Amore. A quel tempo non c’era pace e fra la gente si diffondevano sempre più tendenze malevole. Perciò Krishna protesse tutti coloro che presero rifugio in Lui. Nell’incarnazione di Rama il Divino sostenne la Verità e la Rettitudine; nella successiva incarnazione protesse la Pace e l’Amore.

Nell’attuale era, il Kali Yuga, Dio ha dato all’uomo il potere necessario per salvaguardare tutti e cinque i valori fondamentali: Verità, Rettitudine, Pace, Amore e Non-violenza; perciò è indispensabile che tutti li mettano in pratica nel quotidiano.

Il comando di Dio è che l’uomo difenda e sostenga i valori umani, al fine di tutelare i cinque principi vitali e di proteggere il mondo.

Qui sta il significato profondo di propagare i valori umani. Non è necessario che aspettiate l’intervento di Dio, dovete semplicemente proteggere ciò che è vostro: la verità, la giustizia, la pace e l’amore. Tocca a voi difendere le vostre proprietà; se non lo fate voi chi volete che lo faccia? Questa è una responsabilità che spetta all’intero genere umano.

Purezza, Unità e Divinità

I demoni d’un tempo si contavano sulle dita di una mano e Dio s’incarnò anche per distruggere quelle qualità malvagie, ma oggi la natura demoniaca è diffusa in tutti, perciò per distruggere questi attributi demoniaci si deve sviluppare la purezza.

Per favorirne la crescita dobbiamo stare uniti, ci vuole unità; infatti non c’è purezza dove c’è disunione. Se tante gocce d’acqua si mettono insieme, formano una pioggia copiosa. Così pure quando ci si prende tutti per mano, c’è unità e quindi purezza. Dove c’è purezza, Dio prende dimora: non serve altro che purezza nell’unità.

Oggi nel mondo non c’è unità, non c’è purezza, non c’è Divinità; si trova solo ostilità, la quale non è neppure individuale ma ingloba tutta la comunità. Si è venuta a formare una collettività che vive nell’inimicizia e lavora nell’avversione. Si crea così tanto astio, che si è persa di vista la Divinità. Dobbiamo dunque far rivivere nei nostri cuori il Divino, senza lasciare spazio alla discordia.

Se vogliamo crescere in unità, dobbiamo prendere coscienza della Divinità che è in noi. Se deponiamo ogni contrasto, potremo crescere in Dio. Per sviluppare la Divinità occorre che i sacri valori siano messi in pratica.

Il fine dell’educazione

Bisogna fare in modo che il Divino latente in noi si manifesti all’esterno: questo è il processo di “educare”, che però oggi manca completamente. Si pensa solo ad istruire, ma cosa significa istruzione? Ordinariamente si crede che significhi acquisire delle conoscenze, ma la vera istruzione o educazione deve esprimersi nell’azione, nella vita pratica.

Qual è il fine dell’educazione? E’ la formazione del carattere. Qual è l’essenza dell’educazione? E’lo sviluppo delle forze divine e dell’energia soprannaturale. L’obiettivo dell’educazione non è solo coltivare i valori umani, bensì realizzare la Divinità.

L’istruzione, per essere educazione, non deve limitarsi alla conoscenza secolare, è esperienza della Divinità. In ciò sta l’essenza dell’educazione, che è per la vita, non per sopravvivere. Che bisogno c’è di studiare tanto per sostentarsi? Anche gli uccelli e le bestie vivono, senza studi! Pertanto l’educazione è per la vita, non per guadagnarsi da vivere. Tenete bene a mente questa verità!

Educare” conferisce l’immortalità

Ciò che sfugge alla vista o all’udito in quanto fa parte di un mondo interiore, non può essere visto né percepito, mentre tutto quello che l’istruzione impartisce può essere letto, udito, insegnato. L’istruzione sviluppa il desiderio e quindi conduce alla rinascita, mentre “Educare” conferisce l’immortalità. Potete vedere il Dharma con gli occhi? Essere retti è un’energia divina, come pure la pace. Potete vedere la pace o l’amore con gli occhi fisici? Riuscite a vedere la comprensione, la tolleranza o la pazienza? Queste qualità divine conducono alla non-nascita e quindi all’immortalità.

Con l’attuale sistema scolastico non si fa che potenziare i desideri. Più il tempo passa, più i desideri aumentano; così si accumula una gran quantità di desideri che sono la causa di nuove rinascite. Controllate i desideri, siate distaccati poiché l’attaccamento è una schiavitù che incrementa le responsabilità e gli oneri, tanto che il loro peso sfinisce, rende infelici e vi trascina su sentieri pericolosi.

La voce della coscienza induce al controllo dei desideri ed al distacco. La vita interiore non è condizionata dai desideri né li produce poiché quello che è nel cuore è scevro da ogni legame o vincolo materiale. E’ importante essere liberi dalla schiavitù degli attaccamenti e vivere con distacco.

Aprire e chiudere la porta di casa è un’azione abituale. Girando la chiave a destra, la porta si apre; se la giriamo a sinistra, si chiude. Anche il nostro cuore è come una serratura, dove la mente è la chiave: se la si gira verso i desideri, c’è asservimento; se la si gira verso Dio, c’è emancipazione. La differenza sta nella direzione in cui si aziona la chiave. Pertanto la liberazione e la schiavitù dipendono dall’orientamento che prende la mente: verso il mondo è schiavitù, verso Dio è liberazione.

Lo stadio supremo

La liberazione, o moksha, non è una stanza confortevole con l’aria condizionata; non è nemmeno un luogo isolato o specifico, ma è uno stato di pace infinita, suprema. Dove potrete trovarla? Quando il cuore è puro, c’è somma pace. Potrete godere questo stato quando sarete interiormente stabili ed il vostro agire sarà senza alcun tornaconto egoistico. Dovrete raggiungere il massimo livello per arrivare allo stato di Pace Suprema. In che modo? Crescendo insieme, restando uniti, avendo il cuore puro ed aprendovi al Divino per mezzo dell’unità e della purezza.

Voi sapete bene come si comportarono i due fratelli, Rama e Lakshmana, nella storia sacra. Quest’ultimo seguì sempre Rama nonostante tutte le difficoltà. Non c’era insuccesso, ostacolo o problema che impedisse a Lakshmana di seguire Rama; niente lo fermava e in tal modo raggiunse il massimo livello di evoluzione. Come sono invece i fratelli moderni? Quando si tratta di dividersi un patrimonio, ricorrono al tribunale. I Lakshmana odierni vanno alla Corte Suprema; il Lakshmana di Rama raggiunse lo stato supremo! Sono i desideri a portarvi davanti al giudice della Corte Suprema. Se non ci sono desideri, non ci sono nemmeno conflitti e, se non ci sono conflitti, non c’è il minimo pensiero, ma solo la massima pace.

Quattro tipi di conoscenza

Come dovremmo impostare lo studio oggi? Non ci si deve basare sulla semplice istruzione perché sono solo nozioni ricavate dai libri. Ci sono quattro forme di conoscenza. C’è la conoscenza teorica derivata dai libri di testo che è superficiale; poi esiste una conoscenza generale, ricca di cognizioni; quindi c’è la conoscenza offerta dal discernimento; infine il quarto tipo è la conoscenza pratica. E’ quest’ultima che si deve seguire. Non basta la discriminazione individuale perché la ragione può indurre in errore ed operare delle distinzioni soggettive ed ingiuste. Ci vuole invece una discriminazione oggettiva, fondamentale che, non essendo personale o egoistica, è buona ed è valida per tutti.

Oggi manca proprio questo tipo di discriminazione fondamentale. Durante gli esami gli studenti copiano, oppure scribacchiano sui fogli ciò che i professori dettano, ma i voti che ottengono non sono certo molto soddisfacenti. Più che voti, prendono note! Il voto vero invece corrisponde a quello che vi detta il cuore; è il vostro cuore che vi deve dire se avete fatto bene. Comunque vi siate comportati, è la vostra coscienza che deve darvi l’approvazione perché essa è il testimone.

Conscio, Coscienza, Consapevolezza

Ci sono tre termini che devono essere chiariti: conscio, coscienza, consapevolezza.

1) La Consapevolezza è la Divinità onnicomprensiva che tutto in racchiude, è diffusa ovunque e tutto pervade.

2) Questa consapevolezza Divina entra nel corpo come Coscienza. Il Principio Atmico divino che dimora nel corpo è la Coscienza.

3) Conscio: quando la coscienza è in relazione con il corpo ed i sensi.

Se la Coscienza si espande sempre più, alla fine esplode come fa un palloncino e si fonde nello stato di Consapevolezza.

Avete mai visto i bambini quando giocano e gonfiano i palloncini? Soffiano e alla fine li fanno scoppiare. Il palloncino diventa sempre più leggero ed alla fine esplode. L’aria che c’è dentro è la Coscienza, la quale, una volta che il palloncino è scoppiato, va a mescolarsi con l’aria circostante che è la Consapevolezza.

Oggi il livello di coscienza più comune è quello di identificazione con il proprio corpo, infatti la maggior parte delle persone è nello stato di coscienza corporea. Il corpo è come un palloncino, è come una bolla di sapone. La mente è come una scimmia pazza. Non seguite la mente né il corpo, seguite la coscienza.

Finché sarete attaccati al corpo, non potrete attaccarvi al Sé reale, al Principio Atmico. La più grande debolezza sta nella mancanza di fiducia nel Sé. La gente pensa comunemente di essere al sicuro quando ha molti soldi e ricchezze, e non confida invece nel Sé. Ha fiducia negli averi, non nell’Essere.

Fiducia in sé per realizzare il Sé

La fiducia in sé stessi è indispensabile, fondamentale, essenziale, ed è su queste fondamenta che dobbiamo erigere il muro della soddisfazione, mentre nella gettata sottostante dobbiamo porre l’abnegazione. All’interno dell’edificio c’è la nostra vita. Dunque, dapprima gettiamo delle fondamenta solide di fiducia in sé, poi erigiamo il muro della soddisfazione di sé, così alla fine si otterrà la Realizzazione del Sé.

Per poter realizzare il Sé è essenziale aver fiducia in sé stessi, non in maniera discontinua, ma stabile. Perché la nostra fiducia non è così forte e costante? Avete una mente piena di desideri mondani, materiali, fisici; desideri inutili, sporchi, volubili. Per quanto tempo potrete considerarli veri se passano velocemente come delle basse nuvole oscure? Essi sono solo nuvole passeggere!

La chiave del cuore

Oggi gli studenti ricevono un’istruzione tale che li spinge ad accrescere i desideri; ma oltre all’istruzione dovete sviluppare e rinvigorire i valori umani, per i quali non c’è bisogno di studi particolari perché sono già dentro di voi, sono nati con voi; anche se non ne siete consapevoli, essi sono nascosti in voi. Come i gioielli preziosi vengono riposti in una cassaforte, così nel vostro corpo ci sono le virtù umane che sono sacre e divine. La cassaforte non ha un gran valore, ma l’hanno invece i preziosi che vi sono contenuti; anche il corpo non ha valore e ha una durata limitata, ma al suo interno possiede gemme di immenso pregio che dobbiamo conservare con cura e proteggere accuratamente. La cassaforte con quei valori è dentro la porta del cuore e la chiave che dobbiamo avere è l’amore. Con l’amore potete aprirla e fare emergere le nobili qualità dei valori umani.

Studenti, educatori, promotori dell’istruzione, amministratori! Tutti devono ottenere quella chiave per aprire la porta del cuore: la chiave dell’amore santo, l’amore divino. L’amore è Dio; vivete nell’amore. L’amore è la chiave giusta, appropriata: forgiamola. Possiamo farlo se siamo uniti. Non abbiate odio verso alcuno, non umiliate nessuno, non indignatevi con nessuno. Se proprio non vi è possibile, rimanete almeno in silenzio, ma non odiate. Conservate l’amore che è in voi per condividerlo con tutti.

Incarnazioni dell’amore! Realizzate che la Verità è il Principio vitale e che dalla Verità ha origine la rettitudine, la quale genera due  figli: il primo è la pace ed il secondo è l’amore, ma il più grande di tutti è l’amore; se acquisite il potere dell’amore, tutti gli altri poteri seguiranno spontaneamente.

Tutto è Verità
Tutto si è originato dalla Verità.
Tutto ha avuto inizio grazie alla Verità.
Alla fine tutto s’immergerà nella Verità.
C’è luogo ove non ci sia Verità?
Il Principio Primo è la Verità senza macchia.

L’universo intero è emanato dalla Verità, ed è la Verità stessa che lo sostiene. Chi genera, mantiene ed annienta è la Verità. E’ a questa Verità che dobbiamo essere incollati come ad un piedistallo. Poi potremo mettere in pratica la rettitudine e ci renderemo conto che da noi emergeranno la pace e l’amore.

I valori umani si ottengono se il cuore è sacro

Incarnazioni dell’amore! L’altro giorno Jumsai ha detto: “I valori umani non si trovano in un hotel a cinque stelle.” No, nemmeno in un hotel a dieci stelle o a mille stelle! I valori umani si ottengono solo grazie ad un cuore sacro, lì troverete la Pace Suprema.

E’ soltanto in un luogo santo che i valori umani possono sbocciare; non li potrete trovare al supermercato né in lussuosi alberghi. Il vostro corpo può essere al fresco in una comoda camera con l’aria condizionata, ma la mente ribollirà fino a fondervi il cervello se i vostri pensieri e sentimenti non sono sacri. Per sviluppare sentimenti sacri dovete trovarvi in luoghi santi.

Ecco quanto ci tramanda la cultura indiana: “La buona compagnia conferisce il distacco, il distacco porta all’assenza di desideri e quest’ultima qualità conduce alla stabilità. Chi ottiene la stabilità è invero liberato”.

Bisogna ricercare quindi buone compagnie. A qualsiasi club siate iscritti, di qualunque associazione siate membri, non per questo avrete pace.

Abbiate buoni amici, frequentate buone compagnie e fate amicizia con chi è buono. Solo allora avrete pace ed il vostro cuore si santificherà e verrà purificato.

Prima di tutto purificate il cuore perché ovunque c’è inquinamento. Credete di essere nel pulito e invece, se guardate bene, c’è sporco anche lì, c’è sudiciume ovunque!

Troverete assoluta pulizia, purezza e santità solo alla presenza del Divino. La Divinità è autentica purezza. Dove c’è il Divino non c’è ostilità e una volta che avrete superato tutte le discordie, sperimenterete la Pace Suprema. Abbiamo bisogno di pace, ma dov’è? Noi siamo l’incarnazione della pace, cerchiamola quindi dentro di noi!

Chi sono io?

Ecco quello che insegna il Vedanta: “Conosci te stesso”, e conoscerai ogni cosa. A che scopo conoscere tutto il resto se non conosci te stesso? Invece di continuare a chiedere agli altri: “Chi sei?” Chiudi gli occhi, guarda dentro te stesso e poniti la stessa domanda: “Chi sono io?” Avrai la risposta.

Chi sono io? Questo è il mio corpo, la mia mente, la mia vita, il mio intelletto, il mio pensiero, i miei sensi. Dunque, chi sono io? Voi volete conoscere tutto, ma non sapete nulla di voi. Se dico “il mio fazzoletto, il mio fiore” significa che il fazzoletto o il fiore sono separati da me. E allora, chi sono io? Se tutto il resto è distinto da me, solo la verità non è separata.

Voi siete l’incarnazione della pace; siete l’incarnazione della verità; siete l’incarnazione dell’amore; siete l’incarnazione della non-violenza. Voi siete l’incarnazione del Dharma, la rettitudine. Voi siete ogni cosa e tutto è dentro di voi.

Abbiate ampie vedute, non siate di mente ristretta. Amore è espansione, non contrazione. L’unità può essere raggiunta solo con l’espansione dell’amore.

Incarnazioni dell’Amore!

Crescete sempre più nell’amore, abbandonate l’odio e riducete i vostri desideri. Coltivate lo spirito di sacrificio. Cominciate a fare qualche rinuncia, facendo leva sui vostri sentimenti divini.

“L’immortalità non può essere conseguita con i rituali, la discendenza o le ricchezze, ma solo col sacrificio e la rinuncia”.

Dopo aver mangiato e terminato la digestione, se non evacuate, la vostra salute ne soffrirà. Quando inalate l’aria, se poi non espirate, i polmoni saranno danneggiati. Allo stesso modo sacrificate la ricchezza che avete acquisito per la prosperità di tutti.

I tre quarti della vita

Oggi avete ricchezza, forza ed amicizie e ne volete sempre di più, ma cosa ne è delle virtù? Dovete sviluppare il carattere perché senza di questo a cosa vi serviranno le amicizie ed i soldi?

Il carattere rappresenta i tre quarti della vita; il carattere è la vita stessa, ed è quello che dobbiamo cercare di migliorare. Tutto il resto va e viene, come nuvole passeggere. Ci sono molte cose da imparare, ci sono molti metodi per favorire e promuovere i valori umani.

Incarnazioni dell’amore, vi sto chiedendo troppo? Per oggi termino qui. In seguito vedremo di considerare altri argomenti.

da “Sri Sathya Sai Educare” di Sri Sathya Sai Baba