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145. Errori non correggibili del Maestro Morya

Mercoledì 30 Novembre 2011 00:00 Rosario Castello
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“ Urusvati sa che i più evitano di guardare nell’essenza degli eventi e si accontentano di osservazioni superficiali. Se fossero rivelate le cause e i moventi reali e i veri Leader, la cui esistenza nessuno sospetta, come si scriverebbe diversamente la storia!

Al posto di re e governanti emergerebbero uomini rimasti nello sfondo, sconosciuti per l’ignoranza prevalente, o forzati all’anonimato dalla legge della Fratellanza.

Si vedrebbe allora che molti eventi accaduti senza ragione apparente furono in realtà pianificati con cura.

A volte un paese intero o tutto un gruppo di popoli vengono condannati dal mondo e proprio da quelle genti nascono le conquiste più brillanti.

Pochi capiscono che esiste un potere che sfugge alle considerazioni terrene e condiziona il flusso degli eventi.

Molto tempo fa si disse: “Cerca il giusto fra i condannati” e, infatti, il mondo combatte sovente i messaggeri di verità. Se si facesse lo sforzo di investigare con cura l’essenza degli eventi si noterebbero i segni del Nostro intervento.

Bisognerebbe studiare le figure centrali degli accadimenti. Si capirebbe allora che esse sono semplici polene, attorno alle quali vorticano eventi che ne superano la comprensione. Notate che certe previsioni da Noi inviate a vari paesi si sono realizzate. C’è chi le chiama minacce, ma Noi non usiamo intimidire. Ammoniamo per compassione, ma se i Nostri avvertimenti sono ricusati gli eventi seguono il loro corso.

Si pensa che i cataclismi assumano forme brutali e violente, ma ne esistono altre, peggiori anche della guerra. La più penosa è la corruzione di un popolo.

In verità è peggio di un’inondazione o di altre catastrofi naturali.

Ricordate che più volte abbiamo avvertito certe nazioni, che rifiutarono il consiglio. Per libero arbitrio preferirono distruggersi con lento degrado. Raffrontate il carattere di un popolo prima e dopo il Nostro avvertimento. Le belle imprese vi si fanno rare, la gente non sa più serbare i propri valori e degenera in banditori da bazar. La corruzione si diffonde in tutti gli ambienti e, sebbene il Consiglio sia facile da seguire, si preferisce un destino funesto.

Sul malessere di questi popoli si potrebbero scrivere grossi volumi. Alcuni tentano di giustificarsi dicendo di non essere capaci di vedere l’essenza degli eventi, ma allora non si può che compatirne la cecità.

Bisogna vigilare e studiare per riconoscere i veri Leader.

Se si uccidono gli usignoli, come sperare di udirne il canto?

Noi registriamo tutte le conseguenze dell’ignoranza, ed è una deplorevole cronaca umana.

Il Pensatore poneva sempre in guardia contro quegli errori che non si possono correggere “.

dal Volume II “Sovramundano”, verso 263, dei testi Agni Yoga