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154. Il Potere dei Pensieri Elevati del Maestro Morya

Martedì 13 Dicembre 2011 00:00 Rosario Castello
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Se sapete che un elevato pensiero di abnegazione

modifica fisicamente l’aura e fa persino

sprizzare raggi dalle spalle conoscete uno dei grandi

Misteri del mondo. Tutto ciò che è visibile è il riflesso di

una reazione materiale. Se quindi l’irritazione genera

l’imperil ogni pensiero elevato deve generare una sostanza

benefica opposta. Ed è così, infatti. La Beatitudine

è sicuramente una realtà, in tutto e per tutto. Si

produce nel sistema nervoso corticale e reagisce sulla

materia cerebrale. Il ringse tibetano ha un grande valore,

in quanto è il sedime cristallizzato dalla Beatitudine.

Naturalmente è difficile investigare questa sostanza

sull’organismo vivente, perché cuore e cervello

non si possono toccare. È molto facile accostarsi all’imperil,

nei canali nervosi delle estremità. Sarebbe

però ingiusto mostrare all’umanità questa sostanza negativa

e lasciarle solo presupporre in teoria l’esistenza

di quella salutare. Certo nel laboratorio che si va

costruendo esse saranno dimostrate entrambe.

Noi non assistiamo agli esperimenti usuali, ma là dove si

apprestano le nuove conquiste evolutive la Nostra Mano

è pronta! Dapprima, avremo cura di stabilire il fatto

dell’imperil. Quindi definiremo le modalità della Beatitudine.

Se la scienza degli antichi preservò memorie

frammentarie dei suoi sedimi certo la biochimica moderna

ne troverà le prove. In seguito questi esperimenti

si rivolgeranno dalle sostanze dell’organismo alle

energie spaziali. E anche da ciò si capirà perché la Beatitudine

ha stretta attinenza con la Gerarchia.

dal Volume “Gerarchia”, verso 422, dei testi Agni Yoga