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244. Adamo di Paolo M. Virio

Domenica 24 Giugno 2012 00:00 Rosario Castello
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L’armonia turbata con la rottura dei vasi e ristabilita nella Luce delle Sephiroth, fu nuovamente turbata dalla separazione causata da Adamo.

Con l’azione del Tiqqhun, il Chaos provocato era già in procinto di ritornare nella condizione originariamente prevista, e tutto sarebbe ritornato alla sua prima radice, ma la caduta di Adamo distrusse nuovamente l’armonia e provocò una frattura evidente in tutto l’universo.

Tutta la creazione in origine era di natura sovrasensibile e senza l’intervento del Male non avrebbe assunto una forma materiale.

Fu la colpa di Adamo a rendere Dio trascendente: colpa che per le sue ripercussioni cosmiche, assumendo una apparenza di isolamento e indipendenza.

Ecco perché si parla che l’uomo deve riassurgere al suo stato originario, e di reintegrazione delle cose nel loro primitivo stato.

Con la caduta di Adamo, sorse l’esistenza corporea dell’uomo. La caduta di Adamo ha distrutto l’immediato contatto, esistente in origine, tra Dio e l’uomo, e avvenne la separazione.
E d’allora, dal tempo della creazione (generazione), esistono forze storiche di opposizione, la mala erba, che contrastano le forze celesti.

La terra produrrà spine e triboli.
La frase, considerata nella mistica dei numeri, e interpretata simbolicamente (valutazione del valore numerico della parola), vuol significare: la terra generata, terra per uomo, e il corso della storia dell’uomo nella sua generazione; spine e triboli, la caduta, come causa dell’insorgere della violenza e della ineguaglianza sociale.

Senza la caduta di Adamo, l’uomo sarebbe rimasto in continuo rapporto con gli Angeli, e in una ininterrotta relazione con Dio, fondata su una diretta rivelazione.

Adamo, prima che mangiasse del frutto dell’Albero, era di spirito puro e di natura angelica, come Henoc ed Elia; perciò originariamente era anche degno di mangiare di quei frutti del paradiso che sono frutti dell’anima, dice lo Zohar.

Allora quale è in particolare la natura della caduta, posta in rapporto al Mistero dell’Albero della Conoscenza?

L’Albero della Vita e l’Albero della Conoscenza costituivano una Unità, unità che fu separata dal peccato di Adamo.
Egli non custodì la originaria Unità: Alberi la cui linfa di vita era data da una unica Radice.

Spezzò la corrente vitale che scorre di sfera in sfera, e portò la separazione, dice lo Zohar.

Albero della Vita, Albero della Conoscenza forma la Unità da cui scorre di sfera in sfera la Conoscenza e la Vita.

La simbolica visione dell’Albero Sephirotico, fu rivelata ad Adamo, Egli doveva custodirla nella sua originaria unità, e unire le sfere della Vita con le sfere della Conoscenza, cooperando nella unione al processo redentivo del Mondo.

Egli invece, separò le sfere, e separandole spezza la corrente vitale che scorre di sfera in sfera.

Sempre secondo lo Zohar: l’essenza del peccato di Adamo, sta nel fatto che egli, unì in basso e separò in alto, mentre egli avrebbe dovuto unire in alto e dividere in basso.

Il separare in basso e unire in alto è il fine che l’uomo tenta di realizzare tramite l’Ars Regia.
L’uomo, con le facoltà della sua anima, unisce il mondo superiore a quello inferiore, lo stabilisce nel superiore, per ricreare l’Armonia distrutta.

Adamo, unendo in basso, opera la mescolanza.
Compie così una separazione distruttiva, chiamata dai kabbalisti, il calpestare le piantagioni.

Dopo la caduta, Adamo perde la Luce divina e fu rivestito con la tunica di pelle.
La confusione nelle classi delle Anime derivò dalla caduta di Adamo.
Operò la mescolanza, e sorse la confusione del Bene e del Male.

È anche detto: Egli volle manifestarsi, nella manifestazione sorse l’alterazione, l’alterarsi può essere intesa come caduta, o come una materializzazione; caduta, in sintesi, è il precipitare della Forza libera ideale, nella costrizione della materia.

La interpretazione di Jounet, al versetto del Siphra Zeniutha, applica alla colpa di Adamo, l’asportazione dello Yod, dalle lettere He e Vau.

Il versetto 43 dice: Guai, quando quest’ultimo vien tolto, separato, e non irradia le lettere, e quelli son manifesti e soli, nella nudità.

L’asportazione dello Yod, da la coppia, He, Vau, (simbolicamente Adamo Eva) implica la separazione dall’influsso del Padre, Principio divino, e determina un fallo nella fecondazione spirituale, integrale e divina.

E separata dalla Luce della Grazia, la terra produsse il suo germe; germe inferiore, Elementale inferiore; sarà dunque l’Uomo superiore che riscatterà l’uomo inferiore caduto.

La forma a somiglianza di un Uomo assisa sul Trono, nella visione di Ezechiele, rappresenta il Messia, il Verbo incarnato, l’Uomo, Adamo superiore e celeste che riscatterà l’uomo inferiore caduto.

Nel pensiero kabbalista, l’origine della scienza magica, è considerata come una immediata conseguenza del fatto di calpestare le piantagioni.
In quanto la magia è una unione di cose che avrebbero dovuto essere separate; un mescolare sementi.

Le sementi pure e le sementi torbide sono mescolate.
Perché nella magia, le corrispondenze e i gradi delle sfere di Luce, sono mescolati agli Elementi contrari, negativi, torbidi del Male.

Luria, considera che il peccato originale ripete la rottura dei vasi su di un piano relativamente più basso, quindi Adamo compie una separazione distruttrice: separazione, la cui conseguenza è l’esilio della Shekinah, cioè, la Luce spirituale della Shekinah entra nell’oscurità del mondo del male, Keliphoth (risultato della mescolanza), elementi di Bene e di Male, che dovranno essere separati (processo del Tiqqhum) dal Messia, quando gli Elementi di Luce (scintille della Luce) riprenderanno la originaria posizione.

Scindendosi dalla Unità, con Adamo sorse il dualismo.
Si scisse dalla unità e causò la rottura dell’Equilibrio, la disarmonia della Bilancia; fine della Essenza spirituale, e sorge la sostanza elementare, la sostanza organica.

La umana Bilancia perde il dono della immortalità e assume il peso del Ghilgul, la reincarnazione.

tratto da “Lo splendore della Kabbalah” di Paolo M. Virio – Edizioni Amenothes –


testi di Paolo M. Virio (Paolo Marchetti 1910-1969) Consigliati:

Lessico esoterico comparativo – Ed. Amenothes
Insegnamenti e dottrina – Ed. Amenothes
Cosmo. Prospettive esoteriche – Ed. Amenothes
La sapienza arcana.. tempio nascosto – Ed. Amenothes 1982
La tradizione esoterica Giudaico-cristiana – Ed. Bastogi 1993
Esoterismo cristiano e amore – Ed. Simmetria 1997
La Gnosi – Ed. Simmetria 1998
Orientamenti iniziatici – Ed. Simmetria 1999
Il Vangelo esoterico di Marco – Ed. Simmetria 2011
Corrispondenza iniziatica. Le lettere e la vita di Paolo Virio e Luciana Virio – Ed. Simmetria 2000