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305. Il Lavoro degli Avatara

Domenica 25 Novembre 2012 00:00 Rosario Castello
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Uno dei compiti principali di un Avatara epocale, quando scende, è quello di rendere evidente il paradigma errato al quale l’umanità si è resa schiava, e da esso liberarla. L’umanità, con la devozione all’ignoranza, si è resa schiava bloccando le proprie possibilità di risveglio e di liberazione spirituale.
L’Avatara mostra la cecità e l’aridità del cuore degli uomini: rivela il livello di devozione all’ignoranza (metafisica) che domina il mondo.
Egli scende per liberare non gli enti planetari ma le loro opinioni oscurate e intrappolanti: ogni ente deve svolgere la propria parte di lavoro per la liberazione di e del mondo.
L’Avatara indica, senza fraintendimenti, la strada invisibile che c’è dentro ogni uomo e mostra come ritrovare la vista (visione).
L’Avatara è Dio-Uomo che incarna la Totalità, l’Unità, l’UNO ma si presenta come un insuperabile “Separatore” perché in tutto quello che pensa, dice e fa mostra la differenza tra la Realtà e l’irrealtà.
Questa è una delle tante grandi lezioni che l’Avatara offre in ogni momento dei Suoi giorni terreni.
Le folle che lo circondano e lo acclamano comprendono poco perché i passi fatti verso di Lui sono motivati, in gran parte, da egoismo.
L’Avatara svolge anche azioni e comportamenti incomprensibili per i più.
L’Avatara, questo Dio-Uomo, scende nel mondo anche per i figli del Maligno, imboscati tra gli uomini, che proseguono la loro opera di contro-Dio.
Le parole di fiamma dell’Avatara sono rivolte anche a questi esseri oscuri, operanti tra la folla che lo circonda, per dare loro l’opportunità di comprendere gli errori commessi e farli rinunciare allo “stato di esseri decaduti” e poter ritrovare la causa di Dio. Apparentemente sembra che Egli li privilegi, accogliendoli più vicini a se degli altri, motivo per il quale tale modus operandi suscita sempre invidia e gelosia tra i devoti. Ogni devoto deve preoccuparsi delle proprie prove da superare.
L’Avatara attrae e sfida i figli del Maligno: molti ne sono attratti, lo seguono, ne godono mentre altri si imbattono in uno stato alterato di comportamento dove oscillano tra la scelta della Luce o la scelta delle Tenebre.
Tutti gli Avatara, giocando con le peggiori illusioni degli enti planetari, tentano di condurre verso la piena integrità dell’Essere.
Un Avatara opera senza giudicare, senza condannare: le Sue parole e le Sue azioni non sono mai improntate sui moralismi umani ma solo sull’Amore Divino. Dal Suo cuore le lingue di fuoco divino esortano a scegliere di servire la Luce.
Quando scende un Avatara è l’epoca delle ultime opportunità per servire la Luce: è la Grande Legge del Karma che sancisce la fine delle opportunità.
Perché non accogliere le esortazioni dell’Avatara?