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310. Insegnamenti di Gurdjieff (Prefazione) di Charles Stanley Nott

Lunedì 03 Dicembre 2012 00:00 Rosario Castello
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Di seguito, la “Prefazione” all’interessante libro “Insegnamenti di Gurdjieff – Diario di un allievo” – di Charles Stanley Nott – Lantana Editore.

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Sono trascorsi ormai trentacinque anni dal mio primo incontro con quello che viene definito il “sistema” di Gurdjieff. Questo diario, cominciato nel 1924, è un racconto parziale dei miei primi anni di lavoro (dal 1923 al 1928) con G.I. Gurdjieff e A.R. Orage. non è un’esposizione del sistema, ma una testimonianza diretta di quanto fecero e dissero questi due uomini, ricostruita a partire dai diari del tempo e da centinaia di pagine di appunti. Il resoconto dei loro insegnamenti non segue sempre un ordine cronologico ma, piuttosto, sequenziale: certi argomenti furono affrontati e ripetuti, talvolta a grande distanza di tempo, da punti di vista differenti e in modi diversi.
Nel redigere questo diario ho pensato al numero crescente di persone interessate alle idee di Georges Ivanovic Gurdjieff. Chi non ha familiarità con il suo insegnamento potrebbe restare disorientato da alcuni termini ed espressioni; al tempo stesso c’è molto materiale interessante per i tanti insoddisfatti del nostro attuale modo di vivere. Tra loro, mi auguro che a qualcuno venga voglia di leggere I racconti di Belzebù a suo nipote. Critica oggettivamente imparziale della vita degli uomini, scritti da Gurdjieff.

Quando incontrai Gurdjieff e Orage per la prima volta, ero immaturo, ingenuo e agitato, senza alcuna conoscenza di cosa potesse significare avere “idee reali”. Non potrò mai essere abbastanza grato a Gurdjieff per la sua infinita pazienza in quei primi anni e ai suoi allievi più anziani per i loro consigli: in particolare penso a “A.R.0rage, al dottor Stjoernval e a Thomas de Hartmann, che più tardi divennero non solo miei cari amici ma veri e propri fratelli maggiori. Non sono più giovane: nella mia variegata esistenza ho provato quasi tutto ciò che la vita ordinaria ha da offrire, il cosiddetto bene e il cosiddetto male.
Ora mi rendo conto che tutto quanto sono riuscito a ottenere per il mio essere e la mia comprensione, e quanto sono stato in grado di afferrare e cogliere dalla realtà, lo devo a Gurdjieff e al suo sistema e metodo: mi hanno dato un centro di gravità e uno scopo reale e, come san Paolo, oggi posso dire: “Sia ringraziato Iddio per il suo indicibile dono”.
Cosmologia e cosmogonia, la creazione e il mantenimento dell’universo, le Leggi del Tre e del Sette, le cause della degenerazione dell’uomo e gli strumenti per la sua redenzione, l’escatologia: spiegazioni dettagliate di tutti questi punti possono essere trovate nel libro di Gurdjieff Di tutto e del Tutto (I racconti di Belzebù a suo nipote), un’opera della cosiddetta “arte oggettiva” d’inestimabile grandezza. Un altro testo di grande valore è Frammenti di un insegnamento sconosciuto di P.D.Ouspensky che, per quanto non rientri nella categoria dell’”arte oggettiva” è comunque un capolavoro di resoconto obiettivo dei discorsi di Gurdjieff in Russia. Come introduzione al sistema di Gurdjieff è ineguagliabile, ma mentre lo studio dei Frammenti dà soltanto conoscenza, seppure di qualità elevata, lo studio de I racconti di Belzebù apporta conoscenza e “comprensione”.
Il sistema di Gurdjieff comprende scritti, Danze Sacre, Movimenti ed esercizi, musica e insegnamento interiore. Gli scritti di Gurdjieff sono organizzati in tre serie: la prima I racconti di Belzebù; la seconda Incontri con uomini straordinari; la terza La vita è reale solo quando “Io sono”. Gurdjieff raccolse un gran numero di esercizi, Danze Sacre e popolari, nel Vicino e Estremo Oriente; lui stesso ideò danze e Movimenti, alcuni dei quali basati sul simbolo dell’Enneagramma, compose e raccolse anche parecchi brani musicali, arrangiati sotto la sua supervisione dal signor de Hartmann: molte di queste danze e composizioni musicali sono “arte oggettiva”.
Una conoscenza teorica del sistema si può ricavare dai libri, e ogni serio cercatore dovrebbe leggere I racconti di Belzebù e i Frammenti. Ma l’insegnamento interiore, che include un lavoro pratico – il cosiddetto “Metodo” – , può essere impartito solo a gruppi speciali, da insegnanti che hanno vissuto a loro volta lunghi periodi di intenso lavoro.
La prima parte di questo libro è un resoconto dell’attività svolta con Gurdjieff; la seconda parte raccoglie invece alcune considerazioni di Orage nel gruppo di New York; la terza è una sorta di conseguenza e risultato delle prime.

Charles Stanley Nott
tratto da “Insegnamenti di Gurddjieff – Diario di un allievo” – Lantana Editore.