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343. L’Italia è … senza coscienza

Mercoledì 27 Febbraio 2013 00:00 Rosario Castello
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L’Italia è oscurata da una coscienza obliata che non riesce a risorgere neanche nelle peggiori condizioni a rischio (come quelle attuali) e neanche di fronte alla scelta di una opportunità.
L’Italia sembra precipitata in una spirale involutiva: triste è lo scenario di un Paese spolpato dall’interno dei centri direzionali.
Sonno della coscienza, ignoranza, egoismo, paura, corruzione, perdita dell’onestà, manipolazione, smarrimento dell’auto-discriminazione, ecc., favoriscono la degradazione di questo ex-splendido Paese Italia.
Gli italiani sono sotto incantamento?
Non sanno più cos’è il senso di responsabilità ma neanche cos’è il Supremo Bene per tutti. Avvelenati di egoismo.
Camminano con i paraocchi verso i propri egoistici interessi senza ascoltare gli altri, senza guardare gli altri.
Seguono, incoscienti, le parole vuote e ingannevoli degli incantatori, di coloro che promettono miracoli impossibili, che offrono la luna, il paradiso e quant’altro possa condurre verso un precipizio senza precedenti.
Uomini dal falso sorriso accattivante, studiato stupidamente allo specchio di Satana, continuano ad esercitare quello stesso “potere” che ha condotto il Paese Italia verso il baratro in cui si trova. Sono uomini che non hanno valori, sono aridi perché non si nutrono dei sentimenti del cuore e dell’Anima ma di crudeltà, accecati da una luciferina volontà di potenza. Vogliono regnare non governare e scelgono sempre la fascia debole dei cittadini-contribuenti da sacrificare, con una scusa o con un’altra.
In questa disastrosa società hanno messo in opera un sistema per la distruzione reciproca, mettendosi loro stessi ai vertici del regno del caos a fare gli dèi. Hanno scardinato, dal genere umano italiano, tutte le buone qualità che distinguevano questo popolo che ha smarrito la consapevolezza del comportarsi correttamente. Le città sono ormai agglomerati in cui gli esseri umani commettono ingiustizie gli uni verso gli altri, facendo finta di niente con ipocrisia. Gli antichi vincoli che creavano amicizia, rispetto e giustizia sono stati traditi da un insano egoismo che vede gli altri quali possibili strumenti per i propri interessi.
La società del Paese Italia, con i suoi oscuri governanti, ha messo al suo centro i mercati, economico e finanziario, le banche, gli interessi di una Europa astratta e non l’Uomo, non il cittadino-contribuente: una società umana e civile dovrebbe mettere al suo centro l’Uomo e rendere il Lavoro e la Vita più umani. Una società veramente civile dovrebbe poggiare sull’eticità, la moralità e la spiritualità nobilitando l’arte della politica per distribuire a tutti gli uomini dignità, rispetto e giustizia.
Servirebbe un’imprenditoria umanistica che si opponga al sistema non-umano che dilaga.
Occorrono nuovi indicatori sociali che evidenzino che la vita degli esseri umani non può essere guidata esclusivamente dal “profitto”, e pur agevolando una migliore qualità di vita, per un mondo migliore deve essere ricercato un fine più alto, collettivo. Il bene economico personale non può essere scisso dal Supremo Bene per tutti.
Il mondo del Lavoro deve essere trainato dal Supremo Bene, il cui fulcro è l’uomo. Il senso del mondo del Lavoro deve andare oltre il profitto. La vita di chi lavora deve essere migliorata e valorizzata. Ma soprattutto il Lavoro deve essere dato a tutti secondo gli attributi di ognuno. Le libertà e i diritti dell’uomo non devono essere messi in discussione, né negoziati, da nessun versante politico perché appartengono all’uomo per diritto di nascita.
La buona politica (cioè i provvedimenti buoni e giusti) non può e non deve soddisfare soltanto la cosiddetta “intellighenzia” del Paese, sempre e soltanto i soliti privilegiati vecchi e nuovi.
Dall’abbruttimento in cui vessa il Paese con il dilagare della violenza, della corruzione, della ferocia che si riscontra per le strade, del disordine morale, della vera e propria decadenza di tutti i principi civili, bisogna passare per inequivocabili modelli di civiltà riguardanti la bellezza, la bontà, la verità, l’amore perché riecheggino nuovamente nei cuori di tutti, nutrendo i pensieri che possono spingere a rifondare una nuova società più illuminata, più giusta, più felice.
Bisogna favorire la creatività umana, ispirare al sentimento dei valori condivisi chi opera, creare un sistema di partecipazione agli utili per chi lavora e porta ricchezza e benessere alla propria azienda, indipendentemente dal ruolo, perché ciò farebbe emergere un forte senso di appartenenza e un’armonia profonda.
È fondamentale, in un Paese civile, dare dignità a tutti gli uomini con il Lavoro, inteso come espressione del valore umano che persegue il più alto fine del Supremo Bene.
Si deve impedire che qualcuno cambi la Costituzione, si deve riprendere la Sovranità popolare e il diritto alla Stampa della Moneta senza costosi intermediari. Così facendo ciascuno (governati e governanti) potrà fare la propria parte con meno egoismo e più Altruismo-Amore.
Il denaro e il potere (il potere di e non il potere su) rivestono dei veri valori nell’azione umana solo quando vengono utilizzati per migliorare l’esistenza e la crescita dell’uomo.
Sembra ancora lontano il sogno di Socrate, secondo cui un giorno i filosofi avrebbero governato il mondo.
I governanti dell’oggi tutto sono meno che filosofi: sembrano mercenari di un potere più grande di loro, uomini mediocri, egoisti, accaparratori di privilegi, dei senza scrupoli che si credono grandi “iniziati”.