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498. Sistemi Polari di Raphael

Mercoledì 28 Maggio 2014 00:00 Rosario Castello
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 “Quando un polo negativo apre il
suo Cuore a un polo positivo,
dirompe un balenìo di folgore, e lo
spazio assapora l’ebbrezza della Bellezza
”.
(La Triplice Via del Fuoco, I, II, 4)

 

1. Quando parliamo di polarità intendiamo un fattore che si manifesta su tutti i piani esistenziali e che si estrinseca con la funzione di positivo e negativo o ricettivo, di maschio e femmina, di attivo e passivo, anche di forza dinamica e statica, ecc. ogni piano esistenziale ha le sue speciali polarità che sono espressioni di quel particolare stato; così sul piano fisico denso abbiamo una serie di polarità che si trovano nell’atomo, nell’elettricità, nell’astronomia, a livello organico, ecc.
La polarità, non essendo una dualità assoluta, presuppone una fonte di unità da cui deve scaturire.

2. L’unità, sdoppiandosi, produce il due; il punto, depolarizzandosi, crea la linea; così, Adamo (polarità positiva) si rende specifico in Eva (polarità negativa).
L’Essere, proiettando una “parte” di , manifesta un secondo che ha funzione di materia, o sostanza, fecondante. Nel Vedanta si parla di purusa (principio attivo, positivo) e di prakrti (principio ricettivo o negativo). Nell’Alchimia abbiamo Zolfo e Mercurio e nell’Albero sephirotico Chokmah e Binah.
Il polo positivo costituisce l’essenza e dà l’impulso, l’avvio, lo stimolo; il polo negativo rappresenta la sostanza la quale, a sua volta, manifesta mediante il “suono”, cioè la vibrazione, le indefinite forme universali.
Nell’universo, compresa la forma umana, tutto vibra e la condizione vibratoria del momento determina lo stato della forma. Nel tempo, e secondo alcune filosofie e teologie, questa semplice polarità diventa dualità assoluta fino a codificarsi nel campo morale come forza del bene e del male (dualismo morale o etico).
Anche i piani esistenziali hanno questa caratteristica di attività-passività; il piano superiore è attivo nei riguardi del piano inferiore.
Così, nella visione Vedanta i tre piani esistenziali universali: Isvara (corpo causale), Hiranyagarbha (piano sottile) e Virat (piano grossolano) sono rispettivamente Isvara attivo nei riguardi di Hiranyagarbha, e questo è attivo nei riguardi di Virat che è passivo-ricettivo.

3. È importante comprendere, per evitare dualismi assoluti, che se la polarità deriva dall’Uno principiale essa deve necessariamente essere considerata sacra. L’intera manifestazione polare, compreso il maschio-femmina dello stato umano, è l’espressione del Divino che irraggia la sua potenza in piena attività stimolante. Se dunque riconosciamo che la polarità è il prodotto di un’unità che può trovarsi su un piano superiore di essere, allora, studiando la polarità prettamente umana, potremo scoprire cose che sono di straordinaria importanza ai fini della consapevolezza funzionale dell’ente umano bipolare (maschio-femmina).

4. Ciò dimostra come il manifesto operi mediante aspetti correlati, interdipendenti; anzi, possiamo dire che la manifestazione può emergere quando i due fattori sono in attività, ognuno esercitando la propria peculiarità produttiva. Abbiamo visto che quando l’essenza e la sostanza interagiscono si ha manifestazione di qualunque ordine e grado.

5. Passando all’essere umano, che è quello che qui ci interessa, abbiamo notato che la sua funzione è quella di maschio-femmina; ma egli, nella sua interezza, non è solo corpo fisico da cui emerge quella polarità, dispone anche di un corpo emotivo, di un corpo mentale, di un corpo intellettivo noetico, e la Tradizione filosofica iniziatica e quella teologica ci dicono che è dotato anche di un corpo spirituale.
Quindi, l’uomo ha in sé diverse polarità e deve tenerne conto quando vuole interrelarsi con un altro essere umano.
Per esempio, l’uomo e la donna, come polarità, in che modo possono interrelarsi per formare un accordo, un’armonia fino a risuonare musica che eleva?
Per arrivare a questa conclusione e dare una risposta occorre fare una lunga premessa proponendo la costituzione strutturale dell’ente nella sua componente psicofisica e spirituale.

tratto da “La Scienza dell’Amore” di Raphael
Edizioni Asram Vidya