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446. La “pietra grezza” da trasformare

Domenica 12 Gennaio 2014 00:00 Rosario Castello
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Che cos’è l’essere umano?
È una pietra grezza da trasformare.
Cosa significa?
L’essere umano, in realtà, è un Essere Spirituale “caduto”.
È “caduto”, alle Origini, dal Mondo spirituale.
È “decaduto”, ancora una volta, nel mondo umano transitorio, nel tempo dei limiti mentali.
È ulteriormente “decaduto” più volte, successivamente, nell’esperienza umana con la quale si è identificato.
In quanto “Essere Luminoso delle Origini”, “caduto” spiritualmente, gli è stata consegnata nelle mani una “pietra grezza” (una “forma d’uomo”) da trasformare in “pietra cubica” (“pietra levigata”, l’esaedro dell’Opera); passare da uno stato imperfetto ad uno stato più elevato, superiore ricordando che: “Tutto è uguale a un Metatron”.
Realizzare un “cubo perfetto”, da una “pietra grezza”, non è un’impresa così facile come può sembrare a prima vista.
Questa “pietra cubica” è la mitica “pietra filosofale”, il cui “fuoco” connette, per ritrovare la strada perduta, al fuoco blu-celeste, per la realizzazione di tutte le possibilità ritrovate.
L’essere spirituale “caduto” è stato gettato nell’illusione del Tempo e dello Spazio, con una mente ingannevole e sensi fisici limitati.

In molti “ambienti” il significato della “pietra grezza” è piuttosto controverso ma a noi appare chiaro e luminoso. Solo una mente oscurata può vedere nella “pietra cubica” un simbolo della schiavitù, della servitù, piuttosto che quello della capacità di aver saputo portare a livello conscio, cosciente, quanto era inconscio e incontrollato e soggetto alle insidie oscure. La “pietra grezza” è il risultato di quanto le Forze Oscure, luciferine, hanno saputo provocare con le loro “influenze”, dal regno spirituale (con la disubbidienza a Dio chiamata libertà) fino al regno umano, l’influenza alla “forma d’uomo”. La “pietra grezza, a vedersi, richiama più facilmente il caos (squilibrio e disarmonia delle “forme”) piuttosto che la libertà.
La “pietra grezza” è il simbolo della sua libertà (il libero arbitrio, la scelta di “cadere” spiritualmente) ma anche delle conseguenze della sua “caduta”, dell’”errore” e di ciò che deve essere “corretto”: è simbolo-sintesi dello “sforzo” che necessita perché l’Anima che aspira, possa risalire fino alla “Sorgente” (la “Sfera dell’Alto”). Occorre armonia e stabilità per l’edificio della Grande Opera.
Il risveglio spirituale, con gli strumenti che fa scoprire, affranca (iniziaticamente) dalla servitù, libera dal caos ripristinando l’armonia e l’equilibrio primordiali, condizione naturale degli “Esseri Luminosi delle Origini”.
L’essere che si risveglia ritrova tutta la sua perduta “Libertà di pensiero” (il potere del verbo creatore).
Nessun autentico risvegliato è mai stato schiavo, servo di un Maestro, di una Scuola Esoterica, di un Ordine iniziatico autentico.
La “pietra cubica” rappresenta, in modo chiaro e inequivocabile, la realizzazione spirituale (l’illuminazione dell’Antahkarana) di colui che ha percorso fino in fondo un “sentiero realizzativo”, manifestando tutto lo sforzo necessario.
Per questo, nel “sentiero realizzativo”, si deve riconoscere, comprendere e realizzare la funzione fondamentale dell’Antahkarana, l’Organo interno, la mente totale: impedire alla mente di ingannare e ai sensi di convincere della sola esistenza materiale. L’Antahkarana, risvegliato e allineato, riconnette alla “Sfera dell’Alto” e i sensi fisici, attivati correttamente (senza inganni della mente), si connettono consapevolmente ai sensi sottili della percezione … e l’aspirazione sincera verso l’ideale sovramundano si realizza …