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La morte: un trasferimento di coscienza

Lunedì 03 Giugno 2013 00:00 Rosario Castello
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“Dato che la dipartita dal corpo fisico non è altro che un trasferire la propria coscienza a un altro livello esistenziale, è naturale che la pratica della meditazione deve continuare anche dopo il dissolversi del corpo; ciò implica che il processo realizzativo continua anche nei piani del sottile, a meno che in vita non sia realizzata l’identità con Quello (Turya)”.

Raphael
(dai commenti al Brahmasutra di Badarayana, pag. 396 – Asram Vidya)