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35. Comprendere il Femminino per rettificare il Mondo

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Esistono realmente un problema Mascolino (maschilista) e un problema Femminino (femminista) nel mondo?
Non si tratta forse, invece, di una storia errata raccontata dagli esseri umani alla propria mente?
È veramente così difficile vedere che il problema non esiste ma è solo una distorsione di una visione “caduta” delle cose?
Perché l’ego umano si ostina a voler vedere le cose come a una questione di potere maschile in contrapposizione a un potere femminile?
A chi conviene che le cose non cambino?

Dagli albori ad oggi quale potere ha prevalso maggiormente secondo la visione “caduta” delle cose? Quello femminile o quello maschile?

Agli albori della civiltà la prima Dea venerata fu “La Grande Madre”, la femmina procreatrice donatrice di vita, che preservava il partorito nutrendolo col suo latte.
La Donna fu considerata creatura portatrice di un potere misterioso in quanto generatrice di nuovi esseri viventi. L’inspiegabile, grazie all’ignoranza dovuta alla “caduta”, si fece mistero, in seguito segreto, poi culto, infine mito.
Si costruirono, a cornice della donna, una serie di significati e di richiami simbolici richiamanti le naturali manifestazioni della Natura che hanno rafforzato, lungo i cicli della storia umana, un fascino sia palese sia inconscio, responsabile della direzione, giusta o sbagliata, intrapresa dall’umanità. Alcuni accostamenti simbolici dati alla donna: la Terra che dava frutti, la Luna con le sue fasi (il flusso mestruale che ha un ciclo di 28 giorni compreso), le stagioni, la vita e la morte. In poche parole la “Grande Madre” impersonava la Natura e le Stagioni.
La venerazione della donna diventato culto ha manifestato un potere intorno al quale tutto si muoveva e veniva determinato.
La figura femminile era la vestale della casa, la custode del fuoco, la madre premurosa che cura i figli, colei che decide cos’è il meglio per il clan familiare. La Donna-Femmina emerge quale figura forte generando un immaginario collettivo in cui assurge a energia femminile creatrice dell’Universo.
La Terra diventa con tutta la sua potenza il femminile, l'origine, il principio, dell'Umanità, la Grande Dea dalla quale discende ogni cosa.
Il potere della Donna durò per molto tempo in quanto non solo si affermava come figura fecondatrice, poteva scegliere un maschio della sua comunità o di un altro clan, ma anche come ostetrica e come guaritrice, mediante il sapere sulle erbe. Lei stessa forte della consapevolezza acquisita nei riguardi del proprio corpo, sulla fecondità, sul piacere preso e dato, e dell’uso libero del proprio sesso ne intravede l’uso strumentale ai fini di un potere da esercitare (frammenti di una conoscenza dimenticata).
Va ricordato che alle origini della “procedura iniziatica” uscita dai Sacri Templi, chiamata successivamente Tantra, il Guru iniziatore era una Donna che incarnava l’Androgino. Quando il Lato Oscuro attaccò la “procedura” si verificò la fuga di frammenti di “Conoscenza” che degradarono in magie e stregonerie sessuali. Molte Donne impararono ad usare il proprio corpo quale strumento di potere mediante certe modalità, in uso degradato nelle prostitute sacre e nelle prostitute profane poi. Ma la Donna conservò inconsciamente, lungo il tempo della storia, il ricordo di certe conoscenze (il corpo come icona di potere; l’uso degli occhi e dello sguardo; l’uso delle mani e delle sue dita (corrispondenti ai Chakras); atteggiamenti e movenze del corpo per controllare i Chakras dell’uomo (vedi danza del ventre); l’uso della bocca e della lingua (come movimenti ed emissione di certi suoni) quali potenti emittenti di forza magnetica per accendere e catturare la forza emessa dall’organo dell’uomo (il Chakra corrispondente per influenzare tutta la sua Aura). 
Questo status della Donna viene spodestato in Babilonia con il mito del dio Marduk finendo per usurpare il potere della Grande Madre e imponendosi come “Creatore del mondo” e dando inizio ad una visione maschilista della cosiddetta civiltà e quelle che prima erano considerate felicemente le donne-dee diventarono le dee-demoni, nell’accezione negativa. La Donna viene relegata esclusivamente alla casa in modo che l’uomo-maschio diventi sicuro che la prole della sua casa provenisse dal proprio seme.
Il culto di Lilith si apre nell’occulto, non alla luce del sole, per rappresentare una femmina ribelle, bella, forte, sessualmente libera e eroticamente non convenzionale, tentatrice dei sensi dell’uomo, per goderne ma non per darne prole. Lilith non incarnava l’immagine della madre, della moglie, della figlia ma quella che affiancava l’uomo fuori della sua casa per la lussuria e il diletto straziandolo. In quei tempi esplode anche l’omosessualità nei due sensi.
Le donne divennero considerate proprietà maschile prima del padre, poi del marito e tutta la società accettava tale visione delle cose.
Il mondo diventa maschilista in ogni suo aspetto sociale svilendo profondamente la natura femminile in senso fisico, in senso affettivo-morale, in senso spirituale (venne anche considerata senza anima).
Millenni di conflitti hanno accompagnato il rapporto uomo-donna fino agli eventi che hanno contribuito a ridare, piano piano, potere alla donna.
Gli esseri umani, maschi o femmine, hanno difficoltà ad evolversi in equilibrio, in armonia perché sembrano preferire l’evolversi tramite conflitto, sempre che si evolvano.
Dopo la seconda guerra mondiale la donna si è ripreso il proprio potere ma in un “punto di squilibrio” così come l’uomo aveva sviluppato il maschilismo in un suo “punto di squilibro”.
La donna oggi usa la chimica, la meccanica, l’elettronica e l’informatica per affermare un potere che è esattamente errato come lo è stato quello dell’uomo per millenni. La donna ha riconquistato il potere di vita e di morte con la possibilità di decidere autonomamente l’interruzione di una gravidanza; si fa ingravidare con quanto di meglio può venire da una “banca del seme”; con la chimica sopprime o aumenta il piacere sessuale o cancella il flusso mestruale; può accedere ad ogni tipo di attività lavorativa e conquistare ruoli di potere; può usare e/o esibire il proprio corpo in luoghi e momenti appositamente scelti; eccetera, eccetera.

Il problema del Femminino e del Mascolino esiste in presenza delle coscienze obliate: la maggior parte delle coscienze umane (sia maschi sia femmine) addormentate nei limiti di questo mondo.

Il Simbolo del Tao può rappresentare il Mondo nei suoi due elementi non antagonisti, non contrapposti dove i due elementi non esprimono la dualità (Jin e Yang; maschio e femmina, sole e luna, luce e buio), ma l' Essere compiuto, l’UNO senza secondo.


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