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926. Gli “io” incompiuti della politica italiana

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Le elezioni europee del 26 maggio 2019 sono, in realtà, un moderno assalto barbaro di politici, “io” incompiuti, per occupare “seggi” e assicurarsi privilegi, protezione, guadagni e potere per una nuova stagione europea. Non si riescono proprio a vedere politici sinceri che manifestano realmente una chiara “visione di unità dei popoli europei”: solo palloni gonfiati che fanno maldestramente la pantomima dei veri “statisti” mentre straparlano, senza riuscire ad esprimere concetti compiuti comprensibili; stupide coreografie, tra il sacro e il profano, lontane anni luce dalla vera intelligenza che credono di esprimere (non con il sentimento sincero dello spirito di servizio ma con quello della furbizia scaltra che ha fatto “centro”); pifferai che incespicano nelle loro monotone litanie di sempre; pinocchi irriducibili, vecchi e nuovi, che non riescono a comprendere di sbagliare sempre il sogno scelto; ecc..
Se di tal risma saranno tutti i 75 membri che verranno eletti, e occuperanno quel “potere”, non si prevedono buone cose per i vari popoli europei. Troppi gruppi, occulti e meno occulti, stanno lottando per l’egemonia del vertice del potere per i futuri profitti previsti. La regia del Vertice della piramide mondiale del potere sa come manipolare i tanti “io” incompiuti, accecati dalla brama di protagonismo a tutti i costi, che confluiscono nella politica, facilmente gestibili come fa il “puparo” con i “pupi” che fa dire e fare loro quello che vuole. Questi “io” della politica si svendono, si corrompono e si prostituiscono volentieri in vista dei profitti in palio.

Gli inquieti “io politici” italiani, che si sono messi in mostra negli ultimi dieci anni, dimostrano ampiamente il decadimento, il degrado e la corruzione raggiunti dall’Italia che non merita tale scempio. L’Italia non merita né i politici di oggi né quelli di prima. Le perle rare (“i migliori”) sono sempre state messe fuorigioco o fatte scomparire (vedi Aldo Moro).
Molti politici di oggi, e del recente passato, sono dei mediocri con “disturbi della personalità” (riscontrabili da qualsiasi bravo psichiatra che lo volesse fare onestamente) o dei frustrati incompiuti con febbrili brame di onnipotenza (che rivelano con il continuo manifesto bisogno di apparire ovunque – tv, piazze, social, giornali, ecc. –). Vogliono apparire per il pensiero-immagine-vetrina, che la loro mente ha proiettato nell’immaginario, e non per ciò che sono veramente (degli incompiuti che in cuor loro sanno di essere). Sono degli “io” che non hanno fatto alcun percorso di maturazione esistenziale, come avviene naturalmente per la maggior parte dei cittadini comuni, costretti alla fatica e ai sacrifici per sopravvivere. Così, vuoti di esperienza di vita vera, pretendono di governare con arroganza i cittadini, che a differenza di loro hanno maturato molta sofferenza: ma si dimostrano ciechi incapaci che guidano altri ciechi costretti a subire la loro superbia. Si agitano nella vetrina politica rivelandosi giorno dopo giorno (post, selfie, tweet, ecc., dopo l’altro) dei palloni gonfiati: vuoti di veri contenuti ma pieni di frasette slogan da effetto. Offendono e offuscano la storia delle eccellenze italiane, che ovviamente non conoscono davvero ma ci si riferiscono, a volte, per l’effetto “bignami” sulla mente subconscia. Sono vuoti di cultura generale e di cultura politica: il loro linguaggio massimo è quello degli slogan demenziali ripetuti come mantra o delle frasi “copia e incolla” dette da altri; del linguaggio degli sms, delle mail, degli strumenti social: cervelli bloccati nella meccanicità e negli automatismi cerebrali, incapaci di elaborare contenuti elevati ed ampie visioni. Una triste passerella di incapaci che, per auto-affermare stessi (come a degli supereroi), attaccano e cercano di svuotare, azzerare, escludere e negare l’altro (gli altri “io” come i loro) con cui competono esibendo un autoritarismo esclusivista che rivela la falsità delle proprie vere intenzioni e il godimento dell’esercizio di un potere improprio. Tutti questi “io” incompiuti, con le loro parole e con le loro azioni fanno percepire il livello di oscurità morale, etica, intellettuale e spirituale che si è raggiunti.
Politici con una incredibile incapacità di comunicazione politica che gira intorno alla rivendicazione e all’insulto: una politica-spettacolo vuota di contenuti, di sincerità e di onestà che offre politici-giocolieri delle frivolezze, delle volgarità, delle aggressioni, delle menzogne. Nessun vero interesse per milioni di cittadini in difficoltà e per la crescita e la prosperità del Paese. Politici tutti “io” che non riescono a parlare di niente che non di sé stessi: nessuna “visione” di futuro migliore per il Paese.
Per non parlare dei politici che hanno fatto i premier, i ministri, i senatori in passati governi, tutti “io” che evidenziano le “pecche” degli attuali, le stesse o simili di quelle da loro commesse a suo tempo (che li han portati alle sconfitte clamorose, senza per questo aver imparato nulla). Sconfitti, quindi, che parlano soltanto di vincere ancora e non di far meglio per i cittadini e per il Paese: degli “io” posseduti solo dalla rabbia della sconfitta raccolta, con attacchi ridicoli di reazione e di acrimonia vendicativa; degli “io-nani” che si credono giganti per poter sopravvivere. Politici che perseverano sugli stessi modelli comportamentali e comunicazionali, che li hanno condotti alla sconfitta, sono politici sopraffatti dai miraggi di una mente ego-centrata che non riesce a distinguere “ciò che è reale” da “ciò che non è reale”, ma neanche “ciò che è male o bene per il Paese”. Per questo sono tutti degli “io” pericolosi: immaturi e limitati coscienzialmente.
Politici concentrati solo dall’interesse per sé stessi che prendono in giro milioni di giovani italiani, giovani dal futuro già incerto e nebuloso, perché la politica che avrebbe dovuto salvaguardarli il futuro glielo ha sottratto. I giovani, chiamati al voto per il Parlamento di Strasburgo, sono stati 1,1 milioni i diciottenni chiamati per la prima volta e quelli fino ai ventitré anni 5,8 milioni: milioni di sogni, di speranze pieni di dubbi.
La politica degli “io” incompiuti ha diffuso egoismo e cinismo strappando ai giovani un “sogno-visione” di un mondo migliore. Non è questa politica, che fa spirare i venti pericolosi dell’idiozia su tutto il Paese, che può risolvere la grave situazione degenerata.

Ciò che questi “io” politici incompiuti non sono in grado di fare è una azione valoriale e di vera politica, per diffondere nuovamente una visione culturale di società pacifica, che può riprendere la propria crescita economica-sociale-esistenziale.

Vedere azionarsi compulsivamente un “io” politico che incoraggia, per i suoi fini inconfessati di potere, certe frange di “io” violenti, per sfruttare le paure di una società invecchiata e in profonda crisi, è una cosa inaccettabile che le autorità, deputate a farlo, dovrebbero fermare in tempo, invece di far finta di niente.
È colpa degli “io” politici incompiuti se la situazione è degenerata fino a questo punto e potrebbe degenerare ulteriormente, se nessuno ferma l’ignoranza e l’egoismo di questi “io” incompiuti che hanno responsabilità nel Paese.

 

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