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945. La creazione del debito pubblico e la distruzione dell’economia dell’Italia

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Recita l’Artico 52 della Costituzione italiana:
La difesa della patria è sacro dovere del cittadino. (…)”.

In molti non hanno difeso l’Italia ma l’hanno tradita: uomini politici, sindacalisti, imprenditori, giornalisti, professori, faccendieri della peggiore specie e uomini di molte altre categorie. Si tratta di uomini italiani che si sono messi al servizio di forze sovranazionali che avevano un piano di distruzione e di destabilizzazione dell’Italia per riportarla ad una statura e importanza minore.

Quali sono le ragioni del declino dell’Italia portata alla disastrosa situazione attuale?
Dal dopoguerra l’Italia era riuscita ad uscire con una graduale crescita fino ad ottenere una presenza di forza a livello internazionale, che nessuno si aspettava.
Certe forze sovranazionali non hanno gradito la forza e l’indipendenza che emergeva dal Paese ed hanno progettato e pianificato attacchi di indebolimento, finanziario ed economico, per riportarlo ad avere una statura minore nel contesto internazionale.
La liquidazione dell’Eni e dell’Iri fanno parte di questo piano occulto sferrato contro l’Italia. L’uccisione di Aldo Moro è stato un segnale dato alla politica: Moro era un uomo politico scomodo, oppostosi alla volontà dei potenti oligarchici che governano segretamente il mondo, per aver cercato di ridimensionare i rapporti strettissimi (ingombranti) tra i servizi segreti italiani e la Cia e per aver perseguito una politica filoaraba da opporre a quella filoisraeliana degli Usa, e non solo. Enrico Mattei e Adriano Olivetti erano uomini del fare bene che davano fastidio agli Stati Uniti e infatti sono stati fermati. Mattei ucciso perché con le sue idee, il suo fare ed il suo saper comunicare con quelli delle terre del petrolio insidiava il monopolio delle “Sette sorelle”. Olivetti si distinse per i suoi innovativi progetti industriali basati sul principio secondo cui il profitto aziendale deve essere reinvestito a beneficio della comunità: proponeva un nuovo modello sociale, immaginava un’impresa che facesse proprie le istanze del bene comune. Era riuscito ad essere anche un’eccellenza nelle ricerche sui calcolatori. Era un uomo che dava fastidio alle lobby degli Stati Uniti e per questo messo sotto segreta indagine dalla loro intelligence (cosa che risulta nei documenti della Cia desecretati). La sua morte, avvenuta con una misteriosa emorragia cerebrale su un treno, potrebbe essere piuttosto sospetta ma nessuno ha indagato in tale direzione.

L’Italia, per molti anni, è stata messa nelle fauci di predatori sovranazionali, agevolati e favoriti dal tradimento di un certo numero di uomini italiani. Una volta ucciso Aldo Moro hanno fatto prendere il volo al neo-liberismo, da cui molti politici-governanti si sono lasciati possedere, con il segreto intento di sottrarre al Popolo sovrano la “proprietà pubblica” (“Patrimonio pubblico”). Privare gli italiani del loro “Patrimonio pubblico” ha significato indebolirli, renderli sempre più bisognosi e dipendenti: una operazione fatta, a suo tempo, in modo tale che i cittadini non percepissero la mole, il rischio e la gravità della cosa. L’Italia è stata disastrata tramite “poteri” e “sistemi” occulti: è stata attaccata sia sul piano “finanziario” sia sul piano “economico”.

Chi ha amputato, con la propria mano vigliacca, concretamente la sovranità monetaria italiana mediante un’azione distruttrice del sistema che funzionava e un’azione creatrice dell’inarrestabile, da quel momento in poi, “debito pubblico”?
È stato il Ministro del Tesoro Beniamino Andreatta (massone della Loggia superiore sovranazionale Pan-Europa), obbedendo al “potere sovranazionale” che lo guidava. Lo ha fatto con la storica lettera, del 12 febbraio 1981, inviata a Carlo Azeglio Ciampi (massone delle Logge superiori sovranazionali Montesquieu, Atlantis-Aletheia e Pan-Europa), il governatore della Banca d’Italia, comunicandogli che l’italiana Banca centrale era sollevata dall’onere di acquistare i buoni del Tesoro rimasti invenduti. Prima di allora il sistema funzionava a meraviglia; cioè i buoni invenduti, emessi dal Tesoro, venivano acquistati dalla Banca d’Italia in modo che, stampando nuova moneta, il bilancio dello Stato potesse tornare in pareggio, a beneficio delle aziende e delle imprese pubbliche.
Con tale azione distruttrice l’Italia è stata costretta a rivolgersi al Mercato generale fino agli anni Novanta, quando tutto si accelera: dal 1991 al 2001 il Paese subisce operazioni di indebolimento mediante la svendita dell’industria di Stato italiana. In quegli anni avvengono una miriade di privatizzazioni (banche e imprese), tutto ciò nella stagione di “Mani pulite”, che fu un’operazione certamente politico-giudiziaria. Il risultato fu la rimozione di imprenditori e politici che avevano contribuito al rafforzamento dell’economia italiana.
Tutti i governi di quegli anni fecero la stessa cosa: governi di sinistra e governi di destra, hanno servito il “potere sovranazionale” anziché il Paese e gli italiani.
Una operazione strategica di disinformazione portava l’Italia alla critica situazione della svalutazione del potere d’acquisto della Lira, calato del quasi 30% nel solo periodo agosto 1992 – marzo 1993.
È così che intervenne George Soros, con le sue manovre speculative, facendo salire il tasso di interesse sui buoni del Tesoro al 25%, con il conseguente improvviso elevatissimo aumento del debito pubblico, guadagnando con la speculazione sull’Italia 28 milioni di dollari (guadagno sulla pelle degli italiani). Comincia così la crescita inarrestabile della disoccupazione, il fallimento di piccole e medie aziende e l’accaparramento da parte dell’Alta Finanza internazionale dei gioielli di Stato italiani.
L’Italia viene intossicata ad arte da “prodotti finanziari” di dubbia realizzazione economica. Nel 1999 le “cartolarizzazioni dei diritti di credito” furono legittimate dalla legge n. 130 del governo di Massimo D’Alema (il massone sovranazionale delle Logge superiori Pan-Europa e Compass Star-Rose/Rosa-Stella Ventorum, dialogante con i mondialisti responsabili della crisi economica-esistenziale). Nel 2001, alla legittimazione dei i “derivati” ci ha pensato Silvio Berlusconi (lo spregiudicato imprenditore massone della Loggia P2 di Licio Gelli) con la legge 448 del 2001 (nella finanziaria 2002 del suo governo). Questi due esempi a dimostrazione che la sinistra e la destra fanno le stesse cose, servendo lo stesso “padrone occulto” sovranazionale.

Il debito pubblico italiano, dicono gli esperti, è costituito dai tassi di interesse imposti dalla speculazione del Mercato generale. Sono prevalse le richieste dell’Europa (dietro cui si nasconde il “potere occulto sovranazionale”) anziché le vere esigenze dei cittadini italiani e dell’intero Paese. Il colpo ulteriore, per farla breve, viene inflitto dal governo di Mario Monti (il massone sovranazionale delle Logge United Grand Lodge of England e Babel Tower) con l’introduzione (non necessaria e che nessuna fonte estera chiedeva) dell’obbligo del “pareggio di bilancio” (legge costituzionale n. 1 del 20 aprile 2012) in Costituzione, dagli effetti disastrosi sul piano finanziario ed economico, ma era quello che i “poteri occulti” volevano. Senza contare le irragionevoli “liberalizzazioni” (da decreto legge 24 gennaio 2012, n. 1, convertito nella legge 24 maggio 2012, n. 27) che hanno avviato una sfrenata e barbara concorrenza. Questo provvedimento è il frutto di una imposta interpretazione di comodo, dell’Art. 41 della Costituzione. Il problema è stato che dell’Art. 41 hanno considerato solo la parte funzionale al loro scopo (“L’iniziativa economica privata è libera”), ignorando la parte più importante che invece hanno violato (“non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana. La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l’attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali [cfr. art. 43]”).
Mario Monti ha salvaguardato le esigenze di maggior guadagno delle imprese ed ha reso irrisori i licenziamenti facili che si sono scatenati, legittimandoli. La sua azione da vecchio oligarca ha sferrato un colpo mortale alla sicurezza, alla libertà e alla dignità umana dei cittadini, distruggendo l’universale concezione dei diritti fondamentali. Ha fatto passare il pensiero insidioso, con il pretesto della crisi da risolvere, che “il lavoro non è un diritto ma un privilegio da meritare”. Da allora in poi tutto è peggiorato ulteriormente: l’uso delle “privatizzazioni” e delle “svendite” hanno fatto la loro parte per distruggere il “Patrimonio pubblico”.
Basti pensare alla Banca d’Italia che, con la privatizzazione delle banche pubbliche, diventa privata (una SPA) i cui soci sono 121 banche private, con una piccola partecipazione dell’INPS. Un’anomalia che ha permesso a dei privati di appropriarsi di circa 2.452 tonnellate di oro (lingotti), per un controvalore in euro di almeno 90 miliardi. Il Popolo italiano è stato derubato del proprio oro: un popolo atterrato da un debito pubblico, creato strategicamente per assoggettarlo e renderlo bisognoso ed elemosinante nei confronti di chi ha deciso per lui un destino minore. Un popolo schiacciato da sempre maggiori tasse ingiuste, dall’aumento delle disuguaglianze e dalla sottrazione della dignità morale ed economica.
Berlusconi con un suo governo ha sottratto al Popolo italiano la proprietà di tutti gli immobili artistici e storici, facendoli diventare privati. Non solo ma anche industrie, territori, pezzi di mare, e molto altro ancora. È lecito, diciamo noi, che un politico-governante venda “pezzi” del territorio nazionale a Paesi stranieri e senza prima avvisare i cittadini italiani (Popolo sovrano), né chiedere il loro consenso? È lecito “vendere” pezzi della natura in cui un popolo si è ritrovato per nascita e ad averne, quindi, diritto come indicato dalla Costituzione? Con quale diritto, un tale indegno politico-governante, si permette di effettuare una tale scelta di nascosto e a danno dei cittadini italiani? Tale spregevole politico cosa ha guadagnato per essere sceso così in basso, tradendo e danneggiando il proprio Paese?
Ha continuato l’opera Matteo Renzi con il suo governo illegittimo con privatizzazioni dannosissime come lo Sblocca Italia (decreto legge 12 settembre 2014, n. 133, convertito nella legge 11 novembre2014, n. 164). Vi si aggiunge il Jobs Act (decreto legislativo 15 giugno 2015, n. 81) che ha abolito l’Art. 18 dello “Statuto dei Lavoratori”, trasformando i lavoratori a merce di scambio, cancellando i diritti conquistati con decenni di lotta. Ha cancellato il Corpo forestale di Stato con la riforma della pubblica amministrazione (legge del 7 agosto 2015, n. 124). Così gli incendi estivi hanno superato, nel 2017, del 700% gli incendi avvenuti nel 2016.

Matteo Renzi è stato e resta un problema per il Paese, al pari di Matteo Salvini, entrambi ossessionati dalla conquista del potere ma per niente interessati a fare il bene dei cittadini italiani e dell’Italia: due opportunisti spregiudicati. Sono due ego-centrati, con qualche variante nelle modalità espressive, ma entrambi manifestano segni di disturbo della personalità che camuffano sotto le luci della ribalta di cui non riescono a fare a meno. Perseguono ossessivamente non una necessità politica per il Paese e i problemi dei cittadini, ma una triste, patologica necessità umana. Hanno bisogno di sentirsi importanti, di stare al centro dello spettacolo pubblico, di essere considerati (più del loro effettivo merito qualora l’avessero), di percepire l’energia di quel consenso di cui hanno goduto per poco tempo e che non sentono più perché venuto meno (strappato con la prestidigitazione politica). Non riescono, dentro di loro, a farsene una ragione e le sperimentano tutte: anche la recita attuale di un cambiamento inesistente ma strategico (pensano loro). Entrambi, guarda caso, hanno partecipato in gioventù, quando erano nullafacenti, a trasmissioni tv: Renzi nel 1994 a La ruota della Fortuna di Mike Bongiorno; Salvini nel 1993 a Il pranzo è servito di Davide Mengacci. Hanno gustato l’ebbrezza dello stare in scena (il piacere dell’apparire) e se ne sono lasciati impossessare senza potersene più liberare. Mascherano, entrambi, la loro patologica brama di potere con la ripetizione meccanica e automatica di valori vuoti e inesistenti. Dietro la loro icona, che non si appoggia su nulla di consistente, non c’è alcuna utile “visione politica” del sistema Paese, nessuna idea nuova e creativa ma solo la loro intima cupidigia, nonostante parlino di nuovo, di novità, di cambiamento, di correre verso il futuro. Entrambi sono ossessionati dai like senza comprendere come questi li rendano vulnerabili, schiavi, costringendoli a risposte stupide, commettendo gravi errori, per i tempi affrettati richiesti dai social, e senza rendersi conto di essere divenuti ossessivi-compulsivi dei social network (affetti, cioè, da un disturbo psichiatrico). Possono soggetti così occupare il governo di un Paese che ha bisogno di uscire da una crisi economica-politica-esistenziale piuttosto grave?

Renzi è un politico sconfitto che ha fallito (referendum costituzionale e la perdita di Palazzo Chigi nel 2016, la batosta alle urne nel 2018, le dimissioni a malavoglia da segretario del Pd). Per sopravvivere a stesso, per non ammalarsi, si è inventato la professione di oratore, a volte anche a pagamento (senza vergogna), spacciandosi per grande statista (così ha bisogno di pensare a sé stesso), di cui si vanta nel privato come un gran pavone, al limite del ridicolo (dimèntico degli scandali che lo riguardano, quello dei genitori, l’indagine per insider trading che è un reato, la vicenda Consip, le manovre sul Csm del suo intimo amico Luca lotti). Egli non vive la politica con passione ma come una vera ossessione per riuscire, ad ogni costo, a soddisfare la propria insana e patologica brama di potere. Sta cavalcando, infatti, attualmente l’occasione-possibilità di ritornare in auge sfruttando l’adesione al governo Conte 2, uscendo dal Pd e facendo un suo partito personale (come Salvini ama la verticalità e non la democraticità). Non è affatto cambiato: non ha imparato dagli errori del passato, dalla sconfitta politica subita e dal fallimento personale. Egli continua ad auto-referenziarsi, a mostrarsi come il più bravo, il più furbo, il più stratega, quello che capisce più degli altri: la presunzione, l’arroganza e l’ignoranza non sono scomparse. Come dice Cacciari, il filosofo, Renzi vuol fare Macron. Renzi non può fare Emmanuel Macron perché non è riuscito come lui ad essere affilato alla Massoneria sovranazionale, facilitato da Jaques Attali, presso la Loggia superiore reazionaria conservatrice Atlantis-Aletheia e la Loggia superiore, a cui è affiliato Francois Holland, Fraternitè Verte. Non lo hanno voluto. Forse gli hanno fatto fare segretamente il profilo psicologico-psichiatrico e ne hanno dedotto che non era affatto idoneo per la Massoneria e per l’ubbidienza massonica.

Salvini è un fallito che si è sconfitto da solo, nell’attuale, esaltato dall’ebbrezza di un potere che credeva di aver conquistato per sempre: accecato dalla brama di potere che lo ha posseduto, credendo di poter gestire da padrone il proprio partito (trasformando la vecchia Lega di Bossi in partito personale di Salvini), e da “un uomo solo al comando” il governo (peccando di onnipotenza e credendo di poter schiacciare sotto la propria influenza il Movimento 5 stelle).

Non servono i palloni gonfiati ad un Paese che ha bisogno di una necessaria e vitale ripresa economica-finanziaria per uscire da tutti i rischi in cui versa.

Non dovrebbe un vero governo tutelare, mediante gli uomini di governo (siano politici, professori o tecnici), gli interessi degli italiani e dell’intero Paese? Un governo, ovviamente, dovrebbe essere costituito da persone serie, leali, oneste, dotati di buon senso, lungimiranza, intelligenza, competenze e capacità. Purtroppo si vedono nei governi personaggi che mancano di vera cultura e di disciplina intellettuale, di esperienza di vita (alcuni non hanno mai lavorato), di discernimento-discriminazione capace di comprendere come le proprie azioni possano avere dannose conseguenze inarrestabili. Bisognerebbe proteggere il governo di un Paese dalla stupidità.
Se un governo ha al suo interno, oppure all’esterno per sostenerlo, soggetti impulsivi della stupidità, soggetti dalla mentalità affaristica e un certo numero di massoni, non promette nulla di buono come al solito, come nei diversi governi degli anni passati.

I governi italiani finora hanno regalato “le fonti di produzione della ricchezza” a delle forze sovranazionali, a dei predatori spregiudicati per mano di uomini italiani traditori. Non si son visti finora cittadini-governanti italiani che difendono davvero la Patria: solo parole altisonanti di convenienza del momento e sempre la Costituzione esposta in vetrina ma sempre inattuata.
Hanno voluto far diventare l’Italia l’ultima economia dell’Europa: bisognerebbe ripartire dall’attuazione vera della Costituzione per esercitare la sovranità popolare dal “basso”, perché il pensiero neoliberista che insidia l’Italia è quello del dissolvimento dello Stato. Occorrerebbe un buon governo che metta il divieto di trasformazione degli Enti pubblici in SPA, cancellando il “pareggio di bilancio” introdotto impropriamente nella Costituzione da Mario Monti, per cominciare.

 

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Non c’è libertà senza legalità, Piero Calamandrei, Laterza
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Italia oscura, Giovanni Fasanella e Antonella Grippo, Sperling & Kupfer
Lo Stato Parallelo, Andrea Greco e Giuseppe Oddo, Chiarelettere
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Storia della corruzione in Italia (1861-1992), Sergio Turone, Laterza
Dirla tutta sul mercato globale, Dani Rodrik, Einaudi
Una Repubblica affondata sul Lavoro, Maurizio Landini, PaperFIRST
Forza Lavoro, Maurizio Landini, Feltrinelli
Un’idea deliberativa della democrazia, Antonio Floridia, Il Mulino
Un partito sbagliato, Antonio Floridia, Castelvecchi
Breve trattato sul lecchino, Antimo Cesaro, La nave di Teseo
Costituzione italiana: articolo 9, Tomaso Montanari, Carocci
Cassandra muta, Tomaso Montanari, EGA Edizioni Gruppo Abele
Acqua diritto alla vita, Alex Zanotelli, Editore EMI
Pedagogia sociale, G. Mollo-A. Porcarelli-D. Simeone, Morlacchi Editore
Homo premium come la tecnologia ci divide, Massimo Gaggi, Laterza
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Educazione morale e neuroscienze, Milena Santerini, Editore La Scuola
Kalergi, la prossima scomparsa degli europei, Matteo Simonetti, Nexus
Oligarchia per popoli superflui, Marco Della Luna, Koinè Nuove Edizioni
Dalla Massoneria al terrorismo, Giovanni Francesco Carpeoro, Revoluzione
Per salvare la democrazia in Italia, Fausto Capelli, Rubbettino
Spiritualità e politica, Luciano Manicardi, Editore Qiqajon
La conoscenza della conoscenza, Edgar Morin, Feltrinelli
I sette saperi necessari all’educazione del futuro, Edgar Morin, Cortina Raffaello
Il naufragio della civiltà, Amin Maalouf, La Nave di Teseo

Il Volto del Male – Mistero e Origine, Rosario Castello
L’invisibile identità del potere nascosto, Rosario Castello
Il Chiaro e lo Scuro nel Mondo – La Mescolanza, Rosario Castello
Questa è l’Ora dell’Urgenza, Rosario Castello
Le Maschere del potere nascosto, Rosario Castello
Potestas Tenebrarum, Rosario Castello
I Fiori del male che divorano il Mondo, Rosario Castello
L’Italia occulta, Rosario Castello (agosto 2018, presso la piattaforma Youcanprint)
Compendio del Libro “L’Italia occulta” (Massoni, Politici, Faccendieri e Mafiosi): scaricabile gratuitamente sul sito www.centroparadesha.it nella Sezione Free E-Books

Associazione “Attuare la Costituzione” (presidente Paolo Maddalena).

 

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