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950. L’Italia è una Repubblica democratica

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Tutto quello che noi scriviamo ha il fine, è funzionale, a riportare le persone a riflettere, pensare con la propria testa, fino a comprendere che lo scopo dell’esistenza è solo di natura spirituale. Cerchiamo di riportare le persone al loro spirituale Stato Primordiale.
Quando parliamo, infatti, dei terribili fatti di cronaca, della corruzione della vita pubblica e privata, dei politici ego-centrati e imbroglioni, dei “poteri forti” e dei “poteri occulti” che condizionano la vita del Paese, stiamo sempre parlando della natura spirituale degli esseri umani, evidenziandone tuttavia l’aspetto decaduto dal quale ci si deve trarre fuori una volta per tutte. La natura spirituale, nella sua manifestazione più alta e luminosa, può difatti emergere facilmente in ognuno riportando la società umana in una condizione “migliore e più illuminata”.

La Costituzione italiana afferma che “L’Italia è una Repubblica democratica, …”: rendiamola veramente tale facendo attuare e applicare gli Articoli della Costituzione a cui tutti i cittadini dovrebbero riferirsi.

Purtroppo l’egoismo, l’edonismo, il materialismo e il consumismo hanno infettato tutti gli ambiti della società umana, cosicché un grande pericolo incombe dietro l’angolo. La società umana è prigioniera del materialismo, del consumismo, del razionalismo laico e del Dio “Profitto”. L’individualismo è stato utilizzato in modo malsano, non come ponte per realizzare l’universale e così ha finito per distruggere il vero senso della comunità. Bisogna che sempre più individui-cittadini se ne rendano conto.

Il linguaggio dell’inganno serpeggia nel pubblico e nel privato: opera liberamente, completamente incontrastato. I cavalieri dell’inganno, cioè i vari politici che si alternano sul palcoscenico pubblico, solo apparentemente sembrano esaltare i valori della libertà, della giustizia sociale, della dignità morale ed economica. Mentono sapendo di mentire, sventolando lo spauracchio della libertà mentre invece stanno imponendo, senza darlo a vedere, una crudele omogeneità culturale o etnica.
Ci sono coloro che facendo finta di difendere i diritti degli italiani (“… prima gli italiani …”) spingono al disprezzo per chi non appartiene alla nazione. Ci sono coloro che sembrano difendere i diritti di chi non è italiano ma in realtà stanno servendo gli interessi di alcune élite. I sinceri sembrano quasi del tutto scomparsi.
Il nazionalismo, ad esempio, non può essere prerogativa della destra e neanche della sinistra, ma di coloro che guardano con onestà ai veri interessi dei cittadini e della nazione. Il nazionalismo, invece, è stato finora sfruttato come un giocattolo di convenienza (per l’occupazione del potere) nelle mani della politica che serve un certo numero di uomini di potere.

Il concetto di nazionalismo ha, purtroppo, ispirato azionamenti che si sono tradotti in terribili crimini contro l’umanità. Esistono, purtroppo, uomini malvagi e crudeli che confezionano ideologie che inneggiano all’odio e diffondono la paura, che azionano una mirata propaganda diretta ad una fascia di popolazione ignorante che, una volta manipolata, fa da cassa di risonanza.

Negli ultimi anni si è visto crescere anche in Italia un vento antidemocratico sfruttato da una certa componente del precedente governo (2018-2019) Lega-M5S. Il pericolo è la nascita di una democrazia intollerante con tutti i presupposti della barbarie. Questi presupposti ci sono già tutti. Infatti, un esempio di nazionalismo falso, improprio e pericoloso è quello confezionato-manifestato in piazza san Giovanni in Laterano, a Roma, il 19 ottobre 2019, organizzato da Matteo Salvini della Lega che ha ostentato uno striscione con scritto (ciò che non è farina del suo sacco ma degli esperti che ha assoldato) “Orgoglio italiano! Una patria da amare e difendere”. Un nazionalismo manipolato e sfruttato dai simboli che tendono a confondere l’opinione dei partecipanti: una destra, dall’ala moderata all’ala estremista (anche aggressiva e violenta) che sfrutta la piazza della sinistra, piazza San Giovanni in Laterano, anziché quella tradizionale di piazza del Popolo. Hanno manifestato sotto la sola imposta bandiera della Lega, con un espediente furbesco, la Lega (con Salvini sul palco che ha parlato e mosso da unico padrone della destra), Fratelli d’Italia (con la Meloni offesa e indispettita, ma anche agguerrita come una vera fascista iper sovranista che ha detto “Se servono i muri, si costruiscono”, un buon esempio di nazionalismo), Forza Italia (con un Berlusconi sempre più ignorato da Salvini, ma che resta colui che ha sdoganato per la prima volta, il 23 novembre 1993, i neo-fascisti) e CasaPound (la cui presenza pericolosa lancia messaggi inquietanti). La sintesi manipolatoria di Salvini è stata “Questa piazza ci impone di lavorare insieme per il bene del Paese”. Riferendosi, ovviamente, alla coalizione di centrodestra e sottinteso con lui unica guida-padrone. I duecentomila eventuali in piazza non sono l’Italia intera, non possono essere la rappresentanza di tutti gli italiani: non ha alcun diritto di sparare tali affermazioni per suggestionare la restante massa di italiani che in piazza non erano. Il nazionalismo della coalizione del centrodestra ha contemplato, per non venir meno alla sua vera natura, innumerevoli insulti agli avversari politici: un grande esempio di vera democrazia intollerante.
La Meloni, di Fratelli d’Italia, riesce per convenienza ad essere tollerante fino al punto da non avere niente da dire su chi si candida in Umbria nella sua formazione politica anche se si tratta di un migrante, africano (Paul Dongmeza, di origini camerunensi), di colore nero giunto in Italia 37 anni fa, oggi commercialista affermato di Perugia che si batte per l’inclusione dei migranti (ops). La Meloni riesce ad essere doppiamente tollerante: questo candidato di colore, infatti, è anche un massone (anni fa è stato il primo maestro venerabile nero del Grande Oriente d’Italia; oggi non è più maestro ma frequenta i lavori della Loggia Tiberi di Perugia a cui è iscritto; un massone è massone a vita). Certamente è un mistero perché non ci si può spiegare come si possa conciliare tutto questo con il tradizionalismo dell’estrema destra, una destra nemica storica del laicismo che rappresenta la teoria gender, l’aborto e le politiche migrazioniste. Il coordinatore di Fratelli d’Italia, Franco Zaffini, risponde semplicemente con “Non abbiamo preclusioni”. Una risposta vergognosamente diplomatica che tradisce i principi della destra tradizionale. Cosa ne pensa Salvini e quelli di CasaPound? Berlusconi, massone anche lui, possiamo immaginare benissimo cosa ne pensa. Forse la Meloni, pur di riuscire ad acchiappare il potere che sempre le sfugge di mano, pensa di rispolverare le antiche radici massoniche del fascismo (il simbolo esoterico dei “fasci”), quelle di prima che il Duce si pronunciasse antimassonico perché non accettato dalla comunità massonica. Il Duce, negli anni della prima guerra mondiale, chiese l’iscrizione alla Loggia Romagnoli di Milano ma gli venne rifiutata; nel 1905 chiese l’iscrizione alla Loggia Rinancini di Lugo di Romagna e a quella di Losanna ma gli venne rifiutata. Eppure molti massoni erano fascisti e molte logge hanno finanziato il fascismo, compresa la marcia su Roma. Mussolini una volta al potere 8aiutato dalla Chiesa), dopo i Patti Lateranensi del 1929, chiude lo spazio alla massoneria e addirittura la perseguita (con decreti, assalti e devastazioni). La brama del potere fa ingoiare molti bocconi indigesti: per il potere gli uomini tradiscono non solo gli altri ma soprattutto stessi.

La Costituzione italiana, che bisogna salvaguardare, afferma che “L’Italia è una Repubblica democratica, …”. Non dice, infatti, che è una Repubblica solo degli italiani. Su questo i cittadini italiani dovrebbero riflettere attentamente e profondamente.

Nazionalismo deve significare cultura patriottica repubblicana che, non essendo egoistica, eleva l’interesse della nazione agli ideali sovranazionali del vivere libero e civile. Una cosa ben diversa della mentalità grossolana di chi usa il nazionalismo in modo improprio e come strumento di potere. È facile esercitare la suggestione del nazionalismo improprio sugli ultimi, i poveri, i disoccupati, i precari, i licenziati, sui cittadini in difficoltà economiche e in declino sulla scala sociale, sulle persone molto scontente, su chi si sente umiliato e offeso nella propria dignità, sulle persone che vivono in periferia in spazi sovraffollati e multietnici, sulle persone molto ignoranti che non hanno avuto la fortuna di studiare, su molti intellettuali non realizzati e frustrati, ecc..

Il cittadino si deve riappropriare della propria identità, comprendere ed essere consapevole dell’importanza di essere contemporaneamente un patriota italiano e un membro dell’umanità. Non ha senso, è sciocco attaccare il diverso, il non italiano. Non sono in buona fede quei politici, e molti di quei cittadini che li seguono (per interessi vari), che attribuiscono a chi è diverso, non italiano, l’origine di tutti i mali italiani.

La situazione attuale è piuttosto grave: c’è bisogno di una nazione moralmente sana, di una vera libertà politica e di una autentica giustizia sociale.
I cittadini italiani dovrebbero rendersi conto dell’urgenza in cui versa il Paese e attivarsi di conseguenza, in cittadini del “pensare retto” e del “fare onesto”.
Bisogna capirlo adesso, non quando sarà troppo tardi.

 

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