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962. In una zona del cervello nasce la fede in Dio

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La scienza, a volte, scopre cose più interessanti di altre, secondo il nostro punto di vista, dal momento che siamo interessati alla conoscenza esoterico-spirituale, alla metafisica assoluta, la Filosofia dell’Essere, la trascendenza. Guardiamo, comunque, ogni nuova increspatura che sorge nella cultura umana con grande interesse.

La scienza ha scoperto che solo nell’essere umano è presenta la facoltà-possibilità di pensare, mediante l’astrazione, alle questioni che riguardano la spiritualità, la religiosità, la fede in Dio, l’aldilà, la trascendenza. Nessun’altra specie vivente ha questa possibilità nel proprio cervello. In tutti si trova questa facoltà, indipendentemente che si tratti di persone credenti o persone non credenti.
È stato scoperto, mediante uno studio scientifico americano svolto su alcuni volontari, che quando un individuo comincia a pensare su questioni riguardanti la spiritualità, Dio, un regno spirituale, l’aldilà, la trascendenza, ecc. si attivano, impegnandosi, delle aree specifiche molto evolute della corteccia cerebrale frontale (legate al pensiero astratto e alle decisioni su quale sia il comportamento migliore da adottare). È da notare una cosa molto interessante, quella in cui con la recitazione di preghiere, la partecipazione a cerimonie o rituali si attiva un'altra area del cervello, quella visiva.

Lo studio è stato supportato dalla tecnologia, la risonanza magnetica funzionale (“macchina fotografica” del cervello). La ricerca è stata condotta da un gruppo di ricercatori dei National Institutes of Health (Nih): hanno individuato nel cervello le aree del senso del divino. Ponendo agli sperimentati delle precise domande, su varie tematiche sul divino, si son viste attivare le immagini delle varie porzioni del cervello (immagini pubblicate sulla rivista Proceedings of the National Academy of SciencesPnas –).
I ricercatori sostengono che non era loro intenzione di trovare Dio nel cervello, ma comprendere cosa accade nel cervello quando una persona pensa a Dio e a tutte le questione che possono riguardarlo. Trovano interessante che nelle persone che non credono in Dio le immagini fotografate dalla risonanza abbiano dato risultati simili a chi crede, cioè che anche nei non credenti le aree individuate del cervello si siano attivate. Indipendentemente dalle risposte date in base alle proprie credenze, alle domande fatte sul divino, si attivano gli stessi strumenti intellettivi per affrontarne il tema: le stesse aree del cervello sono comuni a tutte le persone.

Per gli esoterici non è una novità ma una interessante conferma: per gli esoterici è una ovvietà che nel corpo fisico grossolano (nel cervello) risiedano dei codici-strumenti non solo per pensare in modo astratto al divino, ma per entrarvi addirittura in contatto (in presenza di precise qualificazioni ovviamente). Per gli esoterici il grossolano è forgiato da una matrice sottile che forma il corpo sottile (astrale) derivante da un ulteriore piano, il piano causale-mentale. Una costituzione triplice molto complessa che riflette il mondo della divinità e rende ovvia la possibilità di pensare e comunicare con tale mondo.

 

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