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237. Lo Yoga ama l'uomo

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È indubbio, oltre ogni ragionevole dubbio, che lo Yoga ama l’Uomo.
Lo Yoga ama l’Uomo oltre lo spazio, il tempo e il pensiero.
Lo Yoga ama l’Uomo nonostante l’Uomo abbia tradito lo Yoga più volte lungo l’arco della sua storia.
Lo Yoga dona, all’Uomo che vi si offre con sincerità di intenti, quanto gli occorre per “risvegliarsi” mediante una “Scienza Regale” (“iniziatica”): lo Yoga è la “Scienza Regale” divina.
Lo Yoga è “Conoscenza” che si rivela lungo la “pratica” in perfetta risonanza coi livelli e/o stati di coscienza esperiti dal sincero Sadhaka.
Ogni aspetto che si rivela, di questa “Conoscenza”, è quello adeguato alla responsabilità che ricade sulle spalle del Sadhaka.
Lo Yoga opera soprattutto silenziosamente con il linguaggio profondo delle “informazionipsico-pranico-elettro-bio-chimiche in grado di manifestare connessioni con le Origini dell’Uomo, che il Sadhaka avanzato può cominciare a saper “leggere”.
Leggere i codici della “Luce” occultati nella “costituzione occulta dell’uomo” richiede naturalmente il conseguimento di uno stato realmente avanzato.

Una società civile ed evoluta, riconoscendo la saggezza dello Yoga nei suoi vari aspetti, inserirebbe il suo insegnamento nei sistemi educativo e formativo dei giovani ottenendone una elevata capacità comunicazionale degli stessi, senza preoccuparsi di studiarla specificatamente. Si fonderebbero le basi per una società umana più illuminata e felice.

Le informazioni sullo Yoga non possono mutare nel tempo e quanto si può dire su di esso non può essere alterato, e stravolto, da un linguaggio moderno.
I suoi elementi tradizionali possono restare tali pur utilizzando un linguaggio semplice e attuale che possa condurre, senza confusione alcuna, verso l’esperienza dello Yoga, che rimane la cosa fondamentale. Non occuparsi di trasmettere gli elementi tradizionali di questo, mediante il linguaggio moderno significherebbe essere un detrattore del vero Yoga e un promotore dello “yoga delle sciocchezze” come molti ve ne sono.

La condizione ideale in cui espletare la pratica Yoga è quella del “Silenzio” (esteriore/interiore), condizione difficile da ottenere al giorno d’oggi. Praticanti Yoga silenziosi se ne vedono veramente pochi ormai in giro. Il “Silenzio” al quale ci si riferisce non è solo quello delle labbra chiuse (e della tecnologia spenta) ma soprattutto quello della mente che, quando non silenziosa, incita il corpo ad essere scomposto, rumoroso, non controllato, non immobile. Rumorosi sono anche tanti cosiddetti insegnanti nelle immagini offerte che fanno mostra di .
Il panorama dello Yoga sembra proporre uno Yoga che nulla ha più di spirituale da offrire in quanto ostenta, quegli aspetti che invece in esso dovrebbero bandirsi attraverso la risoluzione dei klesa (come da insegnamento tradizionale), sempre che ancora qualcuno si ricordi di essi o ne abbia mai appreso l’esistenza.
Lo Yoga nella modernità sembra avere assorbito il morbo della competizione, che avvelena gli animi occidentali: si vedono sempre di più “praticanti” che gareggiano tra loro invece di “praticare” concentrati interiormente, così come anche “scuole” che competono le une con le altre, non proprio nello spirito dello Yoga. Non insegnano Yoga coloro che esibiscono prestazioni atletiche d’effetto piuttosto che “conoscenze” per il risveglio della coscienza.
Gli Yoga per diventare più belli, più snelli, più magri, più atletici, più potenti sessualmente invece che ispirare allo “spirituale”, solleticano subdolamente ad uno “yoga economicus”, inducendo in confusione ed in errore molti fragili creature.
La responsabilità di chi insegna, di chi ha attribuito a se stesso tale ruolo, è enorme e bisognerebbe sempre ricordarsi dei “Signori del Karma” che non perdonano.
Ingannare, imbrogliare sullo spirituale, anche solo per pura superficialità, assicura una tale violenta precipitazione karmica che anche la più fervida immaginazione non può concepire.

Lo Yoga è una meravigliosa eterna “fiaccola” che potrebbe illuminare l’intero mondo e tirarlo fuori dalle tenebre nel quale vessa sin dalla “caduta” spirituale delle Origini, se tutti gli uomini guardassero realmente nella sua “direzione”.

Finché l’umanità non si sottrae a quello che viene chiamato l’”effetto Pascal” poche sono le possibilità di un’improvvisa illuminazione del mondo.

La sola causa dell'infelicità dell'uomo è che questi non riesce a starsene calmo nella sua stanza”.

Blaise Pascal (1623-1662)

L’”effetto Pascal” è un grande ostacolo per l’essere umano: sia l’essere umano “ordinario” (materialista/profano) sia quello “orientato spiritualmente” convinto di stare facendo qualcosa di importante per la sua crescita spirituale.
L’essere umano sembra sospinto continuamente, a tutti i costi, ad un’azione esterna sotto la forte spinta di determinati impulsi: sembra venga posseduto, senza che egli possa far nulla, da una forma di potente desiderio di operare. Un sistema educativo e un sistema formativo, quale è anche lo Yoga correttamente insegnato, in tal senso aiuterebbero a risolvere tale tendenza sin dalla fanciullezza.

Sembra difficile pensare che questa umanità possa improvvisamente risolvere tutti i problemi di ordine materiale e spirituale con cui ha corrotto il mondo. L’umanità deve ritrovare il buon senso di riabbracciare il Principio Metafisico che da molto tempo ormai ha negato: solo una società umana costruita intorno al Principio Metafisico può dare una reale possibilità a tutti di “risvegliarsi” spiritualmente e lo Yoga saggiamente proposto e diffuso, potrebbe tornare a svolgere la sua originaria funzione regale.

Ma la modernità, grazie all’inarrestabile “effetto Pascal”, perde il suo tempo, riguardo allo Yoga, nella promozione di uno stile rispetto ad un altro. Si assiste allo spettacolo in cui è lo Yoga che si piega alle diverse esigenze dell’uomo, molte delle quali legate a bisogni esteriori e non all’essenza dell’essere. Dovrebbe essere l’uomo a forgiarsi secondo quello che lo Yoga È.

Certi stili promossi, che non ci interessa nominare, sono per persone annoiate che non stanno cercando risveglio, saggezza, illuminazione ma solo un diverso modo di provare stimoli, e piacevoli sensazioni che probabilmente hanno il solo fine di eccitare i loro veicoli percettivi, anestetizzati dai troppi modi e stimoli provati. È un triste scenario.

L’uomo è troppo obliato per essere veramente spirituale: anche quando sembra aver fatto la giusta scelta spirituale pensa, parla e agisce da uomo ancora troppo materialista.
È questione di fare lo sforzo necessario per restare coerente con la “visione” perseguita senza dimenticare che siamo prima di tutto spirito e che il corpo e la mente non ne sono che una fedele espressione. A parole, spesso, si ostenta la dimensione spirituale in cui si dice di credere ma si percepisce ancora un livello troppo materiale dell’esistenza.
È necessario andare oltre per comprendere veramente l’impulso spirituale nella sua reale dimensione.
L’uomo non deve dimenticare di essere l’espressione della Realtà del Regno di Dio: tale dimenticanza è causa della sua devozione all’ignoranza e degli infiniti problemi d’ordine universale che ne conseguono.
Il “Campo di Esistenza”, espresso dal Corpo fisico grossolano fino ai Corpi Sottili, dai Nadi, Cakra e Aura fino a Kundalini, dai Guna, i Kosa fino all’Antahkarana, è ciò che dal Regno Spirituale (la “Sfera dell’Alto”) si è densificato, per effetto della “Caduta” originaria, nel regno materiale (la “Sfera del Basso”). Quanto costituivano le Funzioni spirituali dell’”Essere Luminoso delle Origini”, si sono tradotte, per precipitazione, nel Mistero del sangue e della carne (lo “Spirito” si è fatto “Carne”). Le Funzioni di un essere del Regno Spirituale sono velate negli organi, sistemi e apparati del corpo umano, immerso nel mondo della “Mescolanza”, in attesa di essere ri-scoperte con il “risveglio” spirituale.
Lo Yoga permette questo risveglio, risveglio che significa consapevolezza, conoscenza, riconnessione con l’Anima e la “Sfera dell’Alto”.
Il disagio esistenziale dell’uomo dipende dalla mancanza di risveglio spirituale e dalla totale identificazione con il regno materiale. Lontano dal canto dell’Anima l’uomo sperimenta solo sofferenza, vuoto interiore, oscurità. Senza risveglio l’uomo è un essere condizionato, dimentico di essere onnicreativo.

Lo Yoga, se non tradito, ridà all’uomo il dono più grande, la consapevolezza (il ricordo) di essere quell’”Essere Luminoso delle Origini”, il co-creatore della realtà, l’Essere di Beatitudine del Regno di Dio.

Le ghiandole endocrine fanno parte, ad esempio, di “quanto” si è, dal piano spirituale, in qualità di Funzioni potenti dell’”Essere Luminoso delle Origini”, nella spinta verso la “Sfera del Basso”, per effetto della tragica “Caduta”, tramutato in gerarchici schemi vibratori la cui energia creativa ha plasmato, nello spazio-tempo, le molecole che hanno dato forma tangibile al corpo dell’essere umano (e quindi le ghiandole endocrine dal ruolo fondamentale insieme al sistema nervoso centrale – che controllano l’omeostasi – contribuiscono alla natura multidimensionale dell’uomo).
Le ghiandole endocrine sono “attività pensante” e svolgono funzioni importantissime delle quali non tutte sono ancora conosciute completamente.
Le ghiandole endocrine riversano i loro secreti e prodotti ormonali all’interno dell’organismo, direttamente nel sangue (un continuo flusso di materia, energia ed informazioni).

Le ghiandole endocrine sono:

  • l’ipofisi (o ghiandola pituitaria), situata nella zona sotto la base dell’encefalo (in una cavità dello sfenoide, l’osso a forma di cubo, situato alla base del cranio), secreta ormoni (o tropine) che regolano il meccanismo funzionale di quasi tutte le ghiandole dell’organismo e per questo considerata la madre di tutte le ghiandole. L’ipofisi si divide in tre lobi (anteriore, intermedio e posteriore) che secernono diversi ormoni: ormone somatotropo (GH) che controlla la crescita; la prolattina che si occupa dello sviluppo del seno nella donna; ormone antidiuretico (ADH) che modifica la ritenzione idrica a livello renale; ormoni luteinizzante e follicolostimolante (LH e FSH) che contribuiscono al controllo delle gonadi; ormone tireòtropo (TSH) che ha il compito di stimolare la tiroide per produrre tra i diversi ormoni la tiroxina; ormone adrenocorticotropo (ACTH) che ha il compito di stimolare la secrezione del cortisone da parte della corteccia delle ghiandole surrenali;
  • l’epifisi (o ghiandola pineale), situata al centro del cervello, secreta l’ormone chiamato melatonina (per trasformazione della N-acetilserotonina) che influisce sulla maturazione sessuale. Nell’epifisi si trovano anche sostanze come la noradrenalina, la serotonina, l’acido 5-idrossindolacetico, l’istamina, l’acetilcolina, la pinolina, il 5-metossitriptofolo ed altre ancora sospettate. Anche su questa ghiandola la scienza ufficiale conosce ben poco mentre lo Yoga ha molto da insegnare.
  • la tiroide, situata nella parte frontale del collo (poco al di sotto della laringe), regola con i suoi ormoni (tiroxina – contiene iodio e controlla lo sviluppo e il metabolismo dell’organismo; calcitonina – controlla il metabolismo del calcio) il metabolismo dell’intero organismo;
  • le paratiroidi (sono quattro), poste dietro la tiroide, regolano il metabolismo del calcio e del fosforo nell’organismo. Il suo ormone si chiama paratormone con una azione antagonista a quella della calcitonina;
  • il timo, la ghiandola a secrezione interna situata dietro la parte anteriore dello sterno, in rapporto col pericardio e i grossi vasi. Ha un’importante ruolo nella risposta immunitaria: trasforma i linfociti in linfociti T. La scienza ufficiale la conosce troppo poco mentre lo Yoga è ben informata su di essa;
  • il surrene (o ghiandola cortico-surrenalica) che regola il metabolismo idrico-salino dell’organismo e interferisce con l’elaborazione di ormoni surrenalici della sfera sessuale (fatto noto e considerato nel Tantra);
  • le gonadi sono le ghiandole endocrine sessuali, maschile e femminile. La ghiandola endocrina nel sesso maschile è il testicolo che oltre a produrre gli spermatozoi (materia speciale strettamente connessa al corpo astrale – il Lingasarira) elabora gli ormoni che regolano la funzione sessuale e il meccanismo dell’erezione. La ghiandola endocrina nel sesso femminile è l’ovaia che regola gli ormoni femminili e la funzione ovulatoria per la riproduzione. Gli ormoni secreti delle gonadi sono: estrogeno: ormone prodotto dalle ovaie per il normale sviluppo sessuale femminile e il buon funzionamento dell’apparato riproduttivo; progesterone: essenziale per il normale funzionamento della placenta e importante la sua diminuzione alla fine della gravidanza perché contribuisce ad avviare il travaglio; testosterone: è il più importante degli ormoni androgeni perché controlla i caratteri sessuali secondari nell’uomo e stimola la crescita delle ossa e dei muscoli. Il testosterone da anche tono all’organismo prevenendone gli eventuali stati depressivi

 

Il pancreas nella doppia funzione esocrina ed endocrina secerne due importanti ormoni· che sono l’insulina (contro la quantità eccessiva di glucosio) e il glucagone (contro i bassi livelli di zucchero nel sangue).

Le ghiandole endocrine attendono, per il corpo fisico grossolano, fondamentali processi organici: la crescita, la pressione del sangue, la temperatura, il calcio, lo zucchero, il fosforo e la funzione sessuale. Il sistema endocrino è potente ma una semplicissima informazione chimica non idonea, lo può sconvolgere. Una chimica difettosa di una delle ghiandole è in grado di squilibrare l’intero sistema, causando imprevedibili conseguenze. L’intero sistema endocrino è governato meravigliosamente dalla ghiandola pituitaria. La ghiandola sessuale (le gonadi) è quella che dà forza a tutto il sistema dell’organismo (fatto perfettamente considerato dalle procedure del Tantra).
Il complesso ghiandole pituitario-gonade, controlla e regola gli ormoni nell’uomo e nella donna. Nell’uomo, infatti, l’ipofisi con il sopraggiungere della pubertà, invia nel sangue gli ormoni che stimolano le gonadi. Nella donna l’ipofisi stimola, nella pubertà, la crescita dei follicoli nelle ovaie. Ogni follicolo secreta ormoni sessuali femminili che si prendono cura di sviluppare i caratteri sessuali nella donna.
Il cervello e gli organi sessuali formano un “Asse” importante perché gli organi sessuali producano l’energia che dà la vita, ovvero l’energia sessuale ma, per produrre tale energia, si ha bisogno dell’energia cerebrale, sia per la produzione di sperma (energia sessuale) sia per il normale funzionamento delle ghiandole endocrine.

Il cervello infatti è l’organo primario del sistema nervoso centrale. Esso è costituito dal telencefalo assieme al diencefalo. Il telencefalo è suddiviso in due formazioni denominate emisferi: l’emisfero destro e l’emisfero sinistro; ognuno con le proprie particolari funzioni.
Lo Yoga tiene conto, nello svolgimento delle “pratiche”, quanto concerne gli stimoli esterni che possono concorrere al mantenimento di certi equilibri ghiandolari e al risveglio graduale delle varie aree del sistema sottile: luce, calore, tatto, odori, sapori, suoni.
Lo Yoga, con la profondità della sua pratica, fa emergere dall’interno del sistema ghiandolare, del sistema nervoso, del cervello, del cuore, del sangue, sofisticate funzioni sconosciute ai più che, una volta attivate, risvegliate, mettono in relazione con forze e poteri che hanno attinenza con le vie immateriali dei Maestri.
Lo Yoga, nel suo insegnamento, e quindi nella sua pratica, considera sempre tutti gli aspetti multidimensionali dell’esistenza che entrano in relazione con lo Yogi, risvegliato al processo verso l’Alto.
L’etere, infatti, è attraversato da un oceano di codici informativi (codici di luce) che alla presenza di un individuo particolarmente sensibile (lo Yogi risvegliato) vengono recepiti dai suoi corpi sottili e registrati dal cervello. Nel passaggio frequenziale dai corpi sottili all’epifisi (la ghiandola pineale) si innesca un processo alchemico naturale: l’epifisi si attiva con i cristalli di carbonato di calcio che stanno al suo interno e l’energia messaggera si trasforma in impulsi nervosi. Questi impulsi nell’area del linguaggio del cervello si decodificano in “parole”, nell’area della corteccia visiva si trasformano in “immagini” (o “visioni”), nel lobo frontale si manifestano come “intuizioni”.

Un insegnante realmente innamorato dello Yoga, in funzione di quel Principio Metafisico sopraccennato, facendo appello al naturale buon senso, fonda la propria trasmissione sugli insegnamenti e i testi delle tradizioni di Samkhya, Vedanta, Yoga e Tantra. Opera senza dividere, né idealmente né praticamente, quelli che vengono chiamati Hatha, Raja, Karma, Bhakti, Jnana, Mantra, Kriya, Kundalini, eccetera. Soprattutto non inquina tali insegnamenti mescolandoli con le tante sciocchezze apparse con la corrente della New Age. Anzi illumina il tutto con quella fondamentale visione fornita dall’Advaita, che potrà far percepire, ad ogni buon allievo intelligente, la propria “pratica” quale “tradizione vivente” in grado di dare realizzazione e liberazione.
Tale buon insegnante si preoccupa di far assimilare gli effetti di ogni insegnamento con grande calma e sicurezza. Un insegnamento deve agire in profondità in modo da promuovere uno sviluppo ottimale di tutti i livelli dell’essere.
L’insegnante prende a cuore tutte le “parti” dell’allievo per guidarlo verso un’eccellente integrazione di quanto costituisce il complesso corpo, mente, energia, psiche e Sé, naturalmente. L’alchimia profonda innescata da un insegnante, nei confronti del singolo allievo, è diretta verso il “risveglio” di ciò che è rimasto puro e potenzialmente latente sin dai tempi della “caduta” delle Origini. Questi mira a risvegliare e avviare al massimo sviluppo, quella “natura divina” precipitata dai mondi della “Sfera dell’Alto” nei mondi della “Sfera del Basso”.
Lo Yoga è un sistema completo per risvegliare quella Luce Primordiale dentro l’uomo che quando affiora ama tutti e tutto indistintamente.

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