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399. Il Discepolo spirituale è un eroe del Maestro Morya

Martedì 20 Agosto 2013 00:00 Rosario Castello
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“Urusvati sa che Noi non siamo immuni dai pericoli che Ci circondano.
Per ignoranza si assume che Noi siamo al sicuro nell’Infinito!
Grazie al Nostro sapere
siamo ben protetti per quanto riguarda l’ambiente fisico,
ma tutto è relativo,
e quando il pensiero anela all’Infinito le misure sono diverse.
In tutte le circostanze occorre eroismo:
se si vuole contribuire davvero all’evoluzione
questa è una prova da superare. Gli eroi sono
o inconsapevoli o Coscienti, e solo questi ultimi,
che sanno le ragioni per cui faticano e soffrono,
lo sono veramente.
Pur conoscendo la situazione non fuggono il rischio.
Quei coraggiosi lavorano e creano tra le correnti spaziali,
nonostante la malizia e il terrore.
Sanno che la loro vita fisica può essere troncata in ogni momento, ma non
riducono lo sforzo. Sanno bene che continueranno
in quella condotta in qualunque circostanza,
e che esprimeranno la loro volontà in qualsiasi ambiente.
Fra quelle due categorie di eroi la differenza è notevole. I primi
agiscono per un’esaltazione spontanea. Ma
nonostante qualche temporanea ritirata i secondi
non si arrendono mai, e continuano la loro via secondo
il sapere cosmico accumulato nei secoli.
Sanno trasmutare la conoscenza in sentimento e
riempirne il cuore. E allora salgono nel futuro. Il vero eroe
è ispirato all’austera conoscenza del pericolo.
Lo dico per insistere sul fatto che l’eroismo è
la roccaforte principale della Nostra Vita interiore.
Le vite passate dei Nostri Fratelli ne sono esempi;
e del resto la Nostra Vita
non è per voi un bell’esempio di armatura,
sebbene pesante da portare?”.

dal Volume I “Sovramundano”, verso 130, dei testi Agni Yoga