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679. Una finestra sul futuro: una nuova aristocrazia dello spirito

Mercoledì 18 Maggio 2016 00:00 Rosario Castello
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La manifestazione universale in cui l’essere umano è immerso è solo un’apparenza, un’illusione, un velo “velante” la vera Realtà. Da sempre, in pochissimi hanno compreso, chi pienamente chi meno, la verità sulla “vera Realtà” e sull’”apparente realtà”. Tale irremovibile stato di cose ha fatto emergere, in alcuni, l’idea della possibilità di esercitare potere sugli altri, sviluppando un “sistema di potere” fatto di un “lato apparente” (visibile a tutti, ufficiale, legale, ecc.) e un “lato nascosto” (quello della regia occulta che esercita il vero potere dietro tutti i governi ufficiali nel mondo).
Un “sistema” che non poteva fare altro che funzionare, perché fatto a “immagine e somiglianza” del sistema della manifestazione universale (“velo” che cela la vera realtà delle cose come sono veramente).
Ai primordi tale espediente fece emergere due fazioni: quella della “verità” e quella della “menzogna” (bene e male; luce e oscurità; libertà e schiavitù; ecc.).
Il “sistema mondo” oggi rispecchia una realtà come quella sopra accennata. Il “sistema di potere” del mondo ha favorito una cultura dominante incentrata più sul “piccolo io” (l’io-mio, visione egoistica nel divenire, narcisismo, identificazione con le cose materiali e superficiali, oscillazione tra l’ira e la depressione, continuo bisogno sempre di qualcosa che lo soddisfi) e non sul “” (intelligenza, valori, principi, visione altruistica, capacità di sacrificio per il prossimo, ecc.). La base della società umana è costituita dalla mescolanza di egoismo, ignoranza e paura, gli elementi utilizzati dal “sistema di potere” per controllare e manipolare gli individui.

Quanto viene ripetuto continuamente come un mantra, dai vertici della politica mondiale, sembra l’articolazione progettuale per un nuovo Paradiso sulla Terra. Eppure “qualcosa” non torna perché tutti i provvedimenti presi negli ultimi anni hanno prodotto risultati disastrosi in termini di “qualità della vita” e dello “stato di salute sia dell’umanità sia della biosfera”.
Cosa si nasconde allora fra le pieghe di tanta “offerta” filantropica, cosa si nasconde dietro la maschera di tanto “altruismo”?

I politici di ogni Paese, mediocri, volgari, immorali, ignoranti, arroganti, egoisti e narcisisti, invece di trovare le giuste “scelte” per la “polis” preferiscono occuparsi solo del loro benessere privato e degli amici a loro utili. La maggior parte di coloro che scelgono di svolgere la funzione politica scendono in campo per far parte della “casta”, non per il dovere di partecipazione alla “res pubblica”. Inseguendo così il loro egoismo ingombrante finiscono per servire in pieno il “potere nascosto” sovranazionale (èlite globale) assumendo il ruolo di mercenari della politica, sottraendo sempre di più, ai cittadini-contribuenti, il diritto-dovere di cittadinanza. La sovranità popolare è divenuta sovranità virtuale, non più reale: la democrazia subisce giornalmente ondate di derive autoritarie mimetizzate.
L’Italia offre ogni giorno chiari esempi della presenza preoccupante di queste derive. L’attuale governo, non eletto dai cittadini, ma autoimpostosi, trasmette da se i propri fini angusti: in certi momenti sembra un clan, in altri un consortium di persone incapaci pervenute al potere accidentalmente, ma avendone gustato i privilegi il fine principale sembra diventato, oltre che servire i poteri sovranazionali, la conservazione del potere con tutte le agevolezze che lo status consente, a dispetto dei cittadini che pensandola diversamente dai membri del governo vengono fatti bersaglio di offese continue (come l’offesa lanciata dal ministro Maria Elena Boschi a chi è proteso verso il “NO” per il Referundum sulla riforma costituzionale: “Chi vota no è come CasaPound” – movimento di destra xenofobo – ). Non meraviglia tanto questa mancanza istituzionale del ministro visto che lo stesso premier, al Referundum sulle Trivelle, ha invitato gli italiani a disertare le urne (una vera e propria violazione costituzionale per la quale è previsto l’arresto). Si tratta del premier di governo che fa anche il segretario di partito, di quel Pd che a furia di scalare, negli anni, i vari gradini dell’opportunismo (che ha favorito Berlusconi per vent’anni) è arrivato agli spettacolari effetti della “fata Morgana” prodotti da Renzi oggi. Come avrà fatto? E ancora, che dire del progetto Human Technopole, voluto sempre da Renzi, destinato all’ex area Expo, modalità utilizzate per il progetto che hanno fatto reagire finanche Giorgio Napolitano, l’ex capo dello Stato? Senza parlare che si mostra un premier arrogante che vuole decidere solo lui, senza cedere di fronte a niente: lo dimostra il “caso Carrai”. Infatti nonostante la Cia abbia osteggiato (per dimostrate valide motivazioni) il previsto ruolo attivo di Carrai nell’intelligence italiana, Renzi lo impone ugualmente, nel suo staff, con un ruolo-maschera che si occupa di “Big Data e cyber security”, e senza avvisare prima il Copasir (Comitato parlamentare di controllo sui servizi segreti). L’ignorante non si apre al dialogo, al confronto, perché non ha contenuti veri in grado di dare forza ad un “pensiero completo”, un discorso serio da sostenere che non sia un breve pensiero-immagine-spot per l’inganno elettorale.
La società umana attuale è in preda ad un mastodontico oscuramento intellettuale e spirituale aggravato da una diffusissima e capillare corruzione: la maggior parte è costituita da corrotti e corruttori, foglie morte della società dell’immagine-apparenza. L’atmosfera è irrespirabile: occorrerebbe, per purificare l’aria, una inimmaginabile tempesta, di etica e di moralità, che possa ricreare nuove condizioni per una cultura della coscienza in grado di poter edificare una nuova società umana più illuminata e più felice.

La società umana ha bisogno dei “migliori”, cioè di un “governo dei migliori” per riuscire davvero a fare un gruppo in grado di costituire un giusto e sano controllo dello Stato. L’oligarchia e la monarchia sono le forme degenerate di una sana “aristocrazia”. Una vera aristocrazia è l’insieme degli uomini “migliori” (per eticità, moralità, idealità, spiritualità; non si intende, in questa sede, per aristocratici i nobili di un tempo), cioè aristocratici dello spirito (che non significa di “destra” o di “sinistra”), che possono guidare un Paese per il bene supremo di tutti. Intendiamo una aristocrazia delle responsabilità e delle competenze, ormai così indispensabile allo stato attuale in cui le cose sono tutte precipitate.
Il governo attuale in Italia offre il triste spettacolo dei tempi degradati da una diffusa e capillare corruzione: un’ignoranza arrogante che usa, in modo ridicolo, tutte le maschere possibili (di destra, di centro, di sinistra). Questo governo offre le peggiori capacità dei propri membri per governare: un governo di inadeguati. Un gruppo di governo che si evidenzia per una spiccata virtù del nullismo, un gruppo mancante di qualità e talento, i cui membri ricorrono ad alcune sequenze (per gesti, battute, ammiccamenti), scimmiottandole, di film famosi. È un gruppo che si distingue nello scenario europeo per la penuria di intelligenze e competenze.

Cosa è avvenuto a monte della crisi economico-esistenziale?
I membri del “potere nascosto”, quelli che si reputano grandi iniziati, radunati nelle loro Officine hanno tirato gli antichi fili di un “Piano globale” (differito nel tempo) per attualizzarlo, farlo avanzare più velocemente visto il ristagno degli ultimi due secoli.
Alla luce degli attuali mezzi a disposizione hanno ordito un nuovo gioco di prestidigitazione planetario che ha fatto “apparire” la crisi economica mondiale cominciata nel 2007, una grande recessione che ha influito gradualmente su ogni ambito della società mondiale, con gravi ripercussioni in ogni singolo Paese: economia, finanza, mercato del lavoro, debito, ecc., praticamente un disastro imprevisto, ma che in realtà si è trattato di un disastro annunciato ingegneristicamente nelle stanze occulte del “potere nascosto”, insieme allo “specchio per le allodole” del terrorismo che però semina vittime vere.
Una crisi costruita a tavolino, per esercitare il controllo sui mercati mondiali, che ha disastrato milioni e milioni di famiglie in tutto il mondo, che per loro sono formate da individui “trascurabili”.
Questa “crisi” si è smascherata da sola perché, guarda caso, i soliti ricchi sono diventati ancora più ricchi, facendo diventare un po’ ricchi i servi (politici, uomini delle istituzioni, imprenditori, economisti, finanzieri, banchieri e bancari, media, sindacalisti, manager-mercenari di ogni specie, ecc.) che li hanno aiutati nel gioco di prestidigitazione. La popolazione mondiale invece si è più impoverita, più indebitata, è più precaria, più disoccupata, più schiavizzata. Mentre questi ricchi e potenti aumentano i loro privilegi, tutti gli altri, quelli che formano la lunga scala di disuguaglianza verso il basso, vengono soffocati sempre di più di obblighi e divieti, di libertà e diritti sottratti (vedi la situazione dei diritti umani raccontata da “Rapporto 2015-2016” di Amnesty International).
Oggi quella che chiamano “Democrazia” è solo apparenza, è maschera di una mostruosa “Oligarchia”, e mentre i ricchi e i potenti di questa, che svolgono funzioni-guida, esortano i poveri, i disoccupati, i precari, i pensionati (quelli poveri, non quelli dalle pensioni d’oro) a svolgere la loro parte di sacrifici necessari, in nome di un fondamentale senso civico, essi navigano nell’oro, come Mario Draghi (BCE) che incassa 31.250 euro mensili di stipendio. Questi funzionari elitari “quanti” e “quali” sacrifici fanno?

Hanno trasformato il “Lavoro” in una “concessione” tale come non fosse più un diritto: offrono, ormai, ma non sempre, un lavoro precario mal pagato come fosse un premio di cui bisogna accontentarsi perché lo si potrebbe perdere. Il “mercato del Lavoro” viene gestito dalla minaccia, dal ricatto, dall’asservimento, dalla paura: il “mercato del Lavoro” è stato trasformato in una vera nefandezza, per uomini a cui hanno strappato la dignità e ridotto in schiavitù (vedi Jobs Act, un vero fallimento). La corruzione e il comportamento illecito guida le azioni dei più: basta vedere in Italia le 60mila aziende che hanno usufruito di sgravi contributivi non dovuti. E i “posti di lavoro” veri chi li ha visti?

Questo “sistema di potere” stritola la vita della popolazione mondiale con conseguenze disarmanti per il futuro. Chi parla e scrive di tale “potere” disumano viene tacciato per complottista, per cospiratore, per un “fuori di testa” e liquidato con sorrisi di sufficienza o di indulgenza.
La super-cupola del “potere nascosto” non esiste perché così dicono, e obbligano a credere: sostengono che si stanno diffondendo sospetti demagoghi. Eppure questi ricchi e potenti sfrontati, membri dell’élite globale, si comportano proprio come burattinai occulti che scrivono ogni giorno le pagine orrende di una nuova società disumana, di cui loro sono gli “architetti” in incognito, società da consegnare ai loro rampolli. I loro figli frequentano università prestigiose, prendono master da geni, usano le più avanzate tecnologie non ancora diffuse sul mercato mondiale, e con il pretesto di essere giovani praticano già azioni predatorie, per non smentire la propria famiglia appartenente alla “casta”.
La struttura mentale di questi poveri ricchi e potenti è tale, ormai, che non riescono proprio a concepire la possibilità di un’uguaglianza tra gli uomini: essi provengono dagli dèi.
Interessante ricordare una frase di Henry Ford (l’uomo tanto apprezzato da Hitler da citarlo ampiamente nel Mein Kampf e decorarlo, nel 1938, con la Gran Croce dell’Ordine dell’Aquila Tedesca) dal suo libro La mia vita e la mia opera (Casa Editrice Apollo, Bologna): “Non ci può essere maggiore assurdità né peggior servizio all’umanità in generale che il continuare a pretendere che tutti gli uomini sono uguali. È più che certo tutti gli uomini non essere uguali, e ogni concezione democratica che s’impunta a far gli uomini uguali è soltanto uno sforzo per sbarrare la via al progresso”.

La disuguaglianza economica aumenta sempre di più in questo mondo: i più disagiati della società pagano un incredibile numero di tasse salate; i più ricchi pagano sempre meno tasse e ricevono sempre più privilegi (vedi i loro stipendi e le loro pensioni d’oro).
I ricchi e i potenti formano l’1% della popolazione che ha visto aumentare, dal 2009 al 2014, la propria quota di ricchezza dal 44% al 48% (analisi Oxfam): la crisi economica per loro, infatti, non c’è stata.
È irriverente, nei confronti della popolazione impoverita, vedere manager ricevere stipendi di decine di milioni di euro o di dollari come fossero dei geni indispensabili per far “sorgere il sole” il giorno dopo. Cosa faranno mai, questi manager, per meritare un tale pagamento? Come possono valere, economicamente parlando, milioni di volte in più di ogni altro essere umano?
Qualcosa non va certamente.
In Italia è una storia che prosegue imperterrita, nonostante la crisi e i lavoratori che continuano a finire in cassa integrazione o che vengono licenziati, senza che nulla cambi. Basta ricordare, per far ricorso a qualche esempio, la buonuscita di 25,8 milioni di euro incassata nel 2001 da Colaninno in Telecom Italia dopo averla depredata; la buonuscita di 16,65 milioni di euro di Cesare Geronzi incassata alle sue dimissioni alle Generali; i 101,5 milioni di euro nel 1998 di Cesare Romiti lasciando il timone della Fiat; Gianmario Rossignolo che per soli dieci mesi in Telecom Italia nel 1998 incassa 5 milioni; Riccardo Ruggiero che incassa 17,28 milioni di euro lasciando Telecom Italia; Gabriele Galateri che nel 2007 prende 8 milioni di euro da Mediobanca; Gina Neri consigliere e dirigente Mediaset con uno stipendio di 1,12 milioni di euro;  i 6,6 milioni di euro di buonuscita di Franco Bernabè in Telecom Italia; Mario Tronchetti Provera della Pirelli, nel 2011, pagato con 22 milioni di euro; Sergio Marchionne di Fiat, nel 2011, un compenso di 2,4 milioni di euro; Fedele Gonfalonieri di Mediaset, nel 2011, retribuito con 3,556 milioni di euro; Andrea Brenton lasciando il gruppo Enel incassa 11 milioni di euro di buonuscita; Marco Patuano che da silurato in Telecom Italia prende una buonuscita di circa 6 milioni di euro; per non parlare del narcisista pretenzioso, Flavio Cattaneo, che entrando come amministratore delegato di TIM (Telecom Italia), con un ingresso di 2,5 milioni di euro pretende per se stesso e i suoi manager un bonus straordinario fino a 55 milioni di euro nel 2019 a obiettivi raggiunti (taglio di costi e di personale, sui 17mila esuberi e altro ancora); come altri, prima di lui, col pretesto di salvare l’azienda l’hanno maggiormente indebitata e disastrata; e ancora, come può un uomo come Fabrizio Viola, del Monte dei Paschi di Siena, ricevere compensi pari a circa 8 milioni di euro a fronte di “circa dieci miliardi” di perdite e una “distruzione del valore di borsa” di “circa 9 miliardi”?
Perché, poi, il barbiere appena assunto del Parlamento italiano guadagna uno stipendio di oltre 30.000 euro l’anno? E perché ogni parlamentare italiano guadagna, rispetto agli altri cittadini che pagano le tasse, 80.000 euro esentasse l’anno?
Si, sicuramente c’è qualcosa che non va.

In Italia la situazione è più critica di molti altri Paesi: la maggior parte delle famiglie sono cadute in una cattiva condizione economica per colpa dei provvedimenti governativi degli ultimi anni, specie l’attuale. Un governo che volesse davvero aiutare concretamente i propri cittadini in difficoltà troverebbe delle soluzioni nell’immediato, anziché utilizzare degli spot-annunciazioni prontamente disattesi ogni giorno. Invece di effettuare ingerenze nei dominii del potere finanziario (petrolio, armi, aerei, TIM-Telecom, Cassa depositi, Rai, ecc.) per favorire dei potenti per poi riceverne in cambio dei favori occulti.
La verità è che questo Stato italiano è crollato con la “trattativa Stato-Mafia” e i governi fanno finta di niente per difendere non gli italiani ma il “sistema di potere” che li mantiene: la prova più evidente è la nefandezza emersa con “Mafia-Capitale” che fa ben comprendere a cosa siano disposti i politici. Lo spettacolo indecente offerto da tutti i partiti, per l’elezione del Sindaco di Roma e di Milano, insieme alle manovre scorrette e illecite per il Referendum di ottobre la dice lunga di quanto siano caduti in basso (nelle zone infere). In una Capitale così disastrata è ammissibile l’assenza totale di controlli sugli appalti pubblici? È uno schiaffo al senso dell’Anticorruzione che non controlla niente e nessuno (rilevate, all’oggi, 156 criticità al campidoglio). Per non parlare della vergognosa presenza, a Roma, dei Casamonica: tutti ne parlano ma nessuno fa niente veramente e così si sono costruiti un trasversale viadotto criminale insieme a membri della camorra, della ‘ndrangheta e della mafia. I sequestri effettuati dalla polizia non li scalfiscono né li fermano. E il ministro degli Interni (Angelino Alfano) che fa? Usa l’aereo di Stato (che significa molti soldi dei contribuenti) per raggiungere ogni fine settimana la sua residenza in Sicilia e per andare nelle varie città che hanno presentato il suo ultimo libro, che probabilmente reputa cosa fondamentale per la salvezza del Paese.
Gran parte dei cittadini italiani ha assolutamente bisogno di un sostegno economico concreto, nell’immediato, non nel tempo che verrà, e il tempo dato dai politici non arriva mai.

Occorrerebbe, nell’immediato, per l’Italia, una proposta-fotocopia come quella elaborata dall’intelligente primo ministro della Finlandia, Juha Sipila: erogare un reddito di 800 euro mensili per ogni cittadino. Dovrebbero adottare tale proposta tutti i Paesi europei. La proposta è particolare rispetto ad altre simili. Si tratta di “dare un reddito di cittadinanza universale ed incondizionato, versare, cioè, ad ogni cittadino maggiorenne 800 euro mensili che possono sostituire tutte le altre forme di assistenza o di sostegno al reddito dei singoli cittadini, e anche gli stipendi stessi”.
Il primo ministro motiva la proposta col fatto che un reddito di base semplificherebbe il “sistema di sicurezza sociale”. L’Istituto di Previdenza Sociale Finlandese ha già riscontrato, dopo un sondaggio accurato, che l’opinione pubblica è favorevole al 69%, tenendo conto che si tratta di un Paese con un alta percentuale di disoccupazione giovanile. Questo tipo di proposta se realizzata farebbe risparmiare diversi milioni in fatto di costi dello stato sociale (assegni di disoccupazione, di maternità, congedo parentale, ecc.). Sarebbe, questo, un aiuto immediato e concreto.

Un politico dovrebbe essere l’uomo da poter eleggere a rappresentante del popolo, ma così non è. I politici, nell’oggi, rappresentano solo le proprie evidenti brame e per ottenere il massimo dei privilegi sono disposti a servire qualsiasi nefandezza richiesta dal “potere nascosto”. Con il pretesto di stare servendo la collettività esercitano la propria volontà su quella altrui, imitando bene la tracotanza dei mafiosi, e tutto questo lo chiamano governare.
Oggi scorre, nella società umana, un tipo di egoismo privo di ogni riguardo, l’egoismo di “qualcuno” che ama chiamare “Provvidenza” il potere esercitato e riversato sulla vita altrui (una vera e propria volontà di potenza, una pericolosa patologia).

Il “potere nascosto” ha reso inesistenti la “sovranità popolare” e la “sovranità monetaria” perché, avendo il popolo meno diritti e libertà, il governo vigente avrà il potere e i vantaggi a questo annessi. I governi ormai offrono misure insignificanti per il vero bene dei cittadini, quel tanto da giustificare la presenza del loro potere. È sufficiente osservare come ogni idea o azione vengano immediatamente fermati con forza con il pretesto della salvaguardia della sicurezza del Paese, ma in realtà difendono ciò che minaccia i loro vantaggi e la loro esistenza.
In pochi anni i governi hanno calpestato senza esitazioni tante conquiste del passato (vedi Art. 18), molte pagate con il sangue del popolo.
Il “potere nascosto” non vuole che la realizzazione del suo Piano-Azioni corra dei rischi e per questo ha sviluppato il “sistema” che minaccia e schiaccia la vita dei cittadini, imponendoli e costringendoli alle strette e rigide forme stabilite dalla sua volontà.
L’attuale azione del “potere nascosto” è un’azione feroce, spietata, diabolica: è quella che riesce a strappare dalle persone il pensiero (opinione), il giudizio, la capacità di discriminare, la conoscenza, la speranza. La manipolazione delle coscienze che esercita è un tipo di aggressione di cui le persone non si rendono nemmeno conto: subiscono aggressioni davanti la tv, allo smartphone, al tablet, al pc (internet) e nessuno, quasi, contrae i muscoli dinanzi allo scorrere delle notizie-immagini-suoni.
I ricchi e i potenti, membri del “potere nascosto” stanno tentando di realizzare una nuova inquietante specie umana a loro più gradita (sottomessa), perché loro possano essere gli dèi dei loro sudditi godendone pienamente.
Uno di questi servi del “potere nascosto”, di quelli che si prestano con piacere per esercitare la manipolazione delle coscienze degli individui, ha voluto far mostra di sé (davanti agli studenti della Università Luiss di Roma – Ateneo in stretto rapporto con Confindustria –), di quanto è bravo a confinare le persone nella sofferenza, pur di ottenere gli scopi prefissi, si tratta di Francesco Starace, messo da Renzi il 22 maggio 2014 come amministratore delegato Enel (con stipendio fisso di 1,155 milioni di euro l’anno + un variabile di breve termine e un variabile di lungo termine – essendo molto bravo ad essere diabolico – , variabili che potrebbero elevare la retribuzione ad un massimo di 4,2 milioni di euro lordi). Francesco Starace ha tenuto una vera e propria lezione agli studenti della Luiss di Roma che alla domanda fattagli su ”Come si fa a cambiare un’organizzazione come Enel?”, gonfiandosi come un tacchino-pavone ha risposto: “Innanzitutto ci vuole un gruppo di persone convinte su quest’aspetto. Basta un manipolo di cambiatori. Poi vanno individuati i gangli di controllo dell’organizzazione che si vuole cambiare. E bisogna distruggere, distruggere fisicamente questi centri di potere. Per farlo, ci vogliono i cambiatori che vanno infilati lì dentro, dando a essi una visibilità sproporzionata rispetto al loro status aziendale, creando quindi malessere all’interno del ganglo dell’organizzazione che si vuole distruggere”; e continuando con fare calmo: “Appena questo malessere diventa sufficientemente manifesto, si colpiscono le persone opposte al cambiamento, e questa cosa va fatta nella maniera più plateale possibile, sicché da ispirare paura o esempi positivi nel resto dell’organizzazione. Questa cosa va fatta velocemente, con decisione, senza requie. Dopo pochi mesi l’organizzazione capisce, perché alla gente non piace soffrire. È facile (sorride)”.
Si nutre con evidente orgoglio degli applausi della platea dei futuri manager.
Continuando per concludere: “La paura? Non la paura: come dire, se il cambiamento siamo convinti è giusto, e tutto sommato il capo sono io, quindi si fa. E dopodiché la cosa succede”.
Un’incredibile lezione di come si esercita il potere.

Il mondo è in mano a questi signori ricchi e potenti, ma mediocri, mentalmente feudali: ecco perché è possibile con la costituzione di un gruppo dei “migliori” avere una possibilità per il futuro.

Quella attuale può essere tranquillamente chiamata l’“era della devastazione dei diritti e delle libertà e della più atroce disperazione”, ma anche l’“era della sopraffazione e dello sfruttamento diabolico delle risorse umane”.

La vera “Democrazia” non è una forma di governo, ma è il senso di una autentica civiltà costruita con fatica e sangue dai “migliori”, da quegli “aristocratici dello spirito” che non possono accettare il degrado e la corruzione ed hanno la forza e il coraggio di chiedere la ragione di ogni decisione pro o contro i cittadini. I “migliori” partono dal semplice buon senso, dalla ovvia onestà, usando la discriminazione-discernimento, inquadrando le evidenze, ragionando con la logica e applicando la volontà dopo ogni “scelta” fatta mediante la “visione dell’unità di tutte le cose”, perché ogni “parte” abbia giustizia ed emerga quella sorta di uguaglianza per gli uomini liberi che non sono affatto uguali, ma meritano gli stessi diritti. I “migliori”, radunati attorno ai più elevati principi, dovrebbero azionarsi per la riduzione delle disuguaglianze fra tutti i Paesi e tutti gli individui: dovrebbe essere l’obiettivo principe di un vero mondo unito senza altri fini nascosti.

Sulla riforma della Costituzione,
al referendum di ottobre,
si ha il dovere-diritto di dire “NO”.

Il politologo e sociologo Giovanni Sartori (92 anni), che ha insegnato alla Columbia University, all’inaugurazione della “Sala Sartori”, a lui dedicata, nella biblioteca del Senato ha espresso qualche “pensiero” davanti a diversi esponenti istituzionali (il presidente del Senato Pietro Grasso, il giudice costituzionale Giuliano Amato, Stefano Passigli, Massimo Luigi Salvadori, Massimo Teodori, ecc.) su Renzi (sul suo governo e sul suo operato):
Non ha titolo per fare queste leggi”; “Queste riforme sono sbagliate, stupide e controproducenti”; “In Italia si sta frantumando tutto. Renzi non è mai stato eletto presidente del Consiglio, è solo stato nominato segretario del Pd con primarie senza controllo. Non aveva titolo per fare l’Italicum o la riforma del Senato”; e alla domanda fattagli su come sono le leggi sancite: “Orribili. Nell’Italicum bisognava vietare esplicitamente le coalizioni, per porre un freno ai piccoli partiti e costringere le grandi formazioni a candidare i migliori. E invece così ogni lista diventerà un’ammucchiata, pur di arrivare al ballottaggio. Quanto alla riforma costituzionale è insensata, crea il caos. Sparerò contro questa legge”.

Il professore Salvatore Settis che ha pubblicato il suo ultimo libro “Costituzione! Perché è meglio attuarla che modificarla” (Einaudi) si esprime: “… Mi piacerebbe che chi dice di voler cambiare la Carta, s’impegnasse anche ad applicare le molte parti rimaste inattuate …”.

Noi diciamo che è inaccettabile vedere dei mediocri, ignoranti e incompetenti, assaltare la Costituzione, quando i padri Costituenti erano oltre che grandi uomini d’esperienza delle persone colte, studiosi del diritto, personalità di altissimo valore. Oggi si vedono soggetti vuoti di cultura, vuoti di esperienza di vita, vuoti di orizzonti mentali creativi. Si tratta di gente dai “pensieri abbreviati” per mancanza di sostanza mentale e gente così non può, e non deve, mettere gli artigli dell’ignoranza e della barbarie culturale sulla Costituzione.

 

Possano tutti gli italiani,
risvegliatisi nuovamente alla sovranità popolare,
difendere la fonte del Diritto,
cioè la Costituzione Italiana.


“La Carta costituzionale italiana è una sorgente di bellezza,
oltre che la prima fonte del diritto”.
Michele Ainis


“Un popolo non delega mai talmente il proprio potere
da non conservarlo in potenza e
da non potere in taluni casi riprenderlo in atto”.
Roberto Bellarmino (1542-1621)
(dottore della Chiesa Cattolica)

 

Letture Consigliate
Costituzione italiana (http://www.quirinale.it/qrnw/statico/costituzione/pdf/Costituzione.pdf)
PUNTOZERO rivista trimestrale
NEXUS rivista bimestrale
Il Mulino rivista
Lavoro e Diritto rivista
Il Fatto Quotidiano
MicroMega periodico (www.micromega.net)
Costituzione!, Salvatore Settis, Einaudi
La Costituzione e la Bellezza, Michele Ainis e Vittorio Sgarbi, La Nave di Teseo
La banda d’Italia, Elio Lannutti, Chiarelettere
Il potere, Bertrand de Jouvenel, Rizzoli
Le origini dell’economia europea, Georges Duby, Laterza
Storia economica dell’Europa pre-industriale, Carlo M. Cipolla, Il Mulino
John F. Kennedy. Chi lo ha ucciso?, Paolo Cortesi, Editore Foschi
Adolf Hitler. Il volto oscuro dell’umanità, Paolo Cortesi, Editore Foschi
The Conspirator’s Hierarchy: The Committee of 300, John Coleman
L’Italia, gli Stati Uniti e il piano Marshall, Mauro Campus, Laterza
Rivoluzione non autorizzata, Marco Pizzuti, Edizioni Il Punto D’Incontro
Forza Lavoro, Maurizio Landini, Feltrinelli Editore
L’altra Europa, Paolo Rumor, Edizioni Hobby & Work
I Signori della Catastrofe, Marco Della Luna, Arianna Editrice
La Fine della Sovranità, Alain De Benoist, Arianna Editrice
Traditori al Governo?, Marco della Luna, Arianna Editrice
La Fabbrica della Manipolazione, Enrica Perucchietti e Gianluca Marletta, Arianna Editrice
La libertà dei servi, Maurizio Viroli, Editori Laterza
Poteri forti, Ferruccio Pinotti, BUR Edizioni
Poteri selvaggi. La crisi della democrazia italiana, Luigi Ferrajoli, Editori Laterza
La democrazia attraverso i diritti, Luigi Ferrajoli, Editori Laterza
Dentro e contro. Quando il populismo è di governo, Marco Revelli, Editori Laterza
La corsa verso il nulla, Giovanni Sartori, Mondadori

di Rosario Castello
Potestas Tenebrarum – I peccatori Azionati: Iri, Eni, Enel, Unicredit, Telecom …
Le Maschere del potere nascosto
Questa è l’Ora dell’Urgenza
L’invisibile identità del potere nascosto