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778. Un cenno sul Tantra

Domenica 27 Agosto 2017 00:00 Rosario Castello
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Integrare, unificare, totalizzare,
in una parola abolire i contrari e riunire i frammenti,
è, in India, la Via Regia dello spirito
Mircea Eliade
(Mefistofele e l’androgino)

 

Molti sono i ricercatori spirituali che leggono, studiano, incontrano personaggi, fanno gruppi di studio e parlano della visione unitaria dell’esistenza, affermando a gran foga, con grande apparente competenza, che tutte le cose che formano il Tutto sono UNO-SENZA-SECONDO.
C’è un piccolo particolare che quasi tutti trascurano: parlare, anche bene, non è essere realizzati, illuminati, liberati. Studiare, fare ricerca, meditare, avere delle opinioni man mano che si percorre un sentiero non c’è nulla di male, ma bisogna distinguere la dimensione delle opinioni elaborate da quella di ciò che si realizza effettivamente e si esprime in Conoscenza (coscienza-consapevolezza-conoscenza).
Finché non si sperimenta realmente uno stato di coscienza come quello di percepire-sentire il Tutto come UNO-SENZA-SECONDO, anche solo per un istante, non si saprà mai veramente di cosa si tratta davvero. Un conto è la comprensione intellettuale tutt’altro l’effettiva esperienza spirituale di un tale stato di coscienza.
Il punto di vista di una posizione coscienziale non ancora del tutto espansa spiritualmente può dare adito ad errori di interpretazione riguardo a “ciò che si guarda”, a “ciò che si vede” realmente.

Quanto detto vale su qualsiasi tipo di sentiero ci si è messi: si tratti di Filosofia, di Esoterismo, di Occultismo, di Magia, di Qabbalah, di Spiritismo, di Yoga, di Tantra, di Vedanta, ecc..

Così imbattersi in una conoscenza come quella del Tantra, così tanto discussa, giudicata e fatta oggetto di attacchi ingiusti da parte di certi detrattori in malafede, si può rischiare di vedere ciò che in realtà non c’è. Senza la capacità di saper distinguere ciò che è vero dal falso, “ciò che è” da “ciò che non è”, si rischia sempre di sbagliare, di equivocare.

Il Tantra presenta una sadhana, una via spirituale, per risvegliare la sakti, il potere della forza divina che si trova all’interno di ogni ente planetario. Senza un certo grado di risveglio della sakti gli individui non riescono a concludere granché nel mondo, vivono passivamente (tamasicamente), di risposte comportamentali e comunicazionali automatiche e meccaniche. Senza il risveglio della sakti non può esserci nemmeno una vera illuminazione spirituale. Una sadhana che non contempli il risveglio della sakti è una pseudo-sadhana. L’autentico risveglio spirituale della coscienza corrisponde al risveglio di Kundalini, di cui molti parlano senza averla mai sperimentata e averne compreso la realtà e la portata.
In quest’epoca di oscurità intellettuale e spirituale, dove per ogni cosa prevale il “Mercato”, anche il Tantra è caduto in mano ai ciarlatani dell’Assoluto (degli approfittatori che utilizzano il sesso come specchietto per le allodole, l’attrattiva del piacere, dei poteri, ecc.).
Il Tantra venduto come merce, per ciò che non è realmente, attrae compratori d’Oriente e d’Occidente: basta vedere il pullulare dei più variegati “centri benessere” che ne spacciano alcuni aspetti che ricevono grande attenzione e producono forte attrazione.
È facilissimo trovare libri e “centri tantrici” (del Tantra Mercato) ovunque ma è difficilissimo, quasi impossibile, trovare maestri tantrici veri e informazioni autentiche, sradicate dalla falsità, dalla deviazione, dalla distorsione.
I maestri e le informazioni autentici esistono ma sono loro, non troppo sovente, a trovare il raro individuo predisposto e sinceramente intenzionato a percorrere la via spirituale.

Il Tantra ha un elevato scopo spirituale finale che abbraccia una vasta conoscenza in grado di armonizzare l’interiore e l’esteriore del ricercatore praticante fino alla soluzione del percorso intrapreso.

Nel tempo di Paradesha gli esseri vivevano la vera Conoscenza: il “potere” (materiale e spirituale) era nelle mani del Femminino-Sacro.

Nel dopo Paradesha si sviluppò un sistema che precedeva ciò che si sarebbe chiamato in epoca successiva il Tantra. Il Guru del Tantra era, inizialmente, una Donna-Femminino-Mascolino.
Nel sistema del Tantra esiste, intrinsecamente, un necessario processo alchemico nelle sue tre fasi fondamentali, Nigredo, Albedo, Rubedo: tre livelli di una visione unica (tre livelli di lettura) ma anche tre livelli operativi-esperienziali necessari. La Donna-Femmina-Femminino è il campo operativo (veicolo della Sakti, la potenza divina) per manifestare un vero risveglio.


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ARTICOLO Studio 7: Una Via esoterica di Liberazione: il Tantra
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Vigrahadharma: Sai Baba l’Avatara
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Libricini (di Rosario Castello) in formato Pdf (stampabili) scaricabili gratuitamente presso la Sezione Free E-Books di www.centroparadesha.it :

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2 ARTICOLO filrouge 5: Sguardo su un Sentiero: il Tantra

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Integrare, unificare, totalizzare,

in una parola abolire i contrari e riunire i frammenti,

è, in India, la Via Regia dello spirito

Mircea Eliade

(Mefistofele e l’androgino)