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908. La corruzione: oscurità morale, intellettuale e spirituale

Lunedì 25 Febbraio 2019 00:00 Rosario Castello
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Qualcuno” (personaggi e organizzazioni del vertice della piramide mondiale del potere) vuole questa corruzione che devasta il Paese: la vede funzionale ai propri fini da raggiungere. A saper ben guardare i decenni trascorsi, e quanto si è avvicendato in Italia, sembrerebbe proprio che siano state create appositamente tutte le condizioni atte a creare e diffondere la corruzione in tutti i gangli della società.
Nessuno può, infatti, negare che in Italia questa esista: una vergogna quotidiana che presenta continui scandali politici di ogni tipo (che riguarda tutti i partiti, nessuno escluso) e procedimenti giudiziari che toccano tutte le categorie. Una realtà molto triste perché non c’è nessuno di così sincero da cercare di fare qualcosa per davvero, ostacolando questa corruzione fattasi sistema.
Il Paese Italia viene messo, oggi, al 54esimo posto, in fatto di corruzione, da Transparency International.
Non sarebbe, forse, un grave problema da affrontare con urgenza, visto che condiziona tutti gli ambiti della società che dovrebbero operare per risolvere i vari problemi dell’Italia, come quello del Lavoro, di cui si parla tanto ma si fa ben poco per crearlo davvero, e le disuguaglianze sempre più in crescita, come la povertà?

Se la corruzione è riuscita a diffondersi in modo così capillare significa che la democrazia si è corrotta. Significa che si è degradata e corrotta la cultura dominante, quindi è una questione di degenerazione morale, intellettuale e spirituale. Significa che una vasta maggioranza l’ha abbracciata a sistema di convenienza, dalle fasce sociali più deboli alle fasce sociali più ricche e benestanti. La corruzione la alimentano sia i vari atti individuali fraudolenti che formano la collettività corrotta sia la politica che la permette senza fare nulla di concreto e dove spesso alcuni suoi rappresentanti ne sono partecipanti attivi.
La prospettiva di arricchimento degrada i valori e i principi e corrompe i costumi. I politici che hanno costituito una casta di privilegiati danno spesso esempio di corruzione e deformano l’immagine della democrazia e dell’autorità.

Per dare un’idea del preoccupante fenomeno basta l’esempio del caso chiamato “Multopoli” (che incarna un danno erariale di 16milioni di euro), dove tra i 193 indagati (per truffa e per falso) ci sono tantissimi poliziotti, militari, pubblici ufficiali, funzionari del Campidoglio e vip.
Il caso è un vero atto di spregio nei confronti dei cittadini onesti che pagano sempre anche ciò che sarebbe giusto non pagassero. Migliaia di contravvenzioni annullate è un atto deplorevole, simbolo del livello che la corruzione ha raggiunto.
Se si considera che nel solo Comune di Roma, dell’intera società italiana, nel 2018 si sono avuti i seguenti procedimenti avviati:

La portata del fenomeno è piuttosto inquietante. Le inchieste svolte hanno rilevato anche “concussione” e “peculato” e sono state trasferite 541 (*) persone.


Il fenomeno corruzione, però, riguarda tutta l’Italia e da molti anni.
Lo dimostrano alcuni inveterati corrotti e corruttori della Prima Repubblica, ex parlamentari, ex politici, ex amministratori della cosa pubblica (taluni finiti nell’inchiesta Mani Pulite), ex del Psi di Craxi, che accalorati si ripresentano per il al Tav Torino-Lione. Chissà perché. Dà il sostegno alla lista Chiamparino (pro Sì Tav) qualche vecchio calibro di Tangentopoli che ha patteggiato la pena. I cavalieri della corruzione non spariscono mai veramente dalle scene ma edificano “influenze di potere” nell’ombra.

Quello del sistema sanitario nazionale di questi anni è un altro esempio di corruzione conclamata, basta guardare all’anno 2017 che è stato un orribile anno (dispersi oltre 13milioni di euro relativi a frodi, abusi, acquisti a costi eccessi e varie inadeguatezze, dati risultati da indagini Ocse e studio Gimbeo).
Per colpa degli appalti pubblici truccati la qualità dei servizi ne risente grandemente. Quella delle tangenti è una via percorsa da anni. Alcune vicende vergognose formano un vero e proprio quadro disperato della sanità italiana (vedi l’ortopedico dell’ospedale Pini di Milano che rompeva le ossa ai pazienti per impiantare nuove protesi).
Non ci si può dimenticare dell’ospedale Cardarelli di Napoli con indagato Alfredo Romeo (camorra e corruzione) che si ritrova intrecciato con il caso Consip. Inoltre la storia dei 14 chirurghi del Policlinico di Monza che hanno favorito la Ceraver Italia Srl comprando protesi di questa marca (di qualità scadente) e aumentando incredibilmente il numero degli interventi con la complicità dei medici di base e dei manager (ricevendo in cambio denaro, regali, assunzioni, viaggi, vacanze, cene di lusso).

Lascia pensare anche il caso recente sui 15 magistrati calabresi indagati per “corruzione in atti giudiziari e favoreggiamento mafioso”. Ma anche il caso del massone Amerigo Minnicelli che nel 2012 viene espulso dal Grande Oriente d’Italia solo per avere denunciato il fatto che la ‘ndrangheta si fosse infiltrata dentro le logge calabresi. Da non crederci.

È il sistema che è corrotto perché costruito con contraddizioni offensive nei confronti del cittadino onesto, che persegue la via della rettitudine nonostante tutto. Come è possibile che da un lato il codice penale preveda pene severe per i tangentisti e dall’altro lato il rito alternativo che le abbatte salvandoli, beneficiandoli. Significa che non si vuol punire davvero, significa che la corruzione la si vuole mantenere. Non ci sono giustificazioni che tengano. Il sistema sembra fatto non per i cittadini onesti ma per i corrotti e i corruttori, per coloro che delinquono. Si tratta di una giustizia che per alcuni usa il “liberi tutti” e i tangentisti d’Italia, infatti, sono quasi sempre tutti liberi, magari a continuare a delinquere più accortamente.
Il codice penale prevede per gravi casi di corruzione in atti giudiziari una pena massima di 20 anni. Ma viene mai applicata? Quella che si vede più sovente è il regime di custodia cautelare che poi li vede liberati in attesa di essere giudicati, ma passano anni.
Il patteggiamento spesso salva dal carcere e li fa ritornare ad essere cittadini tra gli onesti cittadini, confondendo le acque della vera onestà.
Per grandi scandali si favoriscono grandi sconti di pena: irragionevole.

Il caso eclatante di corruzione in politica è quello che vede Sergio De Gregorio libero (ha patteggiato 20 mesi ma con la sospensione della pena) e Silvio Berlusconi prescritto (che ha offerto 3 milioni di euro per l’acquisto) nonostante ci sia stata una compravendita di senatori che portò nel 2006 alla caduta del governo Prodi. L’avvocato Niccolò Ghedini difensore di Berlusconi disse: “Solo un accordo politico”. Ciò dimostra come la corruzione sia ormai una corruzione della forma mentis delle persone che vedono come normalità ciò che non lo è. La società è malata perché la maggioranza dei cittadini è malata, a discapito di coloro che sono rimasti sani moralmente, intellettualmente e spiritualmente.
Berlusconi è abituato a pagare anche le false testimonianze a suo favore, non a caso i giudici lo hanno definito “un delinquente abituale”, perché mente e fa mentire, perché corrompe, perché induce a delinquere, e forse per molto altro ancora.
È ancora in corso uno dei tanti processi a carico di Berlusconi, accusato di aver pagato sette testimoni perché testimoniassero a suo favore (di corruzione giudiziaria si tratta). Infatti Egidio Verzini (l’avvocato che difese nel 2011, per qualche mese, Ruby) ha confermato la sua versione 24 ore prima dell’eutanasia in Svizzera. Sono richieste così nuove indagini, e Ghedini iroso annuncia querela. La versione di Verzini è la stessa di quattro anni fa data a L’Espresso: il pagamento di 5 milioni di euro a favore di Ruby da parte di Silvio Berlusconi. Denaro pagato attraverso la banca Commercial Bank di Antigua su un conto presso una banca in Messico. Il regista dell’operazione, ha affermato Verzini, è stato Niccolò Ghedini.
Assurdo è, comunque, che si conceda a Berlusconi, con tutti i suoi precedenti, il rinvio, per impegni politici, per acconsentirgli di affrontare la campagna elettorale delle Europee, un rinvio di cinque mesi per il processo (Bari) della vicenda escort. Per il processo (Milano) Ruby Ter ha avuto il rinvio solo di due mesi.
E per concludere su Berlusconi, è vergognoso quanto accaduto alla Rai (servizio pubblico con canone): il Tg1, guidato da Giuseppe Carboni, ha censurato, omesso, trascurato una notizia di rilievo (del mercoledì 6 febbraio 2019, in cui in aula, al processo sul depistaggio delle indagini sulla strage di via D’Amelio, erano presenti due telecamere del Tg1 e del Tg3 regionale siciliano), indipendentemente se vera o falsa. Si tratta di una dichiarazione fatta dal pentito di mafia, quindi di un collaboratore di giustizia ritenuto valido dallo Stato: il boss Giovanni Brusca ha confermato, nell’aula del Tribunale di Roma (piazzale Clodio) dove erano presenti anche due giornalisti Rai, l’episodio dell’incontro tra il mafioso Giuseppe Graviano e Silvio Berlusconi, incontro che colpì molto Graviano per aver notato, al polso di Berlusconi, un orologio di lusso da 500milioni di lire dell’epoca (1995). Si tratta della conferma di quanto avrebbe riferito, allo stesso Brusca, il mafioso Matteo Messina Denaro a proposito di quanto appreso direttamente da Giuseppe Graviano su più di un incontro faccia a faccia con Berlusconi in cui, per l’appunto, in uno di questi, ha notato l’evidente orologio al polso da 500milioni di lire. Il Fatto Quotidiano aveva già riportato notizia del verbale sottoscritto davanti ai pm di Palermo nell’ottobre 2018. Oggi il quotidiano mette a disposizione sul suo sito quanto avvenuto nell’aula di tribunale (Brusca che parla di Matteo Messina Denaro, Graviano e Berlusconi). Perché la Rai non ha voluto rendere pubblica una tale notizia? Perché Silvio Berlusconi resta un intoccabile nel servizio pubblico? La Rai poteva far vedere e ascoltare il racconto di Brusca, sottolineando che si tratta di un fatto tutto da verificare, ma la notizia andava data ai cittadini italiani che pagano il canone. Carboni si giustifica dicendo: “Perché è una notizia vecchia …”, ma dal 17 dicembre 2018 fino ad oggi la Rai non ne ha mai dato notizia.

Un’Italia posseduta dal morbo della corruzione che miete degrado e vittime: il degrado della cosa pubblica gestita da corrotti-corruttori e i contribuenti sempre più vittime per le tasse che devono supplire a quanto i mascalzoni rubano.
Un altro esempio è il vicesindaco di Erice, Angelo Salvatore Catalano, arrestato per “Pressioni per affidare lavori a impresa amica”.

È il presidente stesso dell’Anticorruzione Raffaele Cantone che afferma: “Violazione sistematica da Nord a Sud e massiccia infiltrazione di gruppi criminali”.
Quella degli appalti pubblici in Italia è una tavola imbandita che fa gola a molti: gli onesti non vi possono accedere e i disonesti si combattono per accaparrarseli. La corruzione fa aumentare i costi degli appalti.
È davvero così difficile riuscire a programmare un sistema di aggiudicazione controllato, a prova di infiltrazione criminale, e di esecuzione degli appalti?
Non sarà che troppe forze spingono, pressano, perché non si possa fare? E da dove e da chi provengono tali pressioni è così difficile da individuare?
I “controllori”, del sistema di aggiudicazione controllato, dovrebbero essere scelti attraverso una severa selezione e organizzare, a sua volta, una struttura che vigila sul loro operato. Una tale severità è necessaria se si vuole risolvere il problema della corruzione che in molti non vogliono far risolvere.

Non ci si può dimenticare di un altro caso della politica corrotta, cioè quello di Roberto Formigoni (presidente della Regione Lombardia dal 1995 al 2013) che nonostante sia “condannato per corruzione a 7 anni e mezzo iniziali e imputato in altri processi” (corruzione nella sanità Lombarda) si è candidato come capolista al Senato in Lombardia. Il corrotto non ha la faccia per vergognarsi ma per ostentare la propria arroganza: è la coscienza che hanno corrotta, anche quando vanno continuamente a messa e fanno la comunione. Si tratta di oscurità spirituale. Ora, condannato a 5 anni e 10 mesi presso il carcere a Bollate, ha richiesto i domiciliari. I giudici lo hanno definito un corrotto spregiudicato. Eppure al convegno sulle infrastrutture, organizzato da Forza Italia, il pubblico presente lo ha applaudito menzionando solo i presunti meriti politici, senza scomodare le accertate responsabilità penali per cui la Cassazione lo ha definitivamente condannato. Ancora una volta la casta mette in discussione l'operato della Giustizia per scardinarne l'autorità, come ha fatto Berlusconi quando è stato condannato per accertata frode fiscale.

Cosa fa la corruzione lungo lo stivale?
Per denaro si seppelliscono rifiuti tossici sotto terra, senza tener conto della mortalità che provocherà; si costruiscono case, in riva al mare, in montagna o in posizioni amene improprie senza problemi, fino allo sconcerto pubblico del primo terremoto o di una inondazione che provocherà morti innocenti; si costruiscono scuole con materiale scadente e senza rispettare le regole antisismiche; si fanno vincere gare di appalto a chi non potrebbe accedervi; si trasformano le case popolari da servizio pubblico in un affare remunerativo per certuni; si organizzano concorsi truccati per far vincere chi non ha meriti; si aiutano-favoriscono gli evasori fiscali; si pronunciano sentenze false a danno dei cittadini innocenti o a favore di chi delinque; si promuovono farmaci e vaccini per favorire certe multinazionali; si specula sui migranti facendone un affare; si viola la democrazia barando anche sulle elezioni (sono molti i politici incappati in indagini su irregolarità alle elezioni e che per uscirne hanno patteggiato; idem per firme false a sostegno di certe candidature); eccetera, eccetera.

A proposito dei concorsi truccati, organizzati per far vincere chi non ha meriti ma che ha un qualche tipo di rapporto con un membro della casta, dobbiamo aggiungere, ad onor del vero, che ormai viene superato anche il disturbo di organizzarli, assumendo direttamente, sfacciatamente il singolo individuo da privilegiare e imporre. Un atto di arroganza che vuol far capire dove sta veramente il “potere che fa”. Infatti, non è forse uno scandalo di corruzione l’assunzione, senza concorso a Postecom (nel 2013), di Alessandro Alfano (fratello di Angelino, l’ex ministro all’Interno nel governo Letta e nel governo Renzi), con uno stipendio da 160mila euro e una rapida carriera da genio indispensabile? Ancora più scandaloso è che, nonostante su questa assunzione rapida e sospetta carriera (lo stipendio è subito salito a 180mila euro e dopo il passaggio diretto in Poste a 200mila euro) ci sia in corso un’istruttoria della Corte dei Conti siciliana ed altre indagini, oltre i riscontri e le segnalazioni di anomalie da parte della Guardia di Finanza, Alfano Jr. è stato indicato, in questo inizio 2019, a guida della “Tutela aziendale” di Poste Italiane, una struttura che assume la “Protezione civile”, con rapporti e relazioni nazionali e internazionali. Il nuovo ruolo ha richiesto il suo trasferimento a Roma. Una situazione inammissibile e inaccettabile.

È inaccettabile davvero, anche, che possano verificarsi anche sentenze pilotate (cioè comprate) al Consiglio di Stato. Uno scandalo vergognoso quello sui provvedimenti in vendita del Consiglio di Stato: ad esempio come nel caso della società “Open Land” (milioni dalle amministrazioni). Oppure l’aggiudicarsi un seggio nel Consiglio regionale a 150mila euro. Sono finiti agli arresti domiciliari anche l’ex presidente del Consiglio di Giustizia Amministrativa della Sicilia, Raffaele Maria De Lipsis; l’ex giudice della corte dei Conti, Luigi Pietro Maria Caruso e il deputato dell’Assemblea regionale siciliana Giuseppe Gennuso. E ancora, una nuova ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari al giudice Nicola Russo, ex consigliere di Palazzo Spada, già arrestato per altre sentenze vendute e condannato per pedofilia.
Stiamo parlando di giudici, di uomini della Giustizia. Ma c’è una Giustizia o è tutta una finzione, un marciume totale?

Simbolo di corruzione sono anche i 49milioni rubati dalla Lega che se anche venissero rimborsati a 100mila euro a bimestre, come sostengono, non cancellano la gravità dell’accaduto e le responsabilità dei protagonisti. Quelli che difatti hanno rubato e quelli che hanno coperto l’imbroglio e fatti sparire i soldi, non ritornano ad essere onesti-innocenti ma restano ladri truffatori nascosti. Molti membri della Lega attuale, che sta al governo, sono i membri della Lega di allora. Un debito, conseguenza di una truffa esercitata, da estinguere in 76 anni (nel 2094) è davvero una presa in giro dei cittadini-contribuenti: ai cittadini, che non hanno rubato, non viene concesso un tale privilegiato trattamento riguardo ai loro debiti. Essere onesti soltanto con parole sbandierate ai quattro venti è un inganno, una vergognosa menzogna se non seguono fatti concreti evidenti a tutti, fatti che non richiedono elucubrate interpretazioni come solo i politici sanno sempre fare. Resta difficile, infatti, giustificare quanto pubblicato da L'Espresso (domenica 21 febbraio 2019) sul leader della Lega al governo attuale, riguardo a questo incontro segreto che ci sarebbe stato a Mosca e alla conseguente trattativa, sui 3milioni di euro, svolta dagli uomini di Putin e i suoi per finanziare la Lega, con l'obiettivo di vincere le europee. Non è forse questa una mentalità da corrotto-corruttore che si fa passare per normale prassi politica?

Sono molti i provvedimenti sferrati dalla politica, a danno dei cittadini-contribuenti, che assumono il senso di una corrotta forma sistemica che difende e protegge sempre i privilegi dell’establishment, un vero e proprio servizio alle logiche del “potere nascosto”. Le banche salvate a danno dei cittadini-risparmiatori ne sono un triste esempio. L’intreccio fra faccendieri, imprenditori amici del potere, dirigenti corrotti all’interno delle banche, i cerchi magici della politica, formano un corridoio corrotto per i privilegi di pochi a danno dei molti.
Chi ha interesse, ad esempio, a mettere le mani sull’acqua pubblica, con la complicità dei politici, per arrivare a venderla come il petrolio? Eppure l’acqua è un diritto umano, fondamentale e universale. Perché, dal 2011 fino ad oggi (otto anni), il volere dei cittadini, espresso con il referendum sull’acqua, non è stato recepito da nessuno dei cinque governi che ci sono stati? Perché siamo in piena terra di corruzione. Altrimenti, chi può volere qualcosa che va contro i diritti fondamentali dell’uomo? Privatizzare l’acqua, per venderla come oro blu, significa essere contro la vita, contro l’uomo, contro la natura e contro Dio.

La corruzione ormai si percepisce chiaramente come l’aria inquinata di certi luoghi ricevendone un ritorno nauseabondo.
La stessa Istat riferisce che, alla fine del 2017, quasi l’8% delle famiglie italiane (1milione e 700mila) ha ricevuto richieste di denaro, di favori, di regali e altro ancora in cambio di servizi o di agevolazioni, o per lavoro da ottenere o per cause in tribunale da vincere.

Come possono i cittadini onesti rimasti avere fiducia nelle istituzioni? Soprattutto come possono i giovani avere fiducia in un futuro?

L’Italia corrotta è fatta di furbizie, di sotterfugi, di favori, di ricatti, di minacce, di sottomissioni. C’è un’altra Italia, fatta da tutti “i migliori”, che è in grado di trasformare tutto in un sistema sano e forte, se solo gli si desse l’occasione di farlo: un futuro possibile costruito sulle competenze e l’onestà, quello basato sulla cultura illuminata, sulla ricerca, sulla sana magistratura, sull’editoria quale servizio pubblico per la civiltà, sull’arte che alimenta l’anima della nazione, sui media rettificati e ricondotti al vero interesse pubblico. Un’Italia, quindi, dei cittadini che hanno diritti e doveri, al riparo dall’arroganza dei corrotti e dei corruttori e dall’altezzosità della casta politica prigioniera della propria presuntuosa egemonia.

La giustizia sociale dovrebbe essere rimessa al centro di un “nuovo corso della politica”, mediante l’unità di tutti “i migliori”, magari riutilizzando il principio dell’“imposizione progressiva” adottata nel 1934 da Franklin D. Roosvelt, introducendo il ben noto sistema fiscale praticato fino agli anni Settanta, i cui risultati sono storia dell’America nel suo periodo economicamente più fiorente; insieme a quello che veniva chiamato il “sistema americano della libera iniziativa e del profitto”, per un nuovo sviluppo economico sostenibile. Magari ricordando alle varie élite, della politica, dell’economia e della finanza, prima che lo dicano, che tale introduzione non comporterebbe il “blocco della crescita”, infatti non è affatto avvenuto negli USA quando ciò fu attuato, bensì avvenne esattamente il contrario, come storia insegna. La mente dei benestanti, dei ricchi e dei potenti è negativamente strutturata egoisticamente: riescono solo a concepire forme e modelli dove tutti gli altri siano cittadini-sudditi bisognosi e a loro sempre riveriti.
Allo stato critico attuale la ridistribuzione della ricchezza è necessaria per affrontare le preoccupanti disuguaglianze diffusesi, ma è necessario comprendere il modo per prevenirle.
Le buone proposte, a favore di tutti, non piacciono mai alle élite e usano sempre lo stesso metodo di attacco, quello di ridicolizzare qualsiasi tipo di idea-proposta o progetto che sia.
Serve una politica a favore del 99% della popolazione, quella in cui una gran parte è in seria difficoltà, contro l’1% che detiene la ricchezza, i privilegi e il potere. Un attacco democratico che non significhi l’uccisione della ricchezza e della sua possibilità, un realizzare le giuste misure perché i suoi detentori diventino meno egoisti e meno indifferenti nei confronti di chi versa, assurdamente, in grandi difficoltà. Che non debba significare, ovviamente, la solita elemosina camuffata che continua a sottrarre dignità morale ed economica.
Bisognerebbe iniziare un percorso che cominci a proporre una maggiore tassazione per i redditi più alti e per le evidenti grandi ricchezze (singoli personaggi, famiglie tradizionalmente ricche, gruppi, multinazionali, ecc.). Iniziare un nuovo corso della politica che tenga conto della necessaria urgenza di un concreto intervento sulle masse di cittadini in difficoltà e della rabbia che comincia ad emergere e crescere ovunque sotto molte forme. È l’incombente rischio povertà mondiale per i più e tutte le problematiche del cambiamento climatico dovrebbero sollecitare questo nuovo corso della politica come ad una urgenza vitale.
Il vero problema della questione fiscale è che è stata costruita per non essere rimessa più in discussione, per volere e per convenienza dei ricchi e dei potenti. Di tanto in tanto, per illudere i più, vengono fatti ritocchi insignificanti che non cambiano nulla a chi è disoccupato, precario, che è malpagato o mal pensionato, indebitato o sulla china della nuova povertà.
Una concreta riduzione fiscale, anche progressiva, non è mai stata tentata per davvero nonostante tutti, prima, durante e dopo la campagna elettorale, le sparano grosse a tal proposito: solo perenni slogan che ricalcano sempre le stesse cose “… troppa pressione fiscale ... abbasseremo le tasse … troppe tasse …, meno tasse per tutti …, pagare meno per pagare tutti …, pensioni più alte …, ecc.”, seguiti sempre da proposte che non realizzano mai. E gli italiani ci cascano sempre.
Tassare i grandi patrimoni è giusto perché è proprio tra questi che si nascondono le grandi evasioni fiscali più importanti, perché in tali ambiti se lo possono permettere senza rischiare granché, tutt’al più patteggiano.
Bisognerebbe elevare di più la cultura media, compresa quella economica e finanziaria del popolo italiano, per saper affrontare i politici e i governanti mediocri che guidano il paese con programmi spara balle. Una cultura educazionale sarebbe la cura giusta per tutti, sulla consapevolezza della distribuzione dei diritti e della cancellazione delle disuguaglianze in tutta la società umana. Una vera, alta e illuminata cultura è importante, è fondamentale non per vincere premi (come il Nobel) ma per costruire strade capaci di trasformare gli individui-cittadini in protagonisti della trasformazione della società umana. Un nuovo percorso cittadino motivato da una Idea-Visione-Mondo più giusta, più evoluta, più illuminata.

 

Contrastare il crimine economico non porta voti, per cui tutti i governi ignorano o fanno finta di ignorare questo problema”.

Francesco Greco

Parole del procuratore capo di Milano e magistrato impegnato da anni nella caccia ai pesci grossi della corruzione fiscale.

L’alternativa al sistema vigente corrotto si costruisce con il contributo di tutti “i migliori”.

 

Calamandrei diceva che nella Costituzione c’è una rivoluzione promessa: io ci credo ancora. La notte sarà lunga, ma per me continua ad avere senso cercare l’alba”.

Tomaso Montanari

Parole importanti dello storico dell’arte, accademico ed editorialista italiano e presidente di “Libertà e Giustizia”.

Anche per noi continua ad avere senso cercare l’alba. Passiamo parola.

 

 

Letture consigliate

Europa. Miti, congiure ed enigmi all’ombra dell’unificazione europea, Paolo Rumor, Giorgio Galli e Loris Bagnara, Editore Hobby & Work Publishing
Massoneria e sette segrete …, Ephifanius, Editrice “Ichthys”
Massoni, Gioele Magaldi, Chiarelettere
Il quarto livello, Carlo Palermo, Editori Riuniti
Geometria del Male, Sigismondo Panvini, Edizioni Il Punto D’Incontro
Italia occulta, Giuliano Turone, Chiarelettere (gennaio 2019)
Poteri occulti, Stefania Limiti, Rubbettino
L’Anello della Repubblica, Stefania Limiti, Chiarelettere
Doppio livello, Stefania Limiti, Chiarelettere
La P2 nei diari segreti di Tina Anselmi, Anna Vinci, Chiarelettere
Io so e ho le prove, Vincenzo Imperatore, Chiarelettere
La Banda d’Italia (inchiesta Bankitalia), Elio Lannutti, Charelettere
Contro gli abusi delle Banche, Mario Bortoletto, Chiarelettere
Non c’è libertà senza legalità, Piero Calamandrei, Laterza
Il crollo: Andreotti, Craxi e il loro regime, Bellu-Bonsanti, Laterza
Il lato oscuro del potere, Giuseppe De Lutiis, Editori Riuniti
Italia oscura, Giovanni Fasanella e Antonella Grippo, Sperling & Kupfer
Lo Stato Parallelo, Andrea Greco e Giuseppe Oddo, Chiarelettere
Corrotti e corruttori dall’Unità d’Italia alla P2, Sergio Turone, Laterza 1984
Storia della corruzione in Italia (1861-1992), Sergio Turone, Laterza
Dirla tutta sul mercato globale, Dani Rodrik, Einaudi
Una Repubblica affondata sul Lavoro, Maurizio Landini, PaperFIRST
Forza Lavoro, Maurizio Landini, Feltrinelli
Un’idea deliberativa della democrazia, Antonio Floridia, Il Mulino
Un partito sbagliato, Antonio Floridia, Castelvecchi
Breve trattato sul lecchino, Antimo Cesaro, La nave di Teseo
Costituzione italiana: articolo 9, Tomaso Montanari, Carocci
Cassandra muta, Tomaso Montanari, EGA Edizioni Gruppo Abele
Acqua diritto alla vita, Alex Zanotelli, Editore EMI

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Il Volto del Male – Mistero e Origine, Rosario Castello
L’invisibile identità del potere nascosto, Rosario Castello
Il Chiaro e lo Scuro nel Mondo – La Mescolanza, Rosario Castello
Questa è l’Ora dell’Urgenza, Rosario Castello
Le Maschere del potere nascosto, Rosario Castello
Potestas Tenebrarum, Rosario Castello
I Fiori del male che divorano il Mondo, Rosario Castello
L’Italia occulta, Rosario Castello (agosto 2018, presso la piattaforma Youcanprint)
Compendio del Libro “L’Italia occulta” (Massoni, Politici, Faccendieri e Mafiosi): scaricabile gratuitamente sul sito www.centroparadesha.it nella Sezione Free E-Books