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La mente equanime distingue il vero devoto spirituale

Domenica 28 Febbraio 2016 00:00 Rosario Castello
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“In questo mondo, bene e male, ricchezza e povertà, lode e biasimo vanno insieme. Non si può derivare la felicità dalla felicità, essa scaturisce solamente dalla sofferenza. Un uomo oggi ricco può diventare povero domani e un povero può ritrovarsi ricco da un giorno all’altro; oggi siete lodati ma domani potete venir criticati. Considerare la lode e il biasimo, la contentezza e il cordoglio, la prosperità e l’avversità con mente equanime è il segno dell’essere umano vero. La Gita dice “Rimani equanime nella contentezza e nel cordoglio, nel guadagno e nella perdita, nella vittoria e nella sconfitta”; voi potete godere della vita come esseri umani soltanto se considerate il cordoglio e la felicità, il profitto e la perdita con equanimità. La felicità senza la sofferenza non ha valore quindi accogliete la sofferenza se volete sperimentare la contentezza vera”.

Sri Sathya Sai Baba (1926-2011)