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615. La filosofia del divenire perpetua i conflitti del mondo

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L’essere umano nasce per capirsi, comprendersi e trascendersi. Egli, purtroppo, è intrappolato nei lacci del karma e da essi deve liberarsi: per questo è più faticoso raggiungere la Liberazione (moksa), ma può ottenere un grande aiuto riferendosi alla Rettitudine (il Dharma).
La Liberazione, cioè la moksa, la si deve intendere innanzitutto quale liberazione dall’ignoranza metafisica.
Senza la comprensione di come funziona il mondo del divenire, della discontinuità, dei contrari, delle dualità è difficile conoscersi per Essere.
La vita del mondo si basa sugli “oggetti” e sui “desideri” che li rincorrono: se l’uomo non comprende questo gioco vive da vittima, da prigioniero della mente.
Scegliendo il giusto “desiderio” che consegue il giusto “oggetto” si può imboccare la giusta strada verso la Liberazione.
Non tutti gli esseri umani si trovano allo stesso grado di risveglio e non tutti hanno gli stessi desideri da soddisfare.
La società umana versa nello squilibrio e nella disarmonia per il mancato equilibrio che si è venuto a creare nel gioco degli “oggetti” e dei “desideri”: l’essere umano non segue e non si riferisce al Prìncipio della Rettitudine (del Dharma).
La “giusta azione” è la grande assente perché è venuto meno il giusto senso della misura tra “oggetto” e “desiderio”, tra i diritti e i doveri, tra i rappresentanti e i rappresentati.
La Verità dell’Essere è guardata, nella società umana, con occhi da ciechi: totalmente non vista, ignorata.
Il potere ha privilegiato la “filosofia del divenire” e bandito la “Filosofia dell’Essere”.
I mediocri della politica (della politica che non serve più a niente) e i luciferini dell’economia e della finanza astutamente mantengono uno status quo di attesa e di speranza in modo tale da perpetuare i conflitti del mondo e loro restare gli indiscussi protagonisti manovratori della bussola mondiale.

“(…) L’abbiamo già detto precedentemente. La concezione di vita dell’oggi, caratterizzata in modo unilaterale dalla filosofia del divenire, diverge da quella prospettata dalla Filosofia dell’Essere. Non potrebbe non essere così. Ci troviamo a vivere quello che viene definito kali-yuga, l’età oscura, o età del ferro, e si sa che il kali-yuga è in posizione opposta al satya-yuga o età dell’oro. Stando così le cose, potrete rendervi conto del perché la filosofia è degenerata in sofistica mentale e in storia della scienza, la scienza in scientismo tecnico materialistico, la religione in semplice conforto psicologico e l’arte in esibizionismo individuale.
Da ciò potrete rendervi conto, altresì, di come questa sia l’età dei Prìncipi di ogni tendenza.”

“(…) Per la filosofia del divenire non è opinabile solo l’etica, ma anche la libertà perché rappresenta un accidente. Per essa, che non ha valori assoluti e costanti, la libertà può esserci e non esserci perché dipende dal divenire, dal momento politico, dalla necessità storica. È in nome di questa necessità storica che si sono realizzati atti da homo bestia più che da homo sapiens. In nome di un’esigenza-necessità storica si sono giustificati azioni con armi nucleari, camere a gas, torture, eccidi di ogni sorta all’Est e all’Ovest, al Nord e al Sud, senza eccezione. Se parliamo di etica non ci riferiamo al costume, alla consuetudine di indossare un vestito con certe caratteristiche, di salutare in un modo o in un altro, e cose di questo genere. L’etica di cui parliamo è qualcosa di più, non è neanche in riferimento alla singola individualità umana.
Facciamo qualche esempio: secondo voi è etico arrogarsi il diritto, come persona o gruppo, di uccidere a piacimento altre persone? È etico sfruttare l’ignorante o il debole psichico? È etico sfogare il desiderio di potenza di un gruppo su un altro gruppo? È etico che pochi e incapaci governi sui più? È etico considerare gli altri come trastulli per i propri fini? È etico uccidere un innocente e incolpevole per scopi ideologici verso cui poi non ha niente che fare? Che cosa mi rispondete?”.

Raphael
tratto da Quale Democrazia?
Edizioni Asram Vidya

 

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