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25. Il Pensiero (la Coscienza) è Non Locale

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La vita di tutti i giorni non è affatto affidata al “Caso” e non sono casuali gli incontri e gli eventi.
Il PENSIERO è più che mai attivo in ogni tipo di evento; la Sua presenza si trova sempre in ogni circostanza, in modo visibile e invisibile; la mente cosciente e la mente subconscia è PENSIERO in Azione.
Il PENSIERO intesse ogni cosa, ogni fatto, ogni evento e manifesta la sua potente azione sia sulla “Scena” sia nel “retroScena”.
Il PENSIERO è potenza sia Immanente sia Trascendente. Lanciare un’intenzione è portare il PENSIERO in manifestazione: il PENSIERO È in effetti ovunque; È in realtà NON-LOCALE.
Comprendere questo semplice fatto significa risvegliare (o cominciare a farlo) il “Potere del Verbo Creatore” dato, alle Origini, dal CREATORE all’Uomo(l’Essere Luminoso delle Origini).
Il “Caso” non è contemplato nella Legge dell’UNO.

La maggior parte degli uomini ignora di essere una coscienza infinita che sta sperimentando questo mondo come parte di un viaggio di evoluzione. Sperimenta un “esterno” (il “visibile”) che non esiste, creduto reale, e un “interno” (l’”invisibile”) reale, dimenticato. L’”interno” (l’”invisibile”) è ciò che manifesta “cose” ed “esseri”.
L’Uomo si è allontanato, o scollegato, dalla sua identità con la “Realtà Universale” e si comporta come se avesse perso quel “sentire” illimitato delle cose e che non sa chiamare neppure più Amore.
Gli esseri umani vivono all’interno di un mondo di onde e vibrazioni di tutti i tipi che agiscono e interferiscono tra loro influenzando le Aure umane a seconda degli ambienti, dei luoghi, degli eventi, delle esperienze e delle emozioni.
Gli esseri umani di tutti questi legami vibrazionali percepiscono solo una minima banda, quella che riguarda i fenomeni gravitazionali ed elettromagnetici.
L’Umanità attuale è intrappolata nella visione del mondo offerta dalla Fisica classica: un mondo fatto di materia concreta per i cinque sensi; un mondo visibile.
La maggior parte degli uomini è prigioniera delle convinzioni scaturite dalla grossolana visione materialistica del mondo. Tutte le risposte comportamentali e comunicazionali sono condizionate dalle convinzioni emerse da tale visione.
Le convinzioni degli uomini non sono la realtà anche se prevalenti nella cultura dominante.
Il “Principia” (Philosophia Naturalis Principia Mathematica) del 1687 di Isaac Newton è stato illuminante o oscurante per l’Umanità? Ha accelerato o rallentato l’evoluzione umana?
La “Realtà” ha anche un suo lato invisibile e nessuno può affermare che non esiste solo perché è stato trascurato nella visione del mondo ufficiale.
Cieco è l’intelletto e arido il cuore di chi non “vede” e non “sente” che il visibile e l’invisibile sono UNO.

Ogni essere umano è un “Campo Informazionale” in costante interazione con tutti e con tutto.
C’è un “Grande Campo Informazionale” di cui la maggior parte degli uomini ne ignora l’esistenza per tutta la vita. La “Radianza” dell’essere umano, ovvero il “complesso energetico”, o meglio ancora l’Aura umana, può essere concepita anche come un “Campo Informazionale Individuale” sempre connesso al “Grande Campo Informazionale” del mondo terrestre, a sua volta connesso a quello Cosmico Universale.
I tanti “Campi Informazionali Individuali” interagiscono gli uni con gli altri all’insaputa dei soggetti portatori dei “Campi”. Essere consapevoli di detta interazione significherebbe essere “risvegliati” e capaci di usare coscientemente tale naturale tecnologia cosmica. All’interno dell’Aura e dei corpi più sottili di quello fisico grossolano, a svolgere il gran lavoro paziente, per il risveglio degli esseri, sono i Cakras.
L’Uomo nella sua esperienza quotidiana non si rende conto che lo spazio e il tempo non sono condizioni in cui vive ma modi in cui pensa.

Il cervello dell’Uomo è un apparato in grado di mantenere connessioni non-locali tra stazioni cerebrali.
Il cervello dell’Uomo ha “qualcosa” che gli permette un collegamento istantaneo con ogni dove, al di là dello spazio e del tempo; può svolgere un’attività non-locale del tipo inviare/ricevere grazie a un processo del cervello medio.
L’Uomo, anche senza accorgersene, stabilisce una connessione non-locale con i luoghi, gli oggetti e le persone con cui stabilisce una qualche forma di interazione. La connessione non-locale può stabilirsi non solo con un “punto” qualsiasi di questo piano di esistenza (pianeta, stella, galassia, altro) ma anche di un altro piano di esistenza passato, presente e futuro.
La Coscienza e il suo campo d’azione non vanno concepiti entro i confini del corpo fisico ma al contrario, in modo esteso all’infinito, come a “qualcosa” di così elevato difficile da immaginare.
La Coscienza è ovunque perché è non-locale: “risvegliarsi” significa farne l’esperienza.

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