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736. Problema Italia: la Classe Dirigente che non c’è

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La società umana, a livello mondiale, è ammalata. È ammalata a tal punto che sta rischiando di uccidere l’intera civiltà, se ancora così è il caso di chiamarla. La patologia di cui è affetta è molto grave e i sintomi si evidenziano ogni giorno sempre di più. Il segno più evidente lo offre la classe dirigente con la sua decadenza, con la sua incapacità a riconoscersi ammalata, a vedere di un caso clinico sempre più irrimediabile. La classe dirigente mondiale ha continuato a far finta di non vedere, per anni, la successione di crolli dovuti alle sue scelte irresponsabili. La classe dirigente ha ucciso la democrazia: fa finta che sia ancora viva ma si comporta come se non fosse mai esistita.
L’umanità è stata, per moltissimi secoli, sotto una nefasta influenza (il pensiero-corrente del materialismo) che l’ha fatta ammalare, oggi quella malattia non sta più alla crisi, ma si è prossimi a quello che sembra un possibile decesso.
Tutti i Paesi del mondo si trovano toccati dalla malattia, anche se in uno stato di avanzamento diverso gli uni dagli altri.
Oggi bisogna chiedersi che cosa ha prodotto la corruzione a tutti i livelli del sociale, sia in alto sia in basso. Bisogna superare la lamentela che la classe dirigente è corrotta, porsi la domanda del perché e cercare la risposta. Se la risposta si trova universalmente c’è ancora possibilità per un procedimento clinico.
Nel visibile, in basso, si può riscontrare chiaramente il caos sociale che si è scatenato. In quanti vedono che è in atto, invisibilmente, una guerra contro la vera civiltà, un duro scontro tra diverse forze? Chi protegge la vita, per favorire un risveglio spirituale, sta dalla parte di chi vuole resistere alla morte prodotta da chi la vita la nega per favorire una spiritualità rovesciata.
È ora di farsi le domande giuste e trovare le risposte che possano mostrare un sentiero: risposte che mostrano ciò che è (reale), senza illusioni, senza inganni, senza ottimismi o pessimismi.

L’Italia è un Paese che anch’esso sta rischiando molto, non solo di perdere quel poco di democrazia rimasta, ma la sua posizione storica nel mondo: non ha una Classe Dirigente in grado di affrontare i problemi, quelli semplici e quelli complessi, che sappia affrontare la sfida per un futuro certo. Quella che sembra esserci, di “classe dirigente”, è cieca e sorda, negli occhi e negli orecchi, ma soprattutto nell’intelletto senza lungimiranza, senza una capacità progettuale, senza un vero piano di ripresa, senza un cartello di riconoscimento dei propri errori e fallimenti. Cammina a tentoni secondo le spinte egoiche del momento. Una classe dirigente che è l’espressione di un decadimento morale, etico e spirituale non esiste, è un “oscuro nulla” capace di degradare l’intero Paese, da lei guidata come da un cieco. Un popolo guidato da una classe dirigente corrotta è un popolo decaduto, immerso nella più nera oscurità intellettuale e spirituale. Una classe dirigente, che cannibalizza i propri governati e il corpo materiale e morale del proprio Paese, è una comunità di uomini posseduti dal male.
Senza cultura, una classe dirigente, è in balia dell’ignoranza: la classe dirigente attuale è devota all’ignoranza. Far persistere una tale classe dirigente, nelle sue azioni corruttive e distruttive, significa cancellare ogni possibile speranza di ripresa. Prima della catastrofe finale è possibile innescare un processo formativo per una nuova “Classe Dirigente”. In questo Paese disastrato, nonostante tutto, esistono intelletti, giovani e meno giovani, che hanno tutte le caratteristiche per divenire dei veri leader (leader etici) per incarnare una vera leadership, in grado non solo di ridare fiducia al popolo sovrano ma anche di azionare processi di trasformazione sociale, di gerarchizzare priorità indispensabili e fondamentali per alcuni risultati nell’immediato e altri nel lungo termine. Una ripresa, una trasformazione positiva, una elevazione morale ed etica, una nuova dignità morale ed economica, sono ancora possibili: bisogna volerlo veramente. Basta ridare lo spazio giusto a quegli uomini migliori che sono stati lontano dalla putredine delle coscienze corrotte della classe dirigente che con il proprio esempio ha saputo avvelenare le risposte comportamentali e comunicazionali dei cittadini.
Nell’attuale, una vera classe dirigente, è mancante ovunque: nella politica, nel mondo economico-finanziario, nel mondo del Lavoro, nelle rappresentanze sociali, ecc..
Gli intellettuali, buoni ma solitari, che il Paese ha sono prigionieri dell’ignoranza diffusa perché prevale il profitto, il capitale, la finanza: c’è poco spazio per la cultura che fa coscienza. Prevalgono limitati modelli specialistici che privano di una vera visione globale con il quale esprimersi, dove in ogni “punto” gli intellettuali si possano riconoscere creativi in ogni “parte” che costituisce il Tutto sociale.
Hanno diffuso una mania: quella di una Formazione che insegna a comunicare, ma che invece alla fine fa soccombere molti giovani (ignoranti e predatori) che pensano di far carriera, di scalare il potere appena dopo aver imparato qualche tecnica di comunicazione strappando consensi. Non comprendono che non serve solo saper comunicare, ma devi avere un valido “contenuto” da trasmettere. Pensare di risolvere tutto con delle annunciazioni-spot impeccabili è davvero da stupidi. È il contenuto valido che, insieme alla comunicazione efficace, fa il vero leader. Altrimenti è solo un inganno che può durare poco. Un contenuto valido da comunicare si sviluppa solo mediante un’esperienza formativa ineguagliabile a qualsiasi freddo apprendimento teorico, validissimo quanto possa essere. I giovani politici, che non hanno mai veramente lavorato in vita loro, che non conoscono quelle difficoltà in cui viene a trovarsi ogni onesto lavoratore, compresi i sacrifici necessari per colpa di retribuzioni troppo basse, non sanno infatti risolvere il “problema lavoro” per i tantissimi giovani disoccupati, precari, licenziati. Non sanno come creare posti di lavoro. Non sanno come utilizzare la legalità per risolvere il problema, organizzando una concertazione seria e affidabile che parta dagli Articoli della Costituzione, dagli Articoli del Codice Civile, dagli Articoli della Carta europea dei diritti (che tutti i cittadini sono tenuti a rispettare, qualsiasi ruolo sociale abbiano), impegnando e responsabilizzando tutti gli attori del mondo del lavoro (governo, sindacato, ministeri, imprenditori, commercianti, artigiani, industriali, grandi aziende, tutti intorno a un tavolo risolutivo). I sacrifici, già fatti da molti anni dai lavoratori precari, dai disoccupati, da chi il lavoro lo cerca da anni senza trovarlo, è ora che vengano fatti da tutti e in concertazione: i più agiati devono rinunciare a qualcosa, momentaneamente, finché tutto si possa riprendere. È fattibile e può aiutare, se fosse, il sistema Paese, se lo si vuole davvero.
L’attuale classe dirigente disprezza l’opinione dei cittadini: basta vedere l’espressione del referendum sulla Riforma costituzionale (la vittoria clamorosa del NO), un risultato vilipeso, intimato da alcuni immediati segnali, degli attacchi legalizzati, come quello della sentenza di Cassazione (qualche giorno dopo la vittoria del NO) che si è pronunciata a favore del licenziamento per profitto, in contrasto con quanto indicato nel Codice Civile, negli articoli della Costituzione salvata e nella Carta europea dei diritti; e come quello della cancellazione del referendum per l’Articolo 18. Sono messaggi chiari ai cittadini: capiscono o non capiscono così è.
Oggi come oggi i poteri occulti impongono sempre di più la loro “agenda”, ignorando le più strette necessità dei cittadini in grandi difficoltà.
I poteri occulti (un’élite oscura), attraverso le azioni di mani mascherate (individui, gruppi, organizzazioni al servizio dell’élite), costringono, dettano legge su come le cose debbano andare: i governi, la polizia, l’esercito, i servizi segreti, ecc., tutti devono mettersi al servizio di una volontà internazionale che nasconde il proprio volto.
I cittadini vengono tutti i giorni ipnotizzati dai media e convinti a seguire un pensiero-visione dominante, quello voluto dall’élite. La cultura dominante offerta è intessuta di ignoranza trionfante.

La disuguaglianza diffusa dimostra che l’attuale classe dirigente non svolge opera di contrasto alla insidiosa azione occulta dell’élite, anzi favorisce la penetrazione delle forze corruttive e distruttive nei gangli dello Stato. Si tratta di una classe dirigente protesa al proprio profitto egoistico, ignorando i cittadini-contribuenti.
La classe dirigente se non riesce, o non vuole, risolvere il grave problema dei 4 milioni e mezzo di persone che vivono in stato di povertà (in aumento), significa che è una classe dirigente corrotta, degradata, egoista che dovrebbe essere totalmente sostituita. Essa tampona irresponsabilmente con una misera elemosina che offende la dignità e non aiuta nessuno veramente.
Dimostra la corruzione della classe dirigente anche l’inserimento vigliacco in Costituzione, nell’Art. 81, quello che impone il pareggio di bilancio: disonesto chi lo ha inserito senza dibattito; disonesto chi lo ha approvato velocemente; disonesto chi poteva e non lo ha rottamato.

Molti membri attuali (giovani quarantenni), della classe dirigente politica, sono mediocri, ignoranti, immaturi, indossano la maschera della cooperazione democratica, ingannano promettendo più decisione e invece generano condizioni sempre più inadeguate a risolvere i veri problemi, creano ingovernabilità. Diversi, tra questi politici ambiziosi, hanno problemi (mimetizzati astutamente) di “personalità disturbata”, che un bravo e onesto psichiatra non coptato, può facilmente individuare, e ciò non può non fare preoccupare seriamente.
Senza un “percorso formativo” non esiste alcun “capo”, nessun vero “dirigente”: la vera leadership è di colui che ha risvegliato in sé il “leader etico”, in grado di risvegliare, formare altri leader, formare cioè una “Classe Dirigente”.
Chi crede che basti imporsi agli altri per essere leader, strappando consensi con mezzucci ingannevoli, non può che soccombere in breve tempo.

Ad occupare i vertici, di quella che dovrebbe essere la classe dirigente, sono sempre e solo degli immorali mascherati, che nemmeno conoscono il vero significato di “leader etico”. Girovagano, danneggiando ogni cosa ovunque, personaggi inadeguati alle reali necessità del Paese. Vedere degli irresponsabili imporsi con arroganza, senza meriti, qualità e capacità vere fa comprendere la gravità del problema della classe dirigente inesistente.

Un vero leader è capace di parlare in modo semplice e di infondere, quanto ha da dire, in una forma aristocratica, dimostrando vera responsabilità e trasmettendo la finezza delle relazioni. I leader etici costituiscono spontaneamente, senza volerlo, un’aristocrazia, perché si sono realizzati mediante una esperienza formativa.


“(…) Un elevato grado di risveglio e di consapevolezza spirituale corrisponde ad un elevato livello evolutivo, quindi ad un’elevata manifestazione di Energia Cosmica Universale per tramite di quell’individuo che diviene spontaneamente un “centro” di focalizzazione di questa; un magnete di attrazione e raccolta d’altri individui. Questa Forza divina in espressione per tramite di una natura umana, rende l’individuo un naturale “Dirigente; Guida; Maestro” di esseri umani.
L’individuo che intuisce di funzionare, per naturale costituzione, come centro di raccolta di altri individui deve dedicarsi allo sviluppo di tale predisposizione. Possedendo tale predisposizione e tale naturale funzionalità deve sviluppare, con saggezza, le forze psichiche centrifughe e centripete di irradiazione e di attrazione, e costruire, spiritualmente, tra sé e gli altri, tra gli altri e sé e tra gli altri tra loro, canalizzazionispirituali, per realizzare un’unitaria sincronizzazione-pulsazione tra i complessi umani diretti. A un tale individuo va assegnato il compito di dirigere altri uomini: essere, quindi,  un “Dirigente”.
Purtroppo nella Classe Dirigente della società umana mondiale, a esercitare tale compito, vediamo una pantomima del dirigente di cui si è fatto cenno: seminatore di disastri a vari livelli.
Un vero Dirigente è sollecitatore e accordatore di oscillazioni cellulari: deve saper ritrovare la forma più alta di sé per farla ritrovare ai suoi collaboratori.
Un Dirigente autentico è un liberatore di sé e degli altri. Egli comprende intimamente che il suo dirigere non è solo un ruolo-funzione ma qualcosa che va oltre i complessi che dirige. Egli determina, attraverso elevati pensieri, equilibrate parole e sagge azioni-comportamenti, un’atmosfera elevata dove i singoli o i gruppi, dei complessi che dirige, possono manifestare o sviluppare i loro creativi fuochi interiori.
Trovare un dirigente di tale statura, in questa epoca di oscurità, è cosa rara.
Il mondo ha bisogno di avviare una riforma profonda della società umana per gettare le fondamenta per l’era di una Nuova Umanità. Occorre promuovere una Visione Spirituale dell’Esistenza e far intravedere la necessità di retti, equi e armoniosi rapporti umani. Questa Visione dovrebbe soppiantare l’alienazione e la frammentazione dell’Esistenza imposta dal Vecchio Ordine e restituire un “Modello di Realtà” nel quale l’Universo stesso manifesti un tipo di Coscienza, di cui quella umana è espressione. Si tratta di una Visione che illuminerebbe la comprensione della Vita di tutti i giorni: relazioni con Noi stessi, con gli Altri, con il Mondo, con il Tutto (…)”.

(…) Tutte le strutture basate sui modelli del Vecchio Ordine saltano, esplodono, implodono.
Le idee della Nuova Coscienza devono diffondersi sui fili della “Direzione del mondo”.
Necessitano Dirigenti della Nuova Era, Dirigenti della Nuova Coscienza: individui che abbiano già conseguito qualche “area di Risveglio” nelle loro coscienze e sentano in loro, superato, la concezione materialistico-meccanicistica; abortito il germe della competitività aggressiva o subdola; sviluppata una Visione Cosmica invece che planetaria; un’attenzione dedicata ai Valori Transpersonali; un incoraggiante sforzo per il superamento di concezioni parziali e dogmatiche riguardo alla Spiritualità e un’apertura alla ricerca del “Maestro Interiore” (la Coscienza). (…)”

(…) Questa improrogabile necessità che avanza vuole un esercito di Nuovi Cavalieri: i Dirigenti della Nuova Era.
Necessitano coraggiosi Dirigenti della Nuova Era, le cui percezioni siano aperte alla Trasformazione possibile, che cerchino di conquistare, per la maggioranza, la quarta e la quinta dimensione, non ignorando la consapevolezza della Trascendenza. Dirigenti in grado di promuovere una Visione Unitaria che tiene conto dei profondi bisogni dell’animo umano che si devono conciliare, armoniosamente, con i bisogni concreti di una società ormai disastrata materialmente, eticamente, moralmente e spiritualmente.
L’umanità ha bisogno come guida, alla direzione del mondo, di una Nuova Razza di Dirigenti, dei Cavalieri Spirituali con caratteristiche che nulla hanno a che fare con quelle del Vecchio Ordine che muore.
Una Nuova Razza di Dirigenti che sia l’anello di congiunzione, e rappresenti l’avvento dell’Uomo prossimo futuro, con una nuova e diversa umanità che ha deciso di manifestarsi con nuove regole e nuove modalità. Dirigenti che non siano mossi da motivazioni egoistiche vecchia maniera ma incarnino, in un unico centro coscienziale ”Creatività, Potere e Amore”, realizzati da una Retta Azione (…)”.

(…) Su questo Pianeta sono presenti due grandi potenziali: di “Creazione” e di “Distruzione”. Bisogna far prevalere tutte le forze creative per ottenere una svolta fondamentale (…)”.

Rosario Castello
I Dirigenti nel mondo, per una Nuova Era
tratto da Articolo Risvegli 2


“La nuova visione del mondo non può che essere quella di un’unificazione di tutte le genti nella corresponsabilità, mantenendo diversità e valorizzando culture, ricchezze queste di tutta l’umanità nella sua totalità, senza eccezioni e senza esclusioni”.

“Si tratta di passare da una concezione della vita come dominio, profitto e consumo, a una visione della cooperazione, dove per tutti ci sia benessere da condividere e umanità da sviluppare”.

Gaetano Mollo
Professore ordinario di Filosofia dell’educazione e Pedagogia generale
da Il leader Etico (Morlacchi Editore)

 

INFORMAZIONE:

Biennale Democrazia

Quinta Edizione dell’Evento – Presidente Gustavo Zagrebelsky

Torino: 29 marzo – 2 aprile 2017

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