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893. Sulla “possessione” e la “realtà spirituale”

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La Possessione che cos’è?
Il fenomeno, antico quanto il mondo, al di là se autentico o falso nei vari casi, dà adito a molti imbroglioni dell’assoluto di approfittarne (siano persone qualunque, preti, monaci, psichiatri, esorcisti autoreferenziatisi, magi dell’occulto, ecc.). La confusione è tanta e così viene sfruttata facilmente da personaggi senza scrupoli. Alcuni praticano esorcismi in buona fede, credendo di aver capito il fenomeno in tutto il suo immenso tessuto misterico, finché un giorno si trovano, per davvero, di fronte a un caso autentico, con tutti i pericoli che comporta. Lo stesso vale per certi medici increduli che hanno sempre curato le eventuali manifestazioni incontrate come sintomi di una patologia psichiatrica. Spesso capita che sia religiosi, sia medici o praticanti dell’occulto non conoscano né il vero funzionamento della mente né la realtà spirituale alla quale ogni essere umano appartiene per forza di cose, al di là dei vari credo intellettuali eruditi o ignoranti superstiziosi.

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Su internet si trova scritto:
La possessione è una condizione psicofisica in cui una persona viene considerata abitata da un essere soprannaturale (demone, dio, antenato, ecc.). La persona in questione viene definita indiavolata, indemoniata o posseduta”.

Su http://www.treccani.it/enciclopedia/possessione/:
possessione Fenomeni abnormi dell’esperienza e del comportamento, dovuti a presunti influssi esercitati sul corpo umano da forze soprannaturali. L’idea che il corpo di determinati individui possa essere in certi momenti invaso da forze estranee (spiriti di antenati, figure divine o semidivine, eroi, demoni, animali o non meglio definiti poteri sovrumani) che giungono a dominarlo, quasi sopprimendone momentaneamente la personalità, è universalmente diffusa. I sintomi corporei e psichici indotti dalla p., quali appaiono nei diversi contesti etnografici, sono stati spesso catalogati sotto il profilo psicopatologico o psicologico (isteria, schizofrenia, suggestione).
Il fenomeno della p. è legato alla credenza nella capacità di entità quali dei, spiriti, geni o antenati di entrare nel corpo di un essere umano. Tale ‘invasione’ avviene sovente in occasione di una specifica cerimonia cui partecipano i seguaci del culto e rende il posseduto un mediatore tra il mondo divino e quello umano. Egli si trasforma nell’entità che lo ‘cavalca’ (spesso il medium è considerato la ‘cavalcatura’ del dio), ne ha le movenze (talvolta danzate), il genere, il carattere (talora aggressivo, o dolce, o seducente ecc.), la voce (che avanza richieste, impartisce ordini, profetizza ecc.). La condizione nella quale si trova il posseduto è definita come ‘trance’ o ‘stato alterato di coscienza’ e ha termine quando l’entità si allontana; a questo punto il posseduto torna in e non ricorda nulla di quanto accaduto. Benché questo sia lo schema generale del fenomeno, esistono beninteso numerose varianti. Per quanto riguarda le culture africane e afroamericane, per es., nei contesti monoteistici a vocazione universalistica (cristianesimo, islam) la p. assume un carattere marginale, circoscritto e chiuso, mentre in altri essa può rappresentare il fulcro delle attività cultuali.
La p. è stata spesso analizzata nei termini di una forma espressiva che permette a settori caratterizzati da esclusione sociale (donne, individui marginali) di imporsi all’attenzione del gruppo secondo modalità culturalmente accettabili. Tale chiave interpretativa è stata applicata anche al tarantismo pugliese, un fenomeno atipico di p. noto soprattutto attraverso i lavori dell’etnologo E. de Martino. Occorre però sottolineare che i fenomeni di p. possono avere funzioni assai diverse, costituendo talvolta il sistema culturale dei gruppi dominanti. Tra le forme più studiate di p. vanno annoverate il candomblé e la macumba brasiliani, il vudu haitiano, la santería cubana, il bori degli Hausa (Nigeria), lo zar etiopico e somalo, lo ndoep wolof/”>wolof (Senegal), il jiné-don del Mali.
Nella storia del cristianesimo, con espressioni quali p. demoniaca o diabolica si indica l'invasione del corpo umano da parte del demonio così da comandarne gli atti. Con p. medianica, s’intende l’“incarnazione” di un’entità incorporea, per lo più una personalità defunta, nel corpo di un medium, durante una seduta medianica. In etnologia, culti di p. sono le pratiche rituali caratteristiche delle cosiddette religioni estatiche (sciamanesimo, vodù, zar), che mediante la ripetizione ossessiva di passi di danza (più raramente con ingestione di erbe o bevande) inducono al parossismo, ritenuto segno dell'ingresso di uno spirito nel corpo del fedele che lo invoca per propiziarsene la protezione e, più spesso, la liberazione dal male o la guarigione.

Su http://www.treccani.it/enciclopedia/esorcismo/
esorcismo Scongiuro mediante il quale, con parole (formule), azioni (gesti) e oggetti, la persona investita di un potere sacrale, in forza di questo o dell’invocazione di un essere soprannaturale, scaccia una potenza avversa e malefica. È frequente soprattutto nei casi in cui si ritiene di avere innanzi fenomeni di possessione demoniaca. Ha importanza, oltre che presso i popoli di interesse etnologico, anche nelle religioni di alcuni popoli di cultura più avanzata.
Nella Chiesa cattolica il rito di e. constava, fin dalle origini, di due elementi: una preghiera a Cristo perché venisse in aiuto di colui che è posseduto dallo spirito maligno; un’apostrofe di comando (o scongiuro), espressa in termini o gesti minacciosi rivolti contro il demonio nel nome di Gesù, perché lasciasse il possesso di quella creatura di Dio. A ogni fedele nei primissimi tempi della Chiesa si riconosceva il potere di cacciare i demoni.
Attualmente la funzione di esorcista può essere affidata dal vescovo a un sacerdote se, per particolari motivi ed esigenze, una conferenza episcopale ritiene utile chiedere alla santa Sede di istituirlo nella propria regione. Il nuovo rito degli e., pubblicato dalla Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti nel 1999 (emendato nel 2004), contiene, oltre al rito dell’e. propriamente detto da esercitarsi su una persona ossessa, anche le preghiere da recitarsi pubblicamente da un sacerdote, con il permesso del Vescovo, quando si giudica che c’è un influsso di Satana su luoghi, oggetti o persone, e una raccolta di preghiere da recitarsi privatamente da parte dei fedeli.

Su http://www.treccani.it/enciclopedia/indemoniato/
indemoniato Nel linguaggio religioso, persona posseduta da uno spirito maligno, che entra in essa e ne determina le parole e gli atti. Di i. si parla spesso nel Nuovo Testamento, dove l’intervento del demonio è in relazione al tentativo di ostacolare la missione di Cristo e l’avvento del Regno di Dio. La credenza nel potere malefico del diavolo è rimasta viva nel cristianesimo antico e medievale e la Chiesa istituì una classe di ministri superiori con l’ufficio di cacciare gli spiriti (esorcisti). Anche i processi contro le streghe, numerosissimi soprattutto durante il Rinascimento, si collegano alla credenza nella possessione di una donna da parte del demonio.

Su http://www.treccani.it/enciclopedia/medium/
medium Persona che si pretende dotata di speciali facoltà, grazie alle quali sarebbe in grado di provocare, in particolari condizioni (trance), fenomeni ‘non normali’ (detti medianici: levitazione, telecinesi ecc.), in contrasto con le leggi fisiche. Secondo i cultori dello spiritismo, il m. agirebbe come intermediario tra il mondo terreno e una qualche entità soprannaturale.

Su http://www.treccani.it/enciclopedia/spiritismo/
spiritismo Dottrina che sulla base del riconoscimento dell’esistenza di Dio e dell’immortalità dell’anima afferma la possibilità di contatti tra gli spiriti dell’aldilà e i vivi, e attribuisce all’intervento di spiriti di defunti molti fenomeni parapsichici e medianici. La dottrina fu formulata intorno al 1860 dal francese Allan Kardec (pseudonimo di Hippolyte Rivail, Lione 1804 – Parigi 1869). Nato negli Stati Uniti il movimento spiritistico si è esteso nei decenni successivi in Inghilterra e di qui in gran parte del continente europeo, poi nell’America Meridionale (Argentina e Brasile). È stato ripetutamente condannato dalla Chiesa cattolica sia per le pratiche, sia per le premesse dottrinali. L’indagine scientifica dei fenomeni connessi con lo s. è uno degli oggetti di ricerca della parapsicologia.

Lo Spiritismo definito nel “Primo Congresso Spiritistico” degli Stati Uniti:
È la scienza, la filosofia e la religione della continuità della vita, fondata sul fatto accertato della comunicazione, per mezzo della medianità, con coloro che vivono nel mondo degli spiriti”.

Su “Glossario Sanscrito” a cura del Gruppo Kevala, Asram Vidya Edizioni
Asura (m): non solare, “non luminoso”, oscuro; geni di ordine inferiore, spiriti delle tenebre assimilati alla disarmonia; dèmoni. Si oppongono ai deva e ai sura, esseri luminosi.

Manifestazione Universale: Sostanza primordiale indifferenziata (di materia mentale-causale, sottile e grossolana), quindi la “Sostanza Universale” che possiede in sé il potere-capacità, per induzione (che viene data dal Purusa, il Polo-Principio positivo), di generare le forme-entità. Stiamo parlando di un Principio-Polo essenziale negativo (la prakrti) le cui attività vengono provocate dal purusa (“uomo cosmico” o “monade”; l’Essere, lo Spirito, l’atman, il paramatman, il Brahman) per l’appunto, che manifesta il mondo. È il primo Principio della Realtà che viene considerata nei venticinque principi (categorie) del darsana Samkhya di Kapila o nei ventisei del darsana Yoga o dei trentasei principi dello Sivaismo. La prakrti pur essendo una contiene una triplicità virtuale, cioè i tre guna-qualità costitutivi (sattva-equilibrio; rajas-attività; tamas-passività) delle molteplici determinazioni. Il tamas corrisponde al piano grossolano; il rajas al piano sottile; il sattva al piano causale. Cosa significa tutto ciò? Significa che tutte le forme, fisiche grossolane, sottili e mentali-causali (pianeti, sistemi solari, galassie e atomi, protoni, elettroni e le semplici particelle elementari ma anche tutte le realtà che appartengono a quella che viene ancora chiamata dalla scienza “Materia ed energia oscura”; anche i loka-mondi, del piano sottile e del piano causale, invisibili agli occhi mortali; ma anche tutte le forme-corpi che gli “esseri spirituali” prendono incarnandosi nei vari piani) derivano dalla prakrti. Quella che viene chiamata “Natura” (costituita dagli elementi-bhuta: bhumi-terra; ap-acqua; tejas-fuoco; vayu-aria; akasa-etere-spazio; manas-mente; buddhi-intelligenza e ahamkara-senso dell’io) deriva dalla prakrti. Vi sono elementi-bhuta sottili (suksmabhuta) appartenenti al piano sottile della manifestazione ed elementi-bhuta grossolani (sthulabhuta) appartenenti al piano grossolano fisico-denso, costituenti i corpi fisici.

Posizione coscienziale: è la storia personale di un singolo “spirito-anima”, passato per l’Idea dell’Uomo e l’incarnazione nella materia, il “punto” che egli ha raggiunto, è la “qualità” della sua evoluzione (tratta dalle esperienze fatte e dalla coscienza-consapevolezza-conoscenza acquisita). È, quindi, il livello della sua conoscenza del Reale. Posizione che non va paragonata a quella degli altri spiriti-anime.

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Grazie alla fuorviante corrente culturale della new age (con spiritismo, channeling e sciamanesimi vari) e alla diffusione di un esoterismo deviato e ignorante abbiamo, oggi, una situazione molto confusa sulla spiritualità, sulla religione, sull’esoterismo, sulla magia, sullo sciamanesimo, sul satanismo e sulla possessione, per l’appunto. Tutto ciò grazie alla Chiesa Cattolica ma anche a tutte le altre religioni.
Non è un tema facile ma si può illuminare con più corrette informazioni, diffidando però dei vari esperti che si trovano in tutti gli angoli dell’“Informazione”, sapientoni della letteratura (magari conoscenza acquisita dai numerosi film, sfornati in tema, farciti di troppa ignoranza e superstizione popolare) ma completamente digiuni di vera esperienza pratica vissuta.
Si può iniziare con un percorso di letture, certamente, ma senza prestarvi troppo affidamento: la maggior parte degli autori che ne scrivono non hanno avuto, il più delle volte, un’esperienza pratica diretta ma raccontata da chi dice di aver vissuto o assistito il fenomeno.

Quella di trattare gli spiriti non è una scienza esatta ma più un’arte che si acquisisce solo con una lunga esperienza o trasmessa mediante una forma di iniziazione. Resta, comunque, una pratica pericolosa con la quale stare sempre molto attenti. Coloro che sottomettono gli spiriti al proprio volere li catturano per mezzo di rituali o di potenti mantra che effettuano il cosiddetto “inchiodamento dello spirito”, in un certo luogo per fargli svolgere compiti specifici.

Necessita acquisire, quantomeno intellettualmente, una chiara visione della realtà di questo mondo, dello scopo di esso e dello scopo dell’essere umano, della conoscenza dei suoi veicoli-corpi di espressione e della conoscenza del funzionamento della mente.

La nascita in questo mondo ha uno scopo?
Ogni essere umano deve riconoscersi per quello che è veramente: un essere spirituale che sta facendo un’esperienza umana (gli “Esseri Luminosi delle Origini”, provenienti dalla Sfera dell’Alto, la originaria Creazione spirituale). Deve realizzare di non essere né il corpo fisico grossolano né la mente ma Infinità, Eternità e Immortalità, lo spirito-anima eterno, l’atman-brahman.
Gli esseri umani viventi incarnati sono, per lo più, inconsapevoli di essere, in realtà, degli spiriti-anime ed è per questo che sono in pochi ad avere la vocazione per le cose dello spirito. Prevale il materialismo, l’ateismo, la religiosità ipocrita e una spiritualità dalle concezioni materialistiche. Un essere umano vivente incarnato dovrebbe sempre ricordare, mai dimenticare di essere, in realtà, un “essere spirituale” (spirito-anima) con un particolare “programma sacro” da realizzare, disceso appositamente nel mondo del divenire della materia.

La manifestazione universale, costituita dal piano causale, dal piano sottile e dal piano fisico grossolano, è dove si incarnano gli esseri spirituali incorporei. L’incarnazione corrisponde ad una “caduta”, da uno stato spirituale superiore ad uno inferiore (da uno stato di completa consapevolezza ad uno stato di assonnamento della coscienza), per i più dovuto ad un pesante karman accumulato. L’incarnazione avviene in uno dei tre piani secondo le motivazioni del karman e la profilazione di spirito assunta.
Un gran numero di spiriti entrano nel “ciclo evolutivo delle trasmigrazioni” per l’incatenamento (sempre dovuto al karman) al samsara (la catena di nascita-vita-morte-rinascita). Un altro gran numero sopravvive nei vari strati del piano sottile. Un numero minore, per motivi diversi, nel piano causale. Infiniti sono quelli del Regno spirituale, della Sfera dell’Alto.
Guardando le cose dal punto di vista umano terrestre è come se gli esseri umani fossero immersi in un immenso mare invisibile, dove vagano, al posto dei pesci, una miriade di spiriti-anime di ogni specie. Gli esseri umani, per la maggior parte, non sono consci né del mare invisibile (piano sottile) né dei vari spiriti-anime incorporei che vagano e si attenzionano, più spesso di quanto si possa immaginare, a questo o a quell’altro essere umano, per i motivi più diversi (per base karmica). Sono pochi gli esseri umani che, occasionalmente, percepiscono gli spiriti-anime come “vedere” o come “sentire”. Pochissimi, per posizione coscienziale evoluta, quelli che “vedono” e/o “sentono” normalmente le cose, gli abitanti, i fenomeni e gli eventi del piano sottile.

Esistono, quindi, piani di esistenza che l’uomo comune (colui che è assonnato nella coscienza) non sospetta nemmeno. In questi piani abitano esseri incorporei, eterei, consapevoli degli esseri umani ordinari ma questi non sospettano la loro esistenza o al massimo li considerano fantasie delle leggende popolari.

L’essere spirituale incorporeo che si incarna, definito jivatman, è lo spirito-anima individuale intrappolato in una forma fisica, soggetto a tutte le limitazioni dell’esistenza materiale (il cervello non può ricordare nulla delle vite precedenti). Il jivatman incarnato ha a disposizione tre veicoli-corpi, dal più elevato e sottile al più denso: il corpo causale (karanasarira), quello dove si sono accumulati tutti i karman che devono trovare, a tempo debito, espressione sul piano fisico grossolano; il corpo sottile (lingasarira o corpo astrale), di cui il costituente fondamentale è la mente (antahkarana) con le sue quattro funzioni (buddhi-intelletto illuminato; citta-subconscio, ahamkara-ego, manas-mente empirica), dove i karman vengono proiettati dal corpo causale; il corpo fisico grossolano (sthulasarira) con cui sperimenta la vita materiale delle azioni e dove finiscono i vari karman per trovare espressione.

Un disincarnato, che è incatenato dai karman (immagazzinati nel corpo causale) alla catena del samsara, è sottoposto alla rinascita perché ha bisogno di un corpo fisico grossolano per far esprimere a dovere i karman e liberarsene (sperimentando, se ci riesce, la Liberazione, cioè la moksa).
La nascita e la morte avvengono finché esisterà il corpo causale, finché il jivatman non si sarà liberato del corpo causale mediante il corretto uso della mente-antahkarana e la sua cessazione (la cancellazione dell’ego-ahamkara). Spariti i tre veicoli-corpi l’atman-brahman si ritrova nella Realtà trascendentale, nello stato primevo e originario degli “Esseri Luminosi delle Origini”, e non ci saranno più né nascite né morti.

Un essere etereo disincarnato, che risiede in un loka-mondo del piano sottile, proveniente dall’esperienza umana, dovuta alla catena karmica a cui è legato, esercita un tipo di influenza spirituale secondo il grado dell’avanzamento spirituale raggiunto.

Per la maggior parte degli esseri umani (che sono in realtà esseri spirituali incarnati, decaduti, intrappolati nel ciclo karmico dell’esperienza terrestre) la percezione degli esseri incorporei, nel piano sottile, è aliena. Alcuni degli esseri incorporei, che vivono nei vari loka del piano sottile, non si incarnano mai come esseri umani, ma anche la loro condizione va considerata come un’incarnazione-caduta (per motivi di karman) solo che questa è avvenuta nel piano sottile con una forma sottile. Non è diversa neanche la condizione di quegli spiriti-anima costretti ad una particolare forma sottile nel piano sottile e che vengono definiti asura-demoni: a differenza degli altri spiriti-anima, manifestano un alto grado di intelligenza, di volontà, di conoscenza e di capacità di influenzare potentemente sia altri spiriti sia gli esseri umani (questi mantengono il ricordo della propria provenienza dalla Sfera dell’Alto ma anche le motivazione della “caduta”).

Il tema della “possessione” richiama, volente o nolente, la questione del Male. La possessione è una violenza esercitata, il più delle volte, contro la volontà dello sventurato che la subisce.

Il Male non è un principio metafisico ma semplicemente la conseguenza di un esercizio distorto della libertà, un abuso che estromette l’amore nelle scelte, nelle decisioni, nelle azioni. L’amore è il Bene indiscusso emanato da Dio, l’assenza dell’amore, per le conseguenze che provoca, è il Male.
La “possessione” prodotta dagli spiriti-anima, essendo questa una violenza esercitata che porta sofferenza, presuppone che questi spiriti-anima abbiano coltivato, nella propria struttura spirituale, i semi del male e resi manifesti con la pratica deliberata della “possessione”.

Esiste, quindi, una “Legge” che guida e controlla i mondi?
Esiste e si tratta di un’unica “Legge Universale”, in cui è assente il concetto di dualismo: è una “Legge” che non rappresenta ma è l’esatto corrispettivo di una “Realtà Immutabile sempre esistente”. Una “Legge” dell’Equilibrio e dell’Armonia (il Dharma universale); una “Legge” che è sostanza stessa di ogni spirito-anima (“Essere Luminoso delle Origini”) e che può essere guida a sé stesso nel cammino avventuroso dell’incarnazione nella manifestazione cosmica.
La conquista, che avviene mediante una gamma di livelli e gradi di coscienza sempre più elevati ed ampi, è quella di ridurre sempre di più l’ombra che separa lo spirito-anima individuale dall’Assoluto. In questa conquista si rivela tutto il potenziale della natura e dei poteri dello spirito-anima. Ogni spirito-anima ha attributi eterni e sostanza infinita.
Ogni essere spirituale (spirito-anima) anche se incarnato (o reincarnato per moltissime volte) ha già in sé, allo stato potenziale, tutta la conoscenza possibile che, dopo l’assonnamento della coscienza dovuto alla nascita, con il graduale ampliamento della coscienza, mediante le esperienze di vita, deve risvegliare in qualità di “Idee Universali” da comparare nella realtà esteriore. Per ogni spirito-anima potrà variare la lunghezza-tempo di tale processo, richiedendo un molteplice ritorno sulla terra.

Tutti gli esseri incorporei emanati da Dio, sin dal principio (gli “Esseri Luminosi delle Origini”), in qualità di esseri spirituali nel Regno spirituale, vivono tutti a parità di condizione e di possibilità detenendo il Libero Arbitrio. Sono state le scelte e le azioni commesse, nella Sfera dell’Alto, che hanno cominciato a differenziare gli spiriti-anima tra loro e a categorizzarli e ad avviare la concezione del bene e del male e l’esigenza di una scelta tra le due concezioni.
La libertà di scelta della strada da percorrere, dell’una o dell’altra concezione, categorizza i metodi utilizzati: si tratta di aver creato una separazione spirituale (“scissione”, “caduta”) dalla comprensione-consapevolezza inequivocabile della Legge che non prevede l’esistenza dell’alternanza fra bene e male. È stato commesso un “Errore” (la disubbidienza, in età preumana), nella Sfera dell’Alto, da un certo numero di spiriti-anime, che si è perpetuato all’infinito, trasformandosi in un illusorio principio del male, provocando la necessità dell’inserimento di un’ulteriore Legge universale di adattamento e possibilità di rettifica dell’“Errore” (la Legge del Karman e la procedura della rinascita per consentire un riscatto dell’“Errore”). Si è instaurata così una Legge (si potrebbe dire spontaneamente, per l’amore infinito di Dio) per una “Via della Conoscenza” che offre la comprensione della non necessità dell’esistenza del bene e del male e la lotta fra loro. La “Via della Conoscenza”, supportata dall’amore, si conquista componendo, con la maturità (emancipazione, evoluzione) delle varie incarnazioni, un giusto mosaico delle varie esperienze e delle varie conoscenze acquisite. Le conseguenze dell’“Errore” si sono riportate nei “cicli” della successiva storia del mondo (la specie umana, quando gli spiriti-anime – le scintille divine primordiali – sono caduti nella materia –) e dello sviluppo della civiltà. L’“Errore”, l’originaria scelta fatta che ha causato la “caduta”, ha provocato una catena infinita di “errori” consequenziali come quello di essersi appropriati del metodo della “possessione”, fisica e mentale degli esseri umani.

Nella discesa-incarnazione-caduta-nascita, l’impatto con l’illusione materiale fa addormentare la coscienza di quasi tutti gli spiriti-anime. È così che il contatto con le forze della Sfera del Basso incatenano l’anima, la rendono muta e schiava, rendendo necessario un processo di risveglio per far prendere coscienza di sé allo spirito-anima incarnato.
Incarnarsi significa rivestirsi di “umanità”, far convivere due realtà, quella dello spirito-anima, che subisce il sonno della coscienza, e quella dell’uomo nella materia, limitato e condizionato agli elementi genetici, ai cinque sensi, ai condizionamenti psico-ambientali, ai legami affettivi, ai rapporti di lavoro, ai rapporti sociali, alle più varie attività, ad una vita alquanto complessa.
L’incarnazione offre, quindi, allo spirito-anima molteplici possibilità di liberarsi dal sonno della coscienza sperimentando il sensibile attraverso i tanti modi di reagire, di comportarsi, di comunicare. Lo spirito-anima non ha limiti nella sua natura originaria ma vive quelli della materia in cui è incarnato, e il suo attuale cervello-materia non può aiutarlo senza un avvenuto processo di risveglio. Tutta la memoria delle vite passate, infatti, risiede nella sua mente inconscia (corpo causale) e viene filtrata e riconsegnata secondo i gradi di risveglio raggiunti. Quanto emerge dall’inconscio e reso disponibile al cervello serve per dargli “qualificazione” come essere spirituale lungo il sentiero dell’evoluzione. Il cervello ricorderà secondo il livello e il grado di risveglio che gli dà l’attuale posizione coscienziale.

Quella della “possessione” dei corpi umani è stata una ricerca ostinata, per molto tempo, da parte di una categoria di spiriti-anime elevati (elevati nel senso che hanno mantenuto la consapevolezza delle origini nonostante la “caduta” e anche molto potere di influenza spirituale) che hanno formato, nei piani sottili (nelle vie immateriali dell’esistenza), la cosiddetta “Loggia Nera” (la Fratellanza Nera, il Dipartimento dei Maestri del Lato Oscuro, la Contro-iniziazione) dei Maestri oscuri dalla luce imperfetta o corrotta.
L’ostinazione li portò a riuscire a trafugare la “tecnica della possessione”, legata questa al “segreto dell’immortalità” (la possibilità che permette ad un spirito-anima, in qualità di “Essere Luminoso delle Origini”, completamente consapevole e mai caduto nell’“Errore”, di essere incarnato nella materia e, all’occorrenza, poter passare da un corpo logoro in uno nuovo) conquistata dai Maestri della “Loggia Bianca” (la Fratellanza Bianca, il Dipartimento dei Maestri del Lato illuminato, la Tradizione Primordiale), incarnati, questi, nell’umanità terrestre prima della scomparsa della Lemuria (per aiutare gli uomini ad intraprendere la “Via della Conoscenza” per uscire dal letale sonno della coscienza, risvegliarsi e potersi liberare).

I Maestri oscuri, incarnatisi anch’essi per ostacolare il risveglio spirituale della coscienza degli uomini, si impossessarono della tecnica pervertendone gli scopi e le modalità, trasformandola in crudele violenza, non per fare del bene ma per dare corpo al male. Diffusero la conoscenza distorta agli spiriti inferiori per favorire il caos ed essi esserne i signori.

I temi della “possessione” e della “morte” hanno da sempre posto l’uomo su posizioni di debolezza psicologica e di paura bloccandolo. Discorso che vale per la maggioranza, condizionata nella vita terrena da tali paure, ma riposte comodamente nell’inconscio e trovando supporto nel materialismo, nel consumismo e nell’egoismo, per l’illusione di una tangibile sicurezza. Con la dolce irruzione della cultura new age, un’opera di manipolazione contro-iniziatica, sono stati introdotti, nella mente dell’uomo comune, elementi di spiritualità illusoria (in realtà una forma subdola di materialismo) che fanno pensare ad un “Aldilà” e a un “Regno spirituale” del tutto umanizzati.
Quando si parla di “Legge Universale” non ci si riferisce ad una serie di articoli, incisi da qualche parte, da rispettare. Si tratta di “Qualcosa” che è intrinseco nella coscienza dello spirito-anima, se questa è rimasta desta o che si è risvegliata dal sonno della coscienza (quell’oblio dovuto alla “caduta”), si tratta di un sentire profondo che fa sapere spontaneamente cosa è giusto e cosa sbagliato. Questo profondo abissale dello spirito-anima non viene mai riportato correttamente, giustamente, dalla “corte” (della giustizia) degli uomini sulla terra: amore, pace, giustizia, rettitudine, non-violenza, verità, bene, male, ecc.. Riescono ad ottenere, a proiettare sempre il contrario di questi valori.

Ogni spirito-anima, nella Sfera dell’Alto (il Regno spirituale), è un “punto cosciente” del Tutto. Quando un “ricercatore della verità”, ad esempio, raggiunge un buon livello spirituale (per essere nuovamente quel “punto cosciente” nella Sfera dell’Alto) diventa un “punto” d’interesse particolare per orde di esseri eterei (spiriti-anime incorporei) intenzionati a tentarlo, farlo “cadere” sul sentiero spirituale intrapreso. Cercheranno di influenzarlo con il bombardamento di pensieri ossessivi inviati alla sua mente subconscia (citta), pensieri-forma di fama, di possibile ricchezza, di appassionata competizione, di irrefrenabile brama sessuale (trasgressiva), di vendetta, di paura. Lo scopo è di agganciarlo al primo tentennamento e cercare di metterlo “sotto influenza” spirituale negativa. Se la disciplina, effettuata sia sul corpo sia sulla mente, è stata all’altezza dello scopo spirituale intrapreso è sufficiente non ascoltare, non dare retta a quei soffi-pensieri improvvisi che irrompono nella mente nei momenti meno indicati, senza mai dimenticare di non essere né il corpo né la mente ma l’atman-brahman e di non aver bisogno di nulla di mondano e di non avere nulla da temere. La maggior parte di questi spiriti vaganti lasciano ben presto la presa per passare ad altri soggetti, essendo di natura irrequieta come gli esseri umani. Quando invece si tratta di spiriti asura-demoni (al servizio della contro-iniziazione), che hanno intravisto la potenziale luce emergente, difficilmente mollano la presa (a meno che non intervenga qualche essere elevato protettore del bersagliato) facendo di tutto per creare la situazione desiderata, agendo sulla sua mente e sulle menti di coloro che gli stanno intorno, per costringere gli eventi nella direzione voluta.

La penetrazione della velenosa influenza passa dal piano sottile, cioè dal corpo astrale, mediante la mente che ospita il jivatman (lo spirito-anima) estromettendolo e confinandolo in una zona periferica (rendendolo impotente osservatore di quanto accade e sofferente), così da prendere il pieno controllo del corpo (in realtà del “sistema Mente-Corpo”).
La possessione può essere occasionale e momentanea oppure cronica. Quella momentanea è seguita dal rientro del jivatman nella zona di controllo e di espressione ma comincerà a manifestare i segni di un disturbo della personalità. Quella cronica è destinata al consumo vitale della vittima, spesso alla malattia e perfino alla morte inevitabile, dopo un calvario di sofferenze. A meno che non si tratti di un medium, ben strutturato sottilmente per essere al servizio della contro-iniziazione.

L’uomo comune, non risvegliato spiritualmente, non ha alcuna sottigliezza di percezione e non può, quindi, “vedere-sentire” questi esseri incorporei, se non in rare occasioni e condizioni, mentre questi “vedono-sentono” benissimo gli esseri umani. I cani e i gatti, invece, percepiscono (“vedono-sentono”) gli spiriti-anime, alcune forme-pensiero (che però loro non distinguono dalla realtà degli spiriti), la presenza di una magia malevole e anche la presenza e l’apertura di un “portale dimensionale” (che li terrorizza): per questo gli operatori dell’occulto, veri e/o imbroglioni, si circondano di cani, gatti e vari tipi di uccelli.
L’irrompere di uno spirito nell’atmosfera di una persona, in prossimità della sua “aura”, provoca sempre degli effetti sottili (vortici, vibrazioni, scosse infinitesimali proprie della natura della prakrti) che tutti registrano ma che la maggior parte non riconosce, non sa attribuire ad un tale evento. Per forza di cose, una specie di onda sottilissima raggiunge la persona sfiorando la sua “aura”, che la trasmette ai vari “nadi” e al sistema nervoso, traducendosi in un improvviso brivido di freddo sulla schiena o una specie di anestetizzazione di alcune parti del corpo (a macchie di leopardo) o della testa-cervello, ma anche la sensazione del corpo come se si fosse alleggerito improvvisamente. Tutte impressioni che un profano non può assolutamente comprendere e far corrispondere ad un tale evento.
Solo l’aura di chi è risvegliato e addetto ai lavori sul piano sottile, con il proprio corpo sottile, è in grado non solo di percepire l’arrivo di uno o più spiriti-anime ma anche di non subire gli effetti descritti e di farsi rivelare le intenzioni per ricacciarlo nel suo sito più opportuno.

Quello che bisogna sapere è che la struttura di un essere umano, cioè la sua costituzione fatta di corpo fisico grossolano, corpo sottile e corpo causale è come una “casa multidimensionale” in grado di ospitare non uno ma un’infinità di spiriti, è come un ponte tra la densità fisica e la sottigliezza più sottile, che può essere attraversato da orde di spiriti. Non è cosa buona ed è bene che non avvenga. La multidimensionalità ha altri scopi. Per questo bisogna evitare situazioni rischiose come quelle delle sedute spiritiche o delle propagandate sedute-incontri di channeling: porte-occasioni per spiriti-anime vaganti bramosi (che spesso si spacciano per grandi maestri spirituali ed elevate guide cosmiche) di mettere sotto influenza o di possedere, nel corpo o nella mente, degli esseri umani.

Sono diverse le forme di possessione utilizzate dagli spiriti o dagli asura-demoni ma la forma che indichiamo di seguito è alquanto particolare.
Sono molti gli spiriti-anime, non soggette alla incarnazione sul piano fisico, che decidono di volere un corpo umano (mediante la nascita umana), di sperimentare tutte quelle sensazioni che gli esseri umani possono provare facilmente avendo un corpo: sentire l’aria nei polmoni, il vento sulla faccia, compiere azioni, parlare, provare piacere o dolore.
Se uno spirito-anima si ossessiona a questo tipo di desiderio comincia a cercare di intercettare la giusta condizione umana per lui, anche dal punto di vista karmico. Una volta individuata la giusta coppia (uomo e donna) la sorveglia durante l’atto sessuale, per controllarne l’avvenuta eiaculazione e se lo spermatozoo ha incontrato l’ovulo. Se la fecondazione ha attecchito e procede regolarmente lo spirito ne controlla il sano sviluppo. Qual è la vera intenzione dello spirito-anima? È quella di tentare una “possessione” nello stadio dell’ovulo fecondato, violando l’ordine naturale delle cose. Lo spermatozoo è portatore di uno jiva (anima individuale), il bersaglio dello spirito che cerca di estrometterlo dal “ciclo evolutivo trasmigratorio” per prenderne il posto. Quando questa forma di “possessione” riesce il bambino non avrà i lineamenti e le caratteristiche impresse all’ovulo dai genitori, perché prevarranno le tendenze manifestate dallo spirito (i suoi pensieri-forma).

Uno spirito-anima che tiene “sotto influenza non umana” un essere umano lo fa mediante l’induzione di “stati mentali” (carichi di pensieri-forma appropriati) che vanno a sollecitare, eccitare i cinque sensi (immaginario visivo e uditivo, olfattivo e del gusto nonché del tatto), cercando di realizzare una situazione cronica. L’influenza esercitata dagli asura-demoni è molto più potente perché riesce ad arrivare alla natura emotiva della vittima, sprigionando e convertendo le energie in una forza dinamicamente trasferibile nelle intenzioni da realizzare. Questo metodo non è una vera possessione ma gli si avvicina molto, perché la vittima perde il suo senso critico e la capacità di discernere-discriminare (perde la sua libertà).
Per la possessione dei corpi o delle menti, gli spiriti-anime sanno ben scegliere i soggetti adatti al loro scopo.
La pratica della possessione da parte degli asura-demoni scatena diversi tipi di fenomeni di telecinesi, ovvero psicocinesi, che significa “muovere con la mente”. Si verificano fenomeni anche poco piacevoli come la deformazione, la trasformazione o la mutazione del profilo corporeo del posseduto (impossibili in condizioni di normalità), le scosse violente del corpo o sua levitazione, il cambiamento di voce del posseduto (voce sostituita da quella che produce lo spirito, perché il posseduto non è in grado di parlare con la propria voce in quanto estromesso dagli apparati corporei addetti), e moltissime altre manifestazioni. La possessione praticata da spiriti minori è al contrario, meno eclatante ed è momentanea.
Gli spiriti prediligono possedere, per loro maggiore soddisfazione, coloro che hanno sviluppato (di solito per motivi karmici) doti medianiche. I medium esistono loro malgrado e ne accettano l’infausto destino: alcuni vivono subendo, per tutta la vita, le incursioni senza preavviso degli spiriti; altri si emancipano (con studi e ricerche o l’aiuto di qualche esperto) imparando a rendersi disponibili a volontà e gestendo il rapporto con gli spiriti, ma resta sempre una vita gravosa e piena di incognite e di responsabilità quando si mettono al servizio delle persone. Esistono anche moltissimi medium imbroglioni che sfruttano il fenomeno per guadagno, per potere, per prestigio. La condizione di medium autentico non è una condizione invidiabile e, al di là di come a volte viene considerato, non è necessariamente un essere evoluto spiritualmente.

Nell’esperienza umana il grado di evoluzione spirituale non è affatto dipendente dal livello di cultura posseduto. La cultura non significa per forza “conoscenza” o “saggezza”, quindi la cultura è un fatto solamente umano e non spirituale. Così come la legge proclamata dagli uomini non è la Legge spirituale universale dell’esistenza.

Il mago, a differenza del medium, se autentico e capace, è lui che evoca gli spiriti, li assoggetta e li costringe a servirlo. Lo stesso fanno gli “aghori” della tradizione “Aghora”, veri potenti esperti degli spiriti (che fanno entrare anche nei corpi di persone morte, riattivandone le funzioni per motivi rituali): di loro si potrebbe dire che conoscono il regno dei morti.
Non si può dire lo stesso degli esorcisti occidentali: rari quelli competenti e davvero capaci (sia quelli appartenenti alla Chiesa sia i vari battitori liberi) al di là di quanto diffuso dalla letteratura.
Gli esorcismi praticati dalla Chiesa Cattolica, al giorno d’oggi, sono in piena ripresa per mano di Giovanni Paolo II con il suo pontificato (1978-2005), di Benedetto XVI (2005-2013) e dell’attuale papa Francesco (favorevole ai riti dell’esorcismo) che hanno riaperto il santuario del Diavolo facendo condividere, dagli ultimi esorcisti tradizionali rimasti in qualità di docenti (fruttando 250 esorcisti sparsi in trenta nazioni come “Associazione Internazionale degli esorcisti”, riconosciuta dalla Congregazione per il Clero), le esperienze per sfornare nuovi e preparati esorcisti per questa età moderna. In realtà, stranamente, il Concilio Vaticano II (1962-1965) praticando il silenzio sulle pratiche dell’esorcismo, nelle apposite sessioni conciliari, fece un’opera di velamento della demonologia, scatenando gruppi tradizionalisti potenti che rincararono la diffusione di presunte congiure sataniche (come quella secondo le quali ebrei, massoni e laicisti formino un asse per creare un ordine satanico mondiale).

Esistono anche gruppi occulti che facilitano, nelle loro pratiche, varie forme di possessione. L’ignoranza metafisica di gran parte dei “ricercatori della verità” fa commettere molti errori di valutazione nei confronti di certi personaggi, facendoli abboccare nelle loro reti.
L’espediente della “possessione” (come fenomeno vero o fatuo) viene utilizzato anche in certi ambienti della ricerca spirituale per fini di potere, per scopi di sovragestione di certi ambiti da voler conquistare. Viene più facilmente utilizzato in cerchie spirituali dove il maestro di riferimento è passato oltre il velo della materia. Come sempre accade, dopo la morte di un maestro, emergono sedicenti emissari in sua vece, dei presunti portavoce, mai realmente nominati. Qualcuno emerge (in veste di medium, condizione difficilmente dimostrabile o smascherabile), più carismatico di altri o perché sostenuto da appositi compari, e si impone prima come portavoce del maestro e dopo un certo tempo, addirittura, come veicolo-corpo totalmente posseduto dal maestro, come se ciò fosse realmente possibile. Può un maestro praticare davvero la “possessione” nei confronti di un discepolo, estromettendolo dai suoi veicoli esperienziali necessari per la sua evoluzione spirituale? Per molti ricercatori ignoranti metafisicamente, imbevuti e drogati di sciocchezze new age, sembrerebbe proprio di sì. Per i seguaci della new age tutto è possibile come se tale affermazione fosse un pensiero-apice della Philosophia perennis (della Vidya). Quindi, per loro, è normalissimo che un maestro, un santo, un arcangelo, un deva, un avatara possano utilizzare la “possessione” come un qualsiasi asura-demone.
In tali contesti è l’atmosfera suggestiva creata che fa accettare, alla maggior parte degli astanti, l’avvenimento per fenomeno autentico, quanto narrato dalla bocca del presunto medium per verità. Si assiste così ad un plagio psico-spirituale collettivo dove innumerevoli persone credendo di avere innanzi un grande essere spirituale, che ha preso posto nel corpo del medium, gli si inginocchiano, gli baciano i piedi, lo riveriscono, ne eseguono le indicazioni date. Sono diversi, nel mondo, i fenomeni di questo tipo negli ambienti dove prevale l’ignoranza metafisica (avidya): sia in contesti Orientali sia in contesti Occidentali. Ne potremmo fare una lunga lista, di “centri” e di “personaggi” ma non è necessario ai fini della nostra dissertazione.
Le persone, che finiscono nella rete di questi fenomeni piuttosto dubbi, dovrebbero essere invitate a riconquistare il proprio senso critico, la propria capacità di discernere-discriminare. Dovrebbero osservare se il medium, nel momento della presunta possessione, continua a parlare con la propria voce o se questa è diventata quella dello spirito che avrebbe posseduto il medium. Chi viene posseduto non è in grado di poter parlare con la propria voce perché viene estromesso dai vari apparati sensoriali, e non solo: il nuovo proprietario di casa è lo spirito che ha praticato la possessione. In alcune autentiche possessioni accade anche, a volte, che il corpo del posseduto assuma la fisionomia dello spirito di quando era incarnato in vita.

La “possessione” è la sopraffazione di un essere umano vivente da parte di uno spirito-anima non-evoluto o di un asura-demone (che si spacciano spesso per figure di un certo rilievo spirituale): un’invasione mentale con la presa di possesso di tutte le leve di comando del corpo del posseduto, in modo tale che a compiere le azioni, a parlare, a decidere sia lo spirito sopraffattore.
Una “possessione” è sempre preceduta per un certo tempo da un’“infestazione” e poi da una “oppressione”. Il termine “infestazione” viene utilizzato quando la presenza di spiriti-anime o di asura-demoni si manifestano sotto forme evanescenti (fantasmi) in un determinato luogo (abitazione, locale, luogo specifico all’aperto, ecc.). Un’“infestazione” è comunque provocata dalle persone che hanno praticato, in un luogo, forme di magia nera, di sedute spiritiche, di pratiche di channeling, di divinazione o che sono state oggetto di “maledizione” o di “azione occulta negativa” (hanno aperto una “fenditura”). L’“infestazione” ha lo scopo di creare le condizioni per una possibile “possessione”, creare un’interazione con la vittima per giungere al suo pieno controllo occulto. L’entità (spirito-anima o asura-demone) utilizza, normalmente, l’espediente di “apparire” nella forma di un conoscente deceduto della vittima, se non quando, secondo i casi specifici, sottoforma di un grande maestro spirituale, di un santo, di un angelo, ecc. (che dà comunicazioni, insegnamenti, protezione, ecc.) ecc.. L’entità ambisce ad un cedimento della vittima per fiducia, per paura, per stanchezza infliggendo velate e sottili minacce. Altri segni di una “infestazione” in atto sono voci e/o rumori che possono udirsi, luci che si accendono e si spengono o si fulminano spesso, strani venticelli freddi a finestre e porte chiuse, illogici guasti a strumenti digitali, sparizione e ricomparsa di oggetti, strani odori senza una fonte precisa, sensazione di vedere del fumo impercettibile, sensazione del passaggio veloce di figure indefinite, oggetti pesanti che si spostano o cadono senza una ragione, strana sensazione opprimente sul plesso solare quando si sta nel luogo dell’infestazione. Gli animali reagiscono all’infestazione come, ad esempio, il cane che si mette ad abbaiare continuamente, a ringhiare e ad emettere tanta saliva. L’“oppressione” viene esercitata per mettere a dura prova la vittima per farla cedere totalmente (fisicamente, emotivamente, psicologicamente).
Un individuo posseduto, a seconda di chi lo possiede, manifesta certi fenomeni: se si tratta di spiriti piuttosto bassi involuti il posseduto potrà manifestare violente oscillazioni umorali (forti tensioni psicofisiche, esplosioni verbali e carrellate di espressioni volgari e anche sacrileghe, movimenti deformanti del corpo, spasmi violenti e contorsioni del corpo, ecc.); se si tratta di asura-demoni possono manifestarsi, a volte, oltre le fenomenologie già descritte fenomeni come quello di parlare lingue, moderne o antiche, che il posseduto non ha mai studiato, oppure la materializzazione o la smaterializzazione di oggetti, levitazione, comparsa di fiamme, scritte che appaiono dal nulla, oggetti che si muovono.

È indubbio che certe pratiche diffuse, spiritiche, magiche e occulte, siano la strada facilitata per le intrusioni demoniache. L’indiscriminata pratica dell’occulto per mano di persone senza alcuna preparazione, senza un intento elevato di ricerca spirituale, ignoranti metafisicamente ha aperto la porta alle vere infestazioni demoniache ma anche alle illusioni vendute di certi medium imbroglioni.
Sono moltissimi, comunque, i fenomeni classificati generalmente quali “fenomeni paranormali” ma non tutti, è bene sapere, hanno la stessa causa. Le facoltà psichiche sono latenti in tutti gli esseri umani. Non bisogna dimenticare che ogni essere umano è uno spirito-anima e che si manifesta su vari piani di esistenza e in ognuno di essi con veicoli-corpi appropriati (piani-corpi fisico-grossolano, sottile e mentale-causale). Le facoltà psichiche latenti possono risvegliarsi se si impara a usare i sensi di questi corpi, cioè a percepire l’impatto delle vibrazioni che pervengono dall’esterno sui veicoli-corpi. In tal modo si possono “vedere-sentire” cose, entità ed eventi dei mondi sottile-astrale e mentale-causale. Si possono percepire tanto le vibrazioni superiori quanto quelle inferiori e ciò dipende a quali di essi viene rivolta l’attenzione.
Un “ricercatore della verità”, ben motivato, è bene comunque si rivolga spiritualmente non a tali piani (fisico-grossolano, sottile e causale) ma a quell’oltre le “illusioni della realtà fenomenica” dei tre stati dell’Essere, ovvero la Realtà trascendentale (il turiya o Turiya-Brahman, il “Quarto” stato), il fondamento metafisico.

Lo spirito-anima incarnato sperimenta, nella forma umana limitata, un proprio raggio d’azione, di particolare interesse, per vivere il contrasto “spirito-materia” che gli offre graduali prese di coscienza, a volte elevandolo, a volte cristallizzandolo alla posizione coscienziale raggiunta.
Quando uno spirito-anima, dopo innumerevoli incarnazioni, si libera (sperimentando moksa) della necessità di una forma (fisica grossolana e/o sottile), cioè ha superato il bisogno di un percorso esperienziale e conoscitivo che una incarnazione richiede, diventa attore della Realtà universale (cioè in grado di operare sull’Universo stesso in tutta libertà).

Sul piano sottile (astrale) vivono schiere di spiriti-anime della più varia posizione coscienziale raggiunta nei “cicli di esperienza” a cui sono legati (al samsara). Alcuni sono in grado di effettuare libere scelte, e di questi si può dire che sono “spiriti-anime evoluti”; altri, “spiriti-anime meno evoluti”, vengono guidati, da addetti a farlo, verso esperienze a loro necessarie. A qualsiasi livello evolutivo esistono delle guide apposite.

L’argomento comunque è ampio e complesso ed un semplice articolo non può essere esaustivo come potrebbe esserlo un libro dedicato.

 

 

Letture consigliate
Sociologia e politica del Diavolo, Filippo Barbano, Il Segnalibro
La possessione, Allan Kardec, Mediterranee
Possessione. Esorcismo ed esorcisti nella storia della chiesa cattolica, Francis Young, Carocci
Summa Daemoniaca, Josè A. Fortea, Tre Editori
Un esorcista racconta, Gabriele Amorth, EDB
Esorcisti e psichiatri, Gabriele Amorth, EDB
Il dito di Dio e il potere di Satana, Gabriele Nanni, Libreria Editrice Vaticana
Possessione diabolica oggi, Adolf Rodewyk, Edizioni Segno
Il Vodu haitiano. Magia, stregoneria e possessione, Alfred Mètraux, Ghibli
Aghora, E. Robert Svoboda, Vidyananda
Aghora: 2, E. Robert Svoboda, Vidyananda
Aghora: 3, E. Robert Svoboda, Vidyananda
Lo Sciamanismo e le Tecniche dell’Estasi, M. Eliade, Mediterranee
Aure. I luoghi e i riti, Elémire Zolla, Marsilio
Archetipi. Aure. Verità segrete. Dioniso errante, Elémire Zolla, Marsilio
Conoscenza Religiosa. Scritti 1969-1983, Elémire Zolla, Edizioni di Storia e Letteratura
Corpi invasi e viaggi dell’anima, Elena Brambilla, Viella
Il flagello dei demoni, Girolamo Menghi, Neri Pozza
Ecstatic Religion. A Study of Shamanism and Spirit Possession, I. M. Lewis, London, Rouledge
Sud e magia, Ernesto De Martino, Feltrinelli
Gli aspetti magico-religiosi di una cultura subalterna italiana, Alfonso Di Nola, Boringhieri
Tremore e Potere. La Condizione Estatica nello Sciamanismo Himalayano, R. Mastromattei, Franco Angeli

https://www.ledijournals.com/ojs/index.php/antropologia/article/viewFile/92/82
http://www.treccani.it/enciclopedia/possessione_%28Universo-del-Corpo%29/

su www.centroparadesha.it (scaricabili gratuitamente): Edizioni Digitali Centro Paradesha
Sezione: Free E-Books
Studio 2: Sulla Vidya
Studio 4: La Magia
Articolo Risvegli 5: Ignoranza e falsa conoscenza spirituale
Articolo Filrouge 2: L’Esoterismo deviato
Notiziario sul Male nel Mondo: L’invasione del Caos

 

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