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956. L’inaccettabile escalation del Femminicidio

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Uccidere le donne significa uccidere l’anima della società umana.
Chi conta, se continua a guardare nella direzione opposta a dove risiedono le cause del fenomeno del Femminicidio, non sarà mai in grado di individuare soluzioni possibili. Chi conta, vuole davvero ostacolare e risolvere il problema preoccupante dell’escalation del Femminicidio?
La politica ne straparla per strappare consensi, ma senza fare nulla di veramente utile ed importante. Le forze dell’ordine fanno quello che possono con le poche risorse economiche a disposizione, specie i Carabinieri che in questi anni hanno prodotto interessanti risultati concreti, ma che non sono sufficienti ad ostacolare, arginare, far cessare il fenomeno. Avrebbero bisogno di un maggiore supporto da parte della politica e di tutte le istituzioni.
L’85% dei casi, del 32% di donne assassinate per gelosia e per possesso, è avvenuto in famiglia. Come è possibile?
Deve essere subentrato un guasto, un degrado culturale e un contagioso stato-condizione di insopportabilità alla vita: una grave patologia sociale da curare.
Il contrasto più immediato a tale fenomeno dovrebbe essere un intelligente e strategico attacco culturale, organizzato, supportato e attuato da parte delle massime autorità competenti: un attacco all’antiquata e barbara, oltre che vergognosa, sottocultura maschilista ancora presente, ingombrante e ben radicata nella società. Il maschilismo è così radicato nella subcoscienza umana da far scattare risposte illogiche in alcuni soggetti, come a degli inconsapevoli riflessi condizionati inarrestabili. Come un cancro, questa sottocultura, è insediata in tutti i luoghi e nelle forme più insospettabili e gli ambienti di lavoro ne sono avvelenati. Nei luoghi di lavoro si svolgono subdolamente, nei confronti delle donne, tra le discriminazioni più difficili da estirpare. Dimostra, quello che sosteniamo, il sondaggio effettuato di questi giorni in cui è emersa la prevalenza, ancora, di alcuni stereotipi sui ruoli di genere più comuni, confermando quanto ancora la maggior parte delle persone sia identificata nei modelli secolari indotti dal “Maschilismo” più oscuro. Il 58,8% della popolazione si è ritrovata nei seguenti stereotipi: “che l’uomo deve avere successo nel lavoro; che gli uomini sono meno adatti a occuparsi delle faccende domestiche; che l’uomo deve provvedere alle necessità economiche della famiglia; che spetta all’uomo prendere le decisioni più importanti riguardanti la famiglia”. Una percentuale preoccupante, anche se non molto elevata, si è mostrata tollerante verso la violenza (giustificando schiaffi all’interno della coppia e il controllo coatto del cellulare o dei social network utilizzati dalla partner). Il 23,9% sostiene che è il modo di vestire delle donne a provocare, spesso, la violenza. Il 7,4% ritiene accettabile che un ragazzo schiaffeggi la fidanzata se si è reso conto che ha flirtato con un altro uomo. Sconcertante la percentuale del 39,3% che ritiene che la donna è sempre in grado di sottrarsi a un rapporto sessuale se lo vuole (questa percentuale non si può commentare). Naturalmente sono percentuali comunicati dall’Istat che rivelano tutta l’arretratezza esistente di un paese che sembra sano ed evoluto. Tra le diverse cause c’è questo pensiero involuto tra le persone che sembrano normali, equilibrate, non violente. Le istituzioni e la politica dovrebbero rendersene conto: dovrebbero rendersi conto che la società umana è in piena emergenza pubblica e in pochi ne sono consapevoli.
La verità è che la violenza alle donne viene favorita dalla cultura dominante degradata, corrotta, intrisa di suggestioni oscure, ormai ben manipolata ad arte dagli occulti ingegneri sociali al servizio del “potere nascosto” che insidia l’intera società umana. Le mode, le tendenze (abbigliamento, cibo, spettacoli, letture, film – tipo Eyes Wide Shut –, sesso – promisquità, pornografia, orge, scambismo, baby squillo, tecno-orgasmo, pedofilia, ecc. – ) vengono, in gran parte, elaborate in certe officine occulte che sanno bene cosa vogliono ottenere con la manipolazione delle coscienze degli esseri umani.
Quella di oggi è una umanità indebolita psicologicamente da diverse forme di paura, attraverso la crisi economica, la criminalità, il terrorismo, il femminicidio, ecc.: una umanità facilmente manipolabile e indirizzabile verso precisi modelli mentali destrutturanti i vecchi modi di pensare che avevano alla base la morale, l’etica, i valori, i principi spirituali.

Nel 2018 le uccisioni sono state 142. Tante, troppe. Il rapporto Eures riferisce che oltre 3,7 milioni di persone hanno lasciato il partner violento (per violenza fisica, sessuale o psicologica). Sono numeri che dovrebbero preoccupare con grande urgenza chi conta.

Chi fa la cultura dominante corrotta che purtroppa impera? Naturalmente l’educazione-istruzione vigente insufficiente e di pessima qualità, i libri e i giornali che circolano, la televisione sempre più degradata, internet e tutti i social attivati che veicolano, purtroppo, l’istigazione alla violenza per un non-nulla. Gli strumenti della comunicazione-informazione non comunicano e non informano, ma trasmettono una pericolosa disinformazione che induce i più deboli psicologicamente e i più disturbati a reazioni impreviste e insospettabili. Si è diffuso un pericoloso ottundimento delle coscienze.

Crescono incredibilmente gli stupri e gli stalking. Come è possibile? Eppure i media ne parlano ogni giorno, presentando i nuovi casi. Se parlarne, se far sapere sui vari moventi principali dei delitti, se far da cassa di risonanza al fenomeno non sortisce alcun risultato, significa che il problema riguarda la mente individuale e la mente sociale, ma ad un livello molto profondo.
Sono in aumento le denunce, per violenza sessuale del +5,4% mentre per stalking del +4,4%, per i maltrattamenti in famiglia del +11,7%. Numeri impressionanti e sbalorditivi.
I Femminicidi all’interno della coppia (coniugi, fidanzati, conviventi) o per mano di un ex partner sono i casi maggiori. Tra i 2 milioni di vittime di violenza fisica o sessuale più di 600 mila erano separate o divorziate. Nella maggior parte si tratta sempre di un ex partner.

La cultura dominante secolare ha fatto della donna-femmina la schiava del maschio sotto diverse forme, anche insospettabili. Il maschilismo ha costruito nella modernità una più subdola trappola per la donna: l’illusione della donna emancipata, libera, indipendente. Pochissime donne riescono a staccarsi dall’illusione propinata e a realizzare per davvero la propria emancipazione di donna libera.
La cultura dominante corrotta opera in profondità per seminare “ancoraggi” condizionanti nella subcoscienza e far rispondere gli individui a “modellicomportamentali e comunicazionali, i modelli voluti dagli occulti ingegneri sociali, al servizio del “potere nascosto” che governa segretamente il mondo. Rafforzano tali processi le varie suggestioni di spot, canzoni, film e tutto quello che può farli penetrare in profondità (veri e propri esperimenti sociali). Un potente propellente sono oggi i social che svolgono perfettamente l’opera di destrutturazione della personalità umana, la disintegrazione della sua identità. Senza contare la tecnologia dei dispositivi digitali con cui i più sono perennemente connessi, anche di notte: tecnologia che ruba il sonno a tutti, bambini, adulti e vecchi. L’accumulo di sonno perduto apporta squilibri nella bio-chimica del “sistema ormonale”, che a lungo andare provoca serie conseguenze alla salute (irascibilità, esaurimento nervoso, ansia, depressione, malattie organiche, ecc.).
È in atto, anche, una aggressiva, prepotente, invasiva sessuofobizzazione della popolazione mondiale dove il sesso e il genere diventano sempre più faccende confuse che si miscelano con le varie frustrazioni collezionate nel quotidiano. Sono queste frustrazioni accumulate che, in molti casi, fanno da miscela esplosiva nei rapporti già piuttosto fragili, nevrotizzati, complicati: rapporti condizionati, immersi silenziosamente in profonde crisi di identità non riconosciute. Quasi sempre è la donna a farne le spese.

In questa società, apparentemente della comunicazione, nessuno comunica più veramente: prevalgono disturbi della personalità, complessi, frustrazioni che manifestano pericolosi squilibri comportamentali se non saputi gestire.
Come ripristinare un equilibrio-armonia perduto? Sembra che certe dighe, che controllavano quanto veniva dall’inconscio dell’individuo-società, si siano rotte e così si scatenano facilmente le forze dell’aggressività verbale e fisica, dell’abuso, della prevaricazione fino alla brutale sessualità infera (compreso lo stupro) basata sul dominio, sul possesso dell’altro (anziché amarlo). Così si consumano le tragedie.
L’oscurità intellettuale e spirituale, ormai imperante nella società umana, priva ogni individuo della possibilità di percepire e comprendere con chiarezza come stanno le cose veramente, fino a far prevalere in modo insano le forze di thanatos, le pulsioni di morte anziché le pulsioni della vita, cioè di eros. Un profondo squilibrio ha aggredito la dimensione psichica e biologica degli esseri umani e a quanto pare con gravi conseguenze, perché sembrano prevalere le reazioni sproporzionate, inconsapevoli e del tutto inadeguate. È sparita la capacità di autocontrollo dei più. Significa che ci si trova di fronte a delle serie patologie, che nessuno riconosce in stesso, che si riflettono pericolosamente sul sociale.

In questo momento vengono sfoggiate diverse manifestazioni colorate, striscioni con frasi ad effetto ma non servono per risolvere la causa del problema. Neanche lo scatenamento dei social è utile. Ciò che occorre è una vera rivoluzione culturale (una svolta vera) che funga da terapia sociale di massa, seguita da misure concrete, non di sola facciata come fa la politica (il governo ha stanziato, ma non da subito, 12milioni l’anno per gli orfani delle vittime, anziché investire sulla prevenzione del fenomeno e sul contrastare gli atti di violenza). Va curata una diffusa frustrazione di identità che ha avviluppato il genere maschile, divenuto incapace a maturare con equilibrio e consapevolezza. In modo infantile, al limite dell’animalità, crede di avere il diritto di esercitare il proprio potere sui corpi e sulla vita delle donne. Un uomo che trova sfogo nella furia sesso-omicida rivela di essere sceso al di sotto della dimensione dell’animale, in preda di oscure forze bestiali. In molti casi si tratta di uomini immaturi che, non essendo stati capaci di riconoscere la propria omosessualità, persi in uno stato di alterazione sfogano la rabbia, provata contro sé stessi, contro il proprio partner ignaro. L’immaturità e l’incapacità di un sincero dialogo-comunicazione fanno il peggior danno. In un caso o nell’altro è sempre l’immaturità che conduce al tragico gesto.

La società odierna sprigiona troppi stimoli senza tener conto delle menti fragili, sensibili o disturbate: stimoli continui a tema sessuale in ogni dove. La sostanza mentale dei più viene invasa dai più indicibili desideri che cercano appagamento, ma nella maggior parte dei casi producono solo frustrazione per i desideri repressi o non appagati in modo soddisfacente. I dialoghi prevalgono sui binari dei vizi e quasi mai su quelli delle virtù. Queste frustrazioni accumulate, e non confessate, creano diverse forme di tensione, divisione, possessività, ossessione, fino a coltivare segretamente forme di perversione, oscenità, deviazione, che producono espressioni di discordia, di odio, di rivendicazione fino a manifestare, ad un certo momento, l’abuso, l’aggressività, la violenza fatale.

È la cultura dominante corrotta che ha permesso, e provocato le condizioni, per l’esplosione del fenomeno del Femminicidio. Cosa si è ottenuto? Si è ottenuto un progressivo svuotamento ideologico e una profonda desacralizzazione dell’esistenza. È stato l’innesto, anche, di alcune filosofie, dopo averle volgarizzate, e la nascita di certi movimenti, che hanno diffuso una falsa e illusoria “liberazione sessuale” che ha prodotto, a dismisura, quanto argomentato sinteticamente in questo nostro modesto articolo di riflessione.

Il fenomeno è indubbio che è agganciato alla barbara cultura del maschilismo ed è per questo che il passo più importante deve essere quello della Cultura da diffondere sapientemente: una nuova rivoluzione culturale. La Cultura deve prevenire e curare, ma soprattutto informare, formare e maturare gli individui sin dall’infanzia (per evitare lo svilupparsi del bullismo), dandogli gli strumenti giusti per dare risposte alla vita con equilibrio ed armonia. La Cultura dà la possibilità di esprimere e di controllare l’energia della rabbia, del disagio, della sofferenza senza farla straripare in forma imperiosa e pericolosa. La Cultura aiuta a sviluppare la consapevolezza di sè. La Cultura fa coscienza. La Cultura deve essere, quindi, una “Cultura della Coscienza” non semplice erudizione.

 

Consigliati

Femminicidio, Garofano-Conz-Levita, Dike Giuridica Editrice
Femminicidio: abuso e violenza, Monzani-Pair, Reverdito
Femminicidio: capire, educare, cambiare, Vinciguerra-Iacobelli, Minerva Edizioni
Guerriere. La resistenza delle nuove mamme italiane, Elisabetta Ambrosi, Chiarelettere
Se questi sono gli uomini, Riccardo Iacona, Chiarelettere
L’ho uccisa io …, Luciano Di Gregorio, Prima media
Femminicidio. Dalla denuncia sociale al riconoscimento giuridico intern., B. Spinelli, F. Angeli
Relazioni perverse, Sandra Filippini, Franco Angeli
La violenza di genere su donne e minori, Cinzia Romito, Franco Angeli
I modelli sociali della violenza contro le donne, C. Corradi, Franco Angeli
Violenza di genere, politica e istituzioni, A. M. Cocchiara, Giuffrè
L’aggressività femminile, Marina Valcarenghi, Mondadori Bruno
I narcisisti perversi e le unioni impossibili, M. Enrico Secci, Youcanprint
Il manipolatore affettivo e le sue maschere, Cinzia Mammoliti, Sonda
I serial killer dell’anima, Cinzia Mammoliti, Sonda
Donne che odiano gli uomini, Francesca Pansa, Mondadori
Violenza di genere e femminicidio, Antonella Merli, Edizioni Scientifiche Italiane

Letture in Pdf scaricabili gratuitamente dal www.centroparadesha.it:
Articolo Riflessioni 3 – Il Femminicidio: attacco contro-iniziatico;
Notiziario sul Femminino-Mascolino (Un Matrimonio Interiore);
Articolo 1 filrouge – Il Sesso: scherzo, errore, condanna o salvezza?;
Articolo Risvegli 3 – Non Solo Donna e Basta: Femminino-Mascolino e l’Iniziazione;
947. La Donna-Femmina (il Femminino) è sotto attacco contro-iniziatico.

“L’Orizzonte degli Eventi”: http://ilblogdilameduckblogspot.it
www.sextelling.it
Rassegna dell’Arma dei Carabinieri Quaderno n. 4/2016 (www.carabinieri.it)

www.unime.it/__content/files/201603021742001_RISICATO_Stalking_e_femminicidio.pdf

 

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