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977. Coronavirus: ignoranza, egoismo, paura, irresponsabilità e follia il vero pericolo

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Il Coronavirus è “Pandemia”: è la dichiarazione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) per il 12 marzo 2020. Da adesso in poi l’Oms può emanare direttive per i 194 stati membri dell’Organizzazione. Il governo italiano ha varato un ulteriore decreto: significa chiusura totale e seri provvedimenti. L’Italia è tutta “zona rossa”.

La definizione “Pandemia” riguarda l’estensione geografica della malattia e non la sua gravità. I casi di Coronavirus sono, ad oggi, circa 118mila nel mondo. Per l’Italia non cambia molto vista la diffusione ormai avuta in tutto il paese. I cittadini italiani se non vogliono conoscere il peggio, rispetto alla grave dimensione di oggi, devono attenersi rigorosamente alle direttive del governo e della Sanità. Se tutti avessero rispettato le direttive delle prime settimane di contagio non si sarebbe arrivati a tanta gravità e a tali misure drastiche. La stupidità si paga, come la furbizia, l’ignoranza, l’egoismo, la paura incontrollata.

Il Coronavirus è il dramma di questa nostra epoca che ha traghettato gli esseri umani dall’irresponsabilità inaccettabile alla paura incontrollata: segni di una civiltà decaduta.
In Italia, al 12 marzo 2020, i casi positivi sono 12.839; i guariti dimessi 1.258; i decessi 1.016 di cui solo in Lombardia 744. I bambini positivi sono 43.

Il Coronavirus ha rivelato il pericolo, mai finora considerato veramente, che sta dietro la Globalizzazione che ha reso gli uomini, le merci e il denaro senza frontiere. L’illusione che hanno inculcato è quella di un mondo più piccolo e vicino: la realtà è che lo hanno reso sfruttabile nei vari beni e nella manodopera. L’epidemia dei mercati finanziari ha dimostrato, molto prima del Coronavirus, il possibile “contagio” mondiale della crisi economica di cui dal 2008 a oggi stiamo ancora pagando il prezzo. Oggi si aggiunge il Coronavirus che contagia e uccide gli uomini al di là della provenienza, del colore della pelle e dell’appartenenza politica. Il mondo globalizzato, così come lo hanno fatto-imposto, non è risultato un buon sistema: bisognerebbe metterlo in discussione e ripensarlo, riconsiderarlo diversamente ma occorrono le Idee di tutti “i migliori” da mettere in campo, contrastando le idee che perseguono invece “i peggiori”.
Cosa sta insegnando il Coronavirus in questi giorni? A riconoscere, con fredda obiettività, i cialtroni mediatici, tutti quei tuttologi esperti del nulla, quei politici che non cercano il bene comune ma che hanno fatto tagli pesanti, a suo tempo, alla Sanità per fare cassa a vantaggio dei privati (amici). Insomma, il Coronavirus permette di identificare, allo stato attuale delle cose, tutti quegli “sciacalli” che non perseguono una visione del futuro per gli italiani.

Il Coronavirus, purtroppo, ha fotografato l’indole peggiore degli italiani, quella tendenza alla “furbizia” che si rivela, per forza di cose, “stupidità”. È questa stupidità che ha costretto tutta l’Italia all’attuale regime restrittivo mediante l’ulteriore decreto varato dal Governo Conte. Altra alternativa non ce ne era. Quando gli individui di una comunità si comportano solo come membri di un gregge impazzito si rendono necessari provvedimenti fortemente restrittivi per evitare il peggio. La maggior parte degli italiani si è rivelata irresponsabile, immatura, incivile, ignorante, egoista, menefreghista. Basta pensare alla “manina” che ha fatto uscire, disonestamente, la bozza del precedente decreto in anticipo, permettendo a chi stava in Lombardia di accalcarsi, come animali impazziti, verso le varie regioni del meridione (in Sicilia 19.550; in Calabria 4.000; in Puglia 7.600; in Campania 1.700; in Basilicata 571). Chi ha potuto volere-giovarsene di questa scellerata azione disonesta? Chi ha voluto provocare la follia di far scappare terrorizzati almeno 41mila persone dal Nord a tutto il Meridione? Chi ha intuito se ne serva per identificare la fonte di provenienza, la “manina” disonesta che certamente non vuole il vero bene di tutti gli italiani, dell’Italia intera. Senza parlare delle rivolte tra i detenuti delle 28 carceri. Chi c’è dietro la regia che con la scusa del virus ha scatenato la richiesta dell’indulto?

Egoismo, ignoranza e paura possono risultare, in certe circostanze, un mix pericoloso: è quello che si è coagulato in questi giorni e che ha messo a rischio l’Italia intera. La stupidità è il virus più pericoloso perché è ormai planetaria.

Che piaccia o no sentirselo dire, l’umanità è caduta in una profonda oscurità morale, intellettuale e spirituale dalla quale è davvero difficile uscirne collettivamente. Solo pochissimi possono riuscirci individualmente, se maturano quanto basta e sviluppano le giuste “qualificazioni”. Altrimenti, tutto il resto, è buio totale. Le guerre, quelle fisiche e quelle finanziarie, il terrorismo, l’Intelligenza Artificiale su cui stanno spingendo, l’invasione del 5G e del 6G, il controllo sulla genetica che stanno imponendo dolcemente, la diffusione del Coronavirus a livello mondiale, la persuasione sull’eutanasia e sul suicidio legalizzato assistito che stanno veicolando, il Transumanesimo verso il quale stanno traghettando l’umanità silenziosamente, tutto questo, se i cittadini non si risveglieranno, uscendo dalla stupidità in cui li hanno confinati strategicamente, farà sprofondare l’umanità in un abisso senza fondo dal quale non si potrà tornare più indietro. Una catastrofe che si può ancora ostacolare, che si può far rientrare entro confini in cui si può combattere.
Chi non si risveglia e prende consapevolezza di come stanno realmente le cose non può venire a conoscenza del fatto che il mondo reale, quello considerato tale, non esiste come sembra e come hanno fatto credere. Il risveglio della coscienza modifica la percezione, dai gradi minimi e limitati a gradi maggiori e sconfinati. Il modo di vivere a cui costringe la società umana di oggi impedisce ogni vera forma di risveglio, quindi di percezione allargata in grado di far esperire superiori stati di coscienza, fuori dall’umano ordinario, stati sperimentabili, potenzialmente da tutti.
Gli intellettuali al servizio del potere manipolano cosa le persone devono credere: la popolazione mondiale crede e segue quello che degli pseudo saggi, satolli del proprio ego e dell’ignoranza profonda di come stanno le cose veramente, hanno stabilito per tutti.

Un grande esempio di stupidità è l’irresponsabilità manifestata nei confronti del Coronavirus da parte di tutti, governanti (almeno agli inizi) e governati. L’incapacità di prendere tempestivamente decisioni vitali, ferme, decise e rigorose per tutti dimostra come l’umanità abbia subìto, negli anni, un guasto profondo nella sua natura essenziale. Chi dovrebbe manifestare autorevolezza non ne ha la capacità e chi dovrebbe rispettare l’autorità ha perso, negli anni, il senso del rispetto dovuto. Anni di sempre maggiore compulsività digitale ha desensibilizzato la maggior parte degli individui, guastando la naturale capacità di discernere-discriminare. La maggior parte degli individui sono vittime, senza sapere di essere tali, di un disturbo ossessivo-compulsivo indotto dal sistema di vita esteriore, cioè tendenti a comportamenti compulsivi senza poterci fare niente, dal momento che non sono in grado di rendersene conto. Solo 2 su 100 hanno una predisposizione sin dalla nascita a questo disturbo, ma per i più ormai dipende da fattori ambientali generali in cui la società umana è immersa. I più sono tormentati dall’ansia, in questa società dallo stile di vita folle, dove tutti sono affaccendati e corrono dalla mattina alla sera, e portati quindi a comportamenti “costrittivi” o “incontrollabili” nel cercare di placare l’insopportabile irrequietezza che li opprime, che li soffoca. Si sentono afflitti dal bisogno continuo di dover fare sempre qualcosa: non sanno stare fermi, in silenzio, a riposo, sono spinti ad agitarsi a tutti i costi, a impegnarsi fino a sera per poi sentirsi stanchi, nervosi, depressi. La mente di questi è continuamente tormentata da idee, pensieri, immagini e impulsi che finiscono per dominare la loro vita. In molti ricorrono all’alcol, alle droghe, agli psicofarmaci, ad azioni rischiose (adrenaliniche) dalle quali trarre un momentaneo piacere appagante e calmante, ma non sufficiente a risolvere il vero problema. Tutto è condizionato da questo stato di essere: vita di relazione, lavoro, studio, igiene, cura della casa, ecc..

La tendenza alla “furbizia”, piuttosto diffusa, è stupidità, non è vera intelligenza. Il “furbo” argina la burocrazia e le leggi scomode e tutto ciò che ritiene oppressivo, che lo ostacola nel proprio egoismo.
La stupidità non ha più confini: è ormai planetaria e rappresenta il vero pericolo mondiale. La cultura dominante, fattasi cultura demenziale, favorisce il diffondersi della stupidità. Il complesso comunicazionale ridottosi come è nell’oggi conduce, per mano, ogni singolo individuo verso la stupidità vera e propria: dai semplici comportamenti stupidi dilagati per gioco si passa a continui e ripetuti atteggiamenti, gesti, smorfie, linguaggi che, piano piano, vengono assorbiti dalla mente subconscia che li traduce in riflessi condizionati, confezionando una perfetta “persona stupida” che non si rende più conto dell’avvenuto consolidamento di quello che prima era un gioco e ora diventato una “personalità strutturata”. Quanti conoscono veramente le funzioni della mente? Pochissimi.
Gran parte dei problemi della società umana attuale sono dovuti al dilagarsi della stupidità con una grave ricaduta sui fenomeni sociali. La stupidità è come un virus insidioso, un nemico pericoloso nascosto dietro le maschere sociali, specie delle persone cosiddette rispettabili in giacca blu. Non sempre è facile distinguere una persona stupida che fa la pantomima della persona intelligente. Il potere della stupidità è pericoloso perché si insinua ovunque in modo insospettabile e i più lo credono innocuo.
Il successo di una persona non sempre è dovuto al merito e alla intelligenza: anche una persona stupida può raggiungere una buona posizione economica e carrieristica. Quindi ricchezza, successo e potere non sono sinonimo di intelligenza. La persona stupida vuole avere sempre ragione, non cerca di capire le ragioni dell’altro, per ogni cosa che non va è sempre colpa di qualcuno, è profondamente egoista, guarda solo al proprio tornaconto e manca totalmente di empatia e condivisione, manifesta facilmente un’aggressività che può sconfinare nella violenza, sostengono di essere i migliori e si comportano come se fossero tali, si auto-referenziano continuamente.
Lo stupido però è uno che ha capito che può mostrarsi intelligente e che con un minimo di notorietà può far pensare di agli altri ciò che non è veramente. Il sistema dei follower risulta un sistema ideale. Comunque ci sono gli stupidi conclamati che vanno in giro a fare danni e c’è la stupidità occasionale che coglie, prima o poi, un po’ tutti: importante rendersene conto, prenderne consapevolezza e bruciarla.
La stupidità è contagiosa, basta vedere l’effetto branco spesso a cosa porta, a quali fatti violenti, a quali drammi. La stupidità dei potenti che fanno le guerre è un esempio di stupidità gigantesca. La stupidità diffusa a macchia di leopardo fa soffrire l’intero sistema sociale perché essa si trova nei vari luoghi del potere (governo, Stato, istituzioni, comuni, province, regioni e nella politica-partiti che ne è piena). Lo stupido istruito è il più pericoloso di tutti: è un idiota, cioè un essere egocentrico che si preoccupa solo di ciò che gli è proprio, disinteressandosi di ciò che è comune a tutti, ma facendo finta di interessarsi agli altri (alcuni politici ne sono un buon esempio).

Negli ultimi dieci anni l’umanità si è ammalata di diverse forme di egoismo ed edonismo, grazie alla totale immersione nella tecnologia digitale che ha cambiato, come abbiamo già detto altrove, la semantica dei rapporti personali.

Finché l’umanità non si sottrae a quello che viene chiamato l’“effetto Pascal” poche sono le possibilità di un’improvvisa illuminazione del mondo. Sotto la “costante” pressante di questo deleterio “effetto” l’umanità è soggetta a precipitare nella decadenza in cui si è immessa, destinata ad un sempre maggiore degrado, verso una inesorabile regressione.

La sola causa dell’infelicità dell’uomo è che questi non riesce a starsene calmo nella sua stanza”.

Blaise Pascal (1623-1662)

Parole sante per questi giorni riguardo al necessario isolamento fisico a cui le persone non sono abituate e per loro insopportabile. Le persone non riescono più a fare a meno del rumore, del traffico, dell’assembramento, del muoversi, dell’agitarsi, del fare sempre e comunque qualcosa per evitare di restare soli con sé stessi, costretti a guardarsi, confrontarsi: una patologia sociale che nessuno prende in considerazione.

L’“effetto Pascal” è un grande ostacolo per l’essere umano: sia l’essere umano “ordinario” (materialista/profano) sia quello “orientato spiritualmente” convinto di stare facendo qualcosa di importante per la sua crescita spirituale.
L’essere umano sembra sospinto continuamente, a tutti i costi, ad un’azione esterna sotto la forte spinta di determinati impulsi: sembra venga posseduto, senza che egli possa far nulla, da una forma di potente desiderio di operare, di muoversi, di agitarsi, di correre di qua e di là. La maggior parte dell’umanità non è educata ad una disciplina fisica e/o intellettuale e quindi non sa stare da sola con sé stessa, non sa godere il dolce far niente, il riposo senza motivazione, non è avvezza alla riflessione, alla contemplazione, alla meditazione. Il “restare a casa” di questi giorni sarà piuttosto sofferto per molti.

Il Coronavirus ha smascherato l’Italia delle “sciocchezze degli sciocchi” che sembrano essere proprio tanti. Un’Italia degli irresponsabili, dei furbi, degli egoisti, degli ignoranti, degli irragionevoli a tutti i costi, ma anche degli strateghi insospettabili che perseguono disegni occulti. Un’Italia che è passata velocemente dagli irresponsabili criminosi agli spaventati pericolosi: adesso, rispetto agli inizi, ciò che sembrava esagerazione e sottrazione dei diritti sembra tutto “ragionevole”. La velocità dei contagi, dovuti alle azioni scorrette dei tanti irresponsabili, ha cambiato le “teste”. Oggi le azioni scorrette sono quelle dovute alla paura incontrollata: lo svuotamento ridicolo degli scaffali dei supermercati, l’accaparramento dei prodotti ritenuti necessari nelle farmacie, ecc., le false auto-certificazioni. Azioni, comportamenti e comunicazioni scorretti perché è prevalso, nella testa delle persone, un “pensiero tossico” che ha scatenato una paura incontrollata. La paura altera la percezione: fa vedere nemici e untori dappertutto, ma in realtà, all’esterno, è come qualche giorno fa, però il pericolo sta proprio nelle azioni irresponsabili provocate dalla paura.

Perché in situazioni gravi come questa attuale i “diritti” sembrano entrare in conflitto con i “doveri” quando esistono guide chiare come quelle dei nobili Articoli della Costituzione?
In pochi ricordano che la Costituzione prevede, all’Art. 16, che la libertà di circolazione possa essere limitata per motivi di sanità o di sicurezza; mentre all’Art. 17 che la libertà di riunione possa essere vietata per la sicurezza e l’incolumità pubblica; all’Art. 32 che “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti”.
Non sono, quindi, le misure restrittive attuate per l’emergenza nazionale (vedi Decreto) che sottraggono diritti o provocano un danno ai cittadini-contribuenti, ma misure gravi, passate inosservate e non impedite, come quelle prese dal governo Monti nel 2012 che ha modificato l’Art. 81 della Costituzione, inserendo l’obbligo del pareggio di bilancio, che ha provocato, da allora in poi, danni e la sottrazione di diritti, dignità morale ed economica a moltissimi cittadini-contribuenti, di cui sono responsabili tutte le forze politiche che non l’hanno impedito. Stefano Rodotà disse, allora, che tale riforma dell’Art. 81 dichiarava l’incostituzionalità di Keynes.

Il Coronavirus ha scatenato pensieri folli anche in molti di coloro che hanno delle responsabilità e che stupidi non sono. Ma allora quale è il vero motivo? Ci riferiamo, in particolare, a quanto hanno sostenuto, in questi giorni a proposito del Coronavirus, i medici della SIAARTI (l’associazione professionale che riunisce chi lavora nei reparti di Terapia Intensiva). Come si concilia quanto sostengono questi medici con quanto afferma la Costituzione negli Art. 3, 16, 17, 32 e anche con il famoso Giuramento del medico (Giuramento di Ippocrate) attribuito a Ippocrate intorno al 400 a.C.?
Gli anziani, i vecchi, non sono cittadini-contribuenti contemplati negli Articoli della Costituzione che meritano gli stessi trattamenti dei giovani? Quale sarebbe la logica sostenibile che escluderebbe i vecchi dal diritto alla cura? Ci dobbiamo forse preoccupare che all’esclusione dei vecchi dalle cure possano aggiungersi le esclusioni di bambini, giovani o adulti portatori di handicap?

Che la Luce della Saggezza possa scendere sul mondo, sulla testa di governanti e governati.

 

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