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1003. Decadimento, degrado e corruzione diffusi: il fallimento dell’umanità

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Quello che noi facciamo con i nostri scritti è appellarci agli individui per portare la loro attenzione sullo stato reale in cui si trovano gli esseri umani, sia lo stato individuale sia lo stato collettivo. Ma prima di comprendere i mezzi che indichiamo oltre alle soluzioni che mostriamo, gli esseri umani devono capire, rendersi conto di trovarsi in una situazione planetaria problematica prima che questa subisca un ulteriore stato di aggravamento. Risulta urgente, oltre alla presa di consapevolezza necessaria, l’attuazione di un’azione efficace e risolutiva, pena la catastrofe mondiale”.

Cosa distingue, nelle risposte comportamentali e comunicazionali, un sincero aspirante spirituale da un individuo comune? Tutto ciò che pensa, dice e fa un aspirante spirituale assume, interiormente ed esteriormente, la forma di una profonda ricerca della felicità per e per l’intera umanità. È quello che dovrebbe perseguire la politica, nel suo dominio naturale, ovvero ricercare la felicità comune. Così, purtroppo, non è.

L’umanità ha alle sue spalle moltissimi passi fatti che non hanno funzionato. Ad esempio quelli degli inappliccati-inattuati principi delle varie Costituzioni (vedi la Costituzione italiana più volte insidiata e attaccata per renderla del tutto impotente) e della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo. Anche l’aver messo in soffitta, come roba vecchia, i principi dello Statuto dei Lavoratori, che non possono mai diventare obsoleti se non per mano di individui come Carlo Bonomi, il nuovo presidente degli industriali, che vorrebbe rinnovare i contratti collettivi, dei 10mila lavoratori che aspettano da anni, senza alcun aumento salariale e con la totale libertà di licenziare, contratti che si diverte a chiamare “rivoluzionari” (niente aumenti in busta paga, sostiene, perché non c’è inflazione, ma ignora il fatto che molti lavoratori stanno aspettando anche da dieci anni il rinnovo). Bonomi certamente non ha il problema di arrivare a fine mese e dover far fronte a debiti contratti per sopravvivere. Continua sostenendo che il contagio nei posti di lavoro è solo colpa dei lavoratori non delle fabbriche e ribadendo il no all’aumento degli stipendi dei lavoratori rivendica però più risorse alle imprese e l’inutilità di distribuire bonus e di fare interventi specifici verso i lavoratori in difficoltà. Ci chiediamo in quale mondo viva questo Bonomi dalla mentalità limitata da ragioniere che si crede un grande visionario avanti a tutti, gli altri hanno sbagliato e sbagliano tutti: un profilo autoritario che vorrebbe imporre solo il suo punto di vista che nega di essere rappresentante dei “poteri forti” perché lo dice lui. Il Paese non aveva bisogno di un presidente degli industriali di siffatta pasta: troppo finanziere anziché industriale (ma è un “piccolo” che si ispira ai Tronchetti Provera, ai De Benedetti, agli Agnelli e i piccoli, si sa, peccano facilmente di onnipotenza per frustrazione irrisolta e incompiutezza).

Questi sono soltanto tre degli importanti passi falliti.
Perché non hanno funzionato?
Le buone cose, spesso, quando si cerca di condividerle si finisce per imporle malamente, per la mancanza di un sincero e corretto stimolo del principio dei “Giusti Rapporti” (retti, giusti ed equi). Una buona relazione è una buona e sincera comunicazione che dà una buona azione cooperata.
La “scienza della comunicazione” dovrebbe essere una “scienza del cuore” integrata con le più elevate capacità dell’intelligenza, della ragione, della coscienza.
Si è sviluppata, invece, una “scienza della comunicazione” non per meglio comprendere lo sviluppo del potenziale umano quanto per dominare, saper convincere, persuadere ad ogni costo, sfruttare, condizionare, saper ingannare, creare forzate correnti d’opinione e visioni dell’esistenza utilitaristiche, oggi supportata impropriamente dalla tecnologia (i vari dispositivi digitali, internet, i social, ecc.).
Il disastro della società umana attuale, a livello mondiale, è dovuto al predominio della cultura dominante corrotta che offre modelli e programmi che non “informano, formano e realizzano” gli esseri umani ma ne fanno strumenti di manipolazione per la realizzazione di un oscuro piano planetario. Questa cultura dominante, con i suoi modelli e programmi oscuri, non aiuta gli individui a sviluppare la capacità di essere giusti e corretti nei rapporti, non aiuta a creare quelle condizioni necessarie per un minimo di equilibrio all’interno di sé, ma squilibra, destabilizza e destruttura la psiche degli individui, rendendoli confusi nelle proprie diverse tendenze e pulsioni, non garantendo così quel necessario rapporto equilibrato con gli altri. La società umana è così una massa incontrollata di ego irrequieti in perenne lotta gli uni contro gli altri. Gli stessi politici, insieme ai propri leader, sono vittime della stessa malattia sociale, dimostrandolo in tutto quello che dicono e che fanno.

Basta osservare attentamente e onestamente cosa fanno tutti i mezzi di comunicazione come la stampa, la radio, la televisione, internet, i social, i telefonini, ecc.: tutti rappresentano i mezzi del comunicare ma, in realtà, non fanno comunicare affatto bensì permettono l’esercizio di influenze puntuali, condizionano, manipolano e finiscono per confondere gli individui, isolandoli in un preciso spazio mentale alienante, per renderli fragili e impotenti. Il mondo moderno non è riuscito ad azionare ed applicare una vera volontà di bene.
Il risultato deleterio della “tecnologia della comunicazione”, e non della “scienza della comunicazione” nel suo lato illuminato, è quello di aver provocato negli individui una insana sovra-eccitazione del sistema nervoso, comportamenti compulsivi, dipendenza, aggressività, violenza (verbale, scritta e fisica) indebolendo le normali capacità di concentrazione del pensiero e del controllo di sé. Questi mezzi di comunicazione invece di essere degli strumenti utili per far sentire gli individui vicini psicologicamente gli uni agli altri, sono diventati armi di attacco verso ogni forma di diversità (vedi quello che accade ogni giorno sui social) non gradita, o strumenti di affermazione di sé (basta vedere l’idiozia dei tanti influencer, addirittura dai quindici anni in poi).

I detrattori occulti del bene, della giustizia, dell’uguaglianza hanno agito per quasi un quarto di secolo paventando un buonismo (ipocrita) che ha prima ridimensionato il senso ed il valore della bontà per finire, in seguito, col ricoprirla di banalità e farla ricusare dai più. Hanno costruito, ad hoc, una visione che hanno diffusa, propagandata e fatta incarnare dai più (i cittadini manipolati dai media asserviti): la visione in cui il bene è banale e l’illegalità, la furbizia e la corruzione sono da preferire.
La cultura dominante corrotta ha fornito modelli comportamentali e comunicazionali con cui, facendo finta di essere buoni (come fanno alcuni politici nelle loro idiote propagande), declamando soltanto la bontà, senza possederla, fanno ottenere molto di più dell’essere buono per davvero. Si è instaurato così il pensiero corrente che essere corretti, onesti e giusti è da idioti. Hanno estinto la moralità (che è una sola e non due – una pubblica e una privata – come diceva apertamente Sandro Pertini) e reso normalità l’illiceità (non c’è nulla di male a corrompere e lasciarsi corrompere).
È così che si è arrivati alla normalità di sfruttare l’algoritmo di Google per diffondere in rete la propaganda dell’estrema destra violenta, del razzismo e del negazionismo. Si percepisce ovunque, in tutta la società, che si è instaurata, nelle persone, una patologica incontrollata voglia di eccessi, una voglia che rivela la presenza di una pericolosa ansia e che non è il segno di una “liberazione” (come vorrebbero far credere). Le persone non sanno riconoscere di essere affetti da sintomi, disturbi di ordine psichiatrico, credono di essere sani e che quanto provato siano cose che appartengono alla normalità.
È una evidenza che l’uomo comune, che costituisce la maggior parte dell’umanità, conosce poco di sé stesso e degli altri. L’educazione-istruzione, a cui tutti sono sottoposti, non offre veri strumenti di conoscenza, lascia gli individui nell’ignoranza intellettuale e coscienziale: non informa adeguatamente, non forma sufficientemente, non realizza affatto nessuno. È necessaria una mirata scelta individuale, che fa imboccare un percorso autodidatta, per innalzarsi oltre la bassa soglia culturale che impone il sistema dell’educazione-istruzione vigente. Questo sistema vigente non predispone gli individui alle necessarie procedure cognitive, pragmatiche e interpretative della realtà. L’uomo comune, quindi, è disinteressato alla conoscenza di sé, degli altri, del mondo e della realtà esistenziale, è in balìa dell’oceano dell’ignoranza in burrasca. Comunque la comunità umana costruisce la propria immagine del mondo fortemente influenzata dalla cultura dominante corrotta (i cui modelli sono quelli dell’esasperato materialismo, del consumismo, dell’egoismo, dell’ateismo, dell’apparenza – del mostrarsi, dello stare continuamente in vetrina –, ecc.) che privilegia le dialettiche della razionalità, ovvero quella fra razionalità logica e razionalità analogica, quella fra razionale e irrazionale, quella fra ragione e istinto.
Il sistema dell’educazione-istruzione, in un’epoca come quella attuale, non fa conoscere, non mette a disposizione dei giovani le leggi nascoste della comunicazione (la scienza della comunicazione nel suo lato illuminato) che darebbe loro un bagaglio di informazioni utili e renderebbe disponibili strumenti importanti per un serio lavoro su di sé.
I giovani, in pratica, diventano adulti senza essere stati adeguatamente educati e istruiti per saper vivere nel mondo. Non viene data loro la motivazione per interessarsi alla conoscenza dell’esistenza, partendo dalla conoscenza di sé stessi, degli altri e del mondo che li circonda: non vengono preparati e allenati allo sviluppo del libero pensiero per conoscere la libertà e il suo vero significato. Basta vedere come in quest’agosto 2020, proprio per mano dei giovani non educati alla responsabilità, dai 15 ai 30-40 anni, si sia maggiormente diffuso il Covid-19 per comportamenti incoscienti (assembramenti in discoteca senza mascherina e distanza, i gruppi a bere nella stessa bottiglia, a passarsi la stessa sigaretta, a fare feste in piscina tutti ammucchiati o feste in case private ma sempre senza accorgimenti anti-Covid, ecc.).
L’aumentato contagio Covid-19, prevalentemente tra i giovani, è colpa di chi volontariamente, per motivi oscuri, ha diffuso il “negazionismo” in questi mesi, propagandando l’idea che il Covid-19 non esiste e che non servono mascherina, guanti e distanza. Si tratta di una corrente di pensiero, stupida e ignorante, che si è voluta sovrapporre alla scienza (quella sana e non corrotta), svilendola, contrapponendo tale convincimento come fosse scienza. Certi politici, intellettuali e media hanno insistito ossessivamente, per chissà quale oscuro interesse, a diffondere la convinzione dell’inesistenza del virus e il danno provocato è quello di innumerevoli giovani contagiati e ricoverati, che a loro volta contagiano genitori e nonni, con un maggiore e ulteriore aggravio economico sulla sanità. Un irresponsabile come Salvini (inspiegabile che ancora nessuno lo fermi per tutte le violazioni anti Covid e le istigazioni pubbliche a violare le norme governative) che nei giorni di maggiore contagio tra i giovani continua a dire che non esiste alcun problema e nello stesso momento in cui i suoi leghisti, Fontana e Zaia lo smentiscono perché preoccupati dei contagiati in aumento nelle loro regioni. Salvini, con il suo negazionismo e le ripetute violazioni dei decreti governativi anti Covid, ha dimostrato di mancare di consapevolezza culturale e civile, di prendere in giro tutto e tutti con le sue sceneggiate pubbliche (in tv, nelle piazze e sui social), di mancare di rispetto ai sentimenti delle persone con i suoi continui inganni e bugie: dimostra, infatti, con i suoi comportamenti di essere senza idee e senza principi. Non è uno statista come vorrebbe far credere e non ha un profilo da premier, ma non è neanche un vero politico alla stessa stregua di Matteo Renzi.

Avere convinto una parte dell’opinione pubblica che il contagio sia una invenzione ha danneggiato maggiormente il Paese. Personaggi in vista, che hanno perorato solo i propri interessi facendo finta di preoccuparsi dei giovani ma hanno invece istigato alla violazione delle norme governative anti Covid: degli esempi deplorevoli sono quelli di Vittorio Sgarbi (dalla Camera alle diverse manifestazioni pubbliche in cui ha violato le norme anti Covid), della Daniela Santaché (proprietaria socia di Briatore del Twiga, Stabilimento-Discoteca in Versilia), senatrice di Fratelli d’Italia e di Flavio Briatore (proprietario del Billionarie in Sardegna, discoteca-ristorante che richiede 4mila euro per un tavolo ed è risultato essere un focolaio con, al momento, 63 positivi tra il personale lavorativo che hanno costretto a mettere i cento dipendenti in quarantena, un barman sessantenne è grave e intubato, è positivo lo stesso Briatore costretto al ricovero presso il San Raffaele di Milano), un imprenditore ignorante, arrogante, presuntuoso, immorale e irresponsabile che ha avuto da ridire sulla chiusura – il 17 agosto – del suo locale-untore, invidioso di altri locali ancora aperti (non si preoccupa della salute delle persone ma solo dei suoi profitti senza ritegno).
Per quelli che il Covid-19 non esisteva, o che non c’è più, che dicono che non servono mascherina e distanza, ecco un breve elenco di volti noti, che hanno soggiornato per lo più in Sardegna (ma non è questa colpevole dei contagi diffusi ma dei comportamenti di tutte le persone che vi si sono recati) per poter riflettere: positivi il ballerino Samuel Peron, il pugile Daniele Scardina, il parrucchiere delle vip Federico Fashion Style, l’allenatore di calcio Sinisa Mihajlovic, il tennista Novak Djokovic, la showgirl Antonella Mosetti, il corteggiatore di Uomini e Donne Andrea Melchiorre, la deputata di Forza Italia Elvira Savino, il ristoratore dei vip Johnny Micalusi (“re del pesce” romano) ricoverato all’Ospedale di Sassari perché positivo; l’ex manager di Pamela Prati Eliana Michelazzo ricoverata al Gemelli per sangue alla gola e difficoltà respiratoria, risultata positiva; un funzionario del tribunale civile di Roma è risultato positivo e i suoi colleghi sono stati messi in isolamento e molti altri. C’è un focolaio nell’azienda Aia nel Trevignano con 184 contagiati su 700 addetti e 38 loro familiari; c’è un Camping in Sardegna con 1800 ospiti e 4 casi Covid che ha fatto fare i tamponi ai 150 dipendenti; ci sono registrati a Roma nord, la Roma bene, 44 positivi, tutti rientrati dalle festi folli al Billionaire; ci sono 91 positivi che sono stati nella discoteca Indie di Pinarella di Cervia (provincia di Ravenna); ci sono 12 positivi nella frazione di Lucoli, in Abruzzo, chiusa come zona rossa; ci sono 22 positivi nella Rsa Quarenghi di Milano; c’è un focolaio a Cortina al Summer festival con 600 persone da controllare per la presenza di un ragazzo romano di 26 anni risultato positivo. Sempre per la cronaca è stato chiuso anche il ristorante Cipriani, sempre di Briatore, a Montecarlo perché 2 membri dello staff sono positivi; ci sono due quartieri di Roma, l’Appio e Centocelle, con record di contagi mentre nove quartieri risultano senza positivi. I casi sono tanti, troppi. Il problema è che quando diversi “singoli” formano un “gruppo” questo finisce quasi sempre per trasformarsi in un “branco dell’eccesso” senza controllo: è come se l’uomo-massa, guastatosi nella sua umanità, rincorresse l’animalizzazione di sé stesso. La pandemia sembra aver accentuato tale guasto in corso che i cosiddetti “esperti”, “competenti”, continuano a non vedere e a ignorare.
Non si può ignorare come a Rovereto i trentini chiedano le dimissioni di Vittorio Sgarbi, accanito negazionista, da presidente del Museo Mart di arte moderna, per le forti dichiarazioni manifestate contro le precauzioni e la salute pubblica nella fase più acuta dell’emergenza coronavirus e per un suo degrado nella dialettica istituzionale, dimostrando un comportamento non degno, non corretto, non etico nel prestigioso incarico ricoperto. La petizione ha quasi raggiunto le 20mila firme e dichiarata-ritenuta ammissibile dall’Ufficio di Presidenza del Consiglio provinciale di Trento. Vittorio Sgarbi, tra i più accaniti negazionista, ha istigato l’opinione pubblica in molte occasioni alla violazione delle normative anti Covid.

È stata minata, per motivi di consensi e di potere, la fiducia nella scienza sostituendola con una fede astratta pericolosa che non ha alcuna base concreta né a livello di un eventuale costrutto filosofico né a nessun livello scientifico: un vomitevole erutto cerebrale di gente ignorante che purtroppo ha visibilità e potere di influenza sull’opinione pubblica. Sono tutte persone in malafede (cittadini normali, politici, giornalisti, imprenditori proprietari di discoteche, pizzerie, ristoranti, ecc.) che hanno buoni motivi per affermare e diffondere il negazionismo, dei grandi irresponsabili e forse bisognerebbe dire dei criminali. Eppure i 22milioni di casi accertati e oltre 800mila morti sono di fronte a tutti, non si possono ignorare (le bare e le sepolture con nomi e cognomi, tutte le persone in terapia intensiva, gli intubati, i salvati ma intaccati da problemi neurologici, ecc.) se non per follia di chi non vuole vedere. I negazionisti minacciano la vita di tutti, per egoismo e per interessi personali. Un esempio del risultato prodotto da questo negazionismo sui giovani è dato da quei ragazzi, a Roma, che incalzati dai Vigili urbani a mettere la mascherina, in una condizione di assembramento evidente, hanno risposto con offese passando a spintoni e pugni mandando due vigili, che facevano il proprio dovere per la salvaguardia della salute pubblica, in ospedale. Non si può negare che tutto questo è il risultato dei cattivi maestri (politici, leader di partiti, intellettuali in malafede, tuttologi sospetti, ecc.) che hanno imperversato sui media con il criminale negazionismo. A sentir parlare questi giovani contagiati, divenuti anche untori, sembra di ascoltare dei decerebrati perché continuano a ripetere automaticamente che non hanno fatto nulla di illegale. Guardano la questione da un “punto di vista” sbagliato tranne che da “quello” giusto che riguarda la loro salute messa a rischio e la salute degli altri (genitori, nonni, parenti, amici, condomini, compagni di scuola, professori, bidelli, sconosciuti, ecc.). È come se non riuscissero a capire il senso di responsabilità che bisogna avere anche se si è giovani. Accusano gli altri, le istituzioni, il governo, i complottisti, tutti tranne che sé stessi e i propri comportamenti irresponsabili.

Questo fronte del negazionismo è un fronte dell’ignoranza che purtroppo avanza in Italia e nel resto dell’Europa: Berlino, Belgrado, Madrid, Lugano, Milano, Roma, ecc.: una ribellione demenziale che non guarda i contagiati in aumento e i morti che si sommano e che ripete meccanicamente, senza consapevolezza, “No Mask”, una coscienza robotizzata.
L’imprudenza della politica è responsabile dell’enorme diffusione dei contagi durante i giorni di ferragosto: non avrebbe dovuto far aprire le discoteche (pensando di più all’economia che alla salute) e permettere, senza alcun controllo, grandi assembramenti (locali di ogni genere, piazze, spiagge, piscine, ecc.). Quanto avvenuto era del tutto prevedibile senza che si scomodasse un comitato scientifico che non ha saputo essere convincente.
Questa politica imprudente è incapace, in malafede o corrotta?

La Pandemia mostra un triste scenario italiano: malati di Covid, morti di Covid, danni economici da Covid, imbarbarimento delle risposte comportamentali e comunicazionali delle persone, un’impennata di furbi, di corrotti e corruttori, di violenti, di psicologicamente e mentalmente disturbati in tutte le fasce sociali. Non migliori ma peggiori tutti dopo il Covid: individualmente e collettivamente, tutti colti negativamente da un malessere esistenziale. Il degrado culturale fa ormai scambiare alle persone, oscurate intellettualmente, la “libertà” per la possibilità di fare quel che vogliono senza alcun rispetto per il prossimo e per le regole. La verità è che comunque una minoranza sta mettendo in grande difficoltà, da tutti i punti di vista, la comunità italiana che rispetta il prossimo e tutte le regole. Aumenta un disagio emotivo di massa che potrebbe sfociare in qualcosa di molto spiacevole. Le brave persone quanto potranno resistere ancora con la prudenza, con il buon senso e lo spirito di sopportazione? Dovrebbero svegliarsi in tempo tutti coloro che hanno ruoli sociali, di responsabilità politica e pubblica: non basta più la sola responsabilità che i bravi cittadini hanno dimostrato fino adesso.

I politici, sopraffatti dal proprio egoismo (moltissimi voltagabbana che passano da un partito all’altro indifferenti nei confronti dei cittadini-elettori che li hanno votati), servono i “poteri forti” e i “poteri occulti”, senza preoccuparsi delle ulteriori conseguenze che il Paese possa subire ancora.

Al meeting di “Comunione e Liberazione” 2020 si è affacciata una destra mascherata da “destra moderata” mediante una specie di “manifesto” presentato da Mario Draghi, la cui vera anima è conservatrice, neoaristocratica e reazionaria, ma viene considerato superparte. Eppure Draghi ha incarnato il pensiero-ideale di una classe dirigente conservatrice, liberista e reazionaria, quella classe dirigente che ha condotto l’Europa, e di conseguenza l’Italia, verso l’attuale disastrosa situazione. Coloro che hanno portato l’Italia alle attuali estreme conseguenze adesso, in ogni dove, proclamano di impegnarsi per guidare il Paese verso una ripresa certa. Mario Draghi è un uomo di potere non proprio a favore dei diritti e dei bisogni dei popoli, ma i cittadini vedono e ascoltano quello che vogliono far vedere e sentire i media asserviti al Vertice della piramide del potere occulto mondiale (l’èlite che guida i governi ufficiali da dietro le quinte). Nonostante ciò anche la sinistra lo ha acclamato, pronta a seguirlo, una sinistra che ha ormai tradito da molto tempo sé stessa, la propria storia, la propria tradizione, i suoi cittadini-sostenitori, rinunciando alla sua naturale missione di criticare lo stato delle cose. Le parole di Draghi sono parole menzognere perché lui è artefice di quel potere che sostenendo la “crescita” e il “profitto” non ha fatto rispettare l’ambiente che menziona oggi, oltre che umiliare pesantemente la persona umana (il cittadino-contribuente di cui parla la Costituzione) sottraendogli ogni sicurezza di reddito, dalla fascia media ai più poveri. Non si sono sentiti, nelle sue parole, riferimenti alla giustizia sociale e all’eguaglianza. Si è evidenziato, nel suo discorso, solo la preoccupazione di difendere tutto ciò che riguarda i soliti “pochissimi”, nulla che riguardi davvero i “molti” (i cittadini bisognosi). Nessuna parola nei confronti di chi già sta molto soffrendo. Mario Draghi si è esibito in qualità di abile cantastorie con nella testa e nel cuore un ulteriore oscuro disegno.
Chi è Mario Draghi veramente? È l’ammaliatore che al meeting ha detto: “Ora è il momento della saggezza nella scelta del futuro che vogliamo costruire. Ai giovani bisogna dare di più: i sussidi finiranno e resterà la mancanza di una qualificazione professionale, che potrà sacrificare la loro libertà di scelta e il loro reddito futuri”.
Molti politici che lo hanno ascoltato, vecchi e nuovi (di destra e di sinistra), tutti a osannarlo, a parlargli confidenzialmente, a scrivergli come se già avesse preso in mano le redini dell’Italia. Tutti a cercare una possibile visibilità con lui al governo eventuale.

“(…) Il “potere occulto” di Mario Draghi, figlio di un ispettore di Bankitalia, è esistito ed esiste ancora: non a caso, da un bel po’, alcune forze hanno insistito a far sapere all’opinione pubblica della buona possibilità di mettere il Governo nelle sue mani come presidente del Consiglio oppure di fargli occupare la presidenza della Repubblica. Chi è Mario Draghi? Un servitore o un traditore dello Stato? Egli è membro del Gruppo dei Trenta (Group of Thiry), creato nel 1978 a Washington, che riunisce economisti e accademici per studiare i mercati finanziari globali, ma è appartenuto come pezzo grosso, al paramassonico Bilderberg e massone delle Superlogge sovranazionali Edmund Burke, Pan-Europa, Compass Star-Rose/Rosa-Stella Ventorum, Three Eyes e Der Ring. Nel 2018 è stato accusato di conflitti di interessi da Emily O’Reilly (il mediatore europeo) essendo Draghi, in quel momento, presidente della Banca Centrale Europea. È stato consigliere di Giovanni Goria al Tesoro nel 1983, poi alla Banca Mondiale, dal 1991 al 2001 direttore generale del Tesoro, un’importante esperienza alla Goldman Sachs per il suo curriculum, governatore della Banca d’Italia e presidente della Bce. Da economista sconosciuto alle masse, nel 1991, il ministro Guido Carli lo fa diventare direttore generale del Tesoro, lanciandolo su quella strada del potere che lo avrebbe visto uno degli uomini più potenti del mondo. Non ci si può dimenticare come si è distinto come regista della grande stagione delle privatizzazioni, stagione infelice per l’Italia, causa di molti problemi dell’oggi. Mario Draghi è, infatti, presente il 2 giugno 1992 sul panfilo Royal Yacht “Britannia” della regina Elisabetta, come Direttore Generale del Tesoro tiene la relazione introduttiva sui costi e i vantaggi delle privatizzazioni (insieme ad altri speciali passeggeri, quasi tutti massoni di Superlogge sovranazionali, Merrill Lynch, Goldman Sachs, Salomon Brothers, Reali Britannici, elite anglo-americana, Carlo Azeglio Ciampi – Governatore della Banca d’Italia –, Beniamino Andreatta – Ministro del Bilancio –, Riccardo Galli – Dirigente dell’IRI –, Gabriele Cagliari – Presidente dell’Eni –, Giovanni Bazoli – Presidente Banco Antonveneto – Mario Baldassarri – economista – Romano Prodi, Lorenzo Pallesi – Presidente INA Assitalia –, Innocenzo Cipolletta – Direttore Generale di Confindustria –, Giulio Tremonti e un gruppo elitario dell’alta finanza londinese). A questa riunione segreta dell’elite viene presa la decisione di far crollare il vecchio sistema politico italiano e permettere ai “nuovi padroni” di manovrare liberamente e completamente: si tratta di separare il potere economico-finanziario dal controllo delle istituzioni politiche (consegnare alla finanza un ruolo gerarchicamente superiore rispetto alla politica e alla sovranità popolare, eliminando il senso democratico delle istituzioni). È così che viene deciso di svendere una cospicua parte del patrimonio industriale italiano al “Quantum Fund” di George Soros per fare cassa, viene detto, a seguito della svalutazione della lira che si verifica, stranamente, il 16 settembre 1992 a causa dell’attacco speculativo da parte, guarda caso, di George Soros (una lunga storia). Viene concretizzato il disastroso “Progetto delle Privatizzazioni” che trasformerà in spa i grandi enti pubblici cambiandone i vertici e incaricandoli di avviare le dismissioni, alcune in tempi brevi e altre in tempi lunghi: Iri, Eni, Enel, Ina, Efim, Comit, Telecom, Finmeccanica, Alitalia, Autostrade [1999], e assicurazioni, banche.
In questi giorni basta vedere anche i poteri di Confindustria come spingono verso la soluzione di Draghi. Perché? A marzo 2020, in piena pandemia, Draghi afferma sul Financial Times che “livelli molto più alti di debito pubblico saranno una caratteristica permanente delle nostre economie e saranno accompagnati dalla cancellazione del debito privato”. Parole su cui riflettere (…)”.

Rosario Castello
stralcio di un nostro lavoro
Il potere delle Logge segrete: massoneria, mafia e politica

 

Con quello che scriviamo cerchiamo di aiutare ad aumentare la consapevolezza delle persone sulla difficoltà e sulla complessità dei tempi attuali. Troppe le promesse, le proposte cariche di illusioni per strappare consensi ai cittadini da parte di politici, per lo più nani che si credono giganti che non si rendono conto della propria pochezza, di essere degli “incompiuti” irrimediabili.

L’Europa ha bisogno di cambiare rotta, l’Italia ne ha bisogno assolutamente e per questo ci vuole l’azionamento sincero di tutti “i migliori” che operano tra le forze progressiste, sviluppando nuovamente politiche di welfare per un Nuovo Risorgimento europeo frenando, nello stesso tempo, le pericolose forze conservatrici-reazionarie che in questo momento cercano di destabilizzare maggiormente. Le forze ignoranti, barbare e violente, dei vari populismi e dei vari sovranismi non devono prevaricare: i cittadini dell’Italia democratica e per bene e quelli di tutta Europa non devono permetterlo.

 

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