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1032. Il Buon Futuro è fatto di azioni giuste e luminose

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Il futuro sarà ancora più oscuro di oggi se nessuno si preoccuperà di mettere mano ad una più equa distribuzione della ricchezza. Bisogna ridare ai cittadini la dignità morale ed economica sottratta in tutti questi anni da governi e da politiche non all’altezza in quanto costituiti da mediocri, da immorali, da leader egoisti, narcisisti, da sfruttatori e accaparratori di privilegi, di guadagni e di potere immeritato. Ripartendo da una equa ridistribuzione della ricchezza le cose potranno cambiare, andare meglio e rimodellare una società più giusta, più illuminata e più felice.
Investire seriamente per educare, istruire, diffondere vera ed elevata cultura è estremamente necessario.
Le voci che vogliono e chiedono veramente il cambiamento non sono molte, alcune fanno solo finta di volerlo ma fanno in modo che le cose restino sempre nello stesso modo per giostrare nei soliti privilegi, guadagni ed esercizio del potere. Le voci di quelli che il cambiamento invece lo vogliono, gridandolo, possono ostacolare e indebolire la posizione e le forze dell’”inganno”.
È compito di tutti “i migliori” fare in modo che si ripensi il Lavoro per riconsegnare tutti i diritti umani sottratti fino adesso.
Gli esseri umani hanno diritto, per nascita, ad essere felici ma la felicità umana si può basare ormai soltanto sulla riduzione delle disuguaglianze e dello sfruttamento. Non tutti la pensano così ed è per questo che esiste ed impera la visione che pensa che la felicità dipenda dalla libertà d’impresa e di profitto e dall’ordine che i pochi impongono ai molti.
Gli ultimi decenni hanno visto una riduzione progressiva del prelievo fiscale a carico dei ricchi di cui è responsabile la politica con tutti i governi che si sono succeduti (di destra e di sinistra). Sarebbe equo e giusto introdurre una tassa sui grandi patrimoni poiché i ricchi sono diventati super-ricchi e i poveri sempre più poveri. L’Italia è nona nella classifica dei più ricchi nel mondo, con 298mila super-ricchi.
L’ultimo rapporto sulla ricchezza globale del Credit Suisse rivela che esistono 2.774 cittadini con un patrimonio personale superiore ai 50milioni di euro. La rivista Forbes scrive che ci sono 40 italiani addirittura miliardari o multimiliardari; personaggi che detengono 140 miliardi. Non sarebbe forse giusto che i super-ricchi in questo momento dessero una mano in più al proprio Paese? La rivista Forbes propone, infatti, un contributo del 2% versato da chi possiede patrimoni superiori ai 50 milioni, ma inferiori al miliardo, potrebbe fruttare 6 miliardi. Uno del 3% dato dai 40 super-ricchi permetterebbe allo Stato di incassare altri 4 miliardi.
Troviamo interessante, giusta, ragionevole e molto utile per il supremo bene di tutti la proposta del ilfattoquotidiano.it, con la raccolta di firme giunta già a 70mila sottoscrizioni. È equa e giusta perché sostiene l’introduzione di un prelievo sui patrimoni superiori ai 50milioni di euro, che riguarderebbe meno di 3mila contribuenti italiani ma che frutterebbe fino a 10miliardi l’anno. Un prelievo di questo tipo non riguarda affatto questioni ideologiche ma di civiltà, di umanità, di solidarietà. I ricchi di cui si parla hanno, oltretutto, rafforzato le loro sostanze con la pandemia Covid quindi è anche una questione morale.
Mentre molti paesi si stanno già muovendo in tale direzione in Italia la richiesta di un’imposta patrimoniale ha suscitato un putiferio in coloro (i più egoisti) che si sono sentiti toccati-offesi da tale proposta: i “padroni” e la loro lunga corte di servi che beneficia di ciò che vuole il padrone e lottano per lui secondo necessità.
In questo momento critico bisognerebbe fare sempre più investimenti e impedire di tornare ai livelli pre-crisi e tra questi la lotta al cambiamento climatico.
La ripresa può essere legata solo ad una serie di azioni giuste, intelligenti e luminose: non può essere altrimenti per avere un Buon Futuro.
L’Argentina e la Spagna, infatti, hanno introdotto il prelievo sui grandi patrimoni e la Gran Bretagna e gli Stati Uniti ne stanno discutendo con lo svolgimento di studi appositi come quello in California (imposta sulle grandi ricchezze).
Una iniziativa come quella proposta da Il Fatto Quotidiano potrebbe aiutare milioni di lavoratori autonomi, precari, commercianti e imprenditori in difficoltà.
La proposta è stata indirizzata al Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte, ma non solo. Quello che va precisato bene è che non si tratta di una patrimoniale e non è una nuova tassa ma solo una intelligente “misura una tantum”.
Noi pensiamo, e non solo noi, che se lo Stato, il Governo, la politica hanno chiesto (preteso) grandi sacrifici a chi guadagna meno di 1000 euro al mese e non sarebbe più che giusto chiedere un piccolo contributo anche a quegli italiani più fortunati per tutelare la collettività?
Prevenire è sempre meglio che curare. La Federconsumatori stima che nel 2021 ci saranno aumenti per 795euro a famiglia, tra alimentari, bollette della luce e banche. In un momento come questo hanno già annunciato l’aumento dell’elettricità (+4,5 %) e del gas (del +5,3%). È così che il governo aiuta i cittadini nel periodo più critico della pandemia? Non si aiutano i cittadini solo con le belle intenzioni annunciate che non si realizzano.

Come si può pensare che una società possa basarsi sull’assenza di dialogo?
Bisognerebbe tentare sempre, con un costruttivo dialogo, di conciliare almeno queste due “visioni” del mondo sopra presentate.
Potrà esserci un futuro degno di essere vissuto se si riuscirà a creare una società capace di discutere veramente, di confrontarsi con la convivenza di punti di vista diversi. Ci vorrà una vera democrazia, che non si è ancora vista, che faccia percepire alle persone di essere ascoltate, di contare, di essere davvero padroni del proprio destino, e non soggette alla volontà di un esiguo “gruppo di potere” che decide su tutto e su tutti.

 

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