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1100. L’uomo ordinario e l’Iniziato

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L’uomo ordinario è l’obliato, il dormiente, il profano, colui che ignora la natura delle percezioni sensibili e si lascia attraversare dai messaggi sottili come da dati materiali, restando inconsapevole alla natura della realtà e alimentando la potenza dell’ignoranza che facilmente si trasforma nel male.

Anche la “Tenebra” con i suoi invisibili tentacoli fa strage di coscienze umane. La Tenebra operante nel mondo, deriva dall’Oscurità, viene evocata dalla devozione all’ignoranza degli esseri umani. Le sue azioni oscure fanno stragi tra gli uomini che soccombono alla paura.

L’uomo ordinario è chi è identificato all’oggetto, al mondo materiale e vi è asservito, d’illusione in illusione, anche quando sostiene di seguire una religione o una filosofia.
Il profano deambula tra il bianco e il nero indifferentemente. Senza chiederselo egli cammina sulla “via” larga: mette, alternativamente, i piedi sul bianco e sul nero.

Quella dell’iniziato è una via “stretta” (esoterica): egli passa tra il bianco e il nero senza esserne ostacolato.
L’iniziato raggiunge un livello di coscienza, dove comprende chiaramente che tutto quello che ha fatto fino a quel momento è in funzione di una verità da raccontare, testimoniare al mondo ma anche che la verità percepita fa parte di una verità ancora più grande che riguarda tutta la creazione.

L’umanità è divisa in due parti: una parte è costituita da tutti quelli che non prendono minimamente in considerazione l’aspetto spirituale dell’esistenza; l’altra parte è costituita da una maggioranza che segue una spiritualità prettamente religiosa e una minoranza che segue una spiritualità fuori dalle religioni.
La parte che segue una spiritualità religiosa è, a sua volta, divisa da una parte che segue per convenzione, senza motivazione profonda, dando risposte meccaniche e automatiche alla fede; l’altra parte, una vera minoranza, vive una spiritualità religiosa sincera e profonda ma non libera da quei limiti imposti dalle chiese.

La minoranza che segue una spiritualità fuori dalle religioni è divisa, a sua volta, da una parte che partecipa superficialmente, quando non in modo meccanico, dimostrando solo un’esteriore fuga dalla religione ufficiale; e da una parte più esigua che vive profondamente la spiritualità libera da riferimenti materiali.
La maggior parte di quell’umanità, costituita sia da quelli che seguono una spiritualità prettamente religiosa sia da quelli che seguono una spiritualità fuori dalle religioni, è bloccata in una sorta di carattere secolare dove impera un sistema basato sulla menzogna, sull’inganno che spinge verso attitudini e comportamenti sempre più estremi, aumentando una terribile disumanizzazione che può mettere a rischio veramente tutto.

La connessione spirituale profonda è prerogativa di pochissimi.
Se aggiungiamo l’influenza esercitata da quella parte costituita da tutti quelli che non prendono minimamente in considerazione l’aspetto spirituale dell’esistenza, diventa veramente drammatico.
In questo mondo della Mescolanza ogni azione chiama una reazione che tende a ristabilire l’equilibrio turbato.

 

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