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1101. Amatissimo Rosario

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È trascorso un anno dal passaggio al di là del velo della materia di Rosario Castello, Anima nobile.
In questo anno Rosario ci ha sempre comunque “accompagnati” e “sostenuti” con i suo tanti scritti inediti che come fari di luce continuano ad illuminare il Centro Paradesha.
In questo giorno di ricorrenza abbiamo il piacere-onore di presentare una nuova pubblicazione di un suo libro inedito dal titolo molto significativo “Vita e Morte: Un unico Sentiero”, libro pronto e conservato nel suo archivio telematico già dal gennaio 2019 e che, evidentemente, ha voluto che venisse pubblicato dopo la sua uscita di scena, una ulteriore testimonianza del suo “Tradere”.


“Il passaggio dalla vita
a quella che chiamiamo morte
è l’argomento rimosso dei nostri tempi.
Ma in realtà la morte non è fine.
Non è inizio, ma passaggio.”
Franco Battiato


Riportiamo qui di seguito un estratto del libro “Vita e Morte: Un unico Sentiero” di Rosario Castello (pubblicato in edizione cartacea ed e-Book)

Con Amore
il Centro Paradesha

*****

Il libro affronta uno tra i temi più emblematici (e problematici) dell’esistenza umana: La morte. Che significa davvero morire? Quali sono le fasi che caratterizzano questa esperienza? Cosa c’è oltre quella soglia? Chi sono quelli che vengono chiamati fantasmi? E il “tunnel di luce” delle esperienze pre-morte?
È nella coincidentia oppositorum (unione degli opposti) operata dall’autore, tra ciò che normalmente identifichiamo con il termine vita e ciò che al contrario chiamiamo morte, che si trovano le risposte a tutte queste domande. Vita e morte non sono altro che due momenti dell’unica esistenza di un essere spirituale che, per un lasso di tempo, si incarna nella materia per portare in questa coscienza. Fino al momento in cui non fa ritorno, alla propria naturale incorporeità. Comprendere dunque la morte significa svelare il segreto della vita, dove quella che ordinariamente viene chiamata fine non è altro che l’inizio di un ritorno, per i molti del tutto estraneo, inaspettato e per questo sofferto, alla propria vera realtà. Questo lavoro dunque indaga la morte per svelare i segreti dell’esistenza tutta.

 

Cosa accade durante il
“processo del morire”?

Le parti della cosiddetta natura umana, gli organi dei sensi (karmendriya), i sensi (jnanendriya) e gli elementi (bhuta) ritornano alla mente-manas (il loro fondamento). Tutti i sensi interni ritornano ai vari prana corrispondenti (agli elementi cosmici). Mentre tutte le azioni (i karman) e la conoscenza acquisita si uniscono nel principio supremo indistruttibile (Purusa).
A questo punto quando si è alla presenza di un saggio si verifica ciò che può descriversi come dei fiumi che scorrendo vanno a dissolversi nell’oceano perdendo l’individualità, così questo saggio liberato dall’ego-ahamkara si immerge nello spirito divino universale.
Chi conosce il supremo Brahman diventa Brahman.
È quanto insegna la Mundaka Upanisad (3,2,7-9)

Di che cosa dovrebbe liberarsi, dunque, l’uomo prima di morire, mentre è ancora in vita? Dovrebbe liberarsi dell’avidya-ignoranza; dell’anava-egoismo (che rende l’anima condizionata); del raga-attaccamento (una delle cause di afflizione-klesa); del dvesa-odio (una delle cause di afflizione-klesa); dell’abhinivesa-paura (attaccamento persistente e ostinato alla vita e, quindi, paura della morte).
Con quali strumenti liberarsene?
Con viveka che è la conoscenza discriminante (tra reale e non-reale) e vairagya (distacco dal non-reale) che sono le varie pratiche spirituali fondamentali per il jnanayoga (della conoscenza).
Il potere della meditazione (dhyana) distrugge tutte le manifestazioni che incarnano gli impedimenti alla giusta comprensione della Realtà: così insegnano i Maestri.

 

Indice del libro “Vita e Morte: Un unico Sentiero

Introduzione                                                                       
Infinità, eternità, immortalità: La morte non esiste          
C’è vita oltre il Cervello-Corpo?                                      
Pitrloka                                                                              
I guna determinano l’ignoranza metafisica                       
Per uscire dagli stati di veglia, sogno e sonno profondo  
Il mezzo più efficace:
La Meditazione che apre alla Conoscenza                        
Cosa accade durante il “processo del morire”?                
Il fattore karman                                                                
Il samadhi: Conoscenza ed esperienza diretta                  
Il risveglio spirituale e il lavoro sulla mente                    
Insegnamento, visione e adempimento                             
Un compendio: Ajnacakra, una via diretta per pochi       
Conclusione                                                                       
Appendice 1
Meditazione sui cakra                                                       
Appendice 2                                                                       
“Quando l’allievo è pronto il Maestro appare”                
Appendice 3                                                                       
Non c’è morte, non c’è fine                                               
Appendice 4                                                                       
Qualche significato utile                                                   
Percorso di lettura consigliato                                          

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