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1122. La Tradizione primordiale e il lavoro dei suoi emissari

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Il Centro Paradesha, in questa ricorrenza del Guru Purnima, ha il piacere di presentare qui di seguito un articolo scritto, in omaggio e ricordo di Rosario Castello, da una ricercatrice e studiosa nostra amica e sorella Romina Mandolini, che ringraziamo dal profondo del cuore.

*****

Rosario Castello, era un grande iniziato e un inviato delle Strade Alte.

Come moltissimi prima di lui, ha operato per ripristinare la verità della “Tradizione Primordiale” mentre i miasmi dell’ignoranza cercavano di oscurarne il valore. Lo ha fatto attraverso un continuo, paziente tirare e intrecciare di “fili d’oro”.

Chi lo ha conosciuto sa che è stato uno dei tanti riformatori che avevano, tra i propri compiti, quello di ristabilire l’originario significato di certi linguaggi simbolici, distorti, falsati, alterati, manipolati, falsificati, contraffatti da chi ha tutt’ora interesse a tenere gli esseri umani immobilizzati e intrappolati nelle reti della propria ignoranza.

Egli ha composto un tessuto, una mappa topografica dello Spirito, che è servita per ricostituire una visione alta e illuminata della vita e della “Realtà Tutta”, dentro la quale riorientare le concezioni umane sull’uomo e sullo scopo della sua esistenza. Cosicché ogni individuo, potesse in autonomia far rifiorire la propria esistenza e le proprie relazioni all’insegna dell’agognata pienezza, felicità. Diffondendo nuovi paradigmi e modelli di vita per illuminare e riformare i diversi ambiti di una società oscurata, malata e sofferente quale è la nostra.

É questo il motivo per cui Rosario Castello, in molte delle sue analisi, fa un continuo riferimento alla politica e alla storia occulta di questo disgraziato Paese. Come, più in generale, a fenomeni o fatti sociali che più di altri, testimoniano gli errori che l’individuo continua a perpetuare. Egli prendeva a riferimento il “Basso”, vale a dire i temi con cui ognuno di noi si confronta ogni giorno, per riportare le persone all’“Alto” (alla metafisica tradizionale). Riesumando il cuore di questa Tradizione per decodificarlo in un linguaggio semplice e attuale, così da mostrarne la capacità nell’individuare soluzioni definitive ai tanti problemi cui l’individuo contemporaneo soccombe.

Questo suo procedere oltre a testimoniare che non esiste una dualità “Sacro” e “Profano”, poiché tutta la realtà è UNA, era caratterizzato da un’assoluta impersonalità del “punto di vista” adottato. Egli incarnava una funzione e nello svolgere quel ruolo, ha utilizzato il linguaggio dello Yoga, del Tantra, dell’Advaita, della Kabbalah, della Tradizione Ermetica, del Platonismo e di tante altre metafisiche realizzative che ha posto tutte sullo stesso piano. Parimenti ha utilizzato terminologie e concezioni tratte dai Misteri (Eleusini, Dionisiaci, Orfici e non solo), dall’esoterismo, dalla Gnosi, dalla Teosofia e da altri sistemi con un solo unico scopo: rappresentare, attraverso l’uso di diversi linguaggi, quell’indistinta “Realtà” spirituale da cui l’essere umano, insieme a tutta la realtà fenomenica, derivano. Parimenti ha fatto con i tanti Maestri e ricercatori, di varia levatura, che hanno operato per questo stesso fine. Li ha presentati, senza predilezioni o fascinazioni, riproponendone le idee, il messaggio, ricordandone l’impegno, il sacrificio, le fatiche sopportate. Separando, ogni volta, la pula dal grano: ciò che era stato falsificato, frainteso o disatteso rispetto all’originario contenuto di quell’insegnamento, analizzato sempre attraverso la lente imparziale della Tradizione primordiale.

In questo modo, da esperto della materia, ha ridato voce a questa “Realtà” e ne ha, implicitamente, dichiarato la natura unitaria riunendo una pluralità di personaggi, viandanti, ricercatori, Maestri, voci e sistemi di pensiero che dall’illore tempore all’oggi – seppur attraverso linguaggi, metafore, figure retoriche, allegoriche o sistemi simbolici differenti – hanno testimoniato, ogni volta, le medesime verità.

Questo è il motivo per cui, nonostante Rosario Castello abbia lasciato le sue spoglie mortali nel settembre del 2021, il suo lavoro riveste un’attualità e una valenza straordinaria (e lo sarà ancora di più in futuro). Era un conoscitore profondo delle realtà di cui andava scrivendo e non avendo il suo lavoro nulla di particolaristico, garantiva a tutti quei ricercatori che “al buio” muovono i loro passi su questo cammino, la certezza di poter riscontrare l’autenticità delle tante “voci” che affollano il maremagnum degli imbrogli e del pressapochismo moderno.

Sri Satya Baba (1926 – 2011) è stato invece il grande Avatara e Maestro del nostro tempo. La portata della sua missione è stata tale, che il significato recondito della sua operazione spirituale resta ancora oggi sconosciuto ai più. Ha lasciato però un’infinità di testimonianze, riscontri, indizi, segni a disposizione per quanti davvero interessati a investigare il mistero che avvolge la natura umana.

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Rosario Castello ha scritto molto su questo gigante dello Spirito Sri Sathya Sai Baba, e per l’eccezionalità del punto di vista adottato, il Centro Paradesha ha deciso, qui di seguito, di proporre all’attenzione di tutti i lettori, alcuni video realizzati su articoli di Rosario Castello, preparati e pubblicati dalla nostra amica e sorella spirituale Maria Cristina Zorzi sul suo Canale YouTube:

https://youtube.com/@cristinachandradevizorzi?feature=share8

Canale italiano dedicato alla diffusione della Vita, dell'Insegnamento Divino e della Missione mondiale del Purna Avatara Bhagawan Sri Sathya Sai Baba ( Puttaparthi, India 23 Novembre 1926 - 24 Aprile 2011).

Ringraziamo Maria Cristina per il suo incessante lavoro offerto con amore e dedizione ai Piedi del Maestro.

Playlist dei Video:

https://youtube.com/playlist?list=PLqgBr5RelcpZFaoiGHUr1o7zYhwKaOqwC&feature=share8

Om Tat Sat
Om Sai Ram

In Divina Amicizia
Il Centro Paradesha

 

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