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71. “Conoscenze” sull’”Ente” Umano

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L’essere umano, come corpo-personaggio, senza capacità spirituale o intellettuale è destinato ad essere divorato, esotericamente parlando, da quella forza conosciuta come “faccia di leone”.

Il corpo fisico grossolano, la sua “sostanza”, non è altro che “luce intrappolata gravitazionalmente”. La sua “sostanza” è miscela “caduta” in un progetto di corpo. Questa miscela necessita di “elevazione” ma per far ciò ha bisogno di “Luce”. Gli déi tirannici impediscono il corretto passaggio della “Luce”.

L’uomo ha bisogno di rivolgersi agli déi dalla Luce Perfetta che seguono la Grande Opera di Evoluzione dell’Umanità.

La Luce di cui si parla è una Luce con la “L” maiuscola che non è quella usata dal sistema sensoriale umano che forma e misura le immagini. Cioè non è luce solare, vale a dire quella di cui gli scienziati misurano la velocità. Per usare la visione simbolica si può parlare di vera “Luce dell’Alto” e relativa “Luce del Basso” (quella inferiore, destinata prima a diminuire e poi a finire).

La Luce con la “L” maiuscola è la Luce Divina, Onnidirezionale, la Luce Creativa che può combinare e dirigere tipi di luce differenti (pacchetti di Luce) per ogni tipo di creazione visibile e invisibile. Si parla di Luce oltre il Regno della Luce intrappolata gravitazionalmente.

È nel Regno della Luce intrappolata che gli Esseri Ribelli, i Caduti, hanno avuto rapporti con il popolo della Terra, trasformandosi in Esseri Distruttivi e degradando l’intelligenza celeste. Evento che rese necessario l’Intervento Divino. Per questo fu necessario emettere una riprogrammazione della coscienza per collegare la Luce della Creazione fisica con la “Luce dell’Alto” e l’esteriorizzazione della Gerarchia Divina (il potere dietro ogni tipo di regno).

Le molecole del sangue e della carne devono essere riprogrammate con la Luce per uccidere la “bestia” che si è frammista all’umano.

Gli esseri umani sono stati mantenuti dimentichi della liberazione dell’Anima. Registi di tale opera mostruosa sono i Signori Caduti della Luce, i Maestri dalla Luce Imperfetta che incarnatisi, lungo le età, in sacerdoti e falsi maestri hanno imprigionato le razze umane nello stato di schiavitù karmica. Oggi, oltre ad essere ancora sacerdoti e falsi maestri, fanno i leader nei media, nella scienza, nella politica, nella finanza, direttamente o da dietro le quinte di una organizzazione occulta.

L’Anima Immortale è l’abitatore dell’ego-corpo-personaggio karmico.

È d’uso chiamare, nel contesto spirituale, l’insieme di ego-corpo-personaggio karmico e Anima Immortale, Ente”.

Questo “Ente” manifesta un “Campo di Esistenza”, l’unità unica che lo rappresenta.

Questo “Campo di Esistenza” è una complessa fisiologia, sottile e non.

Questa complessa fisiologia è determinata dal corpo fisico grossolano e da quelli chiamati corpi interiori o sottili.

Questo “Campo di Esistenza” assume le fattezze, nel suo essere globale, di un “Uovo” (ovvero di un “Uovo Aurico” – ecco l’Aura – con la punta stretta ai piedi), che racchiude le dinamiche sia del corpo fisico grossolano sia dei corpi sottili. L’”Uovo Aurico” è comprensivo della sfera sottile nell’ordine universale (Hiranyaloka). L’”Uovo Aurico”, cioè questo “Campo di Esistenza”, è equivalente al secondo dei tre “stati” dell’Essere (i tre “statiavasthatraya: veglia-grossolano – Virat – , sogno-sottile – Hiranyagarbha – , sonno profondo-causale – Isvara – ), dal quale a sua volta scaturisce la totalità della manifestazione sottile nell’ordine universale dell’Esistenza (l’Uovo Cosmico – Brahmanda – , il Germe d’Oro – Hiranyagarbha – ). L’”Uovo Aurico” è il corrispettivo aspetto sottile individuato, il Jiva sul piano sottile dell’Esistenza.

Sono migliaia le linee direzionali energetiche (dette Nadi nello Yoga) che costituiscono il Complesso Aurico, comprensivo dei Cakra, quelle “Porte” che permettono l’interscambio con gli universi.

Quando si parla di corpo fisico grossolano e corpi sottili la questione è molto più complessa di quanto molti la fanno sembrare.

Si potrebbe parlare dell’esistenza di cinque potenziali veicoli energetici spirituali che si interconnettono con il Veicolo Corporeo dell’Umanità per la liberazione o la trasformazione spirituale.

Nel corpo fisico grossolano (sangue, carne, molecole, cellule) risiede un substrato di potenziali di corrente continua che precedono i “potenziali di azione” della realtà biologica. Questo substrato è un vero e proprio corpo energetico, con apparati capaci di assumere il controllo, per così dire, degli orologi biologici, quindi della realtà comune del mondo. Questo corpo energetico diventa importante solo in presenza di un certo risveglio di coscienza, le sue risposte dipendono dalla natura dei livelli di coscienza. Questo corpo (il primo dei cinque sopra menzionati) insieme ad una certa configurazione di soli tre Cakra sono all’origine delle operazioni (viaggi) “dentro e fuori dal tempo”.

Un’altra specie di corpo (il secondo dei cinque menzionati), quello elettromagnetico, serve a codificare il corpo fisico grossolano, in alcune regioni di coscienza dell’universo fisico locale. L’individuo (l’ego-corpo-personaggio karmico) è come se appartenesse a una famiglia di onde elettromagnetiche piuttosto che a un’altra. Questa sorta di veicolo elettromagnetico, in presenza di un elevato risveglio, entra in piena attività, ciò avviene per mezzo del Corpo del Superiore o per il tramite di un Maestro di Luce che opera con i molti spettri elettromagnetici. La famosa “caduta” ha anche significato la caduta o perdita di uno “spettro di energia” del potenziale dell’Uomo Primordiale. Il corpo elettromagnetico prima di procedere lungo il processo di risveglio spirituale deve essere illuminato dalla “Luce” (“Luce dell’Alto”).

Si aggiunge, ai precedenti, un corpo-veicolo di sintesi vibratoria (il terzo dei cinque) in grado di operare scientemente, in modo creativo, con i livelli inconsci e subconsci, mediante una certa disposizione del , del e dell’ Cakra.

Ancora un altro corpo importante, quello delle “geometrie di Luce” (il quarto dei cinque), correda il Sistema dell’Ente. Questo prepara il corpo biologico alla grande Esperienza Spirituale di connessione con il Corpo Superiore del Sé.

Si aggiunge un’ulteriore corpo-veicolo (il quinto dei corpi sopra accennati) fatto di Luce (ad una certa frequenza) che serve ad equilibrare le caotiche “settantadue aree della mente”, in funzione della “Rivelazionediretta auspicata. Questo è come se avvolgesse i precedenti quattro corpi menzionati per una corretta lettura degli impulsi atti a far distinguere, al Sadhaka, il “sacro” dal “profano”, in termini di “Luce”.

I Cakra sono delle vere e proprie “Porte” di scambio tra le varie e complesse reti spirituali, mentali e biologiche degli Esseri e permettono anche l’interscambio con gli universi. Tutto questo ad un buon livello di risveglio spirituale.

I Cakra solitamente presi in considerazione sono in numero di sette ma sarebbe più corretto prenderne in considerazione dodici.

I primi Sette vanno, lungo la colonna vertebrale, dal coccige fino al sommo della testa. Giocano un ruolo importante lungo lo scalare delle determinazioni coscienziali nell’ambito dell’individualità (dell’Ente).

Il ricercatore della verità (il Sadhaka) deve prenderne coscienza in un qualche modo (meditazione, tecniche apposite di sensibilizzazione, altro) e pervenire alla loro corretta localizzazione. Nella fisiologia indù vengono rappresentati simbolicamente sotto forma di loti (padma).

Ogni Cakra è in stretta corrispondenza con funzioni fisiche, vitali, mentali e spirituali. È l’ascesa di Kundalini che inizia a dischiudere e animare i Cakra che esprimono i vari stati di coscienza. La Sadhana ha lo scopo di rimuovere le cause dei limiti, che bloccano il Risveglio della Coscienza, dai Cakra (dove risiedono vecchi e nuovi semi karmici). Il risveglio libera la pura Coscienza (Siva) priva di limite e di forma (infinita).

Il Sadhaka, risvegliatosi, sarà spinto, per necessità coscienziale, a sperimentare le funzioni specifiche dei Cakra. Tale fase della Sadhana va affrontata con estrema Saggezza e possibilmente con la guida o i suggerimenti di un vero Sapiente (istruttore saggio, un Guru, un iniziato, indicazioni dei Testi Sacri).

I Sette Cakra:

  • Basico – Muladhara – Lam – Istinto di lotta vitale
  • Sacrale – Svadhisthana – Vam – Istinto procreativo
  • Solare – Manipura – Ram – Coscienza sensitiva
  • Cardiaco – Anahata – Yam – Coscienza universale
  • Gola – Visuddha – Ham – Coscienza empirica
  • Frontale – AjnaOmCoscienza unitiva
  • Alto – SahasraraCoscienza del purusa (il Sé Supremo – Paramatman)

Verrà consigliato al Sadhaka, ad un certo punto della Sadhana, di prestare particolare attenzione ai Cakra:

  • Anahata Cakra
  • Hridaya Cakra
  • Ajna Cakra

Ogni Sadhaka risponderà secondo proprie profonde tendenze.

Il risveglio di Anahata Cakra segna l’importante passaggio dalla Coscienza sensitiva (del Manipura Cakra) al dischiudersi della Coscienza universale.

Il complesso risveglio di Hrdaya Cakra (il Cakra dagli Otto petali – dalle 8 bande vibrazionali) coinvolge pochi pellegrini spirituali perché lo Yoga dell’Hrdaya Cakra è quello degli antichi Veggenti (i Rsi) in grado di ricevere la Conoscenza direttamente come “Suono Divino” (la Sruti). È il Cakra, infatti, tenuto fuori dallo schema classico dei Sette Cakra, in quanto rappresenta un “Sentiero” specifico. È contemplato, in Tibet, nel KalaCakra (quale Iniziazione Tantrica).

In molti confondono questo Chakra con quello del cuore (Anahata Cakra a 12 petali). È legato all’Iniziazione di accesso al “Centro Spirituale Supremo” (Shambhala, l’antico Paradesha dell’Età dell’Oro). Hrdaya Cakra è il Cakra della Mente nel Cuore situato sotto Anahata Cakra e a destra del cuore.

Il risveglio di Ajna Chakra costituisce l’inizio del viaggio spirituale verso l’unità, l’inizio della coscienza cosmica. Ajna Cakra è associato alla ghiandola pituitaria dove lungo i suoi ormoni secreti vengono fatti passare messaggi di luce codificati.

Ajna Cakra al suo massimo sviluppo si connette con i Cakra direttamente sopra di lui.

Vi sono dei Sadhaka che per caratteristiche innate e per possibilità di “missioni” spirituali future vengono indirizzati alla Sadhana del Turaya (Sentiero del Terzo Occhio).

Ma c’è un Ottavo Chakra, al di sopra della Testa e del Settimo Cakra, che è la matrice attraverso la quale i sistemi di energia superiori, che circondano il corpo, sono uniti al sistema controllato dei Sette Cakra menzionati.

Questo Ottavo Cakra è quello che permette l’unificazione tra il Corpo del Sé Supremo e il sistema biologico umano per diventare centro di energia per la “Luce Divina” del risveglio completo della “Fiamma della Salvezza” (la Luce Eterna sopra la testa dei Maestri Illuminati).

Dal Settimo Cakra in poi possono chiamarsi i Cakra del Sé Supremo:

  • Ottavo Cakra
  • Nono Cakra
  • Decimo Cakra
  • Undicesimo Cakra
  • Dodicesimo Cakra

Sono connessi l’uno all’altro. Svolgono funzioni supercoscienti. Usano la “Luce”.

Sahasrara Cakra è il Loto dai Mille Petali, è la “Corona” sul capo. È la dimora di Siva, la Pura Coscienza. Durante la Sadhana è il “centro” di attrazione della coscienza (agli inizi, all’insaputa del Sadhaka stesso). In Esso l’unità scompare nella Non-dualità.

È con la Luce (jyotisa)… con cui gli déi … ascesero al cielo”.

 

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