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101. Il “Luz”: il Nocciolo d’Immortalità

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La Verità agli occhi del cuore risvegliato appare Unica e meravigliosamente semplice.

Ogni conoscenza quale “parte” della Verità-Uno-Tutto è semplice se il cuore di chi guarda è risvegliato. Ma anche chi non è risvegliato ma ha posto i suoi passi sul lungo Sentiero del ritorno all’Uno, tenendo conto della connessione fra tutte le cose, può avvicinarsi il più possibile alla comprensione di ogni “parte” della Conoscenza-Tutto-Uno.

Nella parte estrema della spina dorsale dell’essere umano risiede il “Luz”. Risiede nell’osso sacro, di formazione triangolare posto tra la terza vertebra lombare e il coccige.

Luz” è una parola di origine aramaica, rimasta invariata sia nella lingua ebraica sia in quella araba. In ambedue le lingue ha due significati simili.

Luz”:

  • mandorlo sia come albero sia come frutto;
  • in particolare Luz è il nocciolo duro che permette alla pianta di rinascere

 

In Genesi (28:19; 35:6; 48:3) e in Esodo il “Luz” viene presentato come il secretum secretorum.

Bisogna, leggendo, cogliere il senso esoterico di ciò che i testi custodiscono. “Luz” viene presentato come una città misteriosa chiamata la Città Celeste ma l’accezione della parola designando ciò che è nascosto, coperto, segreto, silenzioso apre ampi spazi all’intuizione.

Il “Luz” è il nome che i sapienti della Qabbalah, ma anche i profeti ebrei, hanno dato alla divina scintilla intrappolata nell’osso sacro (parte considerata indistruttibile, inceneribile). Si tratta di quella scintilla, la potente energia di cui parlano tutte le tradizioni che, se attivata, può portare al risveglio spirituale mediante i risvegli delle Nadi, dei Chakras, della Kundalini.

Tale risveglio libera dalla catena dell’esistenza materiale trasformando i risvegliati-iniziati in “sacerdoti” secondo la maniera di Melkizedek (il Re-Sacerdote di “Giustizia” e “Pace”).

Nell’Albero delle Sephiroth (i Chakras dello Yoga), nel suo asse centrale, il “Luz” viene celato in Yesod (il “Fondamento” sia per la Qabbalah sia per lo Yoga con Muladhara Chakra).

Nel “Luz” risiede il segreto dell’immagine e della somiglianza dell’Uomo con Dio.

Dopo la creazione di quel che abbiamo menzionato, lo sguardo e la funzione esistenziatrice della volontà divina si volsero altrove, verso l’Anima Universale, che è l’angelo nobile cui Dio Altissimo ispirò di scendere, mediante il governo divino, nella profondità del corpo fino alla sua parte più lontana, che è il punto del suo centro denominato Prodigio dell’Osso Sacro (ajb al diana), il quale è il fondamento della costituzione dell’essere individuale umano, parte inalterabile e inattaccabile, luogo elettivo di direzione dell’Elemento supremo, creato dall’Intelletto divino nel momento in cui ebbe un’inclinazione verso di lui”.

da “Il Nodo del Sagace” del Maestro Sufi Ibn Arabi

Il “Luz” è fondamentale sia perché permette, grazie alla sua alchimia spirituale, la reincarnazione dell’Anima ma anche la sua resurrezione (alba’th) – liberazione – in vita.

Il “Luz” risvegliato alla sua funzione divina riattiva, lungo il midollo spinale, tutti i “Centri” (Chakras, Sephiroth) che iniziano a vorticare secondo lo scopo della loro natura.

Tutte le “Fiamme della Salvezza” (i Maestri), che hanno dovuto affrontare un Sentiero di risveglio, sono passati attraverso l’alchimia del “Luz”.

I “Figli del Luz” sono sacerdoti eterni secondo il modo di Melkizedek.

Profeti ebrei, sapienti della Qabbalah, Yogi, Sufi, Templari e molti altri sapevano: conoscevano la realtà del “Luz” che hanno trasmesso attraverso i suoi diversi significati simbolici.

Il “Luz” reale e il “Luz” simbolico ambedue aprono la porta dei Misteri divini, indicando che la Contrada Suprema ha il suo Custode.

Il “Cercatore” vuole trovare, oltre il Custode, la Verità Eterna.

Il viaggio iniziatico non può che cominciare dalla Città chiamata “Luz” quale punto di partenza necessario per poi vederlo compiersi a Betel, la Casa di Dio (il Cranio che ospita nel Cervello il riflesso di tutti i Cakra- Sephiroth). La Scala di Giacobbe suggerisce la figura dell’umana spina dorsale (da scalare, di Cakra-Sephiroth in Cakra-Sephiroth, dal “fondamento” – la base del pilastro del mondo – fino al “Cielo”, al cospetto di Dio.


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