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198. Per un’idea esoterica del “Centro”

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Significato ordinario di “Centro” in un vocabolario dalle 50.000 voci:
centro s. m. 1. Il punto rispetto al quale tutti gli altri punti di una figura geometrica piana o solida risultano simmetrici; c. di una circonferenza, il punto equidistante da tutti i punti della circonferenza. 2. Estens. La parte mediana o più interna di qlcs.: il c. di una regione; il c. della terra; c. di una città, la zona di più intensa vita, dove si raggruppano gli edifici pubblici o si ammirano i resti più suggestivi del passato (anche assel.: andare, recarsi in c.) / Nello sport, la parte centrale del campo di gioco // fig. La parte più importante, degna di attenzione, considerazione, cura: il c. di un discorso; far c., azzeccare la via o la risposta giusta (propr. Colpire in pieno bersaglio); essere o trovarsi nel proprio c., a proprio agio. 3. Sede singolarmente importante di una qls. Attività (politica, economica, spirituale): un c. universitario; c. industriale, agricolo, commerciale; Roma è il centro della cattolicità / Nucleo organizzato amministrativamente e socialmente: i principali c. della regione; un nuovo centro residenziale. 4. Luogo dove si fanno affluire persone o materiali di un settore operativo: c. di raccolta dei soccorsi; c. profughi; c. di reclutamento. 5. Aggruppamento di tendenze politiche moderate nell’ambito di un consesso parlamentare o di un partito. 6. Istituzione che promuove e coordina ricerche in determinati settori di attività: c. sperimentale di cinematografia. 7. In fisiologia, complesso di cellule nervose che sovrintendono ad una specifica funzione: c. nervosi, ottici, visivi, respiratori, ecc. 8. In fis.: c. di gravità, V. BARICENTRO / In ottica: c. ottico, di una lente, il punto dell’asse ottico per il quale ogni raggio passa senza subire deviazione.
 

da “Vocabolario della lingua Italiana” di Devoti-Oli – Edizione CDE – Milano

 

Piuttosto chiaro il significato di “Centro” dal punto di vista ordinario. Di seguito una visione esoterica autorevole di “Centro” quale può essere quella di Réne Guénon.

“ … Il Centro è, prima di tutto, l’origine, il punto di partenza di tutte le cose; è il punto principale, senza forma e senza dimensioni, dunque invisibile, e, di conseguenza, la sola immagine che si possa dare dell’Unità primordiale. Da esso sono prodotte, per irradiazione, tutte le cose, come l’Unità produce tutti i numeri, senza che la sua essenza ne riesca modificata o intaccata in alcuna maniera. Vediamo qui un parallelismo completo fra due modi di espressione: il simbolismo geometrico e il simbolismo numerico, tanto che possono essere usati indifferentemente e si può passare dall’uno all’altro nella maniera più naturale. Non bisogna dimenticare, del resto, che, nell’un caso come nell’altro, si tratta sempre di simbolismo: l’unità aritmetica non è l’Unità metafisica, ne è solo una figura, ma una figura nella quale non c’è niente di arbitrato, poiché esiste tra l’una e l’altra una relazione analogica reale, ed è questa relazione che permette di trasporre l’idea dell’Unità oltre l’ambito della quantità, nell’ordine trascendentale. Lo stesso vale per l’idea del Centro in quanto è suscettibile di un’analoga trasposizione, per mezzo della quale si spoglia del suo carattere spaziale, non più evocato se non a titolo di simbolo: il punto centrale è il Principio, l’Essere puro; e lo spazio che esso empie del suo irradiamento e non esiste che per questo stesso irradiamento (il Fiat Lux della Genesi), senza il quale lo spazio non sarebbe che ‘privazione’ e nulla, è il Mondo nel senso più ampio della parola, l’insieme di tutti gli esseri e di tutti gli stati d’esistenza che costituiscono la manifestazione universale … “

tratto da “Simboli della Scienza Sacra” – di Réne Guénon – Adelphi Edizioni

CENTRO – Il Centro è il punto fisso che tutte le tradizioni sono concordi nel designare simbolicamente come il Polo, perché è intorno ad esso che si effettua la rotazione del mondo (Re, 1927, 17).

È in questo Centro che risiede l’equilibrio perfetto, immagine dell’immutabilità principiale nel mondo manifesto (Dante, 1925, 68). Il Centro è il punto in cui si conciliano e si risolvono tutte le opposizioni; in esso si conclude la sintesi di tutti i termini contrari che, per la verità sono tali soltanto se giudicati dagli angoli visuali esteriori e particolari della conoscenza in modo distintivo (Croce, 1931, 68). Questo Centro dirige ogni cosa con la sua “attività non-agente”, la quale, benché non manifestata, è in realtà la pienezza dell’attività (id., 69). Per colui che si trova nel Centro, tutto è unificato, poiché egli vede ogni cosa nell’unità del Principio (id., 77). Stabilito definitivamente al Centro, egli “ha in la propria legge” perché la sua volontà è una con il Volere Universale (id., 84). Il Centro è il motore della Ruota dell’Esistenza, appunto in virtù della sua immobilità (id., 186). Il Centro non è in nessun luogo, perché non manifestato, ma il manifestato non sarebbe nulla senza di esso (id., 220). Il Centro rappresenta il Polo, simboleggiato geometricamente dal punto ed aritmeticamente dall’unità (Triade, 1945, 139). Il Centro è, prima di tutto, l’origine, il punto di partenza di tutte le cose; è il punto principiale, senza forma e dimensione, dunque invisibile, e, di conseguenza, la sola immagine che si possa dare dell’Unità Primordiale (Sim., 1962, 63). Se il Centro è un punto di partenza, è anche un punto d’arrivo: tutto è derivato da esso e tutto deve, alla fine, ritornarvi (id., 70). In sintesi, il Centro è, al tempo stesso, il principio e la fine di tutte le cose: è, secondo un simbolismo conosciutissimo, l’Alpha e l’Omega (id., 71).

tratto da “Pensieri sull’Esoterismo” di René Guénon – KeyBook

Una spiegazione, di seguito, dalla competenza del mondo dell’Arte.

Significato del Centro e del Punto di Antonietta Zanatta

CENTRO

Tra le figure geometriche il Centro è uno dei simboli fondamentali, con Cerchio, Croce e Quadrato. Esso è il Principio, il Reale Assoluto, Dio, “circonferenza e centro, è dappertutto e in nessun luogo”, disse Nicola Cusano.
Il Centro come immagine della coincidenza degli opposti diventa un luogo di intensità dinamica e di energia concentrata.

Il significato del Centro perciò non è di posizione statica, di equilibrio degli opposti, ma è quello di fulcro da cui partono i movimenti dell'Uno verso il Molteplice, dell'Interiore verso l'Esteriore, dell'Eterno verso il Temporale, del Non manifestato verso il Manifestato.
Nel Centro pertanto si riuniscono tutti i processi di convergenza e ritorno verso l'Unità originaria.
Il significato del Centro è quindi quello dell'Assoluto da cui si irraggia lo Spazio-Tempo.
Secondo Mircea Eliade, il Centro si individua in tre complessi complementari.
Il primo è la Montagna Sacra, che si trova nel Centro del Mondo dove si incontrano Cielo e Terra.
Il secondo è costituito dal Tempio, dal Palazzo e dalla Città Sacra che vengono assimilati alla Montagna Sacra e quindi divengono anch'essi Centro.
Il terzo complesso vede questi Luoghi attraversati dall'Asse del Mondo che congiunge Cielo, Terra ed Inferi, rappresentato anche dall'Albero della Vita.
Il significato del Centro e quello dell’Asse sono correlati e intercambiabili, come fossero la pianta e l’alzato di un medesimo luogo simbolico.
Lo stesso luogo sacro è Centro e Asse del Mondo in quanto Luogo di teofania.

Il Centro del Mondo viene spesso rappresentato da luoghi od oggetti elevati come montagne, colline, alberi, pietre e dall’”Omphalos”, l'Ombelico, tutti canali di comunicazione tra i Mondi.
Ogni popolo ha il proprio Centro del Mondo, punto di congiunzione e canale di comunicazione fra il desiderio umano e il potere divino.
Un ulteriore significato del Centro è quello di canale per la Vita. Esso è in questo caso l' Ombelico della Terra, come testimoniano l’”Omphalos” di Delfi per i Greci, il Monte Garizim per i Samaritani, il monte Tabor per gli Ebrei.

Nel suo irradiarsi orizzontale, il Centro può considerarsi l'immagine del Mondo e dell'Universo ancora nella loro virtualità.
Nel suo irradiarsi verticale, esso è luogo di passaggio, via tra Cielo, Terra e Inferi, soglia da oltrepassare.

Un altro significato del Centro è quello della Legge Organizzatrice che dà forma al Cosmo Organizzato contrapposto al Caos.
Presso molti popoli assistiamo alla fondazione di Città che assumono il significato del Centro come simbolo di solenne legame tra le diverse parti della popolazione e luogo consacrato allo stesso tempo.
In questi Centri veniva eletto il capo del popolo oppure aveva dimora il re-sacerdote.
Tale aspetto, seppure degradato, si conserva tuttora nelle capitali degli stati moderni.

Molte città fondate nell’antica Gallia e conquistate dai Romani, conservano nel loro nome attuale traccia del toponimo originale “Mediolanum”, che molto probabilmente significava “Centro di perfezione” e “Piano Centrale”.
Tra queste città ricordiamo l’italiana Milano e la francese Châteaumeillant.

Nella tradizione cristiana il significato del Centro viene assorbito dalla figura del Cristo come testimoniano le rappresentazioni della Crocifissione, della Risurrezione e dell’Ascensione.
In tali casi esso viene rafforzato e congiunto al significato della Croce e dell’Asse del Mondo.

PUNTO

Il Punto è la più elementare delle figure geometriche.
Esso è legato al significato del Centro inteso come principio di emanazione e il termine del ritorno.

Il Punto è la potenza crescente e la fine delle cose.
Senza dimensione, non sottomesso alle condizioni spaziali, è tuttavia il principio dell'estensione spaziale ossia della manifestazione, rappresentata dal Cerchio.
Mentre nel Punto le perfezioni sono in nuce, il Cerchio ne rappresenta i loro effetti nella creazione.

Il significato del Punto si esprime al suo culmine nell'intersezione dei bracci della Croce e nel contenere il Cerchio, che può definirsi un Punto esteso.

In tale situazione i due simboli presentano le medesime proprietà: perfezione, omogeneità, assenza di divisione, assenza di distinzione.
Il Punto rappresenta la risoluzione delle tendenze antagoniste, l'equilibrio, l'armonia.
Il significato del Centro si lega a quello del Punto nella rappresentazione della Ruota, come vuoto del mozzo, e nella rappresentazione del Centro immobile del Cerchio.
In tali casi rappresenta il Principio senza forma del Mondo.

Quando nei manufatti si presentano decorazioni costituite da più Punti essi solitamente sono stilizzazioni di oggetti reali, soprattutto semi, stelle, fuochi, e sono legati ai concetti di abbondanza e di fertilità.

Significato del Centro e del Punto di Antonietta Zanatta – tratto da www.storia-dell-arte.com –

 

Il “Centro”, quindi, non è che l’”UNO”. Da Esso, senza dimensione né forma, tutto ha origine.
Il “Centro” è l’Essere puro, l’Assoluto, il Trascendente: un trascendente diffuso nello spazio-tempo.

 

 

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