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199. La Vita non è un Carnevale

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Fa parte della natura dell’”uomo decaduto” compiacersi continuamente di un’eccitata allegria.
La società moderna rivela, nella sua organizzazione generale, questa sinistra brama di eccitata allegria, assicurandosi tali “momenti dedicati” con l’autorità del calendario che regola la vita e i ritmi dell’uomo.
Questo trovare ogni pretesto per festeggiare, per dar sfogo al bisogno di “svago”, rivela la mediocrità in cui è precipitato lo spirito dell’uomo. Questa allegria ricercata a tutti i costi indica una profonda nevrosi da “caduta spirituale”, perché non si tratta di gioia del cuore, di felicità dell’Anima, di ricerca della Beatitudine delle Altezze, ma di uno stato in cui tutta la natura animale viene scossa per accedere ad un percorso eccitativo, un’euforica esultanza dove l’aggiunta di cibo elaborato, dolci, alcol, sostanze eccitanti e azioni azzardate completano la base della festa.
In questa risposta comportamentale dell’uomo non si può certo ravvisare un senso di “nostalgia delle Origini”, di un qualche richiamo dell’”Età dell’Oro”, quanto invece l’antica tendenza di cedere al caos satanico.
La società moderna, d’altronde, si è sviluppata in un senso puramente materiale e gli uomini si comportano senza tenere conto di alcun principio d’ordine superiore. Questo materialismo ha provocato un indiscusso regresso intellettuale e spirituale, ciò ha determinato l’infinito numero di individui depressi che costellano l’attuale società moderna: ciascuno di essi ha, in forma manifesta o potenziale, il proprio quantitativo d’ira; le alchimie circostanziali ne determinano lo scoppio o il soffocamento. La depressione è, quindi, un male oscuro che non suona alla porta ma irrompe a difese abbassate. E il mercato della salute cosa fa? Il mercato della salute non spiega veramente ma offre farmaci che però non guariscono; il mercato della dissoluzione propone una variegata offerta di “sostanze” per tutte le occasioni: dalla depressione all’ira, dall’insonnia al sonno. La società moderna favorisce soprattutto il sonno della coscienza mediante i confusi e caotici stili di vita promossi che provocano, a lungo andare, malattia, apatia, dubbio, negligenza, indolenza, illusioni, incapacità ad ottenere uno scopo, instabilità, cecità spirituale, ecc.
Cosa fa la società moderna per aiutare l’uomo diventato insicuro, spaventato, vittima delle sue ossessioni? Gli fa conoscere la soluzione di tutti i suoi mali: l’illusione (sotto forma delle più diverse maschere possibili). E per l’affermazione e il sostegno di tale “trovata” sono stati smossi, nell’arco di molti decenni, compiacenti antropologi, sociologi, psicologi, filosofi, teologi, ecc., che hanno messo insieme, per accompagnare e sostenere l’uomo lungo il suo percorso educazionale, molte “teorie del nulla”che hanno più danneggiato che aiutato.
L’uomo è stato abbandonato alle proprie paure e  a tutti i limiti mentali illusori che lo tengono prigioniero, confinandolo dentro una inespugnabile fortezza di pietra senza vie d’uscita: preda del terribile sonno della coscienza.
Le prove di quelle che possono apparire inverosimili affermazioni sono, a disposizioni di tutti, sulle cronache quotidiane e nelle evidenti modalità luciferine impiegate da chi governa il mondo: ovviamente per chi vuol vedere veramente.
La terribile prova che testimonia l’azione mirata del “sovvertimento mondiale”, a cura dei servi dell’Oscurità, è la crisi economica-esistenziale mondiale della quale in molti hanno interesse ad occultarne la semplice lettura, oscurandola con apposite farneticazioni incomprensibili. I simboli viventi, consequenziali a tali diaboliche operazioni mondiali, che toccano profondamente la vita dell’uomo di oggi, sono l’Usura, la Bancarotta e la Corruzione: rappresentazione chiara di una vera e propria “decadenza”.
L’irrequietezza dell’”uomo decaduto” spinge tutti verso un pensare folle che non permette più a nessuno di essere in grado di distinguere il “basso” e l’”alto” (il male e il bene). Nessuno sa più stare nei giusti limiti della propria funzione, della propria competenza: tutti trasbordano nei dominii altrui facendo largo ai “tuttologi” del terzo millennio che parlano di tutto (cioè di niente) senza saper spiegare e risolvere mai nulla.
In ruoli, in spazi, in competenze, in attività sempre più strette in un mondo caotico e soffocante il vecchio calendario delle feste ufficiali non basta più all’uomo.
L’uomo ha trovato “vie altre” per cercare di far esplodere il proprio bisogno di soddisfazione per darsi, il più spesso possibile, un’euforica allegria e godere di una sognata leggerezza dell’essere difficile da provare nell’ordinario. Oltre alle feste ufficiali da calendario ha esteso in molti altri ambiti le possibilità del divertimento lenitivo.
È per questo che l’uomo ha costellato di surrogati della festa (del divertimento, della pausa, del non-pensare, ecc.) la sua vita quotidiana: calcio domenica e giorno infrasettimanale – ; giocobingo, totocalcio, lotto, superenalotto, ecc.; – showstriscia la notizia (da 24 anni officina di “tendenze” che impone modelli nella società quali le “veline”, che diventano altro nell’immaginario collettivo); sunday show; ballando sotto le stelle; le iene show; costanzo show; uomini e donne; talk show politici – ; spettacoli televisivi giochi a premil’Eredità; The Money Drop Quiz; ecc. – ; reality showgrande fratello; l’isola dei famosi; ecc. – ; dipendenzecinema; tv; telefonini; pc; playstation; internet (il web, oltre che informare e/o disinformare, instilla ossessioni); chat; social network; videogame; i-Doser (droghe virtuali, frequenze capaci di agire sul cervello); azzardo; porno (sono molti ormai gli uomini e le donne ridotti a schiavi di sesso e gioco e i club privè e simili lo dimostrano); giochi di ruolo; alcol; tabacco; marjuana; eroina; cocaine; opium; crack; sostanze inalanti; eccetera, eccetera.
L’uomo ricerca tutto quanto lo spinge a sviluppare soprattutto le possibilità meno elevate del suo essere.
Tutti questi momenti di euforica allegria ricercati, producono ed estendono i loro effetti alla sua intera esistenza, spesso avvelenandola. L’intera collettività umana è intossicata da tali tendenze.
Un potere oscuro nella società controlla e dirige questa debolezza influenzando l’orientamento sia dell’individuo sia della collettività. Infatti la pubblicità e il mondo dello spettacolo sono in mano al potere oscuro che produce alienazione nell’umanità mediante la programmazione del subconscio. Questa diffusa debolezza che porta verso il basso il potenziale dell’uomo viene sollecitata e fatta percepire come “regolare”, facente parte del corso normale delle cose, in modo da esercitare una influenza stratificata.
La società umana è stata fatta diventare una perenne “festa di carnevale” dove gli individui sviluppano le possibilità inferiori dell’essere e le maschere sono i comportamenti e i caratteri contraffatti.
Il disordine satanico si è esteso a tutta la società umana e nessuno pensa più di rinchiuderlo entro limiti definiti (l’antico carnevale).
Si è esteso il “rovesciamento” dei dominii e impera, quindi, l’assoggettamento del “Maggiore” al “minore”.
La società umana sembra diventata il palcoscenico di un carnevale universale: la festa quotidiana per il ghigno di satana.

 

 

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