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200. L’Esperienza di sentirsi UNO di Vittorio Marchi

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Di seguito un brano di un libro di Vittorio Marchi (insegnante di Fisica e ricercatore nonché eccellente indagatore dello “spirito”) di cui noi apprezziamo particolarmente l’intero suo lavoro, accademico ed extra-accademico.

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L’Esperienza di sentirsi UNO

… È evidente che per chi è pervenuto all’esperienza dell’Uno, come vedremo, questi transiti non fanno più parte del suo DNA. Chi ha provato a entrare in questa nuova dimensione totale della realtà, magari anche solo intuitivamente, ha conosciuto che non si può andare in un posto dove ci si trova già, essendo il “posto” non locale, e quindi già raggiunto. Non si specula più con l’”Altro da ”.
Diversa è invece la condizione per chi vive nella dimensione spazio-tempo. Per questi non è facile capire che partire da un punto A significa negare di essere già arrivati nel punto B, come dimostra invece ampiamente il verificarsi dell’evento descritto dalla fisica quantistica. Non c’è fisico relativistico (e tanto meno la gente) che sia disposto a credere a questa casualità, e purtroppo il rifiuto di questa credenza è il motivo per il quale non è possibile provare questa esperienza.
Ancora più difficile poi è credere che la Vita, essendo un processo, sia un viaggio verso “nessun posto”, perché bisognerebbe ammettere che si sta facendo una faticosissima, infinita ricerca di ciò che si possiede già. E l’esperienza, per la verità un po’ bizzarra, consimile a quella di chi cerca gli occhiali “riposti” sul naso, insegna che questo abbaglio desta troppo imbarazzo per essere accettato con disinvoltura e incredulità.
È chiaro che insistendo in questo genere di ricerca il risultato scontato è che né gli occhiali, né la propria posizione (non locale) nella dimensione della propria esistenza, li si trova entrambi da alcuna parte a meno che non si cambi il modo di guardare le cose della vita da un punto di vista privo di qualsiasi sistema di riferimento.
In questo caso ci si muoverebbe sì stando fermi, provando sì un terrorizzante senso di solitudine iniziale, subito dopo però, se si fosse capaci di superare il primitivo sconvolgente sconcerto, si vedrebbe che ciò viene prontamente compensato da un indescrivibile e avvolgente senso di tranquilla unione con il Tutto, in un tempo in cui “ora” sarebbe l’unico momento che esiste.
Il che è molto diverso dallo stare fermi come facciamo tutti noi, continuando a correre come fanno i criceti sulla ruota, in cui passato e futuro si affastellano facendoci credere di provenire “da” per essere proiettati verso una meta “a” che non esiste …

tratto da “La Scienza dell’Uno” di Vittorio Marchi – MacroEdizioni –

 

Testi di Vittorio Marchi consigliati:
L’Uno detto Dio Macro Edizioni, 2006
La Scienza dell’Uno Macro Edizioni, 2007
Mirjel, il Meraviglioso Uno Macro Edizioni, 2009
Noi e l’Infinito (DVD) Macro Video, 2009
La Grande Equazione,Macro Edizioni, 2012

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