Bernardino Del Boca 9 Agosto 1919 - 9 dicembre 2001
di Massimo Consoli
Nel silenzio più totale della situazione italiana che fa seguito alla fine della Seconda Guerra Mondiale, uno dei primi a trattare l'argomento dell'amicizia è Bernardino Del Boca (Crodo, provincia di Novara, 9 agosto 1919), grande figura di spiritualista, divulgatore dell'Età dell'Acquario, ideatore del Villaggio Verde, autore di numerosi libri, dalla "Lunga Notte di Singapore" (1952, pubblicato con lo pseudonimo “Bernardino di Tegerone”), a "La Casa nel Tramonto", "L'Iniziazione alle Strade Alte", "Il Segreto", "La Dimensione Umana".
Del Boca, seguendo l'esempio di William Blake, di Gurdjieff e del conte von Keyserling, scrive usando la psicotematica, una tecnica che impiega «il linguaggio dello spirito invece che quello della mente e si rivolge in modo diretto all'intuizione... I fatti e le persone sono visti e descritti non basandosi sulla realtà mentale, che si basa sulla coscienza della realtà materiale, ma sulla realtà dello spirito, che è causa della realtà materiale mentale».
Del Boca aveva rapporti con la Fratellanza Sarmoun, che si vanta d'esser nata duemila anni prima di Cristo, allo scopo di «canalizzare le nuove energie dell'Età dell'Acquario ed aiutare lo sviluppo del nuovo piano di coscienza». Inoltre, aveva fatto parte di numerose organizzazioni internazionali, dall'American Anthropological Association, all'American Association of Physical Anthropologist, dall'Association of Psychiatric Treatment of Offenders, alla Lega dei Diritti Umani delle Nazioni Unite. Fu anche direttore della rivista "Età dell'Acquario" e ideatore del Villaggio Verde di Cavallirio, nel novarese.
Per un certo periodo sarà un punto di riferimento per gli omofili italiani, tant'è che la rivista francese "Futur" (che per un breve periodo anticiperà la più famosa "Arcadie"), nella sua rubrica a pagina 4, dicembre 1952, intitolata "La presse d'avant-garde pour la libération inconditionnelle de la personne humaine", indica per l'Italia: «S'adresser au comte Bernardino del Boca [...] qui organise une revue», mentre nel gennaio del '53 citerà l'esistenza di questa rivista, "Tages".
Cos'era accaduto? Agli inizi degli anni '50 Del Boca aveva conosciuto un anarchico, Pepe Diaz, che pubblicava un periodico con una piccola rubrica sull'omosessualità, "Scienza e Sessualità" (con sede in via Eustachi 2, Milano) e lo convinse a trasformarla in "Sesso e Libertà" (che per un certo periodo si troverà a viale Montesanto 12, Milano) dando più spazio all'argomento del sesso in generale, e dell'omosessualità in particolare. Dall'alleanza, abbastanza insolita, tra il monarchico e l'anarchico (...), vide la luce la prima rubrica gay italiana.
Subito dopo, Del Boca cerca addirittura di dare inizio ad una pubblicazione italiana sul tipo della "Der Kreis" svizzera. Viene perfino scelto il nome, "Tages", appunto, ispirato da un dio etrusco perennemente giovane, ma il tentativo fallisce perché il cassiere scappa in Grecia con tutti i soldi anticipati da un ministro in carica.
Svaniti i sogni di quella che avrebbe potuto essere la prima rivista gay italiana, dal febbraio 1955 "Futur", parlando dell'Italia, indicherà soltanto l'esistenza di una "delegazione" presso lo stesso Del Boca.
Quando l'editore De Carlo riceve il manoscritto della "Lunga Notte di Singapore", i democristiani lo hanno già messo sotto tiro per altre sue pubblicazioni eversive, denunciandolo contemporaneamente in tutte le oltre novanta province italiane (cosa mai fatta prima)! E facendolo fallire.
Era, ricorda Del Boca, il momento in cui si faceva strada quel tal democristiano che schiaffeggiava le donne perché andavano in giro scollacciate e, se i conti tornano, dovrebbe essere il penultimo Presidente della Repubblica Italiana, il galantuomo Oscar Luigi Scalfaro, che a suo tempo Marco Pannella si era vantato di aver fatto eleggere.
Il libro viene pubblicato da Gastaldi e quasi subito sequestrato e bruciato, a dimostrazione che i roghi, in Italia, sono durati fino all'altroieri.
Del Boca, seguendo l'esempio di William Blake, di Gurdjieff e del conte von Keyserling, scrive usando la psicotematica, una tecnica che impiega «il linguaggio dello spirito invece che quello della mente e si rivolge in modo diretto all'intuizione... I fatti e le persone sono visti e descritti non basandosi sulla realtà mentale, che si basa sulla coscienza della realtà materiale, ma sulla realtà dello spirito, che è causa della realtà materiale mentale».
Del Boca aveva rapporti con la Fratellanza Sarmoun, che si vanta d'esser nata duemila anni prima di Cristo, allo scopo di «canalizzare le nuove energie dell'Età dell'Acquario ed aiutare lo sviluppo del nuovo piano di coscienza». Inoltre, aveva fatto parte di numerose organizzazioni internazionali, dall'American Anthropological Association, all'American Association of Physical Anthropologist, dall'Association of Psychiatric Treatment of Offenders, alla Lega dei Diritti Umani delle Nazioni Unite. Fu anche direttore della rivista "Età dell'Acquario" e ideatore del Villaggio Verde di Cavallirio, nel novarese.
Per un certo periodo sarà un punto di riferimento per gli omofili italiani, tant'è che la rivista francese "Futur" (che per un breve periodo anticiperà la più famosa "Arcadie"), nella sua rubrica a pagina 4, dicembre 1952, intitolata "La presse d'avant-garde pour la libération inconditionnelle de la personne humaine", indica per l'Italia: «S'adresser au comte Bernardino del Boca [...] qui organise une revue», mentre nel gennaio del '53 citerà l'esistenza di questa rivista, "Tages".
Cos'era accaduto? Agli inizi degli anni '50 Del Boca aveva conosciuto un anarchico, Pepe Diaz, che pubblicava un periodico con una piccola rubrica sull'omosessualità, "Scienza e Sessualità" (con sede in via Eustachi 2, Milano) e lo convinse a trasformarla in "Sesso e Libertà" (che per un certo periodo si troverà a viale Montesanto 12, Milano) dando più spazio all'argomento del sesso in generale, e dell'omosessualità in particolare. Dall'alleanza, abbastanza insolita, tra il monarchico e l'anarchico (...), vide la luce la prima rubrica gay italiana.
Subito dopo, Del Boca cerca addirittura di dare inizio ad una pubblicazione italiana sul tipo della "Der Kreis" svizzera. Viene perfino scelto il nome, "Tages", appunto, ispirato da un dio etrusco perennemente giovane, ma il tentativo fallisce perché il cassiere scappa in Grecia con tutti i soldi anticipati da un ministro in carica.
Svaniti i sogni di quella che avrebbe potuto essere la prima rivista gay italiana, dal febbraio 1955 "Futur", parlando dell'Italia, indicherà soltanto l'esistenza di una "delegazione" presso lo stesso Del Boca.
Quando l'editore De Carlo riceve il manoscritto della "Lunga Notte di Singapore", i democristiani lo hanno già messo sotto tiro per altre sue pubblicazioni eversive, denunciandolo contemporaneamente in tutte le oltre novanta province italiane (cosa mai fatta prima)! E facendolo fallire.
Era, ricorda Del Boca, il momento in cui si faceva strada quel tal democristiano che schiaffeggiava le donne perché andavano in giro scollacciate e, se i conti tornano, dovrebbe essere il penultimo Presidente della Repubblica Italiana, il galantuomo Oscar Luigi Scalfaro, che a suo tempo Marco Pannella si era vantato di aver fatto eleggere.
Il libro viene pubblicato da Gastaldi e quasi subito sequestrato e bruciato, a dimostrazione che i roghi, in Italia, sono durati fino all'altroieri.