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429. Chi si dovrebbe vergognare?

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Purtroppo esistono padri degeneri, dediti a sistemi illegali (per un “successo” nell’esistenza), senza scrupoli, ingannatori capaci, vere e proprie oscure sirene del Maligno. Padri incapaci a seguire le regole della Rettitudine e dell’onestà. Esistono questi padri che, con molta efficacia, mascherano la verità oscura (di stessi) ai propri figli, rendendoli tradizionali, ma ignari, agenti del Male. Ma potrebbero esistere anche figli che preferiscono, per convenienza, fare finta di non capire da dove viene il benessere-privilegi ereditato dai padri. Se questi figli non si “accorgono”, da sé stessi, della reale situazione del padre diverranno delle vittime che faranno del male: non sapranno essere giusti, equi, discriminativi; non sapranno discernere il bene dal male e resteranno intrappolati negli inganni della Mescolanza. Se questi figli non si accorgono della realtà oscura del padre non potranno vergognarsene. Ma, di solito, questi figli hanno già smesso di sapersi vergognare per colpa di un tale padre. Questi figli, con buone possibilità e buoni potenziali latenti di bontà, si forgiano un “corpo” di dialogo fatto di presunzione e d’arroganza, insensibili e indifferenti all’ascolto vero e intelligente degli altri privilegiando l’ascolto, a senso unico, riguardante esclusivamente i propri egoistici interessi: vedono gli altri come “oggetti” (dei “trascurabili”) e non “soggetti”; tuttalpiù quali sudditi che devono obbedire (come insegnato dal padre).
Questi figli in cronaca italica, cronaca dei nostri giorni, dovrebbero essi vergognarsi, sapersi vergognare di un tale padre (della sua vita iniqua mostrata pubblicamente per diletto e pervertita soddisfazione), invece di offendere gli onesti cittadini-contribuenti italiani, in serie difficoltà per colpa della politica egoistica del padre, a beneficio dei soli propri interessi (offesa pari a quelle del padre che chiamò, gli italiani che non lo votarono, “coglioni” e “malati mentali”).
Come cittadini (additati dai figli di un padre pregiudicato), l’amarezza è profonda per la presa di coscienza di essere stati ingannati e manipolati per vent’anni; come cittadini, si viene a provare un forte senso di ingiustizia.
Questi figli, specchiandosi negli specchi narcisistici del padre, dovrebbero, riflettendo con intelligente discernimento, provare a sperimentare il rossore della vergogna e risoluti e dignitosi dire al padre: “Vergognati e taci!”.

Diritto alla libertà d’opinione sancito dalla Costituzione Italiana, in uno Stato di Diritto purtroppo in bilico.

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